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C'era una volta il Cinema

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 08/07/2022, 10:45

Jack ha scritto: 08/07/2022, 10:21 Non mi è sembrato tanto un giustificarsi quanto far notare qual è la situazione attuale e prendere in giro anche questo perchè poi sia che lui che Chappelle fanno tutte le battute che vogliono come tutti gli altri comici nel mondo. E ovviamente mi riferisco ad Europa e Stati Uniti dove in effetti è diverso ma per esempio il casino tirato su dal nulla dopo non so quanti anni contro Woody era sulla persona non sui contenuti e lì il discorso cambia ancora. Ed è la parte più preoccupante per come la vedo io ma alla fine il film è uscito con un leggero ritardo, non è andato bene ma quello l'ho visto e sarebbe andato male comunque. In media mi sembra che influiscono poco le varie polemiche sul botteghino a parte il primo con Spacey ma siamo di nuovo sulla persona e non sulla censura o contenuti.

Questi problemi in ogni caso sono tutti nuovi e che una piccola percentuale di persone la pensi in maniera diversa, e grazie ai social decida che per un giorno la loro missione è di andare contro quel film, comico o programma tv che proprio non li va giú è da mettere in preventivo e in ogni fase di produzione dal sceneggiatore o autore, dal regista agli attori o comici devono fregarsene delle reazioni di pochi sia perchè durano poco sia perchè è giusto così a livello artistico e concettuale, sono d'accordo pienamente con tutto quello che avete scritto ma per me sbaglia più chi si pone questi problemi che a dirla tutta, con ogni probabilità, saranno sempre esistiti ma la visibilità è diversa adesso però dura poco e a livello di numeri mi pare vengano penalizzate solo le singole persone quando sono coinvolte in qualche scandalo. Anzi il primo periodo quando ancora non è chiara la vicenda ma si sa meglio partire in quarta coi giudizi.
non è così.
vengono penalizzate anche le idee.
ti stai soffermando sulle campagne social contro X o Y, ma più in grande quelle campagne producono un irrigidimento dei criteri artistici.
è un effetto medio-lungo, rispetto alla singola protesta contro Woody Allen.

(woody allen, tra l'altro, uno degli autori più sensibili e inclusivi della storia della cinematografia americana, oggi è marchiato come se fosse l'ultimo appestato di guerra :nonsa: ).

quello che sta accadendo è che l'autocensura oramai sta coinvolgendo qualsiasi cosa, senza valutare nel merito.
è questa la cosa spaventosa.

organizzo un festival, un distributore di un corto russo che ha vinto un premio importante del nord europa quindici giorni prima dello scoppio della guerra, mi chiede una premiere oggi perchè sono 4 mesi che non gli risponde più nessuno.
allora guardo il corto, magari ha una Z tatuata sulla schiena dei protagonisti, ma nulla di tutto ciò, è un film sul disagio giovanile.
Ragazzi che vivono una vita apparentemente normale ma che la sera si fanno di acidi e che soffrono l'ingerenza dello stato (scena con poliziotto che chiede di controllare i loro messaggi sul telefono). Ma è fatto in maniera molto sottile, probabilmente perchè loro piu di tanto non possono andare oltre, o perchè non ancora si sono uniformati alla semplicizzazione dei nostri messaggi?
motivo per cui è stato ignorato per 4 mesi?
perchè è russo.  :nonsa:

motivo per cui nanni moretti perde a cannes contro un film inguardabile?
perchè la regista è donna.

stessa cosa venezia che decide che il 60% dei lavori deve essere girato da registe e non registi, indipendentemente dalla qualità.

sono tutte forzature, figlie di un nuovo modo di (de)pensare, che sta facendo scuola.
e a breve saranno la regola.

ed è questo il punto focale, si premia (e si produce) più la forma che la sostanza.

