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C'era una volta il Cinema

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 24/01/2024, 14:09

The Patient ha scritto: 24/01/2024, 13:17
Noodles ha scritto: 24/01/2024, 12:14
ho letto pochi minuti fa quell'articolo, imbarazzante

Ma sono l'unico stronzo che con sto cazzo che pago sti giornali con paywall?! :biggrin:

a parte che alcuni articoli non sono sottoposti a paywall...per tutto il resto @Paperone  :shades:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da urca1 » 24/01/2024, 23:02

The Patient ha scritto: 24/01/2024, 13:17
Noodles ha scritto: 24/01/2024, 12:14
ho letto pochi minuti fa quell'articolo, imbarazzante

Ma sono l'unico stronzo che con sto cazzo che pago sti giornali con paywall?! :biggrin:

Devi cliccare sul pulsante Modalità lettura sulla barra indirizzi, a volte perdi le immagini, ma il testo rimane.
Funziona con quasi tutti i quotidiani.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 24/01/2024, 23:14

Ma poi scrivere che la Robbie partiva favorita vuol dire non avere proprio idea di quello di cui si parla.

Tutti i premi della stagione fin qui se li sono spartiti Lily Gladstone e Emma Stone, era scontato che sarebbe stata una sfida fra loro due.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Jack » 24/01/2024, 23:43

Bluto Blutarsky ha scritto: 24/01/2024, 12:28
Noodles ha scritto: 24/01/2024, 12:14 io sono curioso di vedere dove andrà a finire questa roba qua, perchè è fuori controllo.

Ci siamo già.

Lo scriveva già nel 2019 Bret Easton Ellis nel suo bel saggio Bianco:

"Ma questa è un'epoca in cui ciascuno viene giudicato così aspramente attraverso la lente delle politiche dell'identità che se ti opponi al minaccioso gruppone dell'«ideologia progressista», la quale proclama l'inclusione universale tranne per coloro che osano porre qualche domanda, in un modo o nell'altro sei fottuto. Tutti devono essere uguali, e avere le stesse reazioni di fronte a qualunque opera d'arte, movimento o idea, e se uno si rifiuta di unirsi al coro di approvazione verrà accusato di essere un razzista o un misogino. Questo è ciò che accade a una cultura quando non gliene frega più niente dell'arte."

Quelle che però sfugge a Ellis - che per essere uno che odia tutte le generazioni compresa la sua spero che negli ultimi anni abbia deciso che si diverte a trollare viste le uscite che ha fatto - è che è sempre stato così, cambia solo il soggetto d'interesse.

Perchè tutte queste grandi problematiche dell'avere un gruppo di persone che si indigna a caso, di fatto non esistono. La prossima volta che una regista o un'attrice sarà candidata per una cosa come Barbie tutti saranno pronti a dire visto che lamentarsi funziona quando a quanto pare non è vero visto che ha avuto un successo clamoroso e non vincerà niente. Provate a chiedere a quelli che conoscete cosa ne pensano di quell'articolo, diranno tutti che è una cazzata, eppure la reazione è che sta diventando un problema. Per me sta diventando un problema l'aver deciso che le lamentele di una minoranza o di gente qualunque che non conta niente devono essere prese sul serio, in tutti gli ambiti.

Se un regista o chiunque altro in una posizone creativa per paura di queste reazioni o delle shitstorm che durano quando va male due, tre giorni sui social si limiterà o andrà di autocensura o cambierà adattando un progetto la colpa sarà solo sua, non di chi si lamenta senza motivo per la nuova cosa progressista in cui crede.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da The Patient » 25/01/2024, 9:40

urca1 ha scritto: 24/01/2024, 23:02 Devi cliccare sul pulsante Modalità lettura sulla barra indirizzi, a volte perdi le immagini, ma il testo rimane.
Funziona con quasi tutti i quotidiani.
Quello che mi avevano spiegato era aprendo con CTRL+U per cambiare qualcosa e questa tua modalità non la conoscevo, ma comunque l'ho provata con altri due siti e mi visualizza tuttora il paywall, amen.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 25/01/2024, 10:20

Jack ha scritto: 24/01/2024, 23:43 Per me sta diventando un problema l'aver deciso che le lamentele di una minoranza o di gente qualunque che non conta niente devono essere prese sul serio, in tutti gli ambiti.

