C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Film di 110 minuti. Uno dei miei preferiti.
Sai già che andrà a finire male. Sono due banditi, come vuoi che finisca? In effetti finisce in Bolivia. Solo perché i treni da rapinare nel Far West erano finiti. Inseguiti da tutti, incluso l’esercito boliviano. Il film ha un bel ritmo, è divertente, romantico, in effetti William Goldman romanza una storia vera.
A un certo punto, Newman prende su Katharine Ross (già protagonista ne Il Laureato con Hoffman) e la porta a fare un giro in bici, e sotto suona Raindrops Keep Falling on My Head di Bacharat, canzone scritta proprio per quel film.
E Redford disse che quella canzone non poteva funzionare, il film è girato nei canyon, non c’è una goccia d’acqua a pagarla. E tu ti rilassi, dopo tutte le sparatorie e rapine, e Newman porta in giro la morosa in bici con quella musica lì e vorresti che la scena durasse venti minuti. E fu un successo pazzesco e Redford disse quanto sbagliata fosse stata la sua previsione.
Butch Cassidy and The Sundance Kid.
Festival che è nella mia lista dei desideri.
Ok, un capolavoro però.
Sai già che andrà a finire male. Sono due banditi, come vuoi che finisca? In effetti finisce in Bolivia. Solo perché i treni da rapinare nel Far West erano finiti. Inseguiti da tutti, incluso l’esercito boliviano. Il film ha un bel ritmo, è divertente, romantico, in effetti William Goldman romanza una storia vera.
A un certo punto, Newman prende su Katharine Ross (già protagonista ne Il Laureato con Hoffman) e la porta a fare un giro in bici, e sotto suona Raindrops Keep Falling on My Head di Bacharat, canzone scritta proprio per quel film.
E Redford disse che quella canzone non poteva funzionare, il film è girato nei canyon, non c’è una goccia d’acqua a pagarla. E tu ti rilassi, dopo tutte le sparatorie e rapine, e Newman porta in giro la morosa in bici con quella musica lì e vorresti che la scena durasse venti minuti. E fu un successo pazzesco e Redford disse quanto sbagliata fosse stata la sua previsione.
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Ok, un capolavoro però.
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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: 15/03/2025, 12:14Trovami un lungo film recente che non abbia parti di stanca e che sono state inserite per allungare il brodo? Allunga allunga e poi chiude tutto in fretta, alla cazzo in velocità come quello con Brody.joesox ha scritto: 14/03/2025, 18:42 L'importante, ovviamente so quanto dura il film, è uscire e guardare l’orologio e pensare che per X tempo sei stato in un altro mondo
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Re: C'era una volta il Cinema
ripper23 ha scritto: 12/12/2022, 17:58
Aftersun
Come penso di aver detto anche in passato i film di rapporti genitore/figlio mi strappano facilmente la lacrima (e un giorno uno psicologo mi spieghera' bene il perche') ma qui penso anche il piu' insensibile si farebbe venire il magone. Non appena escono i titoli di coda ho avuto come la sensazione di un macigno addosso, ed e' anche difficile trovarne l'origine.
La bravissima Charlotte Wells alla regia si prende i suoi tempi e i suoi silenzi, lascia molte cose non dette e alcune suggerite. L'anima del film stai nei dettagli, nei piccoli momenti che diventano enormi a distanza di tempo. Facilmente uno dei film migliori abbia visto quest'anno.
sono andato a ripescare questa recensione dopo averlo visto (approfittando della promozione MUBI), confermo tutto, davvero molto molto bello. Fatto fatica ad entrarci, ma piano piano ti scava dentro.
La lentezza del film qui è necessaria, secondo me, mi ha dato proprio l'idea di questi viaggi familiari (anche se qui è una situazione familiare peculiare) e queste esperienze genitore-figlio in cui ci si vuole bene ma non si riesce a comunicare, il benessere apparente, il disagio coperto da una finta complicità fino alla sequenza finale
Under Pressure è una canzone che istintivamente mi dà sempre emozioni messa in quel modo in quel momento del film e con quell'inquietudine di fondo, è stato il colpo di grazia

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Re: C'era una volta il Cinema
Concordo, gran bel film, fu il primo che mi sparai nella mia ubriacatura intensiva di cinema su Mubi l'anno scorso, anche là approfittando di una promozione di 3 mesi mi pare 

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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: 15/03/2025, 13:32Non a caso mi viene in mente Tarantino che con ste scene vuole soddisfare il machismo maschile...e ben poco altro.joesox ha scritto: 15/03/2025, 13:07 Non so, scrivo una stupidaggine. Ci sono scene di sparatorie (in teoria momenti “veloci”) nella Casa di Carta che durano minuti interminabili. Noiosissime. Tra l’altro hanno tutti una pessima mira.
