Moderatamente sensati - Il topic della politica
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Eh può essere
Mi pare ancora piena campagna elettorale
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
La Lega è quella che avrebbe più da guadagnare in nuove elezioni
Ha il coltello dalla parte del manico
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Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
L'obiettivo del nostro futuro ministro dell'economia Savona è 600 di spread, direi che ci stiamo avvicinando a grandi passi!
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Vero che la Lega è quella che avrebbe più da guadagnare, verissimo.
Ma sarebbe possibile un governo diverso?
Una lega al 25%, cosa possibile, a chi ruberebbe voti? Al PD? Ad una FI con Berlusconi in campo? Ai pentastellati? Io dubito che un eventuale cdx unito avrebbe la maggioranza da solo e dubito che Berlusconi sarebbe più malleabile di Di Maio.
Se sempre un governo pentafelpato sarebbe possibile, una volta ottenuto quel che vogliono, sarebbe davvero tanto conveniente andare ad elezioni col rischio di trovarsi rapporti ormai rovinati sia con Di Maio che con Berlusconi? O magari di trovarsi Di Battista capo politico al posto di Di Maio?
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Ma sarebbe possibile un governo diverso?
Una lega al 25%, cosa possibile, a chi ruberebbe voti? Al PD? Ad una FI con Berlusconi in campo? Ai pentastellati? Io dubito che un eventuale cdx unito avrebbe la maggioranza da solo e dubito che Berlusconi sarebbe più malleabile di Di Maio.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Si, però starei attento alle dichiarazioni di Tremonti, che sperava di tornare in sella e si è trovato a bocca asciutta, riportate da la Repubblica.Leviathan ha scritto:L'obiettivo del nostro futuro ministro dell'economia Savona è 600 di spread, direi che ci stiamo avvicinando a grandi passi!
Savona è uno cui non darei il voto manco morto, come quando era il più socialista dei ministri di Ciampi, ma di certo non è scemo e nemmeno ignorante.
Con lo spread a 600 lui e Conte farebbero la fine di Berlusconi e Tremonti, e lui lo sa bene.
Poi magari è davvero rincoglionito e pensa davvero quello, ma di certezze non ne avrei
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Io credevo che il Post de I Socialisti Gaudenti sul like di Di Maio fosse inventato



Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Dopo aver detto che non è scemo o ignorante, leggo che scrive che le sanzioni contro la Russia danneggiano l'Italia e che la Russia è pacifica e non ha mai fatto guerre di espansione come Napoleone o Hitler.
Mi scuso e mi rimangio tutto.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Dai questo è come Imposimato e Maddalena: gente stimata che comincia a parlare di complotti a giorni alterni
Rincoglioniti probabilmente, o magari sono sempre stati così e ora vengono fuori al naturale
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Ma di cosa stiamo parlando. 82 anni. OTTANTADUE.
Ma certo viva il governo del cambiamento.
Puoi essere brillante e luminare quanto vuoi a 82 anni hai la prospettiva temporale di una settimana massimo due.
Ci sono decine di nomi di gente competente e preparata con tonnellate di esperienza che si ritrovan a sparlare quando la vecchiaia la fa da padrone.
Ma certo viva il governo del cambiamento.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Mattarella non può mettere un veto, siamo seri. SI rischia la tenuta democratica e istituzionale del paese.
Purtroppo questo è. E purtroppo, sull'importanza di Savona (o peggio, Borghi - che pare sia l'altro nome che Salvini ha messo sul tavolo), ha ragione Taradash:
Ma perché Savona è così importante per i due lazzari?
(È lungo e inquietante, passate oltre che è weekend).
Perché è l’unico ministro che, per la sua autorevolezza e integrità, può trascinarci a viva forza fuori dall’euro e dall’Unione Europea sul filo di un’argomentazione economicamente e politicamente sostenibile.
Il pensiero di Savona infatti muove da una premessa largamente condivisibile: l’Italia è entrata nella moneta unica impreparata, con un’economia che non rispettava il principale fra i criteri d’ammissione, il rapporto fra debito e Pil che avrebbe dovuto essere del 60 per cento.
