Emmanuelle ha scritto:
Io non ho mai apprezzato Muccino, pur avendo visto solo i primi due lavori (che mi sono piaciuti così tanto che del secondo non ricordo nemmeno il titolo!!). Certo che eleggerlo a cineasta rappresentativo del cinema italiano in America è davvero desolante. Le storie che racconta (badate bene, mi riferisco alla primissima produzione) sono di una banalità sconcertante. La sua opera (ecco, sono andata a cercare il titolo, Ricordati di me) fu osannata come una "spaventosa radiografia della nostra attuale società", ma a me è parso che di spaventoso non avesse proprio nulla. Banale, sì, a partire dai ruoli affidati ai singoli protagonisti, così stereotipati da risultare persino finti.
Insomma, direi che nella cineteca di Emmanuelle non si troverà mai nulla di Muccino.
ecco, io ho visto Sette anime ieri ed era il primo film di Muccino che vedevo (infatti da me la discussione è partita). Quello che posso dire - senza voler giudicare il regista, di cui mi son promesso di vedere altri suoi film - è che l'ho trovato un film presuntuoso, inverosimile, ed eccessivo per molti versi. Specialmente il personaggio di Will Smith (che ancora adesso ogni volta che lo vedo recitare non riesco a levargli di dosso l'immagine del principe di Bel air) che decide chi si merita e chi no di continuare a vivere, che decide arbitrariamente della vita altrui con una presunzione e una forza di volontà così stolta che di umano mi pare abbia ben poco, l'ho trovato semplicemente assurdo.
Poi gli stereotipi non mancano: il manager tutto lavoro e carriera che torna sempre tardi per cena e fa arrabbiare la moglie e che ne causa la morte perchè stava leggendo un sms di lavoro alla guida. Il ritratto del cinico manager egoista che si redime e decide di pensare finalmente agli altri. No, non ci siamo proprio.
Ripeto, l'unica cosa che mi ha convinto sono le labbra di Rosario Dawson.