Non mi pare sia sempre chiaro cosa vuole il regista, cosa taglia il team di montatori, cosa vuole pubblicare il produttore e cosa distribuisce la Lucky Red del caso.E non so nemmeno se un regista voglia allungare il brodo. Poi forse alcuni lo faranno. Ma non credo che nessuno voglia essere noioso.
Magari il buon @Noodles ci può aiutare a riguardo.
teoricamente il regista ha sempre il controllo sul montaggio, però dipende da quali sono i rapporti di forza.
a volte è il produttore stesso a pretendere dei tagli.
diciamo che in linea generale la versione del regista è sempre quella più lunga (difatti le director's cut postume di film famosi hanno sempre delle durate più lunghe).
la prima ragione è dovuta al fatto che il regista è quello che lavora al piano riprese, quindi sostanzialmente qualsiasi taglio sul montaggio è percepito come una critica al suo lavoro. Poi c'è anche il lato romantico artistico, la stragrande maggioranza dei registi non è dotata del dono di sintesi.
Vivrebbero il set a lungo e darebbe respiro a qualsiasi linea di interesse, perchè è il loro film, nonchè l'opportunità di raccontare ciò che vogliono. Sul set non troverete mai un regista che dice 'ok abbiamo raggiunto i 90 minuti ipotetici di ripresa, ci fermiamo qua'
tutti sono indirizzati nel coprire e riprendere più piani visivi possibili.
poi un film non potrà mai essere un cortometraggio o uno spot video, è per forza di cosa, per sua natura, uno spettacolo nel quale devono esistere i tempi morti, che siano però funzionali al racconto.
c'è da dire che esistono anche cattivi registi, o comunque registi che cercano di darsi un tono autoriale, sbagliando tempi e modi.
quindi in linea di principio le parole di Eco, che riporta Bluto, sono corrette ma è altrettanto vero che ci sono dei passaggi di film rivedibili che giustamente possono essere criticati.
e nessuno ne è esente, penso a Sorrentino e Parthenope, ci sono dei movimenti di camera che dilatano il tempo in maniera troppo insistita.
è una sua caratteristica, è bravissimo nel farlo, ma a volte esagera (e pure troppo).
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Re: C'era una volta il Cinema
Proprio a questo proposito sentivo proprio ieri una intervista a Mainetti, che parlando di "C'era una volta a Hollywood" sosteneva come fosse un grandissimo film in tanti momenti, ma a suo dire è altrettanto evidente come in quel film si senta la mancanza di Harvey Weinstein, di uno che sa dirti quanto e dove tagliare.
Poi certo, ci sono casi in cui fanno danni, tipo i produttori americani di "C'era una volta in America"
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Re: C'era una volta il Cinema
PENNY ha scritto: 18/03/2025, 10:02 Proprio a questo proposito sentivo proprio ieri una intervista a Mainetti, che parlando di "C'era una volta a Hollywood" sosteneva come fosse un grandissimo film in tanti momenti, ma a suo dire è altrettanto evidente come in quel film si senta la mancanza di Harvey Weinstein, di uno che sa dirti quanto e dove tagliare.
Poi certo, ci sono casi in cui fanno danni, tipo i produttori americani di "C'era una volta in America"
è sempre arduo far capire ad un regista i tagli necessari al suo film.
per esempio tornatore è tuttora stizzito dei tagli che Sergio Leone gli consigliò al film 'nuovo cinema paradiso' che di fatto eliminarono la figura di lei adulta. Talmente rammaricato alla fine è riuscito a recuperare tutte le scene tagliate e rimetterle all'interno della sua director's cut.
qui c'è tutta la storia di quei tagli (circa mezzora):
https://soulofmovies.com/2021/01/31/per ... uo-essere/
in effetti, avevano ragione sia cristaldi che leone, il film è già molto lento e prolisso e l'unico modo per salvarlo era tagliare una buona mezzora. E bisogna ammettere che quella decisione non solo salvò il film ma lo rese davvero un capolavoro.
io lho vista la versione integrale e devo dire che mai scelta più azzeccata, il film scorre molto meglio nel minutaggio breve.
su c'era una volta in america, il problema non fu solo dovuto ai tagli, ma anche al montaggio cronologico delle sequenze.
quindi non avevano solo cancellato 1 ora e mezza di film, ma l'avevano privato pure della sua reale natura, perchè il tempo è il vero protagonista di quel film.
