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NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercenari

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Birdman
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NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercenari

Messaggio da Birdman » 12/08/2014, 12:58

Prendendo spunto da quello che ultimamente mi capita di leggere sempre più spesso in giro per il forum, lancio questo thread con l'idea di parlarne in maniera un po' più approfondita.
In maniera un po' trasversale si accusa i giocatori moderni di non avere attaccamento alla maglia, o di essere dei mercenari che pensano solo al denaro, o che cercano la via più facile per l'anello. O tutte queste cose allo stesso tempo. O tutte queste cose, ma a rotazione. :forza:
Ma quanto c'è di vero in questo? Quanto è effettivo e quanto è sensazione?
Provo a buttare giù un paio di numeri.

Da un articolo del 2011, basato sull'intera storia dell'NBA emerge che:
For how many teams on average NBA Players played for in various rotation roles?
Less than 12 minutes per game for a career = 1,69 teams.
More than 12 minutes per game for a career but less than 20 = 2,98 teams.
More than 20 minutes per game for a career but less than 25 = 3,30 teams.
More than 25 minutes per game for a career but less than 30 = 3,38 teams.
More than 30 minutes per game for a career = 2,99 teams.


I giocatori con un minutaggio sopra i 30' nella scorsa stagione sono stati 104 in tutta la NBA. Mediamente quindi circa 4 per squadra. La statistica di cui sopra è però riferita alla media di minuti giocati in carriera. Possiamo quindi dire che i giocatori sopra i 30' minuti di utilizzo medio in carriera sono sostanzialmente le star, o comunque gente che a questo status ci va molto vicina. Visto che le critiche di cui sopra sono generalmente mosse a questo tipo di giocatori, limitiamoci ad analizzare questo gruppo. Mediamente nell'arco della loro carriera i giocatori "importanti" giocano per 3 squadre, che non sono poche, anzi. Sembrerebbe che cambiare squadra sia piuttosto la norma, non l'eccezione.

Di solito a questo punto si risponde con un "eh, ma un conto è cambiare squadra come ha fatto Malone, a 40 anni, un conto è cambiare squadra nel proprio prime come fatto da Lebron!" (O Shaq :naughty: ).
Visto che N3llo nel topic dei Cavs faceva un nostalgico paragone tra i tempi dello showtime e quelli moderni, cerchiamo di fare un paragone tra queste due epoche. Consideriamo quindi un'altra statistica. Giocare 13 stagioni (numero arbitrario, ma lo ho trovato in un articolo e non voglio stare lì a fare troppe ricerche) direi che lo possiamo considerare come giocare l'intero prime nella stessa squadra, no? Quanti giocatori hanno giocato almeno 13 stagioni nella stessa squadra? Qui c'è la lista (aggiornata al 2011): http://weaksideawareness.wordpress.com/ ... -work-for/" onclick="window.open(this.href);return false;
Torniamo però al paragone tra i due periodi.
Per l'era "showtime", dall'intera lista del post sopra, consideriamo i giocatori che hanno finito la loro striscia di stagioni con la stessa maglia tra il '90 e il 2000. I giocatori che soddisfano i requisiti sono 9, e questi sono i nomi:
- Joe Dumars
- Robert Parish
- Bill Laimbeer
- Isiah Thomas
- Kevin McHale
- Larry Bird
- Magic Johnson
- Michael Jordan
- Patrick Ewing
E nel decennio successivo invece? Sono 8, e questi sono i nomi:
- John Stockton
- Karl Malone
- Reggie Miller
- Hakeem Olajuwon
- David Robinson
- Elgin Baylor
- Chris Mullin
- Gary Payton

Consideriamo allora la decade 10-20, che è però giusto a metà strada. Alla lista di quelli che hanno già raggiunto quota 13, aggiungiamo quindi anche quelli che sono almeno a metà strada per raggiungere la soglia (metto tra parentesi metto il numero di anni di quelli che non sono ancora arrivati a 13, e non conto quello che sta per iniziare):
- Kobe Bryant
- Paul Pierce
- Tim Duncan
- Dirk Nowitzki
- Tony Parker
- Anderson Varejao (10)
- Nick Collison (10)
- Manu Ginobili (12)
- Udonis Haslem (11)
- Dwyane Wade (11)
- La Marcus Aldridge (8)
- Rajon Rondo (8)
- Kevin Durant (7)
- Al Horford (7)
- Mike Conley (7)
- Joakim Noah (7)
- Thaddeus Young (7)