 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da esba » 08/07/2022, 10:54

Noodles ha scritto:
Jack ha scritto: 08/07/2022, 10:21 Non mi è sembrato tanto un giustificarsi quanto far notare qual è la situazione attuale e prendere in giro anche questo perchè poi sia che lui che Chappelle fanno tutte le battute che vogliono come tutti gli altri comici nel mondo. E ovviamente mi riferisco ad Europa e Stati Uniti dove in effetti è diverso ma per esempio il casino tirato su dal nulla dopo non so quanti anni contro Woody era sulla persona non sui contenuti e lì il discorso cambia ancora. Ed è la parte più preoccupante per come la vedo io ma alla fine il film è uscito con un leggero ritardo, non è andato bene ma quello l'ho visto e sarebbe andato male comunque. In media mi sembra che influiscono poco le varie polemiche sul botteghino a parte il primo con Spacey ma siamo di nuovo sulla persona e non sulla censura o contenuti.

Questi problemi in ogni caso sono tutti nuovi e che una piccola percentuale di persone la pensi in maniera diversa, e grazie ai social decida che per un giorno la loro missione è di andare contro quel film, comico o programma tv che proprio non li va giú è da mettere in preventivo e in ogni fase di produzione dal sceneggiatore o autore, dal regista agli attori o comici devono fregarsene delle reazioni di pochi sia perchè durano poco sia perchè è giusto così a livello artistico e concettuale, sono d'accordo pienamente con tutto quello che avete scritto ma per me sbaglia più chi si pone questi problemi che a dirla tutta, con ogni probabilità, saranno sempre esistiti ma la visibilità è diversa adesso però dura poco e a livello di numeri mi pare vengano penalizzate solo le singole persone quando sono coinvolte in qualche scandalo. Anzi il primo periodo quando ancora non è chiara la vicenda ma si sa meglio partire in quarta coi giudizi.
non è così.
vengono penalizzate anche le idee.
ti stai soffermando sulle campagne social contro X o Y, ma più in grande quelle campagne producono un irrigidimento dei criteri artistici.
è un effetto medio-lungo, rispetto alla singola protesta contro Woody Allen.

(woody allen, tra l'altro, uno degli autori più sensibili e inclusivi della storia della cinematografia americana, oggi è marchiato come se fosse l'ultimo appestato di guerra :nonsa: ).

quello che sta accadendo è che l'autocensura oramai sta coinvolgendo qualsiasi cosa, senza valutare nel merito.
è questa la cosa spaventosa.

organizzo un festival, un distributore di un corto russo che ha vinto un premio importante del nord europa quindici giorni prima dello scoppio della guerra, mi chiede una premiere oggi perchè sono 4 mesi che non gli risponde più nessuno.
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Ragazzi che vivono una vita apparentemente normale ma che la sera si fanno di acidi e che soffrono l'ingerenza dello stato (scena con poliziotto che chiede di controllare i loro messaggi sul telefono). Ma è fatto in maniera molto sottile, probabilmente perchè loro piu di tanto non possono andare oltre, o perchè non ancora si sono uniformati alla semplicizzazione dei nostri messaggi?
motivo per cui è stato ignorato per 4 mesi?
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 08/07/2022, 11:01

Bluto Blutarsky ha scritto: 08/07/2022, 10:41
Noodles ha scritto: 08/07/2022, 9:33 è un piccolo frammento di un mondo generazionale che fatica a comprendere concetti e pensieri più complessi.

Domanda (a cui personalmente non so rispondere): è una questione generazionale?
Ci stiamo facendo dettare la linea culturale da ventenni che, come tutti i ventenni, non sono in grado di avere un pensiero complesso? (Se penso a quello che dicevo e pensavo io a vent'anni rabbrividisco).

Perché, nel caso, io non me la prenderei con loro, quanto con gli adulti che, dalle aziende e dalle case di produzione, danno loro corda.

anche il 68 ha rivoluzionato tutto ed era guidato da orde di milioni di giovani inbufaliti.

ci sta, e lo trovo giustissimo, che si seguano le nuove mode, che si crei sempre un punto di contatto con le nuove generazioni.
devono sempre essere in grado di determinare dei cambiamenti e degli scossoni nella società nella quale vivono.

il problema è che hanno mezzi diversi e una capacità ridotta di comprendere le dinamiche del passato e quelle del presente.

le campagne di sensibilizzazione sono doverose (e in alcuni ambiti sono pure in ritardo) ma non possono trasformarsi in una caccia alle streghe in cui si assiste alla condanna di qualsiasi pensiero contrario.

sta roba è raccappricciante e denota secondo me una scarsa comprensione reale dei problemi.

