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da francospicciariello » 29/11/2007, 0:36
Allora, vediamo se riesco a riprendere le fila del discorso. Proviamoci giocando a domanda e risposta.
1. Perchè la MLS?
Probabilmente perchè siamo filoamericani. Perchè qualcuno di noi è cresciuto nel mito dei Cosmos di Chinaglia, Pelé, Beckenbauer e Neeskens. Perché ho passato uno splendido anno negli USA nel 2001/02 e ho visto spesso giocare i (pessimi) Revolution e da lì ho potuto seguire la crescita della lega. Perchè spero spero che il calcio possa sfondare negli USA, perchè sono convinto che con la loro mentalità dello sport e del business (vero) applicato al calcio possono insegnarci molto. Perchè hanno degli stadi fantastici (anche quelli coi campi e le "nostalgiche" strisce del football). Perchè mi ha sempre affascinato quella foto del 1950 degli USA con la maglia a striscia diagonale che batterono i Maestri inglesi ai Mondiali brasiliani. Perchè ai Mondiali del 2002 la Germania ha fermato la splendida cavalcata degli USA rubando la partita. Perchè uno come Brian McBride è il centravanti tutto cuore, botte e sudore che mi piacerebbe sempre avere nella mia squadra. E potrei continuare...
2. Perché la MLS su Play.it?
Perchè qualche anno fa ho trovato Play.it cercando di NBA e NFL, e intravedendone le grandi potenzialità proposi a Max Giordan di aprire uno spazio per la MLS, sì da aggiungere un qualcosa che potesse rendere più completo il sito (migliorato ancora poi con Racin' e Wrestling). Perchè così Play.it è diventato il primo spazio in lingua italiana a parlare di MLS. Sono seguiti in questi anni Gazzetta, Guerin Sportivo (dove scrivo io), Calcio 2000 (dove scrive con regolarità blackiesan), Datasport e da quando c'è Beckham persino Corsera e Repubblica. E chi scrive di MLS passa da noi. Lo fanno persino calciatori italiani che vorrebbero andare in America o certi procuratori che vogliono tenersi aggiornati (e non parlano inglese :D)
3. David Beckham in America
Sul fatto che l'ingaggio di David Beckham da parte dei Los Angeles Galaxy sia stato un affare economico per tutti non credo che ci siano più dubbi, avendolo dimostrato coi numeri prima del suo arrivo. E credo che anche le vicende australiane (20.000 magliette in un giorno e oltre 80.000 spettatori per un'amichevole) lo confermino. Dal punto di vista tecnico invece non credo che Beckham sia nemmeno discutibile. Uno dei migliori del Real Madrid campione (lo stesso Capello ha ammesso di aver commesso un errore nel metterlo fuori), ha anche costretto Steve McClaren a richiamarlo in Nazionale, dove non ha certo demeritato nonostante l'eliminazione. Ai Galaxy è purtroppo arrivato infortunato e ha fatto vedere solo qualche sprazzo (in SuperLiga o nel match del Giants contro NY, dove una squadra USA non vedeva 50.000 spettatori da 25 anni). Andrà decisamente meglio il prossimo anno.
Al riguardo trovo però INTOLLERABILE affermare che un giocatore è finito solo perchè si trasferisce in America. O un giocatore è valido o non lo è. Vale per Beckham come per Ronaldo o chiunque altro. Si chiama onestà intellettuale e assenza di pregiudizio. Anche perché la MLS non è il Qatar o la J-League giapponese. Ma di questo parlo dopo. Per chiudere, spero sbarchino negli USA altri 13 Beckham (esistessero!). Inoltre, lo si può criticare quanto si vuole, ma rimane uno dei più grandi sui calci da fermo e forse il più grande "personaggio pubblico" del calcio mondiale. Altrimenti non sarebbe tutti i giorni sui giornali, e con lui la MLS, e pergiunta comportandosi sempre bene e venendo rispettato da compagni e avversari.
4. Ma la MLS quanto vale?
Secondo il mio personalissimo cartellino (citazione tommasiana) davanti alla MLS ci sono i seguenti campionati:
Premier League, Liga, Serie A, Bundesliga, Ligue 1 francese, Primera División argentina, Campeonato Brasileño (per il livello tecnico dei giocatori), Eredivisie olandese (diverte e ci sono sempre nuovi giovani), Primera División de México. La Scottish Premier League (Old Firm a parte ovviamente) e la Superliga portoghese (eccezioni ovvie Benfica, porto e Sporting Lisboa) sono troppo squilibrate e per nulla eccitanti.
