Bonaz ha scritto: 18/02/2024, 16:05
Non dico non mi sia piaciuto, Bluto, ma mi aspettavo anche un'introspettiva sul perché scelgano di fare questo gesto e in questo modo. E più dialoghi e meno "corpo". Mi ha ricordato molto Gargantua e Pantagruel
Secondo me è perché non sono personaggi ma simboli. Simboli della loro classe sociale. È un film molto allegorico (oggi a questo tipo di film siamo molto meno abituati) e le allegorie sono sempre astratte, non vanno a indagare troppo le motivazioni e il perché e il per come un personaggio faccia quello che fa (quello che i critici letterari chiamano "psicologismo"). Riempirli di motivazioni e di "background" avrebbe reso meno diretto il cazzotto contro la borghesia, che per sua natura mangia se stessa fino a morire. In una parola, Tognazzi non si suicida perché è depresso o malato o altro: è un borghese consumista, e quindi alla lunga si suicida. È la sua natura.
Spesso Ferreri, soprattutto nei suoi film più cattivi, fa così. Perché Michel Piccoli in
Dillinger è morto spara alla moglie? Non c'è alcun motivo, lo fa e basta perché è un prodotto della sua realtà.
(Altro esempio più o meno degli stessi anni: perché i quattro signorotti di
Salò torturano a quel modo quei ragazzi? Non si sa. Loro sono un'allegoria del potere, e il potere, semplicemente, fa tutto quello che può fare, almeno secondo Pasolini)
Questa almeno è la mia lettura.
"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"