è questo il punto che mi crea perplessità: si fanno le lotte mediatiche pretendendo che in un consiglio di amministrazione di una multinazionale ci sia una giusta distribuzione razziale e sessuale (un nero, un bianco, un gay e un disabile), ma non ci si chiede più se questa multinazionale paghi le tasse, sfrutti i suoi dipendenti, inquini etc ect...tutto questo oramai è secondario  :forza:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 08/07/2022, 11:32

Oggi la situazione è sicuramente nera, e l'ultima stagione dei premi cinematografici è stata probabilmente il punto più basso in questo senso.

Io però voglio essere più ottimista.

Primo, perché la Storia va a ondate, e l'ondata di domani può essere molto diversa da quella di oggi.

Ma soprattutto perché, storicamente, l'arte è sempre riuscita a sopravvivere ai tentativi di addomesticarla, è sempre stata anarchica, per così dire. Di certo non resteremo mai senza grandi film da vedere o senza grandi romanzi da leggere. Al limite nessuno di questi uscirà da Hollywood o sarà targato Netflix, ma chissenefrega. Anzi, mi piace immaginare che questo neo-puritanesimo farà nascere una generazione (magari quelli che avranno vent'anni fra cinque o dieci anni) che cercherà la provocazione con lo stesso gusto del proibito che avevo io quando a 15 anni guardavo i fumetti di Milo Manara. Non sapevo che era anche grande arte, ma capivo che c'era tutto un altro mondo da scoprire.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 08/07/2022, 11:34

Può anche darsi sia una fase transitoria, stiamo vivendo un decennio in cui si esagera dalla parte opposta, dopo una vita in cui ci sono state reali enormi discriminazioni in ambito razziale, di genere etc.

Magari stiamo vivendo una fase di risposta esagerata ai problemi, una risposta un po' ottusa che non fa prigionieri pur di fare "la cosa giusta a tutti i costi". Capace che la prossima generazione di 20enni sarà più in grado di notare certe storture e rimettere le cose nella giusta prospettiva.

Oppure no, abbiamo imboccato una china che potrà portare per forza di cose a un lento ma inesorabile appiattimento culturale generalizzato.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lebronpepps » 08/07/2022, 11:36

io però eviterei la questione generazionale sui ventenni onestamente, nel senso che non mi pare il nocciolo della questione

 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 08/07/2022, 11:43

Anche perché inutile nascondere il ruolo preponderante che in tutto questo hanno i social network e internet, che sono una roba che fino a 15-20 anni fa letteralmente non esisteva e che ancora stiamo tentando di capire come controllare e gestire. Non si può fare un discorso sulla cancel culture senza partire dalla rete.

Possiamo raccontarci che prima i grandi registi e intellettuali fossero molto meno paurosi e più liberi, ma la realtà è che non sapremo come avrebbero gestito i tempi odierni, e la mole di commenti, critiche, insulti che a livello mondiale possono arrivare nel giro di 10 minuti da una dichiarazione o dall'uscita di un teaser, con tutto quello che comporta a livello di possibili problemi e fortune del tuo lavoro in termini commerciali.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Jack » 08/07/2022, 11:51

Noodles ha scritto: 08/07/2022, 10:45
Jack ha scritto: 08/07/2022, 10:21 Non mi è sembrato tanto un giustificarsi quanto far notare qual è la situazione attuale e prendere in giro anche questo perchè poi sia che lui che Chappelle fanno tutte le battute che vogliono come tutti gli altri comici nel mondo. E ovviamente mi riferisco ad Europa e Stati Uniti dove in effetti è diverso ma per esempio il casino tirato su dal nulla dopo non so quanti anni contro Woody era sulla persona non sui contenuti e lì il discorso cambia ancora. Ed è la parte più preoccupante per come la vedo io ma alla fine il film è uscito con un leggero ritardo, non è andato bene ma quello l'ho visto e sarebbe andato male comunque. In media mi sembra che influiscono poco le varie polemiche sul botteghino a parte il primo con Spacey ma siamo di nuovo sulla persona e non sulla censura o contenuti.

