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da Bluto Blutarsky » 10/04/2018, 18:51
Alcune delle ultime visioni, come sempre dall'alto di un cazzo.
Ready Player One
Una cosmogonia che riassume la cultura nerd degli ultimi trent'anni. Quindi fatto col bilancino per far sbrodolare i nerd e quelli cresciuti tra gli Ottanta e i Novanta. Obiettivo centrato in pieno. La trama è minima, neanche originale (quante volte in un film americano degli ultimi anni si è vista una grande corporation cattiva contro un gruppo di ribelli buoni? Trenta? Quaranta?), ma onestamente anche sticazzi, considerato quanto è godibile tutto l'impianto. Nel personaggio del creatore-demiurgo Hallyday credo che Spielberg abbia messo tanto di se stesso, che si divertiva con le astronavi-giocattolo da piccolo e non ha smesso di farlo da adulto. E poi loro che entrano in Shining (non all'Overlook Hotel, proprio nel film) per noialtri citazionisti esasperati è una goduria. È già un cult.
Voto: 7,5
Quello che non so di lei
Un Polanski minore, ma che comunque è meglio del 90% dei film che potete trovare in sala. I temi sono i suoi classici (paranoia, doppelgänger, atmosfere torbide, confusione tra reale e onirico), quindi accontenterà i polanskiani doc. Due notazioni a margine: 1) per girare film così uno deve avere davvero molti fantasmi dentro di sé; 2) Eva Green non era così bella dai tempi di The Dreamers.
Voto: 6,5
Song'e Napule
Dio ci conservi a lungo i Manetti bros. Qualche tempo fa discutevamo del fatto che il cinema italiano fatica a produrre film di qualità che sappiano anche intrattenere; ecco, loro ci riescono. Fanno cinema orgogliosamente di genere (compresi i generi meno santificati dalla critica) con creatività e gusto. Qui si assumono il rischio di ambientare un poliziesco nel mondo dei neomelodici napoletani, ribaltando l'assioma "cantante neomelodico=camorra". E riescono a rendermi quasi sopportabile persino quella musica, il che è tutto dire.
Voto: 7
…e ora parliamo di Kevin
Questo l'ho detestato. Il modo peggiore di affrontare un tema serissimo: una galleria di atrocità sbattute in faccia allo spettatore al solo scopo di sconvolgerlo, senza etica e senza senso della misura, con l'effetto-boomerang di trasformare il ragazzo protagonista in un mostro che si merita tutto l'odio dello spettatore (complice il fatto che per tutto il film ha lo sguardo di Lex Luthor). Un film che, non sapendo arrivare al nocciolo del discorso con lo stile, prova a farlo con gli eccessi. In passato ho criticato Haneke per molto, molto meno. Peccato per Tilda Swinton, un gigante in mezzo ai nani.
Voto: 0
Omicidio all'italiana
Maccio è un fenomeno. Surreale, stralunato, graffiante. Non solo ha tenuto botta nel passaggio dal piccolo al grande schermo, dimostrandosi in grado di reggere sulla lunga durata. Ma utilizza anche con originalità gli strumenti tipici del cinema, mentre quello di tanti suoi mediocri colleghi rimane cabaret filmato, anche quando va sul grande schermo. Nella sua comicità c'è qualcosa di Corrado Guzzanti e qualcosa dei Monty Python. E poi la gente si accalca a vedere Zalone… vabbè.
Voto: 7
Lion - la strada verso casa
Con questa storia tra le mani, le possibilità che venisse fuori un insopportabile polpettone hollywoodiano strappalacrime erano altine. Sorpresa, non è così. Il film mantiene l'equilibrio, non esagera con il melò e, soprattutto nella prima metà, è ammirevole per realismo e capacità di raccontare attraverso le immagini. Una bella sorpresa.
Voto: 7,5
Io sono un autarchico
Esordio di Nanni Moretti. Fatto con due lire, acerbo finché si vuole, ma l'intelligenza con cui Nanni si fa beffe di certi totem dell'intellighenzia di sinistra è cristallina. Avercelo oggi uno di venticinque anni che fa un film in cui urla "te lo meriti, Checco Zalone!" o che sputa fuori liquido blu dalla bocca quando sente nominare Gabriele Muccino.
Voto: 6,5
Waterworld
Non dite niente, non dite niente, colpa mia. (Peccato, l'idea di partenza era suggestiva)
Voto: 5
Ghost Dog - il codice del Samurai
Colpa mia anche qui. Colpa mia che ho aspettato tanto. Meraviglioso. Una ballata di morte di un personaggio già morto dall'inizio: praticamente Kitano che incontra Melville. Nichilismo e ironia beffarda, violenza e sprazzi poetici. Come 'Song'e Napule' mi ha reso quasi sopportabile i neomelodici, sono uscito da questo film pensando che l'hip-hop possa avere un senso. Credetemi, per me è un'ammissione enorme.
Voto: 8,5
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"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"