C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Adesso chiamo @Noodles e vi faccio raccontare la storia delle due versioni di C'era una volta in America, quella da quattro ore accolta come un capolavoro e quella di due ore, tagliata in maniera dissennata dai produttori americani proprio per farne un film "commercialmente più vendibile", che è stata un flop tremendo.
Ognuno tragga la morale che vuole.
Anche perché questo discorso su quanto l'eccessiva lunghezza di un film faccia scappare gli spettatori la capirei se vivessimo in un mondo in cui le sale che proiettano i film da un'ora e mezza fossero piene. Ma visto che al cinema non ci va quasi più nessuno, neanche a vedere i film corti, mi sembra tanto una scusa per non fare quel minimo di fatica che dovrebbe essere il requisito necessario per fruire di qualunque opera d'arte di qualità.
Oppenheimer. Oppenheimer dura tre ore, è vero, e nessuno si è lamentato o ha fatto notare che, con un'ora in meno, si sarebbero potuti fare più spettacoli. Per un motivo semplice: Oppenheimer era già un successo assicurato prima di uscire, come Barbie. Perché aveva l'unica dote che oggi garantisce il successo: era un evento. E se non dici la tua sui social a proposito di un evento, sei out.
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Anche perché questo discorso su quanto l'eccessiva lunghezza di un film faccia scappare gli spettatori la capirei se vivessimo in un mondo in cui le sale che proiettano i film da un'ora e mezza fossero piene. Ma visto che al cinema non ci va quasi più nessuno, neanche a vedere i film corti, mi sembra tanto una scusa per non fare quel minimo di fatica che dovrebbe essere il requisito necessario per fruire di qualunque opera d'arte di qualità.
Oppenheimer. Oppenheimer dura tre ore, è vero, e nessuno si è lamentato o ha fatto notare che, con un'ora in meno, si sarebbero potuti fare più spettacoli. Per un motivo semplice: Oppenheimer era già un successo assicurato prima di uscire, come Barbie. Perché aveva l'unica dote che oggi garantisce il successo: era un evento. E se non dici la tua sui social a proposito di un evento, sei out.
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Re: C'era una volta il Cinema
(per l'affetto che nutro nei tuoi confronti contravvengo a una mia regola d'oro: non rispondere a chi usa "boomer" e i suoi derivati)
No, non ci vivevo, e neanche tu. Però la storia del cinema ho passato parecchio tempo della mia vita a studiarla, a volte per esami, più spesso per passione personale. Ti dico solo che, nella top10 dei più grandi incassi della storia delle sale, ci sono due film di quattro ore (tra cui uno, Via col vento, al primo posto) e cinque film di tre ore.
E comunque non ne facevo una questione generazionale, non mi hai capito. Sono dinamiche - una fruizione sempre più frammentata delle opere d'arte, e più in generale di ogni tipo di contenuto - che riguardano tutti, anche gli adulti.
Per questo il paragone con le maratone delle serie tv non stanno in piedi: vorrete mica paragonare lo stare seduto e fermo per tre ore in una sala buia con la visione di una serie durante la quale posso guardare il cellulare, mangiare, parlare con la morosa o con gli amici, mettere in pausa, andare in bagno?
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 13/10/2023, 20:23 Ti dico solo che, nella top10 dei più grandi incassi della storia delle sale, ci sono due film di quattro ore (tra cui uno, Via col vento, al primo posto) e cinque film di tre ore.
Ok, ma arrivare a dire "nessuno se ne lamentava" mi pare quel ninin forzato. Ed a livello educativo e culturale io ritengo che fossimo più analfabeti (alcuni proprio analfabeti a livello orale) a livello cinematografico.
Questo a livello fisico io non lo sopporto e credo sia una regola dei nostri corpi e che noi forziamo.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 13/10/2023, 20:23 E comunque non ne facevo una questione generazionale, non mi hai capito. Sono dinamiche - una fruizione sempre più frammentata delle opere d'arte, e più in generale di ogni tipo di contenuto - che riguardano tutti, anche gli adulti.
da un po' di mesi, io faccio fatica ad arrivare alla fine di un film senza spezzettarlo.
e francamente mi sono chiesto se dipendesse da un calo della capacità di rimanere concentrato.
