Qui, per un saluto a franci

viewtopic.php?t=26435

Naufraghi 2.0

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
Rispondi
Avatar utente
Sine
Senior
Senior
Messaggi: 1262
Iscritto il: 21/06/2004, 22:19
Località: Cremona
1

Naufraghi 2.0

Messaggio da Sine » 22/06/2007, 12:21

Qualcuno si ricorda vero a cosa mi riferisco? :gazza:

E' un peccato che sia sparito, era senza dubbio il topic dell'anno, per quel che è durato.
Vogliamo farlo rivivere di nuovo?

Mi riferisco soprattutto agli Alvise, ai Goat, ai Dazed (sì, puoi tirartela per essere stato messo di fianco a due nomi del genere, ma significa anche che stai invecchiando :gazza: ), ma anche a chiunque altro avesse voglia di scrivere qualcosa, ovviamente.

Per i niubbi che non sapessero di che sto parlando, era un topic nato da un idea di Rod, francamente non ricordo nemmeno di cosa, che aveva cambiato in corso d'opera completamente indirizzo ed era diventato un raccoglitore di storielle scritte dai forumisti più disparati.

In poche parole, qualsiasi stronzo che avesse voglia di scrivere qualcosa, lo posti qua. La critica però, sappiatelo, sarà feroce :gazza:
Immagine

Lilpol
Senior
Senior
Messaggi: 2609
Iscritto il: 25/03/2005, 15:46
NBA Team: Chicago Bulls
Località: Non valley
2
14

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Lilpol » 22/06/2007, 12:32

Sine ha scritto: Qualcuno si ricorda vero a cosa mi riferisco? :gazza:

E' un peccato che sia sparito, era senza dubbio il topic dell'anno, per quel che è durato.
Vogliamo farlo rivivere di nuovo?

Mi riferisco soprattutto agli Alvise, ai Goat, ai Dazed (sì, puoi tirartela per essere stato messo di fianco a due nomi del genere, ma significa anche che stai invecchiando :gazza: ), ma anche a chiunque altro avesse voglia di scrivere qualcosa, ovviamente.

Per i niubbi che non sapessero di che sto parlando, era un topic nato da un idea di Rod, francamente non ricordo nemmeno di cosa, che aveva cambiato in corso d'opera completamente indirizzo ed era diventato un raccoglitore di storielle scritte dai forumisti più disparati.

In poche parole, qualsiasi stronzo che avesse voglia di scrivere qualcosa, lo posti qua. La critica però, sappiatelo, sarà feroce :gazza:



Ecco, io mi ritiro ancora prima di cominciare (bell'idea Sine comunque)
Immagine°°Immagine°°Immagine

Avatar utente
Sine
Senior
Senior
Messaggi: 1262
Iscritto il: 21/06/2004, 22:19
Località: Cremona
1

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Sine » 22/06/2007, 12:43

Lilpol ha scritto:
Ecco, io mi ritiro ancora prima di cominciare (bell'idea Sine comunque)
Va che io scherzo :lol2:

E lo dico anche agli altri prima che qualcuno sia spaventato da quella frase :lol2:

La prima versione ricordo era più una carrellata di notworthy indipendentemente dalle storie, con qualche critica costruttiva qua e là, comunque mai gratuita o offensiva.
Indi, sei il benvenuto pure te.
Solo una cosa, però: se scrivi qualcosa, ricontrolla una decina di volte la punteggiatura e l'ortografia :gazza:


Per rompere il ghiaccio ne posterò dopo una io, che qualcuno di voi, pochi, ha già letto.
Immagine

Avatar utente
rodmanalbe82
Hero Member
Hero Member
Messaggi: 10102
Iscritto il: 28/07/2003, 18:31
2040
2950
Contatta:

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da rodmanalbe82 » 22/06/2007, 12:55

Siete nel XVII sec. e state perlustrando i mari su un vascello da 74 cannoni con l'armata militare olandese...ad un certo punto venite bombardati da una nave pirata in poco tempo la nave colerà a picco...a bordo ci sono altre persone ma non avete tempo per fare gli eroi e salvarli anche perchè loro stanno già pensando a mettersi in salvo, decidete quindi di pensare a voi stessi, avete appena il tempo di recuperare 3 cose e di saltare su una scialuppa dimenticata....cosa portate con voi? cosa succederà nel vostro viaggio?

e da qui partirono delle bellissime storielle.
Never underestimate the heart of a champion.

