negher ha scritto: 27/10/2020, 10:22mr.kerouac ha scritto: 27/10/2020, 8:57
Quindi cosa decide quali sono le superstizioni?
Cioè, perchè pensare che un gatto nero che attraversa la strada è una superstizione mentre accendere un certo in chiesa non lo è? Solo perchè gli altri sono arrivati prima e hanno avuto una qual certa "influenza" sulla nostra cultura e modo di pensare?
Riflessione interessante.
Premesso che anche io come bomber non ho studiato teologia quindi magari scrivo mie sensazioni che sono solo cagate.
Per come la vedo io la superstione è qualcosa di singolo, isolato, un gesto, una situazione a cui si attribuisce un valore superiore a quello che normalmente avrebbe.
Una religione è un qualcosa di più strutturato, nel quale il gesto che fai (accendere il cero, ad esempio) assume un significato diverso solo se contestualizzato all'interno del culto.
Ad esempio mangiare un'ostia non ha nessun significato per un credente, mangiare un'ostia consacrata rientra nel culto e assume un significato diverso.
Per uno che non crede è normale vedere la ritualità di una persona religiosa come superstizione, perché se non condividi quello che ci sta dietro non ha, in effetti, alcuna differenza.
Anche il boldato è vero, ci sono millemila religioni piccole che "non ce l'hanno fatta a imporsi". Penso che in questo caso valga una specie di legge di mercato, se quello che proponi riesci a "venderlo bene" perché hai dei buoni commerciali (es San Francesco) e il prodotto soddisfa il bisogno del cliente (se mi segui avrai il centuplo quaggiù e l'eternità) allora sfondi altrimenti resti un prodotto di nicchia.
in realtà il vero PR fu Paolo di Tarso.
per di più una delle fortune del cristianesimo fu arrivare nel posto giusto al momento "giusto".
non so se c'è qualche storico nel forum ma tempo fa lessi diversi teoria sull'utilizzo della nuova religione nell'impero romano con un fine prettamente utilitaristico