datruth34 ha scritto: 28/05/2018, 19:42
È stata una gara strana. Sopra di 12 nel terzo sembrava la solita partita al Garden con i Cavs intimoriti e LeBron che boccheggiava. Tre azioni confuse per noi e per loro, non segnava nessuno. Stevens chiama TO. Io ho pensato subito "perché lo chiama, che LeBron è in pausa da stanchezza"?. Da lì è cambiato tutto, in 6 minuti abbiamo fatto 3 punti e chiuso il primo tempo a +4 o +3, non ricordo esattamente. Terzo e 4/4 altalenante, siamo sempre rimasti lì aggrappati, andati in vantaggio l'abbiamo riperso subito. Poi abbiamo avuto una marea di triple aperte per rientrare o per indirizzare la partita verso di noi. Tutte le volte pensavo: prima o poi entrerà, come sempre, prima o poi la giriamo, deve girare. Dai che ora comincia a entrare. Invece niente.
È dura perché a mio avviso siamo stati superiori, eravamo superiori. È arrivata la paura di vincere.
Inviato dal mio Moto G (4) utilizzando Tapatalk
Cito a memoria perchè non voglio rivedere la partita:mi infastidirebbe troppo.
Abbiamo chiuso il primo tempo sopra di 4 ma era palese che avevamo perso il controllo della partita.
Come dicevo nel dopopartita, mi concentrerei sul suicidio e sul fatto che da quel punto di vista Stevens non sia riuscito a scuotere Rozier e Brown.
Se proprio devo fargli un'accusa, molto tra virgolette, gli faccio questa, perchè è sempre riuscito a presentare una squadra che non ha mai smesso di lottare, una squadra invulnerabile al garden, mentre invece stavolta si è visto l'opposto.
Ha chiamato quel timeout perchè ha percepito che ci eravamo bloccati: ci poteva stare, visto che eravamo effettivamente bloccati; il problema è che non ci siamo sbloccati, nè dopo quel timeout nè mai.
Brown e Rozier si sono tirati fuori dal nostro attacco quando non sono entrati i primi tiri, senza poi riuscire a rimettersi in carreggiata.
Più ci penso più non posso fare a meno di affermare che sia stato un suicidio di dimensioni epiche.
Nel basket vince quasi sempre la squadra migliore: stavolta abbiamo mostrato di essere chiaramente superiori quando esprimevamo il nostro basket, solo che non abbiamo retto di testa.
In questo caso quindi, ma per quanto mi riguarda è successo anche ai Pacers, hanno vinto i più freddi, non i più forti, il che va ad ancora maggior merito di James, che non finirò mai di ammirare.
Ovviamente il discorso Irving era relativo alla nostra situazione, non assoluto.
nonsense ha scritto:
A me pare chiarissimo, non chiaro, che Ainge sia chiamato a puntellare la squadra con un terzo top. I discorsi Smart, Rozier, Baynes, Morris secondo me sono come guardare il dito invece della luna. Poi potrebbe anche bastare per vincere recuperare gli infortunati, ma è molto più complesso.
Lo ripeto, da tifoso Sixers fanno molta più paura Ainge, gli assets accumulati e la capacità di continuare a procurarsene (e quindi il modo con cui li spenderà) piuttosto del recupero di GH o Irving che a seconda di come andrà la prossima stagione potrebbe anche essere l'ultima.
Su questo concordo.
Questo è stato un anno particolare, ma per quanto ami Rozier e Brown, non si può negare che certi risultati si siano ottenuti anche per la povertà dei competitori, non solo per meriti nostri.
Io non so se e come ci riuscirà, ma la mia impressione è che serva un altro giocatore che sposti di brutto: che poi sia considerato o meno un top poco mi interessa.