Avatar utente
Sine
Senior
Senior
Messaggi: 1262
Iscritto il: 21/06/2004, 22:19
Località: Cremona
1

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Sine » 22/06/2007, 13:18

14 Novembre 2006

"Finalmente ce l'ho fatta" pensava. Stava tornando a casa. Era tardi. Incredibilmente tardi. Ma non aveva importanza, lui ce l'aveva fatta. Finalmente era il migliore. Dopo anni di umiliazioni, di punizioni, di penitenze, di qualsiasi mortificazione fisica e morale che un essere umano potesse sopportare, finalmente l'aveva messo nel culo a tutti. Ricordava ancora il suo primo giorno lì dentro, timido ed impacciato come ogni "prima volta" che si rispetti. Non sapeva cosa dire, come camminare, non sapeva quando respirare e quando invece lasciarlo fare ad altri. Si muoveva all'interno di quell'ambiente così ostile e sconosciuto, in mezzo a tutti quegli avvoltoi che lo guardavano come un avido strozzino può guardare un'innocente vecchietta appena entra nel suo studio con il blocco degli assegni ancora immacolato.
Sapeva quel che lo aspettava, sapeva come sarebbe andata a finire lì dentro, ma nonostante tutto era quel che aveva sempre sognato di fare, doveva almeno provarci, provare a sopravvivere.
Del resto nella sua apparente timidezza nascondeva una forza di volontà non comune, nata in quell'incubo terribile che rappresenta una scuola media per un ragazzo brutto e grasso da piccolo nerd com'era lui a quei tempi. "Non curarti di loro, se la prendono con te solo perchè sei più intelligente e simpatico" gli ripeteva sempre la sua adorata mammina.
"Che santa donna, se fosse ancora qui per condividere con me quest'immensa gioia". Pensava a lei, mentre una lacrima gli rigava la guancia non più paffuta come una ventina d'anni fa.
Piangeva sì, ma non poteva fare a meno di sorridere al pensiero che finalmente non era più un fallito, non era più lo sfigato del gruppo, finalmente poteva guardare quei bastardi dall'alto in basso. Era la cigliegina sulla torta di questi ultimi anni per lui fantastici sotto molti punti di vista.

Durante le superiori ci aveva pensato madre natura a dargli una mano: dieci centimentri di più e venti chili di meno effettivamente erano diventati un bel biglietto da visita per le sue coetanee. Per non parlare dei brufoli, mai più visti, e degli occhiali, rimpiazzati da lenti a contatto che mettevano in risalto i suoi occhi azzurri. Sì, le favole esistono davvero, nel giro di un paio d'anni era passato dal brutto anatroccolo al cigno conteso dal mezzo liceo femminile. Ma lui era il ragazzo timido e reverenziale di sempre, quello che ogni volta che salutava una ragazza non poteva fare a meno di arrossire e abbassare gli occhi.
Del resto anche se da un vestito di stracci era passato ad uno smoking di lusso, dentro l'anima rimaneva il secchione un po' omofobico delle medie. Aiutato da madre natura e dalla fortuna, questo sì, ma tutto quello che venne dopo se lo guadagnò con forza. Perchè a scuola se sei bello sei un privilegiato, se sei anche intelligente e simpatico (la madre non mentiva, quando rassicurava il brutto anatroccolo) diventi il numero uno dell'istituto, ma nella vita reale non ti regala nulla nessuno. Nella vita reale devi mangiare merda anche se hai gli occhi azzurri e parli bene l'italiano. E dio solo sa quanta ne aveva mangiata per arrivare dove era arrivato quella sera. Una vita di sofferenze per poter dire un giorno "Ce l'ho fatta". E quel giorno era dunque arrivato.

Si destò solo per un momento da questo turbinio di pensieri che lo stava avvolgendo, un po' controvoglia. Aveva fatto il tragitto portone-toyota yaris senza nemmeno guardarsi intorno, preso com'era dall'euforia.
Era finito in mezzo al parcheggio quasi per sbaglio.
Per quel che valeva sarebbe potuto pure finire sotto uno dei non rarissimi Tir che passavano di lì a quell'ora.
Girò le chiavi e partì.
"Certo non il momento migliore per morire investito da un pachiderma" il volto si velò di un sottile sorriso compiaciuto "almeno lascia che lo dica a Jen".
Già, Lei.
La donna della sua vita, donna che un'inutile e pomposa cerimonia gli dava il diritto di chiamare "moglie". Ma lui nonostante tutto continuava a preferire Jen, trovava che nella sua semplicità e nella sua esoticità non le toglieva nulla della folgorante bellezza che aveva mantenuto negli anni che erano passati dal loro primo incontro, avvenuto, come in ogni favola che si rispetti, per caso, molti anni prima. Ricordava ancora perfettamente quei momenti, e come poteva scordare anche una singola battuta?

