Hobbit83 ha scritto:
Dal PBP di ieri:
Moises Sierra triples (1) on a line drive to right fielder Kole Calhoun. Moises Sierra scores. Missed catch error by third baseman Andrew Romine
Diventerebbe Inside-the-park Home Run?
Eh, il problema di eliminare gli errori nasce in casi del genere. Perché?
Perché nel caso specifico Sierra era arrivato in terza. E' poi arrivato a casa principalmente per la decisione di tirare in terza di Calhoun. Un po' come quelli che sono in base ed avanzano per errore di pickoff. Quelli come si possono classificare? Mica puoi dare un doppio invece di un singolo a seconda degli errori di pickoff.
Io parlavo in maniera specifica dei ROE. Perché i ROE sono una skill, appunto. Ma cose del genere secondo me andrebbero classificate tipo fielder's choice... ossia: triplo, poi avanza a casa a causa di una fielder's choice (tirare in terza). In poche parole, separare le due azioni difensive: nel momento in cui Calhoun è in possesso della palla, l'azione della battuta si ritiene conclusa e va classificata appropriatamente. Se fa un errore di tiro successivo, quello, al contrario dell'azione difensiva in sé, non può essere imputato alla qualità della battuta. Ma è solo un'ipotesi, perché anche lì potrebbero esserci dei problemi (i giocatori veloci ed aggressivi sulle basi causeranno più errori di tiro rispetto agli slugger che si fermano con uno stand-up double invece di provare ad andare in terza come Sierra).
Per questo secondo me alla fine gli errori rimarranno. Ci sono troppe casistiche come questa, o quella dei pickoff, in cui effettivamente non si può dare merito alla *battuta*, che è ciò che vogliamo classificare.
Ender Wiggin ha scritto:
Cristo... pure il "mito" del CF che gioca corto e va al muro con le gambe è sfatato...

Dodgers fan #7 ha scritto:
E' molto interessante, personalmente ero convinto che con palle più lente ci fossero meno flyball profonde e quindi convenisse giocare più vicino allo shallow CF (idem dicasi per LF e RF, laddove ci siano).
Ecco, non bisogna però trarre conclusioni affrettate. Perché ho detto che è un eccellente punto di inizio (ma non una conclusione definitiva)? Perché a giocare "corti" o profondi sono giocatori diversi, quindi potrebbe esserci un "bias qualitativo".
Esempio: se io gioco corto e Ken Griffey gioca profondo, e le statistiche mostrano che Ken Griffey è +1000 runs rispetto a me, è colpa del posizionamento, o della qualità dei due giocatori valutati (o di entrambe le cose)? I park factors funzionano benissimo perché si paragona Griffey a Griffey, Cabrera a Cabrera, ecc. Qui idealmente si paragonerebbe Aaron Hicks corto ad Aaron Hicks profondo, ecc, ecc... ma chi gioca corto in genere rimane corto e chi gioca profondo rimane profondo. Quindi le conclusioni sarebbero valide SE i due gruppi fossero qualitativamente uguali, e siete liberi di supporlo, ma non è necessariamente vero. Un paio di veloci riflessioni però:
- Quando uno gioca troppo profondo, le sue colpe saranno quasi sempre di concedere qualche singolo di troppo. Quando uno gioca troppo corto, le sue colpe saranno di concedere doppi e tripli. In poche parole, per essere più efficace il posizionamento corto, serve non solo che faccia più out, ma che faccia circa 2 o 3 volte più out, perché toglie singoli ma concede XBH, quindi il tradeoff di basi concesse non è di 1-1, ma di 1-2 o 1-3 (ovviamente non ho davanti a me i dati esatti di James, ma è comunque più di 1-1). Probabilmente giocare corti aiuta nel concedere meno out quantitativamente (altrimenti il gap dei dati di James sarebbe stato molto superiore), ma il "danno" degli XBH profondi è qualitativamente elevato, quando questi ultimi accadono.
- Adam Jones è stato magnificato da molti osservatori, in difesa, e massacrato da alcune statistiche. Lì vediamo perché. Le statistiche lo penalizzano per tante palle su cui non arriva, ma vista la posizione iniziale, gli osservatori non lo fanno, perché le palle che cadono sono probabilmente irraggiungibili a causa della posizione di partenza. Questo è un problema che ad esempio affliggeva Eric Hosmer. Addirittura alcuni usavano il pessimo rating difensivo di Hosmer per "dimostrare" che UZR e TZ non funzionassero (rifiutavano a tal punto l'ipotesi che effettivamente fosse sotto media). Poi qualche persona intelligente ha mostrato
un paio di cose (seriamente: leggete i due pezzi). Hosmer quest'anno ha cambiato un po' il proprio posizionamento ed ha +1 di TZ e +0.5 di UZR. Lui è sempre lo stesso difensore a livello qualitativo, ma giocando in posti diversi ottiene più out. Ed ora le statistiche collimano con gli osservatori. Chiaro caso in cui fossero gli occhi a tradire ed i numeri ad aver ragione. Era successo lo stesso con Teixeira, dove la gente supponeva che la sua grande difesa venisse penalizzata dai pochi assist che faceva al pitcher (Teixeira era uno che portava la palla in prima base in prima persona molto più di altri). In realtà faceva pochi assist perché giocava troppo vicino alla linea, quindi non si trovava spesso con la necessità di copertura del pitcher, e non arrivava su molte palle "sue" perché partiva troppo lontano: a livello di osservazione, era un grande difensore, ma a livello statistico era uno che faceva meno out del dovuto.
- Riallacciandoci all'ultimo punto, questo dimostra anche che le statistiche misurino meglio dell'occhio umano l'apporto di un giocatore in difesa. Ma non misurano necessariamente il talento, solo che molta gente fa fatica a capirlo. Se vedono Adam Jones con un rating difensivo negativo, sostengono che il rating non funzioni. Non capiscono che Adam Jones possa ugualmente essere un difensore plus e che al tempo stesso stia rendendo sotto media. Ma in realtà le prestazioni non corrispondono sempre al true talent level. In attacco sono cose accettate (principalmente perché le statistiche offensive di base non cambiano da millemila anni), in difesa invece si pretende che un difensore plus produca in maniera plus, e che lo faccia con costanza (anche gli slump vengono guardati con sospetto). Non è così. Molte volte ci possono essere slump, ci possono essere problemi col posizionamento o altro ancora. Non significa che le statistiche non siano affidabili. Ma le statistiche sono una risposta. Solo che la domanda non è sempre quella che la gente pensa.