Volevo partire dallo spunto di
@andreaR su Neuer e del nuovo topic per fare un analisi ruolo del portiere nel calcio attuale, che è da un po' che mi ronza in testa.
Ruolo che nel corso dei secoli non ha visto vere e proprie rivoluzioni come altri ruoli, ma solo tanti piccoli aggiustamenti che hanno portato all'interpretazione della posizione che conosciamo oggi, che possiamo dividere in due maxi-fenotipi, senza contare i vari ibridi e le sottocategorie.
Il portiere 'classico' e il portiere 'moderno'.
Le differenza tra i due si potrebbe riassumere anche con reattivo e proattivo, ma non sarebbe pienamente corretto.
Il portiere classico gioca principalmente nella zona centrale dell'area piccola; dove ha più porta da coprire, ma anche più tempo per l'intervento, infatti la spinta sul tuffo viene quasi sempre portata dalle gambe, il tuffo può risultare più lento, specie nei tuffi bassi ma genera un migliore allungo e permette aggiustamenti a mezz'aria, oltre ad arrivare sul pallone con più forza. I suoi scivolamenti e spostamenti sono dettati dalla posizione dei propri compagni, ma gli occhi devono sempre rimanere sul pallone e cerca di leggere l'azione cercando di limitare la pericolosità delle azioni avversarie facendosi trovare già li, cercando di rendere i suoi interventi facili da eseguire.
I punti di riferimento del portiere classico sono i compagni e i pali della porta.
Il portiere moderno gioca principalmente sulla linea dell'area piccola(o leggermente più dentro/fuori dipende dal portiere); dove ha meno porta da coprire, perché il suo scopo non è rendere un tiro facile da parare, ma oscurare il più possibile la vista agli attaccanti facendogli sembrare la porta più 'piccola' e difficile da centrare, effettuando di fatto una giocata proattiva grazie al proprio posizionamento, in sintesi induce l'avversario all'errore. Di contro c'è che giocando più avanzato ha una minore finestra temporale per effettuare l'intervento, infatti la spinta del tuffo viene quasi sempre portata dalla parte superiore del corpo(spalle e addome), il così detto colpo di reni, il tuffo risulta più veloce e immediato, ma di contro genera poca spinta sia laterale che verticale e disperde molto la forza negli arti che rischiano di arrivare sul pallone senza forza con la conseguenza che pieghi le mani e finisca comunque in rete, in più è spesso un movimento secco che rende difficili gli aggiustamenti in caso di deviazioni o tiri con giri strani.
Il punto di riferimento principale del portiere moderno sono gli avversari e il cono di luce della porta.
L'assunto del portiere moderno è che in un gioco sempre più rapido e fisico, con palloni sempre più leggeri e giocatori fisicamente sempre più forti e con momenti di caos controllato sia inutile cercare di leggere l'azione come un portiere classico e che quindi imposta il suo gioco con delle posizioni specifiche e degli interventi mirati, per far si che non dovrà essere il portiere a cercare e parare il pallone, ma sarà il pallone ad andargli addosso. E' quasi una scommessa basata sui numeri e la geometria, non a caso sono i portieri tedeschi che hanno sublimato il portiere moderno.
Uno non è migliore dell'altro, sono due tipi diversi di interpretare il ruolo, la loro efficacia dipende dalla difesa che hanno davanti.
Le uscite ha cannone sulla trequarti o il giocare o meno con i piedi non è indicativo nel giudicare se un portiere è moderno o meno, quello è solo un'accorgimento tattico degli ultimi anni nella ricerca della superiorità numerica nel possesso palla che vede coinvolto anche il portiere nella costruzione dell'azione, rendendolo parte del gioco anche in attacco e non solo in difesa, com'era fino ad una quindicina di anni fa.
Ormai ogni portiere deve saper smistare la palla. Bene o male che sia. E qui nasce l'equivoco che un portiere moderno e tecnico sia quello spregiudicato e bravo con i piedi.
Qui mi ricollego a Neuer, portiere moderno che a livello puramente di tecnica è uno dei migliori portieri mai visti, non per la sua abilità con i piedi o le uscite, ma per la sua preparazione sui tuffi, il posizionamento e gli scivolamenti, ha una pulizia tecnica ed esecuzione del gesto che hanno quasi del maniacale.