Se un regista o chiunque altro in una posizone creativa per paura di queste reazioni o delle shitstorm che durano quando va male due, tre giorni sui social si limiterà o andrà di autocensura o cambierà adattando un progetto la colpa sarà solo sua, non di chi si lamenta senza motivo per la nuova cosa progressista in cui crede.

Sul discorso teorico sono d'accordo con te. La realtà però è un po' più complessa. Prendi un regista o uno scrittore: non ha il totale controllo sul suo lavoro, c'è una produzione che può decidere di interferire o modificare le sue opere per un'infinità di motivi (anche se il principale è quasi sempre quello commerciale).

E purtroppo viviamo un'epoca in cui la maggior parte delle aziende, di qualunque settore (anche quelle che lavorano nell'industria culturale), sono terrorizzate dalle shitstorm. Io per il mio lavoro ci ho a che fare quotidianamente, e ve lo posso garantire. Potremmo fare un'infinità di esempi di autocensure anche applicati al cinema.

Poi, ovvio, se sei Bellocchio o Nanni Moretti hai la forza anche contrattuale per fregartene delle shitstorm. Se sei un regista esordiente non hai le spalle altrettanto larghe e devi cedere alle pressioni, se non vuoi rischiare di vederti relegato ai margini dell'industria prima ancora di cominciare la carriera.

(Qualcuno mi può dire: è sempre stato così, anche Leonardo da Vinci o Michelangelo dovevano sottostare alle indicazioni del committente di turno. Ma dire che una cosa è sempre andata in un verso non vuol dire che quel verso sia giusto)
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da The Patient » 25/01/2024, 10:33

Jack ha scritto: 24/01/2024, 23:43 Per me sta diventando un problema l'aver deciso che le lamentele di una minoranza o di gente qualunque che non conta niente devono essere prese sul serio, in tutti gli ambiti.
:notworthy: :applauso:
E di tutti i millemila silenziosi che pagano biglietti/comprano quanto se ne parla? Zero, ma conta dare voce a 2-3.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Jack » 25/01/2024, 12:29

Bluto Blutarsky ha scritto: 25/01/2024, 10:20
Jack ha scritto: 24/01/2024, 23:43 Per me sta diventando un problema l'aver deciso che le lamentele di una minoranza o di gente qualunque che non conta niente devono essere prese sul serio, in tutti gli ambiti.

Se un regista o chiunque altro in una posizone creativa per paura di queste reazioni o delle shitstorm che durano quando va male due, tre giorni sui social si limiterà o andrà di autocensura o cambierà adattando un progetto la colpa sarà solo sua, non di chi si lamenta senza motivo per la nuova cosa progressista in cui crede.

Sul discorso teorico sono d'accordo con te. La realtà però è un po' più complessa. Prendi un regista o uno scrittore: non ha il totale controllo sul suo lavoro, c'è una produzione che può decidere di interferire o modificare le sue opere per un'infinità di motivi (anche se il principale è quasi sempre quello commerciale).

E purtroppo viviamo un'epoca in cui la maggior parte delle aziende, di qualunque settore (anche quelle che lavorano nell'industria culturale), sono terrorizzate dalle shitstorm. Io per il mio lavoro ci ho a che fare quotidianamente, e ve lo posso garantire. Potremmo fare un'infinità di esempi di autocensure anche applicati al cinema.

Poi, ovvio, se sei Bellocchio o Nanni Moretti hai la forza anche contrattuale per fregartene delle shitstorm. Se sei un regista esordiente non hai le spalle altrettanto larghe e devi cedere alle pressioni, se non vuoi rischiare di vederti relegato ai margini dell'industria prima ancora di cominciare la carriera.

(Qualcuno mi può dire: è sempre stato così, anche Leonardo da Vinci o Michelangelo dovevano sottostare alle indicazioni del committente di turno. Ma dire che una cosa è sempre andata in un verso non vuol dire che quel verso sia giusto)

Assolutamente però in effetti è sempre stato così, per quelli esordienti o con le spalle meno coperte. Per gli altri personalmente non ci sono scuse, sono sicuro che la realtà sia quella che hai descritto anche a livello aziendale ma non capisco il perchè. I numeri dei social sono difficili da leggere e intepretare, a me non sembra abbiano 'sto gran effetto se non appunto un paio di giorni di shitstorm. Che peraltro anche la peggiore di queste potrebbe coinvolgere un numero talmente basso di persone o di clienti potenziali che andare nel panico per tutto mi sembra una deriva ancora più stupida di voler avere un asiatico, un afrodiscendente, uno latinoamericano, magari una storia teen e una omosessuale in ogni ambientazione.

