Dietto ha scritto: 04/09/2019, 9:07Brian_di_Nazareth ha scritto: 03/09/2019, 23:43
Credo che manco Kafka avrebbe saputo scrivere di meglio.
Riguardo alla querelle "lo stadio, casa mia" tecnicamente l'unico stadio in un cui un tifoso avversario è ospite, è il J-coso.
Quando vado all'Olimpico di Roma, ad esempio, sono ospite del CONI e a San Siro del Comune di Milano.
In pratica se fossi uno juventino che paga le tasse a Milano, San Siro sarebbe legittimamente casa mia per un pezzetto.![]()
Per chiudere, mi chiedo come facciano i tifosi di rugby dei Wallabies ad esultare tranquillamente in mezzo ad una marea di tifosi all blacks, senza che nessuno gli rompa il cazzo.
E se credete che la rivalità tra nuova Zelanda ed Australia sia meno forte (o meno lunga) di quella tra Roma e Lazio ad esempio, allora ci state capendo ben poco.
Ah ok, quindi se tu affitti una casa e inviti degli amici, non sei tu ad ospitarli, ma il proprietario di casa. Me ne compiaccio.
Si scoprono sempre cose nuove.
Sul rugby, perchè la se pistano direttamente in campo:
Ma anche fuori non scherzano:
Qui tra tifosi, che evidentemente non erano così tranquilli:
Ora che abbiamo smarcato la retorica insopportabile (cit) su Inghilterra e Rugby, qualcuno ci vuole parlare del tennis? o degli scacchi?
A Roma quando invitate amici e non a casa vostra in affitto, fate pagare il biglietto a tutti? Me ne compiaccio (cit.) Si imparano cose nuova (ri-cit.)

Le analogie sono una bella figura retorica, ma che spesso può diventare un boomerang.
Sul rugby non fare l'indiano: la mamma degli imbecilli è sempre incinta ovunque, ma il punto è la frequenza con cui questo accade e con cui accade il contrario (ovvero accettare il tifoso avversario), roba che i due sport non stanno nemmeno nello stesso sistema solare.
Non è che il fatto che ci siano imbecilli in giro per il mondo questo mi giustifica ad essere imbecille a mia volta.