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Pagelle Finals Nba 2022 - Gara 6

Il Punto d'incontro dei Fans NBA di Play.it USA
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sds971
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Pagelle Finals Nba 2022 - Gara 6

Messaggio da sds971 » 20/06/2022, 11:18

Gara 6
 
Warriors at Celtics 103 – 90 (4-2)
Parziali: 27-22 / 27-17 / 22-27 / 27-24
 
Voti e giudizi
 
Golden State Warriors
 
Stephen Curry: 9 – Inizia con una persa e una tripla, poi è uno dei protagonisti, ovviamente, del parziale di 35-8 a cavallo tra il primo e secondo quarto. Dopo l’intervallo infila un paio di triple per il +19, poi un’altra da 9 metri e una rubata eccezionale in difesa su Horford. Chiude la gara con un’entrata facendo a fette la difesa dei Celtics, per una grande partita offensiva – 34 punti con 6/11 da 3, 7 rimbalzi e altrettanti assist, 2 rubate e una stoppata – e anche difensiva. Se tutti si aspettavano un Curry così in attacco, è in difesa dove ha fatto degli enormi passi in avanti. Dimostra ancora una volta di essere uno dei più grandi giocatori di sempre, considerando anche che accanto aveva un Klay Thompson che vale oggi la metà di quello di ieri e senza un Iguodala – o sostituto - dei bei tempi. Immenso. MVP delle Finals con 31,2 punti a partita, il 48% al tiro con il 44% da 3 con 5 triple a segno per gara, 6 rimbalzi, 5 assist e 2 rubate.
               Media voti Finals: 8,3
 
Klay Thompson: 5,5 – Brutta serata al tiro con 5/20 per 12 punti, 5 rimbalzi e 2 rubate, ma non molla mai in difesa e in attacco si muove tantissimo con continui tagli, stancando Brown che lo segue. Nonostante i due infortuni così gravi riesce a vincere un altro anello, non da protagonista, ma con grande determinazione. Chiude con 17 punti a uscita, 3 rimbalzi e 2 assist.
               Media voti Finals: 6,4
 
Andrew Wiggins: 7,5 – 18 punti con 4/9 da 3, 6 rimbalzi di cui 3 offensivi, 5 assist, 4 rubate e 3 stoppate per un’altra grande partita su entrambi i lati del campo. È uno degli Warriors a dare il là al parziale nel primo tempo, segnando in entrata il +10 e poi una bella tripla. A metà terzo quarto, quando i Celtics si rifanno sotto, perde una brutta palla, ma nell’ultima frazione difende forte su Tatum e riesce ad azzerarlo. Finals da 18,3 punti a partita, 8,8 rimbalzi con 2,2 assist e 1,5 stoppate. Senza la responsabilità di essere il go-to-guy, dimostra il suo valore e si scopre anche grande rimbalzista a questi livelli.
               Media voti Finals: 7,0
 
Otto Porter: 6 – Come al solito parte inutilmente in quintetto, togliendo tutto il valore del suo impatto dalla panchina. 2 buone triple nel terzo quarto. Medie alle Finals: 13’ in campo con 5,2 punti con il 56% da 3 ma con meno di 3 tentativi a partita.
               Media voti Finals: 6,3
 
Draymond Green - MVP: 9 – Sembrava ci fossero almeno due Green in difesa e questo è dovuto alla sua capacità sull’uomo e da un senso di posizione per la difesa di squadra a livello, se non forse addirittura meglio, di Scottie Pippen. Monumentale la sua partita in difesa ed eccellente in attacco, infilando 2 triple su 5 tentativi e 12 punti, a cui aggiunge 12 rimbalzi – 4 offensivi, 8 assist, 2 rubate e 2 stoppate. Inizia con una favolosa giocata difensiva su Jaylen Brown, infila una tripla, poi ruba una palla a Tatum ed è in gran parte suo il merito di tenere a soli 8 punti i Celtics nel parziale a cavallo tra primo e secondo quarto. Chiude il primo tempo con un abbacinante assist da centrocampo per Klay Thompson in taglio per il +18 Golden State. Rientra dall’intervallo con la seconda tripla, finisce spesso su Tatum nei cambi difensivi e gli ruba una gran palla. Chiude il terzo quarto con un difficilissimo jumper dai 6 metri. Inizia l’ultima frazione con un’imperiale stoppata su Smart e poi con un rimbalzo in traffico; poi va in aiuto difensivo su Jaylen Brown e gli fa perdere palla, sul ribaltamento va ad appoggiare facile a canestro. Un clinic vivente di difesa sull’uomo e di squadra: non c’è stata una solo azione dei Celtics in cui, con Draymond Green in campo, siano riusciti ad arrivare in area facilmente, per non parlare del ferro. Unico neo della gara le 5 palle perse. Pazzesco animale agonistico. Come sempre, si dimostra un vero e raro uomo sportivo sul campo, andando prima a complimentarsi con gli avversari e poi a festeggiare con i suoi compagni. Come sempre per Green le cifre dicono molto poco: 6,2 punti a partita con 8 rimbalzi, 6,2 assist – migliore dei suoi – e 1,7 rubate.
               Media voti Finals: 6,3
 