è possibile, non saprei dire con certezza.
però, forse, è più legato alla nuova modalità di fruizione on demand. l'indubbio vantaggio di poter decidere quando e come vedere un film cambia modalità e abitudini.
ps. interessante il punto sulla fatica da fare quando si guarda un film.
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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: 13/10/2023, 22:08 ps. interessante il punto sulla fatica da fare quando si guarda un film.
Ovvio che è un concetto che non vale per i film di pura evasione (che possono essere belli o brutti, non è un giudizio di valore). Però sì, tanti film richiedono uno spettatore attento e partecipe, che nella sua testa fa una parte del lavoro. Anche con fatica.
Ci sono i film che ti prendono a pugni perché vogliono scuoterti, quelli che raccontano lo stretto indispensabile e chiedono a te spettatore di riempire i buchi, quelli che ti lasciano libero di speculare sul loro significato, quelli che ti propongono un linguaggio a cui non sei abituato, quelli volutamente sgradevoli e quelli che vogliono mettere in crisi le tue certezze. Tutti noi nella nostra esperienza di spettatori ne abbiamo visti.
Ma è un discorso che vale per qualunque arte. Mica è facile capire a pieno un quadro o un'opera lirica o una poesia o un disco prog. Occorre investire un po' di tempo e di fatica: è la contropartita che ci viene richiesta per godere di un'opera d'arte. Per tornare al discorso originario: se neanche a Martin Scorsese - che è probabilmente il più grande regista vivente - concediamo questa contropartita, per quello che mi riguarda possiamo anche chiudere le sale, perché è ovvio che il cinema non ci interessa (che poi è quello che sta succedendo: quest'anno escono Scorsese, Allen, Polanski, Garrone, Coppola, Bellocchio, Michael Mann e Miyazaki, e tutti insieme non faranno l'incasso di Barbie).
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 13/10/2023, 20:20 …C'era una volta in America, quella da quattro ore accolta come un capolavoro e quella di due ore…
Ci sono film che possono durare quanto vogliono.
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Re: C'era una volta il Cinema
L'obiettivo era come sempre far nascere una discussione e in quanto tale è stato raggiunto. Però secondo me si è andati un po' fuori traccia.
Lo "sforzo" chiesto allo spettatore di cui Bluto parla secondo me non ha nulla a che vedere con la durata. È uno sforzo intellettuale e certamente non di trattenersi dall'andare al cesso per 4 ore. Trasformare un sentimento negativo verso l'eccessiva durata in una mancanza di interesse verso l'opera è un'argomentazione fallace. Posso amare la letteratura e allo stesso tempo pensare che un libro debba avere davvero una buona ragione per essere lungo 2000 pagine.
La capacità di sintesi è essa stessa una qualità che chi fa film deve possedere. Questo non vuol dire assolutamente che uno non possa fare film più lunghi di due ore, e anzi sappiamo tutti come un buon film di tre ore scorra via molto più di un film di merda di un'ora e mezza. Ci sono storie che si prendono il proprio tempo e ne hanno del tutto bisogno.
Però degli ultimi film del buon Marty, il più breve è Silence che dura 3 ore e 5 minuti. In altre fasi della sua carriera è riuscito a raccontare storie in maniera fantastica in meno tempo, ci sarà un motivo?
Poi i kolossal negli anni 30 saranno pure stati lunghi 4 ore, ma è un dato statistico che i film sono diventati mediamente più lunghi. Ovvio che il problema non è certamente Scorsese che ha qualcosa da dire, ma film dozzinali o puro intrattenimento che per qualche misteriosa ragione durano 2 ore e mezza, ma vabbè si faceva per parlare.