Comunque uscendo leggermente dal discorso, se proprio parliamo di cosa potrebbe fare l'arte - per riprendere il discorso di Ellis; a tal proposito hai letto l'ultimo, com'è? - oltre ad avere libertà totale io sono abbastanza indulgente anche con articoli stupidi come quello. Capirei se uno dicesse che è l'ennesimo caso in cui non aiuti la tua causa però alla fine è pieno di gente razzista e misogina. A tutti noi piace credere di avere fatto dei passi in avanti negli ultimi decenni ma siamo convinti che il mondo sia l'europa e le due coste degli stati uniti. Non è così e non siamo certo noi che stiamo crescendo in maniera esponenziale a livello demografico quindi non credo di essere vittima di pregiudizi o bias nel pensare che in questi altri continenti per esempio le donne sia o trattate peggio. Questo per dire che fare qualcosa per me è giusto, poi se mi dici che è ridicolo mettere che ne so l'obbligo di una categoria nei candidati, restando al cinema, sono d'accordo ma comunque qualcosa credo vada fatto e talvolta sono pensati e vengono male i primi tentativi.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 25/01/2024, 15:17

Jack ha scritto: 24/01/2024, 23:43
"Bluto Blutarsky" ha scritto: 24/01/2024, 12:28

Ci siamo già.

Lo scriveva già nel 2019 Bret Easton Ellis nel suo bel saggio Bianco:

"Ma questa è un'epoca in cui ciascuno viene giudicato così aspramente attraverso la lente delle politiche dell'identità che se ti opponi al minaccioso gruppone dell'«ideologia progressista», la quale proclama l'inclusione universale tranne per coloro che osano porre qualche domanda, in un modo o nell'altro sei fottuto. Tutti devono essere uguali, e avere le stesse reazioni di fronte a qualunque opera d'arte, movimento o idea, e se uno si rifiuta di unirsi al coro di approvazione verrà accusato di essere un razzista o un misogino. Questo è ciò che accade a una cultura quando non gliene frega più niente dell'arte."

Quelle che però sfugge a Ellis - che per essere uno che odia tutte le generazioni compresa la sua spero che negli ultimi anni abbia deciso che si diverte a trollare viste le uscite che ha fatto - è che è sempre stato così, cambia solo il soggetto d'interesse.

Perchè tutte queste grandi problematiche dell'avere un gruppo di persone che si indigna a caso, di fatto non esistono. La prossima volta che una regista o un'attrice sarà candidata per una cosa come Barbie tutti saranno pronti a dire visto che lamentarsi funziona quando a quanto pare non è vero visto che ha avuto un successo clamoroso e non vincerà niente. Provate a chiedere a quelli che conoscete cosa ne pensano di quell'articolo, diranno tutti che è una cazzata, eppure la reazione è che sta diventando un problema. Per me sta diventando un problema l'aver deciso che le lamentele di una minoranza o di gente qualunque che non conta niente devono essere prese sul serio, in tutti gli ambiti.

Se un regista o chiunque altro in una posizone creativa per paura di queste reazioni o delle shitstorm che durano quando va male due, tre giorni sui social si limiterà o andrà di autocensura o cambierà adattando un progetto la colpa sarà solo sua, non di chi si lamenta senza motivo per la nuova cosa progressista in cui crede.

in realtà non è un numero esiguo, come descrivi.
bensì una quantità enorme di utenze che tra social, associazioni, scuole e lobby fanno pressione affinchè il malcapitato di turno, colpevole di aver utlizzato una parola fuoriluogo o un argomento poco genderly bilanciato, finisca alla gogna.

agendo sempre più spesso in questo modo si abituano sia gli artisti che il pubblico ad un pensiero più monotematico.
le serie tv di netflix sembrano ideate dalle barzellette degli anni 80 : c'è un tedesco, un italiano e un francese...

i problemi personali diventano di pubblico ludibrio, usati per squalificare il tale dei tal in modo da bloccare la sua carriera.
pensiamo un tempo se i problemi di un Maradona, di un Jim Morrison o di un Rimbaud fossero stati materia di giudizio nel merito delle loro carriere, cosa sarebbe successo?