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Re: C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
torrisone ha scritto: 18/03/2025, 11:09 Ogni occasione per dirvi di recuperare Gloria & Fortuna di Bendis la userò. Ieri oggi è domani.
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Re: C'era una volta il Cinema
Noodles ha scritto: 18/03/2025, 9:33 poi un film non potrà mai essere un cortometraggio o uno spot video, è per forza di cosa, per sua natura, uno spettacolo nel quale devono esistere i tempi morti, che siano però funzionali al racconto.
c'è da dire che esistono anche cattivi registi, o comunque registi che cercano di darsi un tono autoriale, sbagliando tempi e modi.
quindi in linea di principio le parole di Eco, che riporta Bluto, sono corrette ma è altrettanto vero che ci sono dei passaggi di film rivedibili che giustamente possono essere criticati.
Su questo siamo d'accordo. Infatti dovremmo distinguere caso per caso. Ed è senz'altro vero che la capacità di sintesi è una dote. Non a caso Woody Allen ha superato le due ore soltanto una volta in 60 anni di carriera (non vi dico per quale film, indovinate).
Allo stesso tempo difenderò sempre il diritto di un autore - se lo ritiene giusto - di prendersi i suoi tempi anche a dispetto di un pubblico sempre meno abituato ai contenuti lunghi (quella su Tik Tok era una battuta, ma che voleva rilevare un problema reale). Se un autore porta avanti un'idea artistica, è il pubblico che deve fare un piccolo sforzo per andare verso di lui.
Invece mi sembra - ma posso sbagliare - ci sia di default un fastidio generalizzato verso opere di questo tipo, oltre a una scarsa disponibilità ad abbandonarsi a un mondo che non ti dà stimoli ogni venti secondi per tenerti lì (ormai non c'è proiezione in cui io non chieda a qualcuno seduto davanti a me di mettere via il cellulare. Ma io stesso quando sono a casa sul divano mi devo controllare per non cercare compulsivamente lo smatrtphone, anche se non ne ho reale necessità).
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Re: C'era una volta il Cinema
Ieri sera ho rivisto per la trilionesima volta Heat. Sempre gigante.
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
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Re: C'era una volta il Cinema
ride_the_lightning ha scritto: 18/03/2025, 12:01 Ieri sera ho rivisto per la trilionesima volta Heat. Sempre gigante.
apri prime, novità, heat, perchè no?
che poi l'invecchiamento neuronale ha fatto anche cose buone (cit.), del tipo che non mi ricordavo un valanga di scene e di particolari.
e mi è sembrato pure meglio dell'ultima volta.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 18/03/2025, 11:55Noodles ha scritto: 18/03/2025, 9:33 poi un film non potrà mai essere un cortometraggio o uno spot video, è per forza di cosa, per sua natura, uno spettacolo nel quale devono esistere i tempi morti, che siano però funzionali al racconto.
c'è da dire che esistono anche cattivi registi, o comunque registi che cercano di darsi un tono autoriale, sbagliando tempi e modi.
quindi in linea di principio le parole di Eco, che riporta Bluto, sono corrette ma è altrettanto vero che ci sono dei passaggi di film rivedibili che giustamente possono essere criticati.
Allo stesso tempo difenderò sempre il diritto di un autore - se lo ritiene giusto - di prendersi i suoi tempi anche a dispetto di un pubblico sempre meno abituato ai contenuti lunghi (quella su Tik Tok era una battuta, ma che voleva rilevare un problema reale). Se un autore porta avanti un'idea artistica, è il pubblico che deve fare un piccolo sforzo per andare verso di lui.