P.s. mi sembra superfluo dire che io l'ultimo di scorsese lo andrò a vedere al cinema (come ho fatto con tutti i suoi film da quando sono un adulto), e considerato lo storico direi è anche probabile mi piaccia, quindi io la contropartita gliela concedo. Tutto questo post è nato dal fatto che volevo vederlo allo Zurich film festival e per motivi complicati che hanno anche fare con la durata alla fine ho visto altro e faceva cagare e sto a rosicá
Lo "sforzo" chiesto allo spettatore di cui Bluto parla secondo me non ha nulla a che vedere con la durata. È uno sforzo intellettuale e certamente non di trattenersi dall'andare al cesso per 4 ore. Trasformare un sentimento negativo verso l'eccessiva durata in una mancanza di interesse verso l'opera è un'argomentazione fallace. Posso amare la letteratura e allo stesso tempo pensare che un libro debba avere davvero una buona ragione per essere lungo 2000 pagine.
La capacità di sintesi è essa stessa una qualità che chi fa film deve possedere. Questo non vuol dire assolutamente che uno non possa fare film più lunghi di due ore, e anzi sappiamo tutti come un buon film di tre ore scorra via molto più di un film di merda di un'ora e mezza. Ci sono storie che si prendono il proprio tempo e ne hanno del tutto bisogno.
Però degli ultimi film del buon Marty, il più breve è Silence che dura 3 ore e 5 minuti. In altre fasi della sua carriera è riuscito a raccontare storie in maniera fantastica in meno tempo, ci sarà un motivo?
Poi i kolossal negli anni 30 saranno pure stati lunghi 4 ore, ma è un dato statistico che i film sono diventati mediamente più lunghi. Ovvio che il problema non è certamente Scorsese che ha qualcosa da dire, ma film dozzinali o puro intrattenimento che per qualche misteriosa ragione durano 2 ore e mezza, ma vabbè si faceva per parlare.
P.s. mi sembra superfluo dire che io l'ultimo di scorsese lo andrò a vedere al cinema (come ho fatto con tutti i suoi film da quando sono un adulto), e considerato lo storico direi è anche probabile mi piaccia, quindi io la contropartita gliela concedo. Tutto questo post è nato dal fatto che volevo vederlo allo Zurich film festival e per motivi complicati che hanno anche fare con la durata alla fine ho visto altro e faceva cagare e sto a rosicá

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Re: C'era una volta il Cinema
La verità è che non c'è una regola. Ci sono film inutilmente prolissi (un difetto che vedo ad esempio nell'ultimo Tarantino), e film che non possono non essere lunghi. "The Irishman" ad esempio segue cinquant'anni di vita di un impiegato del crimine. Un'epopea lunga cinquant'anni non può risolversi in un film di un'ora e quaranta. Poi il film può piacere o meno, ma non è una scelta gratuita.
Una volta Umberto Eco provò a tradurre "Il conte di Montecristo" togliendo tutte le lungaggini inutili, anche proprio nella scrittura (il romanzo è pieno di frasi tipo "Si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduto": non bastava dire "Si alzò di scatto"?). Era riuscito a ridurlo di circa un terzo, ma alla fine si rese conto che non funzionava: se ti racconto la vicenda di un uomo che passa 14 anni in prigione, devo fartelo sentire, tutto quel tempo trascorso.
(Questo è ad esempio, secondo me, l'unico difetto di un film che adoro, "Mediterraneo": dura troppo poco. È la storia di un drappello di soldati che passa anni su un'isola sperduta fino a perdere la cognizione del tempo: perché non fai sentire anche a me spettatore quello stesso scorrere del tempo?)
L'esempio opposto, la sintesi come pregio, sono i film di Woody Allen, che sono brevi ma perfetti (però vabbè, parliamo di un altro genio assoluto).
In quale categoria rientrerà "Killers of the Flower Moon"? Non lo so, guardiamolo e poi giudicheremo.
Una volta Umberto Eco provò a tradurre "Il conte di Montecristo" togliendo tutte le lungaggini inutili, anche proprio nella scrittura (il romanzo è pieno di frasi tipo "Si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduto": non bastava dire "Si alzò di scatto"?). Era riuscito a ridurlo di circa un terzo, ma alla fine si rese conto che non funzionava: se ti racconto la vicenda di un uomo che passa 14 anni in prigione, devo fartelo sentire, tutto quel tempo trascorso.
(Questo è ad esempio, secondo me, l'unico difetto di un film che adoro, "Mediterraneo": dura troppo poco. È la storia di un drappello di soldati che passa anni su un'isola sperduta fino a perdere la cognizione del tempo: perché non fai sentire anche a me spettatore quello stesso scorrere del tempo?)