Kevon Looney: 5,5 – Da quando Kerr lo ha tolto dal quintetto le sue prestazioni sono andate in calo, anche se non è certo un giocatore da impatto uscendo dalla panchina. Più che altro sembra che così facendo Kerr gli abbia tolto un po' di riferimenti, ma dato che l’anello è arrivato, va bene così. 0/2 al tiro ma con 6 importanti rimbalzi in attacco. Chiude le Finals con 5 punti e 7,5 rimbalzi - di cui 3,5 in attacco – in quasi 22’ di impiego.
               Media voti Finals: 6,5
 
Jordan Poole: 6 – La sua terza tripla fortunosa delle Finals a fine primo quarto è stato un chiaro segnale di chi sarebbe diventato campione Nba. Dopo la tabellata – non dichiarata – da 3 a fine primo quarto, mette una tripla da 9 metri a inizio secondo quarto e subito un’altra, per un buon primo tempo. Poi si perde un po', sbagliando una facile tripla nel terzo quarto e iniziando l’ultimo quarto sbagliando un’entrata e proseguendo con una brutta difesa a centrocampo con fallo su Smart veramente inutile. Poi mette due bei punti – saranno 15 con 3 triple in totale – ma tira con sufficienza una tripla e Robert Williams III gli stampa una gran stoppata in faccia. Dopo un disastroso inizio di Finals, si riprende e trova il suo posto in questi Warriors. Medie alle Finals: 13,2 punti con il 38,5% da 3.
               Media voti Finals: 5,9
 
Gary Payton II: 7,5 – È lui la vera sorpresa di queste Finals, perché non in tanti avrebbero scommesso su un impatto e una capacità di giocare così bene nelle pieghe lasciate dai suoi compagni con maggior talento, vista anche la sua taglia fisica. Riesce a produrre cifre alla Draymond Green in 20’, cioè 6 punti, 3 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate e 1 stoppata. Con la palla rubata a Brown a metà primo quarto, che si trasforma nel +15 Warriors dà il primo segnale di una gara già indirizzata. Le sue medie in 5 gare dicono 7 punti, 3,2 rimbalzi e 1,6 rubate.
               Media voti Finals: 6,7
 
 
 
Coach Kerr: 8,5 – Sa come si affrontano queste gare e conosce bene i suoi uomini, che non lo tradiscono, mettendo in campo una difesa eccezionale. Il parziale di 35-8 tra il primo e secondo quarto tramortisce i Celtics e la gara sembra già quasi finita lì. Poi Kerr non si fa sorprendere dal ritorno dei Celtics e riprende in mano del tutto le redini dell’incontro grazie di nuovo alla sua difesa, ergendo un muro invalicabile per gli uomini di Udoka e trovando un ottimo 19/46 da 3. Ripropone il gioco alla Warriors con cui si è infilato 3 anelli alle dita, ma con delle varianti dovute soprattutto all’evidente calo di Klay Thompson, e da un maggior equilibrio soprattutto in attacco, grazie a dei giovani che escono dalla panchina con grande intensità e un Wiggins che ha trovato il suo naturale ruolo di gregario. Grandissimo lavoro anche su Curry, portandolo a non essere più l’anello debole della catena difensiva. A tutti gli effetti uno dei più grandi coach di sempre.
               Media voti Finals: 7,0
 
 
 
