Porsche 928 ha scritto: ↑16/11/2017, 19:54
doc G ha scritto: ↑16/11/2017, 16:24
Ps sul quadro, buona idea, troviamo mille tavole di Leonardo, le vendiamo a quel prezzo, sperando che la quantità non inflazioni il prezzo, e ci ripaghiamo un sesto del debito pubblico, tornando più o meno alla situazione debitoria di una quindicina d'anni fa...
2300 e dispari miliardi di debito, circa 800 miliardi di spesa annua, circa 4 miliardi di deficit ogni anno, il dipinto più costoso della storia circa 450 milioni. L'idea direi che la rende...
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Mi riallaccio a questo post per fare una domanda provocatoria ma nemmeno troppo.
L'Italia è quel posto dove nei musei ci sono decine di migliaia di quadri/statue/libri/dipinti lazzi e mazzi che vanno letteralmente marcendo... non sarebbe il caso di venderne alcuni/molti, anche solo per salvarli, visto che di restaurarli/mantenerli i soldi nemmeno l'ombra(e quando mai non abbiamo nemmeno lo spazio/voglia/soldi per esporli), ecco oltre a un "favore" economico per l'Italia, farei anche un favore all'arte in generale?
O aspettiamo che arrivino dei ladruncoli a farli fuori per venderli al mercato nero per 2 soldi e si scoprano "magicamente" in qualche cassaforte di qualche milionario.
Mi ricordo un servizio(forse Report ma non ricordo sinceramente bene il titolo) che faceva vedere uno stato pietoso di molte """cantine""" dei musei di stato.
P.S. Io sono un po estremista eh ma venderei tutto il vendibile, SE non posso permettermi di tenerlo come deve essere meglio che vada in mani private(Pompei who?)
[Edit: non sto dicendo di vendere Pompei ma esempio di come NON si riesca a tenere un luogo storico in Italia.]
P.P.S. Se una Pompei fosse in USA ci camperebbe uno stato solo di turismo(esagero ma nemmeno troppo), visto i soldi che riescono a fare con luoghi di un centinaio di anni, ma anche con robe kitch tipo la Graceland del caso.
Vuoi la mia opinione?
Le opere d'arte non devono per forza rendere in modo diretto, per esempio National gallery e British museum sono gratuiti, ma i londinesi sono talmente bravi a sfruttare quel che hanno (lingua inglese, arte, musica, multiculturalità, movida, divertimenti tradizionali, cultura, teatri, musical, architettura, cinema, storia, perfino la cucina locale, per quanto criticata) che Londra, nonostante i costi elevati, è la città con più presenze turistiche in Europa e la terza/quarta al mondo.
I quadri della National Gallery o della Tate rendono o no? DIrei di si.
Io cercherei di tenere le opere d'arte, valorizzare al massimo i musei esistenti, aprirne altri, farli conoscere, renderli appetibili, farli pagare cifre accessibili ed utilizzarli come traino per il turismo.
Sui siti archeologici siamo meno forti di quanto potremmo, ma ci difendiamo, Pompei è il sito più visitato al mondo, i fori imperiali il secondo, non facciamo i numeri che potremmo ma per lo meno ci siamo.
Ma i Musei? Fra i primi venti musei più visitati al mondo, sapete quanti ce ne sono italiani?
Nessuno.
L'unico museo presente in cui si parla italiano sono i musei vaticani. D'altra parte nel mondo in quanti conoscono la cappella sistina o gli appartamenti papali di Raffaello? DIrei quasi tutti. E quanti conoscono il museo di villa Borghese, dove si trovano i capolavori di Caravaggio o cosa diamine abbia fatto Borromini nella sua vita?
La reggia di Caserta, da quando Franceschini (diciamogliene quante ne vogliamo, ma su questo ha totalmente ragione) ha cambiato il direttore scegliendo il nuovo tramite un concorso internazionale, ha raddoppiato le presenze. Raddoppiato. La valutazione su trip advisor è aumentata di due punti, non due punti percentuali, non due decimi, due punti. Eppure il direttore è coperto di polemiche perché lavora troppo e fa lavorare troppo i dipendenti, che sono obbligati a rispettare l'orario di lavoro e non possono vendere gadget a sbafo dentro la Reggia, critiche arrivate anche a mezzo lettere sui giornali della CGIL.
Chi conosce la pinacoteca di Brera, Castelvecchio a Verona, l'Accademia a Venezia o a Firenze, Capodichino a Napoli? E parliamo di musei splendidi.
Nel palazzo comunale di Narni, paese di 30.000 abitanti appena fuori Terni, nella sala consiliare c'erano un Benozzo Gozzoli ed un Ghirlandaio che si guardavano, per visitarli occorreva implorare il segretario comunale, farselo amico, offrirgli un caffè e forse te li mostrava.
Oggi hanno aperto un museo in cui ci sono queste due opere, alcune mummie egizie, varie opere di Burri e Fontana, statue romane, varie statue romaniche o gotiche, opere di Jacopo Siculo, Spagna e Piermatteo di Amelia. Il museo si chiama Narnia, per suggerire che Lewis abbia avuto l'idea dei libri visitando Narni. Non lontano dal museo c'è un ponte fatto costruire da Augusto, dalle finestre si vede un castello gotico fatto costruire dal cardinale Albornoz alla fine del XIV secolo.
Qualcuno ha mai sentito nominare il museo? Dico di più, quanti hanno sentito nominare Narni?
Ecco, se dobbiamo proseguire così tanto vale vendere tutto.
Ma non sarebbe meglio provare a sfruttare il tutto?
Non è manco difficile, ci sono italiani che lavorano alla National Gallery, al Louvre, al Metropolitan, assumiano qualcuno che venga da lì e copiamoli.