Era ad una delle tante noiosissime assemblee d'istituto, lui era al quarto anno e lei al terzo, entrambi rappresentanti delle rispettive classi. Timido sì, intelligente anche, ma come ogni 16enne di questo mondo, un perfetto idiota quando c'era da lasciarsi scappare qualche parola di troppo. Specialmente in coppia con il suo amico d'infanzia, Marco, un immenso imbecille, sia a 16 che a 32 anni, dopo 4 licenziamenti in carriera, 2 per alcolismo, uno per indolenza e l'ultimo per aver mostrato il culo al proprio capo. Donna.
"Oh, ma quella zoccola non la smette mai di parlare?" Proruppe l'imbecille di dimensioni bibliche riferendosi alla rappresentante d'istituto che stava presentando un interessantissimo incontro tra gli studenti e un docente di "Psicologia infantile applicata ai vegetali" dell'Università di Psicologia di Parma che si sarebbe tenuto di lì a una settimana. Lanciò così la palla al suo amico per la gaffe del secolo.
"Saprei io come farle chiudere la bocca. Dicono che le bionde con le trecce facciano di quei numeri..."
Si riferiva forse ai numeri del lotto, visto che altri tipi di numeri fino a quel momento se li era sempre potuti sognare, perlopiù a causa della sua timidezza. Fatto sta che la sua idiozia portò ad un "EHM!" non preventivato proveniente giusto dalla fila appena dietro i due fenomeni.
L'autore della magata si girò, e a trovare il suo sguardo sbigottito ci fu una ragazza bionda con i capelli avvolti in due trecce che le scendevano dietro la schiena.
Era bellissima, incantevole, ma mentre il suo amico Marco era letteralmente caduto dalla sedia dal ridere facendo un tonfo non indifferente, lui faceva più caso allo sguardo di lei, un misto tra rabbia, sdegno, divertita perfidia e compatimento. Senz'altro con buona parte di quest'ultimo.
Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui l'unica parola che riuscì a creare con quella sua bocca improvvisamente paralizzata fu: "Ehm...sssccccusaaa".
Neanche il tempo di finire di parlare che intervenne Marco, incredibilmente divertito dalla vicenda. "Veramente lui fa così quando vuole chiedere ad una ragazza di uscire, è per rompere il ghiaccio". A posteriori fu l'unica cosa buona della sua vita.
Lei scoppiò in una fragorosa risata. Ovviamente non aveva creduto per un solo secondo alla versione di Marco, ma quel ragazzo prima arrogante e poi esageratamente impacciato la divertiva e la intrigava, quindi decise di stare al gioco. "Uhm...davvero? Allora ci vediamo al distributore di bibite del secondo piano durante l'intervallo. E magari le battute sulle bionde con le trecce lasciale in classe". Dopodichè, in piena assemblea, si alzò e uscì con il sorriso sulle labbra, con il suo futuro marito ancora lì immobilizzato sulla terza "a" di "sssccccusaaa".

A bordo della sua Yaris scoppiò a ridere in solitudine. Un estraneo gli avrebbe dato del pazzo, ma non è che gli importasse granchè, il pensiero del loro primo incontro suscitava in lui sempre grande allegria. La mente si voltò quindi su di lei. Su quella donna meravigliosa che lo aveva sempre sostenuto, anche quando l'oggettiva logica gli dava contro, anche quando avrebbe preferito mollare tutto e tentare altre strade. Lei c'era sempre, lei aveva sempre rappresentato l'unico appiglio a quel mondo che aveva sempre desiderato ma che troppo spesso lo uccideva dentro.
Pensava a come dirglielo. Era un'idea stupida, lo sapeva bene, ma in questi casi il più grande divertimento dell'uomo è torturarsi il cervello per trovare il modo più divertente per dirlo alla donna.
"Jen, sono finalmente più importante di quegli stronzi sciacalli".
"Tesoro, non ci crederai mai, ce l'ho fatta!"
"Amore, ho una sorpresa per te!"
Stronzate! Non era mai stato bravo a dosare i propri, pochi, successi, figuriamoci se ci sarebbe riuscito proprio ora che era al settimo cielo.
No, le avrebbe detto tutto d'un fiato, come sempre.
E poi, in fondo, che differenza fa? Come se il modo in cui le avrebbe raccontato il successo di quel giorno, di quella notte potesse cambiare la realtà dei fatti.
Ma non scherziamo. Ne era sicuro, era il suo eroe, almeno per una notte.
Come in un film già visto arrivò davanti a casa che nemmeno se ne era reso conto.
"Troppi pensieri tutti in una volta. Un giorno di questi morirò per troppo flusso al cervello".
Parcheggiò la Yaris blu metallizzato davanti al cancello ed entrò in casa quasi di soppiatto, tanto che non si sarebbe sorpreso di venire tramortito con una padellata dalla giovane ma intraprendente moglie per timore dei ladri.
Varcò la cucina e la trovò lì, davanti a lui, che stava preparando la tavola.
Neanche il tempo di abbozzare una protesta per il suo ritardo che, da buona donna intelligente qual era, riconobbe subito il sorriso a 32 denti del marito.
"Ommioddio, non dirmi che....."
"Che!" E' l'unica cosa che riuscì a biascicare in quel momento in cui proprio non ce la faceva ad evitare la paresi facciale.
Jen si gettò alle sue braccia: "Oddio, non ci credo, non ci credo! Ti hanno promosso! Ti hanno promosso! Lo sapevo, lo sapevo!" Faceva fatica a trattenere le lacrime.
Fu in quel momento però che lui la scostò bruscamente.
"Promosso? No tesoro, niente di tutto questo. Molto, molto di più"
Lei lo guardò per un lunghissimo istante con uno sguardo tra il preoccupato e il confuso.
"Jen, ho vinto il torneo di Pro Evolution del circolo amatori! Ho battuto tutti quei bastardi, anche Giorgio, che non perdeva una finale da due anni! E usavo il Portogallo, che ha una difesa pessima! Non sei contenta???"