 
Boston Celtics
 
Marcus Smart: 5 – Termina una grande serie in cui ha bucato malamente gara 2 e in cui non riesce a esprimersi come al suo solito in questa ultima partita. Inizia piazzandosi in post basso e smazzando 2 assist, in difesa invece aggredisce Wiggins rubandogli palla – diventano poi due punti facili per White. Poi complica la vita a Udoka commettendo 3 falli nei primi 15’ – sfondo su Curry a metà campo, fallo inutile su Payton poco dopo e ancora contro Payton cecando di forzare inutilmente un suo blocco – e si va a sedere in panchina. Chiude il primo tempo con un banalissimo doppio palleggio. Gioca per i compagni e li mette in ritmo con 9 assist, oltre a limitare parecchio Klay Thompson. Nell’ultimo quarto perde una brutta palla ma si rifà aggredendo il ferro e mettendo dentro il -2, ma poi non ne ha più. 9 punti, 6 rimbalzi e 9 assist, 2 rubate e 3 perse in una gara 6 in cui i falli lo hanno limitato molto. Dimostra di essere non solo un duro ma anche un grande giocatore. Produce una serie finale da 15,2 punti, il 41,2%da 3, 4,5 rimbalzi e 5 assist, oltre 1,5 rubate a partita.
               Media voti Finals: 6,4
 
Jaylen Brown: 7,5 – Ribalta la pessima prestazione di gara 5, mettendo 34 punti con 12/23 al tiro e 5 triple, 7 rimbalzi, 3 assist ma 5 brutte palle perse. Inizia forte da 2 e una tripla, replica allo stesso modo nel secondo quarto per un primo tempo da 11 punti. È lui assieme a Horford che tiene in piedi l’attacco dei Celtics nell’ultimo quarto, forzando parecchio e mettendo a segno una bellissima tripla poco prima della resa. Dimostra grande presenza e personalità, una grande capacità difensiva oltre a essere un terminale offensivo molto vario. Perde troppi palloni e il suo palleggio in uno contro uno non è molto sicuro, ma è una fantastica seconda punta nel sistema di Udoka in cui è estremamente efficace. Miglior marcatore dei Celtics alle Finals con 23,5 punti a partita a cui aggiunge 7,3 rimbalzi, 3,7 assist ma 3,3 perse.
               Media voti Finals: 6,6
 
Jayson Tatum: 3,5 – Il suo sconforto a fine gara è il simbolo dell’andamento di queste Finals – un grande plauso a Iguodala che va a rincuorarlo e motivarlo per il futuro. La sua gara 6 è un disastro, anche a causa di una condizione fisica deficitaria che lo porta a far fatica ad arrivare al ferro già alla sua prima azione in attacco, ben contrastata da Draymond Green. Poi mette la tripla del 12-2 iniziale dei Celtics e chiude il primo quarto con 7 punti. Al termine ne segnerà 13, fotografia del prosieguo della sua gara. A cui aggiunge 7 assist, 3 rubate e le solite 5 pessime perse. Nel secondo tempo è un fantasma, perde palla sui raddoppi avversari e chiude le Finals con un’infrazione di passi. Le medie finali alle Finals dicono 21,5 punti con il 37% al tiro e il 45,5% da 3, un pessimo 66% scarso ai tiri liberi, 6,8 rimbalzi. 7 assist – migliore di squadra – 1,2 rubate e 3,8 perse in quasi 41’ sul parquet.
               Media voti Finals: 6,3
 
Robert Williams III: 7 – Il suo apporto è sempre stato una certezza, pur avendo un problema a un ginocchio, e anche in questa gara 6 mette gli ormai soliti 10 punti. 7 rimbalzi di cui 5 in attacco, 2 assist e 5 favolose stoppate. Si fa sorprendere più volte da Looney che gli prende sotto il naso parecchi rimbalzi offensivi, ma per il resto è costante per tutta la gara. Medie alle Finals: 7,5 punti e altrettanti rimbalzi, 2,8 stoppate e il 77% da 2.
               Media voti Finals: 7,0
 
Al Horford: 7,5 – Parte con un post basso in mezzo all’area contro Thompson che gli fa fallo, 2/2 ai liberi, poi viene anche lui travolto dal parzialone degli Warriors. Dopo l’intervallo mette 3 triple consecutive e trascina tutti i suoi compagni. Chiude un favoloso terzo quarto con un gioco da 3 punti, una stoppata su Poole e 12 punti. Continua e mettere una grande energia, strappando un ottimo rimbalzo difensivo dopo una tripla sbagliata da Thompson e mette la tripla del -10 a 4’ dal termine. Uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca. Mette in campo una gran gara 6 fatta di 19 punti, 14 rimbalzi, 2 rubate e una stoppata. Medie della serie: 12,5 punti e 8,5 rimbalzi, il 62,5% da 3 con 4 tentativi a partita – 2,5 a segno.
               Media voti Finals: 6,6
 