Questi problemi in ogni caso sono tutti nuovi e che una piccola percentuale di persone la pensi in maniera diversa, e grazie ai social decida che per un giorno la loro missione è di andare contro quel film, comico o programma tv che proprio non li va giú è da mettere in preventivo e in ogni fase di produzione dal sceneggiatore o autore, dal regista agli attori o comici devono fregarsene delle reazioni di pochi sia perchè durano poco sia perchè è giusto così a livello artistico e concettuale, sono d'accordo pienamente con tutto quello che avete scritto ma per me sbaglia più chi si pone questi problemi che a dirla tutta, con ogni probabilità, saranno sempre esistiti ma la visibilità è diversa adesso però dura poco e a livello di numeri mi pare vengano penalizzate solo le singole persone quando sono coinvolte in qualche scandalo. Anzi il primo periodo quando ancora non è chiara la vicenda ma si sa meglio partire in quarta coi giudizi.
non è così.
vengono penalizzate anche le idee.
ti stai soffermando sulle campagne social contro X o Y, ma più in grande quelle campagne producono un irrigidimento dei criteri artistici.
è un effetto medio-lungo, rispetto alla singola protesta contro Woody Allen.

(woody allen, tra l'altro, uno degli autori più sensibili e inclusivi della storia della cinematografia americana, oggi è marchiato come se fosse l'ultimo appestato di guerra :nonsa: ).

quello che sta accadendo è che l'autocensura oramai sta coinvolgendo qualsiasi cosa, senza valutare nel merito.
è questa la cosa spaventosa.

organizzo un festival, un distributore di un corto russo che ha vinto un premio importante del nord europa quindici giorni prima dello scoppio della guerra, mi chiede una premiere oggi perchè sono 4 mesi che non gli risponde più nessuno.
allora guardo il corto, magari ha una Z tatuata sulla schiena dei protagonisti, ma nulla di tutto ciò, è un film sul disagio giovanile.
Ragazzi che vivono una vita apparentemente normale ma che la sera si fanno di acidi e che soffrono l'ingerenza dello stato (scena con poliziotto che chiede di controllare i loro messaggi sul telefono). Ma è fatto in maniera molto sottile, probabilmente perchè loro piu di tanto non possono andare oltre, o perchè non ancora si sono uniformati alla semplicizzazione dei nostri messaggi?
motivo per cui è stato ignorato per 4 mesi?
perchè è russo.  :nonsa:

motivo per cui nanni moretti perde a cannes contro un film inguardabile?
perchè la regista è donna.

stessa cosa venezia che decide che il 60% dei lavori deve essere girato da registe e non registi, indipendentemente dalla qualità.

sono tutte forzature, figlie di un nuovo modo di (de)pensare, che sta facendo scuola.
e a breve saranno la regola.

ed è questo il punto focale, si premia (e si produce) più la forma che la sostanza.




Credo sia difficile giudicare se non i singoli casi ed è un argomento su cui è facile generalizzare. Su chi vince un premio da sempre si potrebbero portare esempi a seconda della tesi che si vuole dimostrare. Io non credo che negli anni '50, '60 ma anche in quelli in cui la maggior parte degli utenti del forum era giovane si potesse scrivere o produrre qualsiasi cosa con facilità, dubbi e autocensura ci sono sempre stati e a me sembra di vedere film, libri e serie su qualsiasi argomento. Non so dirti la percentuale, le complicazioni e il discorso su quanto influiscano i discorsi che stiamo facendo sui risultati in termini economici ma le difficoltà del cinema sono altre e secondo me i progetti vengono bloccati o sospesi per altri motivi.

Sui pericoli di questo modo di agire più che di pensare sono d'accordo con te ma se quel film russo viene ignorato è colpa di chi lo ignora. Cosa può succedere ad un festival in termini concreti, che venga fatto chiudere? Non credo al massimo si prende le critiche senza motivo di una percentuale minima di gente e per l'anno successivo tutto sarà dimenticato. 