15 Novembre 2006

Il Corriere della Sera

Tragedia nel milanese: giovane donna uccide il marito 32enne a colpi di padellate.
Il vicino di casa scioccato "Si amavano così tanto!"
Immagine

Brawlino
Rookie
Rookie
Messaggi: 495
Iscritto il: 28/09/2005, 21:35
Località: Larciano - Confine San Rocco/Biccimurri

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Brawlino » 22/06/2007, 13:28

:stralol: :stralol: :stralol: :stralol: :stralol:


:notworthy: :notworthy: :notworthy:

SPLENDIDA... Sono caduto dalla sedia...  :forza:
Immagine
Un ottavo JD, un ottavo Turk, un quarto Dr.Cox, un quarto Hooch e un quarto scemo

Avatar utente
DH-12
Pro
Pro
Messaggi: 5728
Iscritto il: 22/07/2006, 10:28
NBA Team: Orlando Magic
Località: Postazione segreta!
405
280

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da DH-12 » 22/06/2007, 13:43

Sine.... Ma bafan... :lol2: :lol2: :lol2:

All'inizio pensavo si trattasse di qualcosa del genere, andando avanti poi mi sono ricreduto e alla fine invece  :stralol:


Comunuqe  :applauso:


Ps non sono caduto dalla sedia perchè ha i braccioli!!
F.O.R.Z.A. #4
Immagine

Dazed and Confused
Pro
Pro
Messaggi: 4689
Iscritto il: 30/11/2003, 14:56
Località: Trentino, l'ultima casa a sinistra
Contatta:

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Dazed and Confused » 22/06/2007, 13:56

Sine ha scritto: 14 Novembre 2006

...


Francamente mi aspettavo qualcosa di simile, quindi non mi sono purtroppo goduto troppo l'"effetto sorpresa" finale. Ciò però nulla toglie al fatto che il racconto sia ben scritto, divertente e scorrevole. Inoltre rievoca tante immagini ed emozioni che, prima o dopo, abbiamo vissuto tutti nel corso della nostra adolescenza. :piango:

Particolarmente evocativo a mio avviso il passaggio da nerd omofobico a cigno dagli occhi azzurro, (certo il tema del brutto anatroccolo che diventa cigno è straabusato, ma tu l'hai saputo trattare in modo fresco ed originale, più accennando che descrivendo) molto bello anche l'episodio dell'assemblea d'istituto, divertente e tremendamente plausibile.  :lol2:


Ti ripeto, solo il finale non mi ha convinto pienamente. Non per tuoi demeriti, ma proprio perchè mi aspettavo qualcosa di quel tipo.



Ah, complimenti per aver riesumato uno dei topic migliori che la mia memoria ricordi. Francamente se ne sentiva davvero il bisogno.