Di seguito metto la MLS per una serie di motivi: fascino, speranza, gioventù, nuovo modello di organizzazione e di business. Una cosa che l'oservatore disattento non può capire è che è la stessa struttura attuale della MLS ad essere un limite. Purtroppo i giocatori non si sentono abbastanza sotto pressione, motivati. Tolti i primi 11 molto spesso non ci sono rincalzi adeguati, a causa di un salary cap che addirittura costringe molti giovani ad un secondo lavoro. E questo spinge anche molti ottimi atleti a rivolgersi ad altri sport. Le cose stanno cambiando anche se con calma. Il salto ci sarà quando il salary cap sarà almeno triplicato più un secondo designated player per squadra. La prova di come sotto pressione gli americani sappiano dimostrare che in realtà la sostanza c'è è stata data da tornei come la Champions Cup, la Copa Sudamericana e la SuperLiga, dove D.C. United e Houston Dynamo hanno fatto vedere di essere assolutamente di reggere il confronto con le ben più titolate squadre messicane, che a loro volta (vedi il Pachuca) giocano senza problemi ai livelli di argentine e brasiliane. Man mano che i confronti internazionali e l'esperienze di squadre e giocatori americani aumenterà ne risentirà positivamente tutto il movimento calcistico americano.
Ma c'è un altro punto: nessuno al mondo (Premier League a parte) ha alle spalle le strutture imprenditoriali e l'esperienza degli attuali investitori della MLS. Stadi di proprietà con servizi impensabili da noi, merchandising, televisione e un pubblico potenziale enorme. E a differenza della NASL un business plan che sta in piedi, con squadre addirittura in attivo. E i soldi a breve inizieranno a piovere: in lega sanno che se vogliono vedere pubblico (e soldi) crescere devono mettere in campo un prodotto di qualità e vincente. Pubblico che oggi, a differenza di 30 anni fa, c'è e lo dimostra. Come quando riempie stadi da 80.000 per amichevoli di qualità. Grazie alla televisione che trasmette anche calcio in continuazione (e ora anche ESPN lo cura) gli americani sono diventati intenditori (non tutti ovviamente :lol2:) ma pensate solo che negli anni '80 i match program contenevano le regole del gioco (!!!) che venivano spiegate durante le telecronache!
Per quanto riguarda il pubblico (dati 2006, quindi inferiori al boom di quest'anno: per fare un confronto, l'Eredivisie olandese nel 2006 guna media attirava sui 17,878 (con però Ajax, Feyenoord e PSV oltre i 34.000, ma con nove squadre sotto i 15.000) e la Scottish Premier League a 16.174 (come detto però Celtic e Rangers fanno saltare il banco con oltre 40.000). Altri paragoni: First Division (serie B inglese) 17.616; Russia 12.241; Superliga portoghese 10,418 circa; Jupiler League belga 10.293; la Tippeliga norvegese, meta di molti giocatori USA, 9.480; la lega svedese, la Allsvenskan nel 2005 è stata di 8.642; Croazia 3.084; Austria 7.664; Grecia 5.627. La MLS è ad un buon punto (media di 17,762 nei playoff 2007, 16.696 nella regular season) e può solo crescere con l'arrivo dei nuovi stadi. Nuovi stadi, Soccer Specific Stadium, con una capacità tra i 20.000 e i 30.000 posti, che certo sembrano la misura ideale per il soccer americano. Riempirli significherebbe far salire il pubblico americano negli stadi ad un numero inferiore (dati 2006) solo a Bundesliga (40.745), Premier League (33.864), Liga spagnola (29.029), Ligue 1 francese (21.576), e Serie A (i cui dati saliranno quest'anno col ritorno in A di Napoli, Juve e Genoa, e mancano comuqnue Bari, Lecce e Verona). Non male per una lega nata da solo 11 anni. Per un ultimo confronto col passato, la NASL, la lega USA operativo tra il 1969 e 1984 ha avuto una media totale di 10.749, toccando il top con Pelè nel 1977 (13.558) e sulla sua onda, arrivando a 14.440 nel 1980.
In sintesi: un campionato in grande ascesa, dalle grandi possibilità. Un movimento che per la prima volta nella storia esporta giocatori, anche se non ancora campioni (ma vedremo Adu e Altidore che faranno). Ma, mi si dirà: "Anche i paesi africani esportano tanti giocatori (e qualche campione come Weah e Eto'o). Ma la differenza è che nessun campionato africano (per motivi organizzativi, sociali ed economici) o asiatico (per motivi di tipo culturale) potrà mai competere con gli Stati Uniti che decidono di investire su uno sport. Semplicemente la MLS interessa perchè è come vedere la alba di un giorno che si preannuncia di grande interesse, e Play.it, parlando di sport d'America c'è e ci sarà (speriamo!).
E poi i giovani già ci sono. Si pensi ai Mondiali Under 20, dove si è potuto vedere la Nazionale USA giocarsela senza problemi al livello dei pari età argentini e brasiliani. Un gruppo di ragazzi che se troverà spazio nella MLS o farà esperienza in Europa diventerà d'esempio per i milioni di ragazzi che giocano a calcio in America.Â
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... I'm soccer crazy... MLS, NASL, USL, NCAA Soccer, MISL, everything about US soccer (and even Canadian). C'mon pioneers...