Woody Allen perchè non lavora più?
l'ultima volta si è dovuto autoprodurre il film ed ok ha avuto delle zone chiaroscure del suo passato, ma cosa c'entrano i suoi film e la sua arte? 
uno tra l'altro degli autori più sensibili che ha anticipato un certo tipo di cinema che oggi lo ricopia senza se senza ma.
eppure niente, nessuno gli risponde manco al telefono.

ma vale per tutto eh.
ho letto che l'università di Padova oggi ha firmato una petizione online che chiede ad un suo docente di rinunciare alla difesa di Filippo Turetta perchè cito ' "L'Università di Padova, attraverso la sua rettrice e in numerose forme, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Giulia Cecchettin, laureanda dell'ateneo, e si è schierata contro la violenza sulle donne. Solo a parole, però, perchè nei fatti un suo importante membro, l'avvocato Giovanni Caruso, professore ordinario di Diritto Penale, ha assunto la difesa del suo assassino (reo confesso) Filippo Turetta.'

in sostanza è reo confesso, ha ucciso una donna e quindi non deve essere difeso.
roba da matti.
scommettiamo che alla fine il prof sarà costretto a rinunciarci davvero?
questa roba sta accadendo, non è semplicemente folklore e condiziona tutti.

sempre oggi un centinaio fra dipendenti, infermieri e medici dell’ospedale pediatrico fiorentino del Meyer ha chiesto le dimissioni del presidente della fondazione perchè sui SOCIAL sostiene israele nella guerra contro gaza.
posto che io ho posizioni opposte a questo presidente, ma cosa cazzo centra quello che scrive nei social con la carica di un presidente di una fondazione di un ospedale?

ti ho citato solo due casi, di oggi.

per quanto riguarda il mondo del cinema, questo controllo oramai è capillare.
non so se l'ho già scritto ma di recente ad un festival ad edimburgo ho conosciuto una regista tarantina che ha girato un documentario sull'ilva.
questo lavoro era la conclusione di un percorso di studi in Spagna, ovviamente di regia cinematografica.
il doc è davvero ben fatto, ho avuto modo di vederlo, la fotografia ben curata, come opera prima è davvero di livello per una ragazza di soli 23 anni.
l'esito finale? la commissione l'ha bocciata.
motivo? manca il punto di vista femminile.

lei ha provato a difendersi, spiegando come nell'ilva di taranto il 99% degli operai era di sesso maschile ma nulla da fare.
gli è stato risposto che avrebbe dovuto intervistare anche le mogli, per avere un punto di vista interno.
aggiungi il fatto che lei l'ha girato perchè il padre è oggi malato di tumore.

io dico che una roba del genere è vergognosa.
e lo dico perchè mi sembra una presa per il culo, finta, talmente costruita che è capace di modificare la realtà dei fatti.

e prima che il paziente si spazientisca ( :biggrin: ), questa non è una posizione cinema di ieri vs cinema di oggi sia chiaro.

è semplicemente una critica, che negli anni 80 avrei potuto ugualmente rivolgere ad un tipo di cinema in cui mancava il lato femminile.  :biggrin:

ma quella volta per davvero.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 25/01/2024, 16:02

Il tema è complesso e va ben oltre il cinema, non c'è dubbio.

Aggiungo solo un'osservazione: i social sono quello che sono e ok, lo sappiamo, ma i grandi media tradizionali non ci stanno facendo una figura migliore. Anzi. Spesso sono proprio loro che danno fuoco alla miccia.

Di solito la dinamica è la seguente:
_ una manciata di account o qualche associazione composta da quattro gatti danno il là a una polemica ridicola, che in un mondo normale resterebbe relegata nel trafiletto di pagina 29 di qualche giornale locale;
_ il grande quotidiano la riprende nella colonna destra del suo portale e le dà dignità di notizia nazionale;
_ per due giorni il dibattuto pubblico ruota intorno a questa non-notizia;
_ ci si divide nelle solite due fazioni: i sempre offesi e i libertari a oltranza (da qui in avanti: i "parenzo" e i "cruciani", che chiaramente non sono più persone reali ma personaggi della commedia);
_ il bersaglio della ridicola polemica iniziale viene travolto dall'attenzione mediatica e, il più delle volte, per quieto vivere, fa marcia indietro;
_ il giorno dopo si riparte dal punto 1.

