doc G ha scritto: 10/09/2018, 9:30
L'impoverimento del ceto medio non dipende dalla criminalità (che c'è è va stroncata, ci mancherebbe).
Altrimenti non si spiegherebbe perchè il ceto medio era in salute negli anni '60.
Ci sono un insieme di motivi per questo. Motivi in parte internazionali, che sono alla base dei nazionalismi in crescita, andiamo verso un mondo in cui il piccolo, tolte alcune eccezioni, è in crisi, ci sono grandi gruppi con proprietari e dipendenti, chi era in mezzo o è iperspecializzato, e quindi necessario e pagato bene, o offre servizi percepiti come di lusso e lo fa bene, chi cerca tali servizi vuole una iperpersonalizzazione che il piccolo fa meglio, o è in difficoltà.
In parte i motivi sono tutti nazionali, e dipendono da un sistema che viene definito capitalismo relazionale, a me piace definirlo feudalesimo, che si basa ancora su corporazioni e difesa delle rendite di posizione. A questo si aggiungono posizioni contro la crescita, vedi i tanti nimby, la chiusura dei negozi, il presunto decreto dignità, tanto per citare argomenti caldi. Perchè senza crescita economica per primo soffre il ceto medio, poi iniziano a soffrire i proletari, solo alla fine chi i soldi li ha davvero, e comunque questi ultimi soffrono solo in parte.
Noi che cresciamo meno degli altri da 40 anni, con una stagnazione da 25, ormai abbiamo un disagio economico diffuso in tutto il ceto medio ed in parte del proletariato, ma non c'entrano criminalità ed evasione fiscale (che ribadisco, ci sono e vanno stroncate), se non in piccola parte