Ma l’Italia voleva entrare per godere dei benefici di riduzione dell’inflazione e dei tassi d’interesse, e i partner non volevano lasciarla fuori anche perché temevano i vantaggi competitivi che le svalutazioni potevano dare a un paese molto industralizzato.
Fatto sta che il beneficio dell’euro fino alla crisi del 2007 è stato fortissimo per la riduzione del costo del debito, ma nessun governo ne ha fatto tesoro, aumentando anzi il debito pubblico.
Poi è arrivata dagli Usa la crisi e la recessione. Di fronte alla quale i diversi governi dell’Unione Europea si sono mossi senza fare fronte comune. I paesi che avevano fatto le riforme economiche e sociali per superare la crisi senza troppi danni ne sono emersi rapidamente. Gli altri hanno rischiato il fallimento e alcuni, come l’Italia galleggiano con fatica e hanno pagato e pagano alti costi sociali
E qui Savona diventa cruciale perché offre una soluzione.
Anzi una doppia soluzione. Un’ipotesi A e una B.
Ha esposto la sua tesi in libri e convegni (anche, poveri noi, alla presenza dell’economista di sinistra e ora leghista Alberto Bagnai).
Savona fa una prima ipotesi, che è quella che, lui europeista, preferisce, L’ipotesi A, dice, ci riporta alle ragioni di fondo della scelta comunitaria: la pace dopo le due guerre civili europee, il benessere, la solidarietà.
Ma per raggiungere questo obiettivo occorre potenziare il ruolo della Commissione, dare alla BCE i poteri che ha la Fed, creare uno strumento finanziario comune di pronto intervento a favore dei paesi in difficoltà, armonizzare le politiche fiscali. In sintesi qualcosa di molto simile agli Stati Uniti d’Europa.
Cioè l’esatto opposto di ciò a cui aspirano i sovranisti putinisti del M5S e della Lega, come salta agli occhi.
Ma, aggiunge Savona - ed è qui che la sua investitura come ministro dell’economia diventa essenziale per i due lazzari pseudo guidati dall’avvocato Masaniello - per il successo dell’ipotesi A, cioè per costringere i paesi più ricchi ed egoisti, occorre essere attrezzati con l’ipotesi B, vale a dire pronti tecnicamente ad una subitanea uscita dall’euro.
Niente pugni sul tavolo di Bruxelles, niente minacce di fuoruscita, ma immediato cambio di moneta, seguito da svalutazione competitiva. Ciò richiede una forte e unitaria guida del governo, una Banca D’Italia capace di fare l’inversione a U senza incertezze, l’epurazione di tutti i dirigenti pubblici che sono stati affascinati dalle Sirene bruxellesi, e un’opposizione complice o sedata.
Senza l’ipotesi B in corso, l’ipotesi A è come una moneta fuori corso, non acquisterà mai il consenso dei partner europei.
Capiamo ora la testardaggine di Salvi e Di Maio (forse meno del secondo perché il M5S dovrebbe spartire con la Lega il bottino politico acquisito e la famosa democrazia diretta finirebbe ne cestino dei sogni. Ma forse il Clan dei Casaleggesi questa conseguenza non l’ha ancora calcolata, oppure si accontenta della metà del bottino).
Savona sa qual è il costo dell’uscita dall’euro a cominciare dal l’uscita dall’Unione Europea, dal balzo dell’inflazione conseguente alla svalutazione con necessaria riforma fiscale, dall’aumento esponenziale del costo del debito, fino debolezza italiana rispetto ai giganti dell’economia mondiale.
Ma, dice, e qui cede alla retorica sovranista - e non può fare altro perché la consequenzialità del suo rigore accademico altrimenti lo sprofonda nell’incubo - il futuro tornerebbe nelle nostre mani e non saremmo in balia dell’egoismo tedesco e nordico.
Sintesi: o Stati Uniti d’Europa liberi e belli, o ritorno alla sovranità nazionale con contorno di governo necessariamente autoritario.
Capito?