Insomma, io non me la prendo con la diciannovenne che scrive su Twitter o come si chiama "Che vergogna che un avvocato difenda Turetta" oppure, per stare al cinema, "Che vergogna che su Netflix ci sia un film di Polanski": è una diciannovenne, e come tale dice cazzate, come le dicevamo tutti alla sua età. Me la prendo con gli adulti e con i grandi giornali che, invece di spedirla in camera sua a ripassare, la trattano come se fosse una opinion leader.

I giustizieri social sono quello che sono, ma le grandi aziende stanno facendo di tutto per legittimarli.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 25/01/2024, 16:12

Bluto Blutarsky ha scritto: 25/01/2024, 16:02 Il tema è complesso e va ben oltre il cinema, non c'è dubbio.

Aggiungo solo un'osservazione: i social sono quello che sono e ok, lo sappiamo, ma i grandi media tradizionali non ci stanno facendo una figura migliore. Anzi. Spesso sono proprio loro che danno fuoco alla miccia.

Di solito la dinamica è la seguente:
_ una manciata di account o qualche associazione composta da quattro gatti danno il là a una polemica ridicola, che in un mondo normale resterebbe relegata nel trafiletto di pagina 29 di qualche giornale locale;
_ il grande quotidiano la riprende nella colonna destra del suo portale e le dà dignità di notizia nazionale;
_ per due giorni il dibattuto pubblico ruota intorno a questa non-notizia;
_ ci si divide nelle solite due fazioni: i sempre offesi e i libertari a oltranza (da qui in avanti: i "parenzo" e i "cruciani", che chiaramente non sono più persone reali ma personaggi della commedia);
_ il bersaglio della ridicola polemica iniziale viene travolto dall'attenzione mediatica e, il più delle volte, per quieto vivere, fa marcia indietro;
_ il giorno dopo si riparte dal punto 1.

Insomma, io non me la prendo con la diciannovenne che scrive su Twitter o come si chiama "Che vergogna che un avvocato difenda Turetta" oppure, per stare al cinema, "Che vergogna che su Netflix ci sia un film di Polanski": è una diciannovenne, e come tale dice cazzate, come le dicevamo tutti alla sua età. Me la prendo con gli adulti e con i grandi giornali che, invece di spedirla in camera sua a ripassare, la trattano come se fosse una opinion leader.

I giustizieri social sono quello che sono, ma le grandi aziende stanno facendo di tutto per legittimarli.

assolutamente d'accordo.

e perchè lo fanno?
un pò per convenienza, un pò per opportunità e un pò perchè hanno paura di perdere lettori/adepti.

mettiamola così, prima il cinema (e più in generale l'arte) esisteva per rompere gli schemi.
la sua stessa esistenza era quella di creare discussione e spunti di riflessione, quasi a definire la sua identità.

oggi invece assecondando il pensiero comune trova un motivo per sopravvivere.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Jack » 25/01/2024, 16:21

A me viene difficile parlarne se non analizzando i singoli casi.

Nel caso della regista che hai conosciuto la colpa è della commissione, non parliamo neanche di lei che nel suo film potrebbe parlare male di una categoria ma di una cosa di cui non si sarebbe accorto nessuno. Non credo mica avevano pressioni o paura che qualcuno se ne uscisse con ehi ma il punto di vista femminile qui dove cacchio sta? La colpa è di loro e ti dirò che cazzate del genere sono peggio che le stupide lamentele sui social perchè influenzano ancora di più nel creare quell'idea che poi è terreno fertile per i telefilm di cui abbiamo parlato, con uno per gruppo e via discorrendo.

Però d'altro canto io vedo serie e film su ogni argomento. Quasi tutta la censura è auto o preventiva.

Tu citi Woody Allen. Sempre stato un suo fan sfegatato e potendo scegliere lo avrei fatto lavorare meno anche per tutta la sua carriera perchè con uno all'anno sono dell'idea che ci siamo persi qualche capovaloro però il mondo del cinema è strano, Scorsese al suo apice o quasi ha dovuto fare i miracoli per girare quella sorte di black comedy notturna di cui non ricordo il titolo. 