Sine ha scritto: ai Dazed

:truzzo:
Immagine
"Mentre gli altri disegnano spam Dazed dipinge su tela."(Sine)
"Oggi ho avuto la prova che Dio esiste: è Dazed!"(Spree)
"Conoscere Dazed: senza prezzo!"(Angyair)
"Zedan rimane sempre il mio regista preferito."(Poz)

Avatar utente
Sine
Senior
Senior
Messaggi: 1262
Iscritto il: 21/06/2004, 22:19
Località: Cremona
1

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Sine » 22/06/2007, 14:14

Ringrazio gli altri due :gogogo:

Passiamo a Dazed che ha approfondito un attimo di più

Dazed and Confused ha scritto:
Francamente mi aspettavo qualcosa di simile, quindi non mi sono purtroppo goduto troppo l'"effetto sorpresa" finale. Ciò però nulla toglie al fatto che il racconto sia ben scritto, divertente e scorrevole. Inoltre rievoca tante immagini ed emozioni che, prima o dopo, abbiamo vissuto tutti nel corso della nostra adolescenza. :piango:

Particolarmente evocativo a mio avviso il passaggio da nerd omofobico a cigno dagli occhi azzurro, (certo il tema del brutto anatroccolo che diventa cigno è straabusato, ma tu l'hai saputo trattare in modo fresco ed originale, più accennando che descrivendo) molto bello anche l'episodio dell'assemblea d'istituto, divertente e tremendamente plausibile.  :lol2:


Ti ripeto, solo il finale non mi ha convinto pienamente. Non per tuoi demeriti, ma proprio perchè mi aspettavo qualcosa di quel tipo.
Vero, l'effetto sorpresa lo si avverte praticamente fin dalla prima riga.
Purtroppo però, siccome quando l'avevo scritto (diversi mesi fa) avevo voglia di scrivere qualcosa di leggero e divertente, trattandosi di racconti del genere, piuttosto brevi, è difficile mancare il presunto "effetto sorpresa". Anche perchè l'inizio serioso mi è venuto quasi automatico, senza pensarci troppo.
Ho provato allora a cercare di convincere il lettore pian piano che l'impressione che avrebbe molto probabilmente avuto fin dalla prima riga era sbagliata.
DH non è il primo che mi dice di essere stato depistato lungo il racconto, quindi con qualcuno perlomeno ci sono riuscito :D

Eh, io al liceo di assemblee d'istituto ne ho viste migliaia, diciamo che mi ci sono ispirato :lol2:

Ora però tocca a voi, io qualcosina da postare ce l'ho ancora, ma non posso certo tenerlo su da solo :gazza:
Immagine

Avatar utente
DH-12
Pro
Pro
Messaggi: 5728
Iscritto il: 22/07/2006, 10:28
NBA Team: Orlando Magic
Località: Postazione segreta!
405
280

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da DH-12 » 22/06/2007, 14:16

Sine ha scritto: Ringrazio gli altri due :gogogo:

DH non è il primo che mi dice di essere stato depistato lungo il racconto, quindi con qualcuno perlomeno ci sono riuscito :D


Essì... lo scemo del villaggio  :forza:
F.O.R.Z.A. #4
Immagine

Avatar utente
Sine
Senior
Senior
Messaggi: 1262
Iscritto il: 21/06/2004, 22:19
Località: Cremona
1

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Sine » 22/06/2007, 14:35

DH-12 ha scritto: Essì... lo scemo del villaggio  :forza:
Ho detto che non sei l'unico, perlomeno sei in buona compagnia dai  :lol2:

Comunque con queste storielle il vero effetto sorpresa sarebbe non farlo affatto. Ricordo uno dei bellissimi racconti di Alvise, quello del reverendo (lungi da me paragonare il mio ad uno di Alvise), che pur nella sua bellezza lasciava intendere già dopo poche righe l'odore di fregatura.
O quello di Dazed del frigorifero. Molto bello anche quello.
Solo che se uno parte con l'idea di farlo scanzonato è difficile evitarlo. O fa in modo di permearlo di quell'atmosfera fin dall'inizio, oppure ti rassegni al fatto che in molti se ne accorgeranno fin dall'inizio che qualcosa non va, puntando più su altri aspetti.
Immagine

Avatar utente
Cammellaio Patto
Senior
Senior
Messaggi: 1280
Iscritto il: 28/04/2007, 18:01
133
34

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Cammellaio Patto » 22/06/2007, 14:41

Questa non è proprio una storia, è una recenzione uscita sul mensile "Prosciutti e lamelle" del mio ultimo film.