Purtroppo questo è. E purtroppo, sull'importanza di Savona (o peggio, Borghi - che pare sia l'altro nome che Salvini ha messo sul tavolo), ha ragione Taradash:
Ma perché Savona è così importante per i due lazzari?
(È lungo e inquietante, passate oltre che è weekend).
Perché è l’unico ministro che, per la sua autorevolezza e integrità, può trascinarci a viva forza fuori dall’euro e dall’Unione Europea sul filo di un’argomentazione economicamente e politicamente sostenibile.
Il pensiero di Savona infatti muove da una premessa largamente condivisibile: l’Italia è entrata nella moneta unica impreparata, con un’economia che non rispettava il principale fra i criteri d’ammissione, il rapporto fra debito e Pil che avrebbe dovuto essere del 60 per cento.
Ma l’Italia voleva entrare per godere dei benefici di riduzione dell’inflazione e dei tassi d’interesse, e i partner non volevano lasciarla fuori anche perché temevano i vantaggi competitivi che le svalutazioni potevano dare a un paese molto industralizzato.
Fatto sta che il beneficio dell’euro fino alla crisi del 2007 è stato fortissimo per la riduzione del costo del debito, ma nessun governo ne ha fatto tesoro, aumentando anzi il debito pubblico.
Poi è arrivata dagli Usa la crisi e la recessione. Di fronte alla quale i diversi governi dell’Unione Europea si sono mossi senza fare fronte comune. I paesi che avevano fatto le riforme economiche e sociali per superare la crisi senza troppi danni ne sono emersi rapidamente. Gli altri hanno rischiato il fallimento e alcuni, come l’Italia galleggiano con fatica e hanno pagato e pagano alti costi sociali
E qui Savona diventa cruciale perché offre una soluzione.
Anzi una doppia soluzione. Un’ipotesi A e una B.
Ha esposto la sua tesi in libri e convegni (anche, poveri noi, alla presenza dell’economista di sinistra e ora leghista Alberto Bagnai).
Savona fa una prima ipotesi, che è quella che, lui europeista, preferisce, L’ipotesi A, dice, ci riporta alle ragioni di fondo della scelta comunitaria: la pace dopo le due guerre civili europee, il benessere, la solidarietà.
Ma per raggiungere questo obiettivo occorre potenziare il ruolo della Commissione, dare alla BCE i poteri che ha la Fed, creare uno strumento finanziario comune di pronto intervento a favore dei paesi in difficoltà, armonizzare le politiche fiscali. In sintesi qualcosa di molto simile agli Stati Uniti d’Europa.
Cioè l’esatto opposto di ciò a cui aspirano i sovranisti putinisti del M5S e della Lega, come salta agli occhi.
Ma, aggiunge Savona - ed è qui che la sua investitura come ministro dell’economia diventa essenziale per i due lazzari pseudo guidati dall’avvocato Masaniello - per il successo dell’ipotesi A, cioè per costringere i paesi più ricchi ed egoisti, occorre essere attrezzati con l’ipotesi B, vale a dire pronti tecnicamente ad una subitanea uscita dall’euro.
Niente pugni sul tavolo di Bruxelles, niente minacce di fuoruscita, ma immediato cambio di moneta, seguito da svalutazione competitiva. Ciò richiede una forte e unitaria guida del governo, una Banca D’Italia capace di fare l’inversione a U senza incertezze, l’epurazione di tutti i dirigenti pubblici che sono stati affascinati dalle Sirene bruxellesi, e un’opposizione complice o sedata.
Senza l’ipotesi B in corso, l’ipotesi A è come una moneta fuori corso, non acquisterà mai il consenso dei partner europei.
Capiamo ora la testardaggine di Salvi e Di Maio (forse meno del secondo perché il M5S dovrebbe spartire con la Lega il bottino politico acquisito e la famosa democrazia diretta finirebbe ne cestino dei sogni. Ma forse il Clan dei Casaleggesi questa conseguenza non l’ha ancora calcolata, oppure si accontenta della metà del bottino).
