Wishkah ha scritto:Allora, d'accordissimo con quanto detto da angyair in uno dei post precedenti. Non dico che bisogna aver paura di Seattle, però siamo una buona squadra. La difesa è considerata molto forte da tanti, di sicuro una delle prime 10 della lega e soprattutto giovane, quindi con ampissimi margini di miglioramento. Qui Carrol e Schneider hanno davvero lavorato bene.
Discorso Wilson. Ho visto qualche filmato delle partite di PS e mi ha davvero impressionato, mi piace molto, mobile, agile e mi sembra avere un bel timing. Sinceramente a parte il contratto (che so non essere poco) non vedo molte differenze tra un rookie e un QB che è nell' NFL da qualche anno ma giocando poco. Non credo che una partita clamorosa lo renda un veterano che non esiste venga scalzato da un ragazzino. La competizione c'era e si sapeva, certo che Carrol poi fa di tutto per disorientare i tifosi. Il problema è che se questo si mantiene a questi livelli nella RS bisogna spiegarlo a Flynn.
Discorso attacco, seguo i Seahawks dal 2004 (l'anno prima sel SB) e a memoria non ricordo abbiamo mai avuto un attacco spettacolare. Concreto ma mai esplosivo (simao arrivati al SB con Engram e Jackson come WR, e Matt non è mai stato un QB da big play) abbiamo sempre puntato tanto sul TE e (vado sempre a memoria) molte volte è stato il nostro top receiver, quindi nulla di starno all'orizzonte. Puntavo molto su Rice, forse l'unico vero nome importante che ha giocato a Seattle, ma l'anno scorso è stato sempre rotto e la vedo male anche quest'anno. Su Lynch mi sono gia espresso, mi mette adrnalina in corpo ad ogni possesso, è però un coglionazzo nell'off field.
su Wilson poi leggevo questo quote di Carroll, datato giugno.
"It has nothing to do with it. And I've said that from the start; I came into the league saying I don't care how much you guys are getting paid, it's who plays the best," he said. "That's free agency, you know? That's what that is. That's what it cost to get him in the free-agent market, but on the field, he ain't carrying around any money in his pocket.
è stato di parola.