L'esempio opposto, la sintesi come pregio, sono i film di Woody Allen, che sono brevi ma perfetti (però vabbè, parliamo di un altro genio assoluto).
In quale categoria rientrerà "Killers of the Flower Moon"? Non lo so, guardiamolo e poi giudicheremo.
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Re: C'era una volta il Cinema
Perché il cinema è la vita senza parti noiose (cit)Bluto Blutarsky ha scritto: 15/10/2023, 15:26 perché non fai sentire anche a me spettatore quello stesso scorrere del tempo?
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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: 15/10/2023, 17:42Perché il cinema è la vita senza parti noiose (cit)Bluto Blutarsky ha scritto: 15/10/2023, 15:26 perché non fai sentire anche a me spettatore quello stesso scorrere del tempo?
E questo valeva tipo fino al Neorealismo

Il cinema è quello che gli pare.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 13/10/2023, 20:20 Adesso chiamo @Noodles e vi faccio raccontare la storia delle due versioni di C'era una volta in America, quella da quattro ore accolta come un capolavoro e quella di due ore, tagliata in maniera dissennata dai produttori americani proprio per farne un film "commercialmente più vendibile", che è stata un flop tremendo.
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Oppenheimer. Oppenheimer dura tre ore, è vero, e nessuno si è lamentato o ha fatto notare che, con un'ora in meno, si sarebbero potuti fare più spettacoli. Per un motivo semplice: Oppenheimer era già un successo assicurato prima di uscire, come Barbie. Perché aveva l'unica dote che oggi garantisce il successo: era un evento. E se non dici la tua sui social a proposito di un evento, sei out.
bluto, se non tifassi milan, saresti mio fratello gemello (cit.)
il discorso sulla lunghezza dei film oggi è comunque complesso.
oramai le nuove generazioni hanno abitudini diverse e una sensibilità molto particolare.
la scorsa primavera ho organizzato insieme a 9 istituti scolastici (età 12-16 anni) un corso di film education (prima che @BruceSmith mi attacchi brutalmente ho solo collaborato esternamente ad un progetto scuola, non sono un insegnante ed ho solo offerto il mio no-au

più in generale dopo i vari interventi e le prove scritte ho notato che se il lavoro audiovisivo è confezionato in maniera colorata, magari con ironia e il messaggio è diretto, l'attenzione è più alta e le capacità di lettura sono più che soddisfacenti.
se invece il film ha un percorso più articolato, c'è un uso maggiore di metafore e la sintassi filmica è più allusiva e ragionata, assistiamo ad un dramma collettivo. Non c'è quella capacità di fare quello sforzo interpretativo, c'è proprio una mancanza di comprensione del linguaggio complesso.
d'altronde penso siamo tutti d'accordo sul fatto che viviamo oggi una nuova fase culturale che spinge per trasformare tutti i sistemi di pensiero strutturati in logica semplicizzata.
e i ragazzi si stanno abituando a tutto questo, se la decodificazione del messaggio è laboriosa ed impegnativa, si passa la mano.
perchè appunto oggi c'è la possibilità di scegliere cosa guardare.
mi ha ricordato un pò le parole del Maestro, quando descriveva l'avvento della televisione (e le drammatiche conseguenze per il cinema):
lui si focalizzava sulla crescente mancanza di attenzione riguardo chi in quel momento sta parlando o esponendo (tramite film) la sua posizione.
quello che ha anticipato è semplicemente il primo stadio, oggi direi che viviamo una fase molto più preoccupante che corrisponde al completo disinteresse.
detto questo, va anche sottolineato il fatto che nel momento in cui i linguaggi sono semplici, la capacità di ricezione della new generation è molto più veloce e ampia di quelle passate. Si vede che sono abituati a leggere e decodificare prodotti brevi e diretti.
e spesso anticipano pure la dinamiche in gioco.
il problema è rappresentato da tutto ciò che spinge a pensare in maniera astratta e simbolica. Manca.