Su Moretti che perde non ho visto nessuno dei due ma la colpa è di chi vota. Non c'è nessuno motivo perchè Cannes non smetterà di esistere perchè di nuovo ha vinto un uomo invece che una donna, avanti col patriarcato. Questo modo di fare sta prendendo piede perchè tanti stanno lasciando che avvenga, se è vero che c'è più gente che si offende (potrebbe anche non essere così, solo che adesso hanno visibilità e modi per dimostrarlo) magari c'è anche più gente che vuole evitare casini ma come detto do la colpa a loro, a livello artistico non dovrebbero lasciarsi condizionare. 

Se poi l'andazzo è come dici tu allora sono d'accordo ma non vi sembra che ci siano talmente tante possibilità per far uscire un film, un documentario, una serie e ripeto a me sembra vengano prodotte di ogni genere e argomento e quindi è come quelli che si lamentano di essere censurati quando stanno in tv ogni giorno. 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 08/07/2022, 11:55

Bluto Blutarsky ha scritto: 08/07/2022, 11:32 Oggi la situazione è sicuramente nera, e l'ultima stagione dei premi cinematografici è stata probabilmente il punto più basso in questo senso.

Io però voglio essere più ottimista.

Primo, perché la Storia va a ondate, e l'ondata di domani può essere molto diversa da quella di oggi.

Ma soprattutto perché, storicamente, l'arte è sempre riuscita a sopravvivere ai tentativi di addomesticarla, è sempre stata anarchica, per così dire. Di certo non resteremo mai senza grandi film da vedere o senza grandi romanzi da leggere. Al limite nessuno di questi uscirà da Hollywood o sarà targato Netflix, ma chissenefrega. Anzi, mi piace immaginare che questo neo-puritanesimo farà nascere una generazione (magari quelli che avranno vent'anni fra cinque o dieci anni) che cercherà la provocazione con lo stesso gusto del proibito che avevo io quando a 15 anni guardavo i fumetti di Milo Manara. Non sapevo che era anche grande arte, ma capivo che c'era tutto un altro mondo da scoprire.
PENNY ha scritto: 08/07/2022, 11:34 Può anche darsi sia una fase transitoria, stiamo vivendo un decennio in cui si esagera dalla parte opposta, dopo una vita in cui ci sono state reali enormi discriminazioni in ambito razziale, di genere etc.

Magari stiamo vivendo una fase di risposta esagerata ai problemi, una risposta un po' ottusa che non fa prigionieri pur di fare "la cosa giusta a tutti i costi". Capace che la prossima generazione di 20enni sarà più in grado di notare certe storture e rimettere le cose nella giusta prospettiva.

Oppure no, abbiamo imboccato una china che potrà portare per forza di cose a un lento ma inesorabile appiattimento culturale generalizzato.

il punto è che oggi, se esiste un potere/pensiero dominante (che una volta veniva volgarmente definito capitalismo) è perfettamente in sync con queste sollevazioni digital. Anzi, è stato talmente furbo da inglobarle fino a diventarne i massimi esponenti di tutto questo.

è questa la stranezza, non è più una protesta contro i poteri forti (cit.) ma è una protesta che ha come braccio armato i poteri forti.
di fatto quindi, non c'è una lotta, un confronto, ma tutte le insurrezioni del popolo del web determinano un diktat che le produzioni in meno di un secondo eseguono.

a volte si creano delle indignazioni furiose, che non hanno alcuna attinenza con la realtà (realtà fatta di processi, indagini, studi...nulla di tutto questo) ma che trovano precise risposte di censura.

prendiamo la frase di Whoopi Goldberg di qualche mese fa.
in cui sosteneva che l'olocausto non riguarda la razza ma è un problema di bianchi fra bianchi.

posso dire che questa frase riassume perfettamente quello che sta succedendo?

perchè esprime un'opinione completamente sbagliata, dettata dall'ignoranza di fondo (che è insita in quasi tutti questi discorsi) e dalla scarsa conoscenza della storia (altro grosso problema in arrivo sul binario 2030), giustificata dal razzismo mio è più importante del tuo (io sono colored ed esiste solo lo schiavismo per me) e soprattutto ipocritamente ignorata dai media (perchè anche se ha detto una grande sciocchezza, vogliamo mica fare la guerra ad una nera che sta parlando indirettamente di schiavismo?). 