I segreti di Candido Moscarda 


Regia: Fausto Mitzubishi
Soggetto: Fausto Mitzubishi e Sergione Carrù dal romanzo “Omonimo” di T.S. Eliot
Sceneggiatura: Fausto Mitzubishi e Gegè Ricogegè
Fotografia: Lino Quasi
Musiche originali: Marc Ribot’s Ceramic Dog
Musiche non originali: Guglielmo da Palestrina, Igor Stasilevic
Interpreti:
Nocche Stralunghe nel ruolo di Candido Moscarda
Sigmund Freud nel ruolo di se stesso
Polonia Redrove nel ruolo di Ludovica Pompelma
Labrador Naakagawa nel ruolo del Dio delle autostrade
Gerry Calà nel ruolo di Benedetto XVI
Filomena Barrito nel ruolo di se stessa
con la partecipazione straordinaria di Settimio Severo nel ruolo di Ottavio Gentile 

Trama.
Candido Moscarda è un aizzatore di savoiardi sfruttati e l’Associazione dei Dolcifici ottiene il suo arresto con pratiche sleali. Imprigionato nel carcere di massima sicurezza di Istambul, Candido riesce comunque a fuggire grazie all’aiuto di Ludovica Pompelma, addetta alla manutenzione del carcere, la quale, innamorata di lui lo lascia fuggire. Smarrito per le strade di Istambul Candido finisce a vagare di mercato in mercato alla ricerca della sua vita passata. Una notte, mentre Candido giace ubriaco e distrutto nel canale di scolo della metropolitana di Istambul, riceve l’apparizione del Dio delle autostrade. Il vaticino del Dio è chiaro: Candido deve lasciare Istanbul e raggiungere la città di Carminia Boulange oltre i monti Sifilidi. È giorno, Candido sta per partire ma viene scoperto da un poliziotto fuori servizio e comincia l’inseguimento. Rubando una macchina Candido riesce a prendere l’autostrada e a seminare temporaneamente i suoi inseguitori. Ma il destino è in agguato, e quando Candido si ferma a fare benzina nel deserto, l’inserviente, Sigmund Freud, lo riconosce e cerca di ucciderlo con un fucile da caccia. Ma la fortuna è dalla parte di Candido: proprio mentre sta per premere il grilletto, Sigmund Freud viene distratto dall’arrivo del Papa che chiede il pieno. Sfruttando questo attimo di esitazione, Candido Moscarda prende l’autobus per Otranto. È qui che Candido viene a conoscenza grazie a Filomena Barrito che la salmoia non viene fatta facendo essiccare i salami nell’aria salmastra. Ed è sempre qui che Candido scopre che l’aria salmastra non viene chiamata così perché impregnata dell’odore di salmoni. Inoltre Candido si lascia prendere da uno dei suoi rari momenti di estasi mistica e recita il Salmo 4,7 “Che il Signore possa fagocitare le vostre anime”. In questa sequenza il regista si è lasciato prendere la mano dalla sua verve linguistica. Finalmente Candido arriva a destinazione, la città Carminia Boulange si estende sotto i suoi occhi. All’ingresso in città il nostro riceve una nuova apparizione dal Dio delle autostrade che gli ordina di andare in un grande albergo, nella stanza 1476 e di impossessarsi di un mazzo di chiavi nascosto. Una volta fatto questo Candido dovrà raggiungere un vecchio edificio ai limiti della città.Il compito di Candido non è semplice, raggiunge l’albergo e qui per non farsi vedere si traveste da cespuglio e, avanzando obliquamente tre passi alla volta raggiunge l’ascensore, dove è costretto a stordire l’inserviente con una scarpa per non farsi scoprire. Infine Candido recupera il mazzo di chiavi e raggiunge l’edificio che gli era stato indicato nella visione. Il palazzo è in una delle periferie più degradate della città; davanti al portone c’è una lugubre figura incappucciata ferma che chiama Candido con un cenno della mano. Candido si avvicina e lentamente riconosce il Dio delle autostrade, il quale farfugliando qualche parola e non senza imbarazzo lo ringrazia per avergli portato le chiavi di casa. Dopodichè entra nel palazzo e di lui non sapremo più nulla.
Candido, avvilito dal raggiro subito, decide di vendicarsi ed escogita un piano per entrare in casa del Dio. Giunge la notte e Moscarda libera un capidoglio dal giardino botanico cittadino. Il capidoglio, infuriato e stranito poiché era stato svegliato, provoca distruzione per tutta la città. All’improvviso esso irrompe nella camera da letto del Dio e dalla sua bocca esce Candido Moscarda, che con un calcio volante, urlando, distrugge l'abat-jour sul comodino a fianco a letto. Poi, repentinamente, si getta dalla finestra e fugge.
È mattina presto, nei pressi di Tucson un uomo con la barba sfatta, vestiti sporchi e mozzicone tra le labbra costeggia la strada statale. Alla sua sinistra campeggia un’enorme industria di savoiardi. 

Critica.