Il problema nasce proprio da questa sua perfezione tecnica, che a volte lo rende troppo poco riflessivo e prevedibile su certi interventi, non parlo delle uscite, ma di semplici parate in cui respinge in maniera superficiale generando seconde palle molto pericolose.
Se certe sbavature capitano ad un giocatore della sua portata, figurarsi cosa può succedere a portieri di diversi gradini di talento inferiori.
L'effetto WOW generato da Neuer ha moltiplicato gli imitatori e negli ultimi anni abbiamo avuto una proliferazione di portieri moderni, che però non hanno capito e allenato appieno i concetti di quel tipo di gioco, finendo per scimmiottare solamente i gesti tecnici senza capire bene a cosa servono e come applicarli. Come fu il tiro da tre post-Warriors.
Il tutto unito alla difficoltà della valutazione del ruolo in cui si tende a sopravvalutare il portiere spettacolare a discapito di quello solido.
Prendo come esempio la croce iberica citata da
@PWillis52, tecnica prelevata dal calcietto ed erroneamente insegnata per gli uno contro uno e per evitare i tunnel, quando in realtà andrebbe usata solo molto vicino al pallone quando si è sicuri che l'avversario stia per tirare in modo da coprirgli la visuale della porta e sporcargli il tiro estendendo al massimo la superfice dell'intervento, ma è comunque un'uscita da la va o la spacca proprio perché da una distanza così ravvicinata, non saprai dove finirà il tiro, quindi occupi più spazio possibile e via.
Allego un breve articolo di qualche anno fa che lo spiega bene ed in poche parole:
https://www.calcioscout.com/blog/2016-0 ... a-e-parata
Serve grande tecnica e tempismo e soprattutto capire quando è il caso di usarla, o si rischiano figure barbine, non a caso negli anni novanta non la usava nessuno visti tutti i dribblatori di portieri che c'erano.
Eppure di portieri moderni ce n'erano anche allora solo che venivano definiti esotici o alla brasiliana. Il portiere moderno del calcio che fu più famoso che mi viene in mente è Taffarel, ma anche Barthez era abbastanza un archetipo del portiere moderno, o Abbiati e Cudicini figlio per rimanere nei giocatori nostrani.
Altro esempio è la proliferazione dei gol con tiro a giro, che fino a tempo fa erano ad appannaggio solamente dei calciatori con una discreta tecnica di tiro, ora quasi chiunque può realizzare un gol simile. E' migliorato il livello tecnico degli attaccanti? Anche, ma soprattutto si è abbassato il livello dei portieri che non hanno più un gioco di gambe decente e non eseguono mezzo scivolamento e usano la mano di richiamo solo per le parate sceniche e non per avere un allungo extra in certe situazioni e quando giochi così avanzato in area se non sai ripiegare con il minimo numero di passi è un'attimo prendere gol.
Si segue ciecamente e scioccamente la favola del portiere moderno non capendone i punti di forza, focalizzandosi eccessivamente su alcuni concetti (piedi e reattività) finendo per abbandonarne altri fondamentali, allenando i portieri ad uno stile moderno, anche quando non ne ha le caratteristiche, finendo per rovinare talenti nella errata convinzione che il portiere moderno sia più facile da allenare e quindi più facilmente rimpiazzabile, come un RB in NFL, per citare un altro topic.
Abbassando il livello medio della posizione e accorciando notevolmente la carriera ad alti/buoni livelli visto che basano tutto sulla reattività, che appena cala fa passare un portiere da fenomeno a cono da un giorno all'altro. Mulsera ai mondiali del 2018, Karius in finale di Champions, tutte le papere di Donnarumma o lo sfacelo di Handanovic degli ultimi anni, non sono solo papere o momenti di scarsa concentrazione, ma prima di tutto sono tutte carenze tecniche che prima o poi vengono fuori e se hai sfiga ti ammazzano la carriera.
Quello che a fatto la scuola tedesca è stato creare una generazione di portieri prendendo i concetti del calcio da strada, del calcetto e del gioco proattivo, sottomettendo con la tecnica e lo studio delle geometrie in campo concetti e movimenti fumosi tipici di un calcio più spregiudicato. Accettando le componenti di rischio che quel gioco comporta e trasformarli in forza, di cui Neuer è il prodotto di punta.
Ma sarebbe semplicistico considerare Neuer come l'artefice di questo nuovo corso, che parte da più lontano, semmai è stato l'uomo copertina come Curry lo fu dei Warriors.