 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da esba » 08/07/2022, 12:01

Bluto Blutarsky ha scritto: 08/07/2022, 11:32 Oggi la situazione è sicuramente nera, e l'ultima stagione dei premi cinematografici è stata probabilmente il punto più basso in questo senso.

Io però voglio essere più ottimista.

Primo, perché la Storia va a ondate, e l'ondata di domani può essere molto diversa da quella di oggi.

Ma soprattutto perché, storicamente, l'arte è sempre riuscita a sopravvivere ai tentativi di addomesticarla, è sempre stata anarchica, per così dire. Di certo non resteremo mai senza grandi film da vedere o senza grandi romanzi da leggere. Al limite nessuno di questi uscirà da Hollywood o sarà targato Netflix, ma chissenefrega. Anzi, mi piace immaginare che questo neo-puritanesimo farà nascere una generazione (magari quelli che avranno vent'anni fra cinque o dieci anni) che cercherà la provocazione con lo stesso gusto del proibito che avevo io quando a 15 anni guardavo i fumetti di Milo Manara. Non sapevo che era anche grande arte, ma capivo che c'era tutto un altro mondo da scoprire.
Caro Bluto, temo che il tuo discorso speranzoso sulle future generazioni sia una chimera.
Le mie figlie di 16 e 14 sono delle talebane del politicamente corretto, e piu' andremo avanti e peggio sara'.
 
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 08/07/2022, 12:11

Jack ha scritto: 08/07/2022, 11:51
Noodles ha scritto: 08/07/2022, 10:45
non è così.
vengono penalizzate anche le idee.
ti stai soffermando sulle campagne social contro X o Y, ma più in grande quelle campagne producono un irrigidimento dei criteri artistici.
è un effetto medio-lungo, rispetto alla singola protesta contro Woody Allen.

(woody allen, tra l'altro, uno degli autori più sensibili e inclusivi della storia della cinematografia americana, oggi è marchiato come se fosse l'ultimo appestato di guerra :nonsa: ).

quello che sta accadendo è che l'autocensura oramai sta coinvolgendo qualsiasi cosa, senza valutare nel merito.
è questa la cosa spaventosa.

organizzo un festival, un distributore di un corto russo che ha vinto un premio importante del nord europa quindici giorni prima dello scoppio della guerra, mi chiede una premiere oggi perchè sono 4 mesi che non gli risponde più nessuno.
allora guardo il corto, magari ha una Z tatuata sulla schiena dei protagonisti, ma nulla di tutto ciò, è un film sul disagio giovanile.
Ragazzi che vivono una vita apparentemente normale ma che la sera si fanno di acidi e che soffrono l'ingerenza dello stato (scena con poliziotto che chiede di controllare i loro messaggi sul telefono). Ma è fatto in maniera molto sottile, probabilmente perchè loro piu di tanto non possono andare oltre, o perchè non ancora si sono uniformati alla semplicizzazione dei nostri messaggi?
motivo per cui è stato ignorato per 4 mesi?
perchè è russo.  :nonsa:

motivo per cui nanni moretti perde a cannes contro un film inguardabile?
perchè la regista è donna.

stessa cosa venezia che decide che il 60% dei lavori deve essere girato da registe e non registi, indipendentemente dalla qualità.

sono tutte forzature, figlie di un nuovo modo di (de)pensare, che sta facendo scuola.
e a breve saranno la regola.

ed è questo il punto focale, si premia (e si produce) più la forma che la sostanza.



Credo sia difficile giudicare se non i singoli casi ed è un argomento su cui è facile generalizzare. Su chi vince un premio da sempre si potrebbero portare esempi a seconda della tesi che si vuole dimostrare. Io non credo che negli anni '50, '60 ma anche in quelli in cui la maggior parte degli utenti del forum era giovane si potesse scrivere o produrre qualsiasi cosa con facilità, dubbi e autocensura ci sono sempre stati e a me sembra di vedere film, libri e serie su qualsiasi argomento. Non so dirti la percentuale, le complicazioni e il discorso su quanto influiscano i discorsi che stiamo facendo sui risultati in termini economici ma le difficoltà del cinema sono altre e secondo me i progetti vengono bloccati o sospesi per altri motivi.