Derrick White: 3 – Altra pessima prestazione con 1/6 al tiro e 2 assist. Dopo una buona difesa su Poole, sbatte su Looney in entrata e poi si prende anche una stoppata. Sbaglia poi ancora i tempi in entrata e lancia una pietra da 3, poi perde una banale palla. Udoka lo utilizza per soli 16’, visto cosa gli rende in campo. Le sue medie a queste Finals sono 9,8 punti, 2,2 assist, il 32,7% al tiro con il 40% da 3.
               Media voti Finals: 5,7
 
Grant Williams: 5 – Non è stata la sua serie e anche questa gara 6 lo ha confermato: si perde Thompson in taglio che riceve un assist da Green da metà campo, poi si fa rubare palla nell’ultimo quarto. L’unico lampo è un gioco da 3 punti su ottimo assist di Horford per il -9 a 6’ dal termine e un paio di buone giocate difensive. Finals chiuse con 4,2 punti e 2,3 rimbalzi in 17’ in campo.
               Media voti Finals: 5,3
 
Payton Pritchard: 4,5 – 8’ con 0/2 da 3 e una brutta persa. Non ancora pronto per questi palcoscenici e forse non lo sarà mai. Medie alle Finals: 2,7 punti con il 21% da 3 in 11’ sul parquet.
               Media voti Finals: 5,4
 
 
 
Coach Udoka: 5,5 – L’inizio dei Celtics è convincente, attaccando nei primi secondi dell’azione e una difesa che forza gli avversari a 2 perse nei primi 3’. Poi subisce l’inizio del devastante parziale degli Warriors quando schiera un quintetto con White, Pritchard, Tatum e i due Williams III. Chiude il primo tempo sotto di 15 punti e avendone segnati solo 39 e sembra già finita. Ma l’orgoglio dei Celtics non muore mai e chiude il terzo quarto con un parziale di 16-4. Ma Kerr gli è superiore in tutti i settori del campo e non gli dà scampo. Ha il merito di aver lottato con tutto quello che aveva, mescolando le carte in difesa e anche in attacco, dove riesce a far paura agli Warriors quando la palla circola in modo fluido e le spaziature sono corrette. Si ritrova però una panchina non all’altezza delle Finals e con un Tatum che si spegne anche fisicamente. La sconfitta è più che onorevole, contro un Kerr veramente eccezionale.
 
 
 
 
Arbitri
 
Zach Zarba (n. 28 – bianco capelli nerissimi): 8 – Ottimo arbitraggio, sia di Zarba che della terna, che lasciano ai giocatori il compito di giocarsela, senza interferire e gestendo al meglio la gara. È l’arbitro che fischia meno e si prende la responsabilità di un fischio molto difficile: nel secondo quarto fischia a Draymond Green un fallo su scivolamento, poteva anche essere sfondamento di Horford, ma la dinamica fa capire che ha visto giusto. Ottimo, come quasi sempre.
 
John Goble (n. 30 – bianco faccia da bambino): 8,5 – Perché non arbitra sempre lui tutte le partite delle Finals? Vede bene il secondo fallo di Smart quando forza un blocco su Klay Thompson, poi commette l’unico errore quando non vede che la palla finisce sul piede di Wiggins e la rimessa sarebbe stata biancoverde. È ben posizionato quando vede Smart fare fallo in attacco su Curry a fine primo quarto e fischia correttamente il fallo in attacco di Payton su Jaylen Brown a metà terzo quarto. Bravo, bravissimo, personalità e invisibilità.
 
David Guthrie (n. 16 – bianco con pantaloni altezza Fantozzi): 7 – Buon arbitraggio nel complesso, anche se con qualche errore: coglie il terzo fallo di Smart in attacco su Poole ed è bravissimo a vedere Tatum agganciare il braccio di Wiggins in entrata e non il contrario. Poi fischia fallo a Williams III che stoppa Poole, forse la mano gli tocca la schiena, via andare. Non vede poi la manata di Curry su Smart, che si accascia sul parquet e il 30 mette la tripla del +15 sul finire della partita. Per il resto tutto bene.

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Re: Pagelle Finals Nba 2022 - Gara 6

Messaggio da franzis » 20/06/2022, 11:34


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Re: Pagelle Finals Nba 2022 - Gara 6

Messaggio da sds971 » 20/06/2022, 13:13

franzis ha scritto: 20/06/2022, 11:34

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Re: Pagelle Finals Nba 2022 - Gara 6

Messaggio da richadam » 23/06/2022, 11:14

sds971 ha scritto: 20/06/2022, 13:13
franzis ha scritto: 20/06/2022, 11:34

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