Fausto Mitzubishi torna con un opera magna. L’avevamo lasciato con “Sorridi, sei morto!” più di quattro anni fa, ma l’attesa è stata ben ripagata. L’estro visivo e narrativo del maestro è pari all’eccezionale prova di Nocche Stralunghe, che possiamo oggi considerare il più talentuoso attore nel panorama mondiale. La sua interpretazione di Candido Moscarda ricorda, per valenza, il Lino Guingamp di Harry Benzo. “I segreti di Candido Moscarda” è un saggio di compostezza succedanea, i grandi temi trattati, come l’inganno e la vendetta, la solitudine come ricompensa dell’impegno sociale, sono presi e lasciati vivere. Non esaminati, Mitzubishi è un autore troppo intelligente per appesantire un’opera con sterili e opprimenti approfondimenti. La storia, i personaggi, le azioni, vengono prese e abbandonate. C’è del Mitterand in Moscarda, ma anche del Toqueville, che fa di questo personaggio uno dei più sinceri e struggenti uomini mai raccontati da Mitzubishi. La fotografia di Lino Quasi è caratterizzata da forti contrasti di luci e ombre, al punto che, proprio per sottolineare come questo aspetto fosse voluto, in una scena, quando un personaggio secondario passa nella stessa inquadratura da punto di forte luce ad uno in ombra, si fa male.“I segreti di Candido Moscarda” è dunque un film esistenziale e al tempo stesso un film dai tratti taumaturgici, come ammette lo stesso Nocche Stralunghe quando dice “questo film è tutto tranne che non taumaturgico”.
Orlando Furiosy, “Giardinaggio oggi” 27/1/07 

Intervista.
(estratto dall’intervista di Orlando Furiosy pubblicata da “Giardinaggio oggi”, 27/1/07)

Mitzubishi:[…] Per fare questo film mi sono ispirato a un John Ford prima maniera, contaminato da una corrente protosimbolica russa degli anni Settanta chiamata Leningrad Perestojka, e in particolare ai film del grande Nikolaj Iereaslovic, mio grande amico. Questa influenza è particolarmente chiara nella sequenza del capidoglio, che è un chiaro omaggio a “Capidogli” di Iereaslovic, del 1974.

Come è nata in te la voglia di fare questo film? So che il soggetto è ripreso da un misconosciuto romanzo di T.S. Eliot, quell’ “Omonimo”, la cui paternità è però ancora non del tutto sicura.

Dici bene. Trovai questo vecchio libro per caso, lo lessi, e mi piacque. In realtà però si tratta di una ispirazione, poiché “Omonimo” più che un romanzo è una specie di dizionario delle omonimie. La storia del film l’ho poi ricavata io assieme a Carrù. È iniziato tutto quando ho avuto una visione, se così posso dire. Pensavo a Fondamental Yago in fondo alla strada, al buio, che faceva cenno con la mano. Di lì poi è nato tutto, i savoiardi, Sigmund Freud e tutto il resto.

Parlami delle tue influenze per questo film, non solo quelle dirette come hai già fatto. In questi quattro anni, cosa hai fatto, cosa pensi abbia determinato certe tue scelte in questo film?

Beh, nel 2003 uscì “Sorridi, sei morto!”. Come saprai non fu bene accolto, la critica fu unanimemente contrariata da questo mio film. Evidentemente si trattava di averlo fatto troppo presto, la gente non era ancora pronta a un’opera del genere. L’ho detto e lo ripeto, quando morirò quello sarà considerato uno dei miei film migliori! L’interpretazione di Harry Benzo fu memorabile. Fatto sta che fu un tracollo, quel film mi costò 36 milioni di euro, al botteghino non arrivammo neanche a centomila, la casa di produzione e anche quella di distribuzione andarono fallite. Ci fu anche un periodo di lotte legali, in cui venivo accusato di negligenza perché nessuno in realtà voleva vedere un film di sei ore su un operaio che scopre l’amore per l’igiene della casa. Insomma, nessuno voleva più offrirmi lavori o finanziamenti in Italia, così sono dovuto emigrare. Sono stato a Tangeri dove il mio amico Hakmet Baraq stava preparando un film e abbiamo lavorato assieme, anche se il film è uscito a nome suo. Il film è “Devi redimerti, Charlie”, in cui Hakmet, geniale come al solito, racconta una storia d’amore impossibile tra un postino e una commessa. Io ho firmato autonomamente una scena in cui c’è una invasione di capidogli. Una grande scena con più di ventimila comparse, ho ricevuto anche i complimenti del direttore del festival del cinema bulgaro per come dirigo le scene con i capidogli.
Questo appena nel 2004, poi sono stato in America anche, dove sono stato in contatto con un gruppo di filosofi e cineasti di Seattle. Ho anche avuto l’opportunità di stendere con loro un progetto, che ora stiamo realizzando.