Sui pericoli di questo modo di agire più che di pensare sono d'accordo con te ma se quel film russo viene ignorato è colpa di chi lo ignora. Cosa può succedere ad un festival in termini concreti, che venga fatto chiudere? Non credo al massimo si prende le critiche senza motivo di una percentuale minima di gente e per l'anno successivo tutto sarà dimenticato. 

Su Moretti che perde non ho visto nessuno dei due ma la colpa è di chi vota. Non c'è nessuno motivo perchè Cannes non smetterà di esistere perchè di nuovo ha vinto un uomo invece che una donna, avanti col patriarcato. Questo modo di fare sta prendendo piede perchè tanti stanno lasciando che avvenga, se è vero che c'è più gente che si offende (potrebbe anche non essere così, solo che adesso hanno visibilità e modi per dimostrarlo) magari c'è anche più gente che vuole evitare casini ma come detto do la colpa a loro, a livello artistico non dovrebbero lasciarsi condizionare. 

Se poi l'andazzo è come dici tu allora sono d'accordo ma non vi sembra che ci siano talmente tante possibilità per far uscire un film, un documentario, una serie e ripeto a me sembra vengano prodotte di ogni genere e argomento e quindi è come quelli che si lamentano di essere censurati quando stanno in tv ogni giorno. 

ti assicuro che oramai pesano tantissimo queste tematiche nella scelta di un progetto.
non dico siamo ancora a livello totalizzante, ma ci stiamo avvicinando pericolosamente.

se presenti un progetto di sceneggiatura (e a me è capitato diverse volte) ad un produttore di un certo spessore, ora nel 99% dei casi le domande che ti fa sono queste:

c'è una donna protagonista o co-protagonista?
ci sono donne nella troupe? e in quale %?
c'è violenza sull donne gay o razzismo in generale ? (come se mostrarla vorrebbe dirle condividerla... :dohut0: )

i protagonisti devono rispecchiare tutte le diversità (questa è gettonatissima)

è roba oramai fatta a tavolino, artefatta.
non sentite la puzza nel 90% delle cose che vedete su netflix?
loro sono i massimi esperti.

c'è un noto sceneggiatore (e lo riporto solo perchè lha già raccontato direttamente lui) che sta scrivendo una storia su dannunzio e il fascismo e la produzione (credo fosse sempre netflix) lamenta che nella storia siano tutti cattivi...e che ci deve essere per forza qualcuno buono e rispettoso delle minoranze...e lui fa 'e non ci stanno purtroppo siamo durante il fascismo' e loro 'fin quando non ne trovi uno ...non possiamo andare avanti'  :forza:

fantastico  :notworthy:




 

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Jack » 08/07/2022, 12:30

Sono domande stupide ma a parte quello che lavora per Netflix mica uno è obbligato a farle? Come visto negli ultimi mesi la concorrenza Netflix ce l'ha, ci saranno sempre più opzioni disponibili, ora il problema sarà se uno non avrà modo di far uscire il suo film o quello che è in nessuna maniera e da nessuna parte.

Sui vari generi o diversità, anche prima dei social in ogni telefilm si iniziava a vedere uno per ogni etnia e prima o poi un gay deve entrarci nella storia su certi prodotti.

Sarei curioso di sapere i risvolti economici perchè per la maggior parte dei film usciti negli ultimi anni un polverone potrebbe quasi essere una buona idea in termini di pubblicità. 

Comunque sono d'accordo sui dubbi, a me fa più paura il discorso sulla singola persona a cui nel giro di poche ore, senza sapere nulla parte un mix di boicottaggio e giudizio popolare che mira a distruggerlo perchè nella tua bolla ti è apparso un titolo palesamente clickbait con un'accusa generica.

The Patient
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da The Patient » 12/07/2022, 22:47

Dogman su Rai Movie sono sempre bei momenti di Cinema.

lebronpepps
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lebronpepps » 12/07/2022, 23:14

The Patient ha scritto: 12/07/2022, 22:47 Dogman su Rai Movie sono sempre bei momenti di Cinema.

E a seguire L'Imbalsamatore

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da franzis » 13/07/2022, 16:22

io invece recentemente mi sono visto last night a soho su now.

bah ... continuo ancora a ritenere la trilogia del cornetto l'apice di wright.

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