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Re: C'era una volta il Cinema
Noodles ha scritto: 17/10/2023, 15:06 la scorsa primavera ho organizzato insieme a 9 istituti scolastici (età 12-16 anni) un corso di film education
il post nella sua interezza è meritevole di like.. ma ci tengo a sottolineare che il pezzo quotato - anche se per pochissimo - mi ha fatto letteralmente volare.
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Re: C'era una volta il Cinema
Noodles ha scritto: 17/10/2023, 15:06 Non c'è quella capacità di fare quello sforzo interpretativo, c'è proprio una mancanza di comprensione del linguaggio complesso.
sicuro che i 12enni\16enni degli anni 90 fossero migliori? (domanda senza secondi fini).
mi sembra una capacità che va affinata col tempo e magari i ragazzini non hanno ancora tutti gli strumenti per arrivarci.
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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: 17/10/2023, 15:17Noodles ha scritto: 17/10/2023, 15:06 Non c'è quella capacità di fare quello sforzo interpretativo, c'è proprio una mancanza di comprensione del linguaggio complesso.
sicuro che i 12enni\16enni degli anni 90 fossero migliori? (domanda senza secondi fini)
mbè ci sono i test che provano le differenze.
il pensiero concettuale è in forte perdita, quello analitico invece non è cambiato molto, leggermente migliorato rispetto a 30 anni fa.
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Re: C'era una volta il Cinema
Però questa è anche una generazione che guarda mediamente film più lunghi della nostra in realtà. Ne guarderà meno, saranno prevalentemente Marvel o di quel genere ma all'epoca non c'erano tanti oltre le due, tre ore quindi non lo so, per me è più una questione di contenuti. Io col fantasy o film horror e non parliamo neanche dei musical faccio una gran fatica ma ho amici che guardano solo questi quasi; e serie tv procedurali. E se leggono un libro è un giallo.
Si è persa la voglia, di vedere, leggere o pensare a storie che non siano palesemente inventate barra fantasy o di fantascienza oppure all'opposto devono essere vere, vedi podcast true crime oppure documentari che una volta proprio nessuno se li filava e ora sarà perchè te li suggerisce l'algortimo di netflix la gente ne guarda parecchi anche su argomenti che non segue e se vogliamo anche quello è strano tanto quanto il discorso di Bluto.
Dei registi che mi piacciono difficilmente non mi guardo un film ma il prossimo di Polanski sarei sorpreso se non fosse davvero brutto e completamente inutile.
Se da giovane avessi visto Un giorno di pioggia etc. non so mica se avrei avuto tutta questa voglia di approfondire la filmografia di Woody Allen.
Quelli che giustamente sono considerati mostri sacri stanno invecchiando e non dico neanche male però tanti ci vanno davvero vicino a rifare lo stesso film ogni volta. Qualche giorno fa parlavano di Wes Anderson, non ho visto quello dei cani ma dopo Grand Budapest Hotel vale anche per lui il discorso sopra.
Se hai tante altre opzioni che chi ama il cinema considererà inferiori e non paragonabili devi avere un motivo per non guardare video stupidi uno dietro l'altro e a me non stupisce che un film lungo che tutto sommato sa di giù visto non attragga il pubblico.
Non parlo di uno in particolare ma per esempio gli ultimi due di Scorsese sono entrambi di tre ore e mezza; tratti da due libri rispettivamente di 384 e 352 pagine. Uno può fare quello che vuole ma come in tutte le cose c'è un limite. Se il prossimo lo fa di 250'? E quello dopo attorno alle 5 ore?
Si è persa la voglia, di vedere, leggere o pensare a storie che non siano palesemente inventate barra fantasy o di fantascienza oppure all'opposto devono essere vere, vedi podcast true crime oppure documentari che una volta proprio nessuno se li filava e ora sarà perchè te li suggerisce l'algortimo di netflix la gente ne guarda parecchi anche su argomenti che non segue e se vogliamo anche quello è strano tanto quanto il discorso di Bluto.
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Non parlo di uno in particolare ma per esempio gli ultimi due di Scorsese sono entrambi di tre ore e mezza; tratti da due libri rispettivamente di 384 e 352 pagine. Uno può fare quello che vuole ma come in tutte le cose c'è un limite. Se il prossimo lo fa di 250'? E quello dopo attorno alle 5 ore?