Savona sa qual è il costo dell’uscita dall’euro a cominciare dal l’uscita dall’Unione Europea, dal balzo dell’inflazione conseguente alla svalutazione con necessaria riforma fiscale, dall’aumento esponenziale del costo del debito, fino debolezza italiana rispetto ai giganti dell’economia mondiale.
Ma, dice, e qui cede alla retorica sovranista - e non può fare altro perché la consequenzialità del suo rigore accademico altrimenti lo sprofonda nell’incubo - il futuro tornerebbe nelle nostre mani e non saremmo in balia dell’egoismo tedesco e nordico.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Purtroppo è tutto vero, e Mattarella non potrà tenere duro a lungo, anche perchè il suo no con conseguente tentativo di governo del presidente o ritorno alle urne sarebbe un assist per Salvini.Spree ha scritto:Mattarella non può mettere un veto, siamo seri. SI rischia la tenuta democratica e istituzionale del paese.
Purtroppo questo è. E purtroppo, sull'importanza di Savona (o peggio, Borghi - che pare sia l'altro nome che Salvini ha messo sul tavolo), ha ragione Taradash:
Ma perché Savona è così importante per i due lazzari?
(È lungo e inquietante, passate oltre che è weekend).
Perché è l’unico ministro che, per la sua autorevolezza e integrità, può trascinarci a viva forza fuori dall’euro e dall’Unione Europea sul filo di un’argomentazione economicamente e politicamente sostenibile.
Il pensiero di Savona infatti muove da una premessa largamente condivisibile: l’Italia è entrata nella moneta unica impreparata, con un’economia che non rispettava il principale fra i criteri d’ammissione, il rapporto fra debito e Pil che avrebbe dovuto essere del 60 per cento.
Ma l’Italia voleva entrare per godere dei benefici di riduzione dell’inflazione e dei tassi d’interesse, e i partner non volevano lasciarla fuori anche perché temevano i vantaggi competitivi che le svalutazioni potevano dare a un paese molto industralizzato.
Fatto sta che il beneficio dell’euro fino alla crisi del 2007 è stato fortissimo per la riduzione del costo del debito, ma nessun governo ne ha fatto tesoro, aumentando anzi il debito pubblico.
Poi è arrivata dagli Usa la crisi e la recessione. Di fronte alla quale i diversi governi dell’Unione Europea si sono mossi senza fare fronte comune. I paesi che avevano fatto le riforme economiche e sociali per superare la crisi senza troppi danni ne sono emersi rapidamente. Gli altri hanno rischiato il fallimento e alcuni, come l’Italia galleggiano con fatica e hanno pagato e pagano alti costi sociali
E qui Savona diventa cruciale perché offre una soluzione.
Anzi una doppia soluzione. Un’ipotesi A e una B.
Ha esposto la sua tesi in libri e convegni (anche, poveri noi, alla presenza dell’economista di sinistra e ora leghista Alberto Bagnai).
Savona fa una prima ipotesi, che è quella che, lui europeista, preferisce, L’ipotesi A, dice, ci riporta alle ragioni di fondo della scelta comunitaria: la pace dopo le due guerre civili europee, il benessere, la solidarietà.
Ma per raggiungere questo obiettivo occorre potenziare il ruolo della Commissione, dare alla BCE i poteri che ha la Fed, creare uno strumento finanziario comune di pronto intervento a favore dei paesi in difficoltà, armonizzare le politiche fiscali. In sintesi qualcosa di molto simile agli Stati Uniti d’Europa.
Cioè l’esatto opposto di ciò a cui aspirano i sovranisti putinisti del M5S e della Lega, come salta agli occhi.
Ma, aggiunge Savona - ed è qui che la sua investitura come ministro dell’economia diventa essenziale per i due lazzari pseudo guidati dall’avvocato Masaniello - per il successo dell’ipotesi A, cioè per costringere i paesi più ricchi ed egoisti, occorre essere attrezzati con l’ipotesi B, vale a dire pronti tecnicamente ad una subitanea uscita dall’euro.