Dunque, vedo che già hai un progetto in cantiere.

Più di uno, adesso sto anche ultimando le riprese di un film su Atlantide. Una grande produzione, con grandi attori, migliaia di comparse. Sarà un vero colossal, rivedo il mito di questa civiltà attraverso una certa archeologia eretica, che spiega la sua caduta con una incredibile invasione di capidogli.

Torniamo a “I segreti di Candido Moscarda”. Ci sono temi filosofici che tratti, l’impegno sociale che provoca isolamento ad esempio.

Tu sai che io sono un appassionato di filosofia. È da quando ho quindici anni che leggo trattati e saggi di ermeneutica e metafisica. L’intera vicenda di Candido Moscarda è un escamotage proustiano per mettere in luce le avarie simboliche di una civilizzazione metereologicamente affrancata da un senso di impotenza congenita. È un film volto a indagare i recessi di un linguaggio acritico di stampo aprioristico, quasi germinale, nel senso del dolore esistenziale. Se hai letto “Silenzio (100 modi per Non Essere)” di Ernest Montgomery Lewis, sai di cosa parlo. La sequenza del capidoglio è esemplare in questo senso. Il capidoglio viene a rappresentare una negazione della caducità e dell’impossibilità, una forma di potenza ancestrale avvolta dai flutti e che dai flutti si libera divenendo assoluta. Una forma di vita perfetta che sa adattarsi a tutto, inarrestabile. È uno spinotto deleuziano, una struttura decostruita e politicamente al di là del bene e del male. Un’immagine divina ma non come spirito autopensante, proprio come potenza postnicciana. C’è un interessante articolo su “Il Filosofo” di questo mese, che parla proprio della creatura mitica (simbolicamente parlando) e dei retaggi culturali che ce ne hanno cancellato il ricordo. I miei capidogli riprendono la creatura mitica e la rendono vivida, oltrepassa l’empasse umana e diviene Quetzacoatl. Il mio grande amico Iereaslovic lo ha capito, e mi ha mandato una bellissima lettera con i versi di Andrei Ivanovic:  “Dunque sei tu/amore e morte/regolano la tua vita/creatura immortale/tu mi porti la vita/tu mi porti la morte”Come non pensare alla forza di un capidoglio? Che nasce dall’oscurità degli abissi e fluttua nelle acque e sembra senza peso, quando con una testata può sfondare un palazzo. Per questo in molti miei film ci sono i capidogli, forza incontenibile che distrugge città e civiltà, un feticcio di una potenza animale assoluta.

Dunque i tuoi capidogli sono simbolici?

Assolutamente no, il simbolo è un retaggio di una società, i capidogli sono la creatura immortale. Io lo so. E io diverrò come loro, selezionando le mie attività e con un’alimentazione corretta.

Robyus
Rookie
Rookie
Messaggi: 592
Iscritto il: 09/06/2006, 11:44

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Robyus » 22/06/2007, 14:44

Sine ha scritto: 14 Novembre 2006...



La fregatura la si annusava già dal principio ma ciò non toglie che sia un ottimo racconto, del resto quando si scrive qualcosa con l'intento di piazzare il colpo di scena finale è molto facile scadere o non tramutare al meglio il pensiero in parole, non è mica facile ma tu te la sei cavata veramente bene :applauso:


P.S. Che topic :notworthy:

Avatar utente
Alvise
Senior
Senior
Messaggi: 1394
Iscritto il: 06/09/2002, 22:06
32
392

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Alvise » 22/06/2007, 15:10

grande sine. goat ha un temibile avversario adesso. :notworthy:

cappellaio matto sarcastico e pungente, ma non so quanti abbiano avuto il "piacere" di leggere certe geniali critiche cinematografiche per apprezzare fino il fondo la tua. io me la sono goduta tutta.  :lol2:

Avatar utente
Sine
Senior
Senior
Messaggi: 1262
Iscritto il: 21/06/2004, 22:19
Località: Cremona
1

Re: Naufraghi 2.0

Messaggio da Sine » 22/06/2007, 15:32

Cappellaio Matto delirante, ma non per questo stupido :notworthy:
Io di critica capisco molto poco, ma di critiche cinematografiche ne ho lette parecchie, per cui colgo molto del sarcasmo che pervade il post. Esilarante :lol2:

Alvì, mi raccomando non fare lo stitico e regalaci anche te qualche bel racconto :gazza:
Immagine

Rispondi

Torna a “Off Topic - La Piazza di Play.it”