Sui casi dell'università e della fondazione come in tante altre cose non c'è nessun obbligo, sono tutte scelte. Cosa succede se non li ascolti neanche, che i dipendenti se ne vanno? Finora non ho mai sentito di 100 persone che si licenziamo in massa perchè infastidite da una cosa del genere.

La petizione online è chiaramente senza senso ma non bisogna perderci neanche 5 minuti perchè se il giorno dopo che fai rinunciare al docente parte un'altra per far sì che il docente non rinunci perchè dare un messaggio così sbagliato è inaccettabile che si fa? I social esistono da poco tutto sommato, in quasi tutte le cose che muovono soldi ed influenzano la vita delle persone non contano niente neanche i politici figuriamoci la gente, perchè su argomenti del genere dobbiamo perdere tempo e stare a sentire tutti? 

Però l'impatto in generale a me sembra minore di quanto sembri a te. Sono sicuro che qualche mese fa avresti scommesso su più candidature per Barbie, le storture sono nei casi come quello di Woody ma anche lì se arrivano le accuse e dopo tutto quello che è successo si rallenta e con la pandemia fa un un film invece che due lo posso anche capire perchè tra l'altro i suoi ultimi lavori mi sembrano poco vendibili come proposta generale e che chi dovrebbe produrli abbia qualche dubbio purtroppo ci può stare. 

Anche perchè il cinema forse più che in passato sta diventando vendere il tuo prodotto nel senso che gli spettatori devono già perfettamente sapere cosa vanno a vedere, il tono e che sia fatto da una persona di cui hanno un'idea precisa. Non ho visto Barbie ma credo sia nato così. Come tanto della Marvel, invece il pacchetto Allen mi sa che interessa a pochi ormai.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 25/01/2024, 16:50

Jack ha scritto: 25/01/2024, 16:21 A me viene difficile parlarne se non analizzando i singoli casi.

Nel caso della regista che hai conosciuto la colpa è della commissione, non parliamo neanche di lei che nel suo film potrebbe parlare male di una categoria ma di una cosa di cui non si sarebbe accorto nessuno. Non credo mica avevano pressioni o paura che qualcuno se ne uscisse con ehi ma il punto di vista femminile qui dove cacchio sta? La colpa è di loro e ti dirò che cazzate del genere sono peggio che le stupide lamentele sui social perchè influenzano ancora di più nel creare quell'idea che poi è terreno fertile per i telefilm di cui abbiamo parlato, con uno per gruppo e via discorrendo.

Però d'altro canto io vedo serie e film su ogni argomento. Quasi tutta la censura è auto o preventiva.

Tu citi Woody Allen. Sempre stato un suo fan sfegatato e potendo scegliere lo avrei fatto lavorare meno anche per tutta la sua carriera perchè con uno all'anno sono dell'idea che ci siamo persi qualche capovaloro però il mondo del cinema è strano, Scorsese al suo apice o quasi ha dovuto fare i miracoli per girare quella sorte di black comedy notturna di cui non ricordo il titolo. 

Sui casi dell'università e della fondazione come in tante altre cose non c'è nessun obbligo, sono tutte scelte. Cosa succede se non li ascolti neanche, che i dipendenti se ne vanno? Finora non ho mai sentito di 100 persone che si licenziamo in massa perchè infastidite da una cosa del genere.

La petizione online è chiaramente senza senso ma non bisogna perderci neanche 5 minuti perchè se il giorno dopo che fai rinunciare al docente parte un'altra per far sì che il docente non rinunci perchè dare un messaggio così sbagliato è inaccettabile che si fa? I social esistono da poco tutto sommato, in quasi tutte le cose che muovono soldi ed influenzano la vita delle persone non contano niente neanche i politici figuriamoci la gente, perchè su argomenti del genere dobbiamo perdere tempo e stare a sentire tutti?  

io non starei a sentire proprio nessuno, se non le persone qualificate nell'argomento.
ma quello che colpisce è che tutte queste persone oggi abbiano un peso reale sulle dinamiche sociali, economiche e politiche.
ed è in crescita, perchè come scrive bene bluto, le aziende si stanno adeguando a questa forma di pensiero, che tra l'altro è un modo tipicamente americano di gestire le relazioni.