Niente pugni sul tavolo di Bruxelles, niente minacce di fuoruscita, ma immediato cambio di moneta, seguito da svalutazione competitiva. Ciò richiede una forte e unitaria guida del governo, una Banca D’Italia capace di fare l’inversione a U senza incertezze, l’epurazione di tutti i dirigenti pubblici che sono stati affascinati dalle Sirene bruxellesi, e un’opposizione complice o sedata.
Senza l’ipotesi B in corso, l’ipotesi A è come una moneta fuori corso, non acquisterà mai il consenso dei partner europei.
Capiamo ora la testardaggine di Salvi e Di Maio (forse meno del secondo perché il M5S dovrebbe spartire con la Lega il bottino politico acquisito e la famosa democrazia diretta finirebbe ne cestino dei sogni. Ma forse il Clan dei Casaleggesi questa conseguenza non l’ha ancora calcolata, oppure si accontenta della metà del bottino).
Savona sa qual è il costo dell’uscita dall’euro a cominciare dal l’uscita dall’Unione Europea, dal balzo dell’inflazione conseguente alla svalutazione con necessaria riforma fiscale, dall’aumento esponenziale del costo del debito, fino debolezza italiana rispetto ai giganti dell’economia mondiale.
Ma, dice, e qui cede alla retorica sovranista - e non può fare altro perché la consequenzialità del suo rigore accademico altrimenti lo sprofonda nell’incubo - il futuro tornerebbe nelle nostre mani e non saremmo in balia dell’egoismo tedesco e nordico.
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Capito?
L'unico dubbio che ho è che se Salvini vuol fare il sovranista questo è l'unico governo che può provare a mettere in piedi e lo sarà anche in caso di nuove elezioni, ottenerlo subito probabilmente è la scelta migliore.
E se il suo fosse stato un bluff e non avesse avuto voglia di chiudere l'accordo avrebbe avuto molte possibilità di ritirarsi.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
doc G ha scritto: 24/05/2018, 18:28 Così, a braccio, in caso Mattarella prevalga e Savona non sia ministro dell'economia, chi potrebbe essere a sedersi sulla scritto di Quintino Sella?
Un economista con cv importante, con reputazione accademica ma che ha dimostrato di essere molto sensibile alle poltrone. Uno di sistema, però malleabile. Uno che non solo abbia un cv impeccabile, ma si sia dimostrato inflessibile nel valutare il cv di gente con poco potere (ma ossequioso verso il potere). Uno pro euro, ma disposto ad arditi salti logici in caso il capo voglia mostrare i muscoli.
Oh, fate voi, io non sono sicuro di nulla, ma c'è qualcuno che risponde perfettamente all'identikit.
Ed ha pure la Z di Zorro.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
doc G ha scritto: 26/05/2018, 9:38 Purtroppo è tutto vero, e Mattarella non potrà tenere duro a lungo, anche perchè il suo no con conseguente tentativo di governo del presidente o ritorno alle urne sarebbe un assist per Salvini.
il fatto che Salvini possa guadagnare dalle prossime elezioni, è - per come la vedo io - irrilevante.
è ben più importante capire perché Savona, secondo il pdc, non va bene per quel ruolo.
e per quel (poco) che capisco io, le motivazioni di Mattarella sono insufficienti.
ed è un ragionamento a prescindere dalla "casacca" dal voto o dall'apprezzare o meno un governo giallo-verde o le idee che porteranno avanti.
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
Se vi capita, guardate la vignetta di ellekappa su repubblica di oggi a pagina 2, emblematica.
IGNOTO SEPARATISTA NFL
if you don't believe in yourself, nobody's will do. Kobe
"All the way from Tampa, Florida, ....Obituary"
https://www.youtube.com/watch?v=k5aNq2fjdEw
let me tell you something, I don't need no doctor, all I need is my L.O.V.E machine (WASP)
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica
BruceSmith ha scritto: 26/05/2018, 10:32 è ben più importante capire perché Savona, secondo il pdc, non va bene per quel ruolo.
e per quel (poco) che capisco io, le motivazioni di Mattarella sono insufficienti.
non ho ben capito perchè,scusa,puoi ampliare?