Invece mi sembra - ma posso sbagliare - ci sia di default un fastidio generalizzato verso opere di questo tipo, oltre a una scarsa disponibilità ad abbandonarsi a un mondo che non ti dà stimoli ogni venti secondi per tenerti lì (ormai non c'è proiezione in cui io non chieda a qualcuno seduto davanti a me di mettere via il cellulare. Ma io stesso quando sono a casa sul divano mi devo controllare per non cercare compulsivamente lo smatrtphone, anche se non ne ho reale necessità).
che un autore abbia il diritto di prendersi i suoi tempi e, se vuole, mettere una camera fissa su un fazzoletto che vola fino in cielo come in american beauty...lo facesse tranquillamente. Il cinema è questo, sperimentare, dedicarsi anima e corpo ad ogni singola scena.
però che lo spettatore richieda che lo sappia fare e che sia legato al contesto filmico descritto pure mi sembra corretto.
parliamoci chiaro, cosa succede nell'acclamatissimo film la zona d'interesse?
un cazzo, per 1 ora e 45 minuti.
eppure, la sensazione di tragedia, il saper muovere la camera, l'originalità nel mostrare la shoah da un punto di vista totalmente interno ai nazisti, fa sì che il pubblico sia sempre coinvolto e che il film funzioni.
ma se immagino lo stesso film, durare 2h ore e mezza, sempre e solo al di là di questo muro, comincio a faticare a seguirlo.
quindi direi che la bravura di un regista (e soprattutto dei suoi collaboratori) è quella di capire fin dove si può spingere affinchè qualcuno continui a seguirlo.
Poi si può benissimo infischiarsene e fare un film noioso da capo a piedi, però in quel caso devi pure accettare le critiche , indipendentemente dal fatto (che è assolutamente vero tra l'altro) del fastidio generalizzato verso opere di minutaggio alto.
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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: 18/03/2025, 12:12ride_the_lightning ha scritto: 18/03/2025, 12:01 Ieri sera ho rivisto per la trilionesima volta Heat. Sempre gigante.
apri prime, novità, heat, perchè no?
che poi l'invecchiamento neuronale ha fatto anche cose buone (cit.), del tipo che non mi ricordavo un valanga di scene e di particolari.
e mi è sembrato pure meglio dell'ultima volta.
Gran film ma il finale vi ha convinto? Con lui che torna invece di
Comunque per quelli a cui non piacciono i doppiatori la coppia di quel film per me è imbattibile.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 18/03/2025, 11:55Noodles ha scritto: 18/03/2025, 9:33 poi un film non potrà mai essere un cortometraggio o uno spot video, è per forza di cosa, per sua natura, uno spettacolo nel quale devono esistere i tempi morti, che siano però funzionali al racconto.
c'è da dire che esistono anche cattivi registi, o comunque registi che cercano di darsi un tono autoriale, sbagliando tempi e modi.
quindi in linea di principio le parole di Eco, che riporta Bluto, sono corrette ma è altrettanto vero che ci sono dei passaggi di film rivedibili che giustamente possono essere criticati.
Su questo siamo d'accordo. Infatti dovremmo distinguere caso per caso. Ed è senz'altro vero che la capacità di sintesi è una dote. Non a caso Woody Allen ha superato le due ore soltanto una volta in 60 anni di carriera (non vi dico per quale film, indovinate).
Allo stesso tempo difenderò sempre il diritto di un autore - se lo ritiene giusto - di prendersi i suoi tempi anche a dispetto di un pubblico sempre meno abituato ai contenuti lunghi (quella su Tik Tok era una battuta, ma che voleva rilevare un problema reale). Se un autore porta avanti un'idea artistica, è il pubblico che deve fare un piccolo sforzo per andare verso di lui.
Invece mi sembra - ma posso sbagliare - ci sia di default un fastidio generalizzato verso opere di questo tipo, oltre a una scarsa disponibilità ad abbandonarsi a un mondo che non ti dà stimoli ogni venti secondi per tenerti lì (ormai non c'è proiezione in cui io non chieda a qualcuno seduto davanti a me di mettere via il cellulare. Ma io stesso quando sono a casa sul divano mi devo controllare per non cercare compulsivamente lo smatrtphone, anche se non ne ho reale necessità).
Che poi alla maggior parte dà fastidio un film di quasi tre ore ma una miniserie di 6 puntate da un'ora l'una con che ne so una puntata filler intera in mezzo no