Jack ha scritto: 25/01/2024, 16:21 Però l'impatto in generale a me sembra minore di quanto sembri a te. Sono sicuro che qualche mese fa avresti scommesso su più candidature per Barbie, le storture sono nei casi come quello di Woody ma anche lì se arrivano le accuse e dopo tutto quello che è successo si rallenta e con la pandemia fa un un film invece che due lo posso anche capire perchè tra l'altro i suoi ultimi lavori mi sembrano poco vendibili come proposta generale e che chi dovrebbe produrli abbia qualche dubbio purtroppo ci può stare. 

Anche perchè il cinema forse più che in passato sta diventando vendere il tuo prodotto nel senso che gli spettatori devono già perfettamente sapere cosa vanno a vedere, il tono e che sia fatto da una persona di cui hanno un'idea precisa. Non ho visto Barbie ma credo sia nato così. Come tanto della Marvel, invece il pacchetto Allen mi sa che interessa a pochi ormai.

per me è molto più scandaloso che Barbie abbia avuto 8 nominations che ne abbia mancate due. 
e non sto scherzando.
è un film molto furbetto che batte sempre sulla stessa idea dal primo all'ultimo minuto.
non è materiale da oscar insomma.
forse giusto costume and production design, lì la scelta è stata corretta.

un film del genere 20 anni fa non sarebbe mai stato nemmeno considerato dall'academy che ha tanti difetti ma un minimo ai contenuti ci guarda.
e la motivazione che si sostiene (per chi si indigna delle mancate nomine) non è solo il patriarcato ma anche il fatto che essendo stato campione d'incassi meritava questo riconoscimento.
allora super mario bros che ha incassato di più?
o terminator 2 ? ritorno al futuro?
jurassic park? 
:nonsa:

Ps: woody allen non ha vissuto una flessione artistica, come la descrivi, ma un vero e proprio boicottoggio.
il fatto che si tenti di farlo passare per finito (da circa 10 anni) è la versione edulcorata passata ai suoi seguaci di un processo mediatico che l'ha completamente isolato.
 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Jack » 25/01/2024, 17:18

Dubito che Jurassic Park, Ritorno al futuro e Terminator 2 non abbiano vinto niente e/o non siano stati nominati. Sui film non entro nel merito, non ho visto Barbie nè Supermario e non mi sono piaciuti un granchè neanche gli altri tre in realtà. Anche su Woody non sono tanto d'accordo, degli ultimi otto anni non salvo niente ma non è quello il discorso, fino al 2020 parlare di boicottaggio mi sembra esagerato. Come quelli che si lamentano che non si può più dire niente e lo fanno in tv o sui giornali.

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Noodles
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 25/01/2024, 17:32

Jack ha scritto: 25/01/2024, 17:18 Dubito che Jurassic Park, Ritorno al futuro e Terminator 2 non abbiano vinto niente e/o non siano stati nominati. Sui film non entro nel merito, non ho visto Barbie nè Supermario e non mi sono piaciuti un granchè neanche gli altri tre in realtà. Anche su Woody non sono tanto d'accordo, degli ultimi otto anni non salvo niente ma non è quello il discorso, fino al 2020 parlare di boicottaggio mi sembra esagerato. Come quelli che si lamentano che non si può più dire niente e lo fanno in tv o sui giornali.

non parlavamo del fatto che barbie non è stata candidata agli oscar più importanti? regia, miglior attrice...
jurassic, terminator e ritorno al futuro hanno avuto stessa sorte, nomine per technical oscar.

ma woody può anche essere andato completamente fuori di melone e sbagliare film su film (cosa che tra l'altro non è vera, perchè i film che ha realizzato sono tutti di buona qualità, certo se paragonati ai suoi precedenti, ne escono a pezzi...ma nella media offerta di oggi ci stanno alla grande)...il punto è che il suo nome è oramai tabù, il suo produttore per continuare ad avere una carriera l'ha proprio scaricato. 
il suo invito a venezia 2023 è stato fortemente criticato in america:

https://www.hollywoodreporter.com/news/ ... 235574880/

leggi bene se hai tempo, è un punto di vista di un giornalista insider che riporta un pò tutto quello di cui discutiamo.

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