sul discorso del razzisti non ho parametri e spero sia solo paura.aeroplane_flies_high ha scritto: 06/09/2018, 23:28in effetti a ripensarci bene mi sembrano le spiegazioni più ovvie, Italia paese di razzisti ed imbecilli
per fortuna che ogni tanto capito qui e ci si rinfranca un pò
avrei voluto chiedervi opinioni sul decreto anticorruzione, ma preferisco passare...
imbecilli no, ognuno al suo orticello ci tiene e se lo cura. Analfalbeti funzionali si pero'.
puoi anche pensare che votino tutti pd, nessuno ha la verità assoluta.
i numeri sono quelli, ripartisci come meglio credi.
poi se ci vuoi spiegare il tema di gigi, a me va benissimo

cito tom's hardware.
https://www.tomshw.it/quanti-sono-gli-a ... 584"Tullio De Mauro, il grande linguista italiano, lo aveva detto in tempi non sospetti. Poi è stato il turno di Umberto Eco, che l'ha ribadito nel suo solito stile ironico e sferzante. Infine Enrico Mentana l'ha sintetizzato col geniale neologismo "webete". La sostanza però non cambia: in Italia il 28% della popolazione è composta di analfabeti funzionali. A certificarlo un recente studio realizzato dal PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), un programma ideato dall'OCSE, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Ma cosa significa anzitutto analfabeta funzionale? A differenza dell'analfabeta strutturale, l'analfabeta funzionale sa leggere, scrivere e far di conto, il problema è che non capisce quello che legge o meglio, non ha gli strumenti analitici e critici per avvantaggiarsi di quello che legge, ascolta o apprende, trasformandolo in benzina per il suo agire sociale e la sua attività lavorativa. Insomma non si tratta (solo) di leggere un manuale senza capirlo, ma di non avere gli strumenti adatti a formarsi un'idea propria e originale del mondo circostante e delle sue dinamiche.Dallo studio emerge che noi siamo al quarto posto nel mondo, alle spalle soltanto di Giacarta (69%), Cile (53%) e Turchia (47%) e appaiati con Spagna e Israele, mentre la Grecia ci segue, ma solo per un punto percentuale (27%). Insomma un triste primato su cui riflettere quando si parla di fake news e manipolazione. Qui il problema non è il Web, ma chi lo utilizza, con buona pace di Cambridge Analytica, tanto per restare sull'attualità.