Abbiamo quindi 5 giocatori che hanno già raggiunto la soglia. A questi aggiungiamo Wade, Ginobili e Haslem che non vedo come non possano unirsi al gruppo. Mi pare poi ragionevole aggiungere che degli altri 9 della lista, qualcun altro riuscirà ad iscriversi al club (anche se la maggior parte di loro lo farà nella decade ancora successiva, quela 2020-30).
Il trend non pare quindi essere assolutamente allarmante (eufemismo). Anche se c'è da dire che nell'ultima lista figurano giocatori di spessore abbastanza inferiore alle altre 2, e 3 sono degli Spurs (contando Ginobili). Si può certamente anche obiettare sui criteri di inclusione scelti, su come le carriere in NBA si allunghino etc.
Imho è in ogni caso evidente come i giocatori che hanno vero "attaccamento alla maglia" sono sempre stati e sempre saranno merce rarissima. Cioè, si parla di meno di 10 giocatori a decade!
Godetevi di più l'NBA, e rosicate di meno :lingua:
PS. se Lebron giocherà almeno 6 stagioni ai Cavs (cosa molto probabile), si unirà pure lui al listone :forza:

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Nas » 12/08/2014, 16:37

Pierce è già alla terza squadra :naughty:
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da MVPizza » 12/08/2014, 18:11

anzitutto un plauso allo sbattimento :appl:
Birdman ha scritto:PS. se Lebron giocherà almeno 6 stagioni ai Cavs (cosa molto probabile), si unirà pure lui al listone :forza:
questo chiude ogni discorso, dovevi iniziare così :gogogo:
Nas ha scritto:Pierce è già alla terza squadra :naughty:
è perfettamente in media :lingua:
Birdman ha scritto:Mediamente nell'arco della loro carriera i giocatori "importanti" giocano per 3 squadre

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da nolian » 12/08/2014, 18:52

al di la del criticare o meno i LeBron, gli Shaq, i KG, i Malone, i Love o chi vi pare

innanzitutto complimenti per le statistiche postate

però ridurre il tutto alla statistica è come il discorso sul valore tecnico dei giocatori

inoltre, se anche fosse che le star che fanno i primi 13 anni nello stesso team sono

9 nella prima decade presa in considerazione
poi 8
poi 5
...
mi domando quanti saranno quelli (le star però, non gli eccellenti-ma-non-star Varejao) della decade successiva...

al momento delle star della generazione che oggi ha tra i 27 e i 32 anni, il solo Wade è rimasto sempre dov'è, forse Durant rimarrà dov'è...fine...

ma al di la dei numeri, è l'atteggiamento che è cambiato

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da toure yaya » 12/08/2014, 23:31

vabbe! sarebbe anche ora di smetterla con la storia degli atteggiamenti che sarebbero cambiati rispetto ai famosi anni 80-90 senza tenere conto del contesto storico.

tanto per dire negli anni 80,la maggioranza dei giocatori che entravano nella lega facevano tutti i 4 anni al college.
oggi invece sono quasi costretti a giocare nella ncaa.

jordan nella sua carriera da giocatore a guadagnato una miseria rispetto agli stipendi di oggi,allora non c'era questa netta differenza economica tra piccoli e grandi mercati eccc.....

insomma il paragone con il passato e stucchevole e lascia il tempo che trova per vari motivi per cui i nostagici degli anni 80' si dovranno fare una ragione altrimenti.....

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da iL_jAsOne » 13/08/2014, 7:45

Parliamo di niente finchè non verrà introdotto l'Hard Cap

La differenza tra piccole e grandi mercati sta tutto lì

Che poi anche in passato c'era questa differenza, solamente si cambiava di meno squadra perchè c'erano meno franchigie e più competività..

La Decision ha fatto segnalare la cosa ma ricordiamo che fin dai tempi di Chamberlain chi giocava in un contesto non competitivo ha lasciato per giocare in un altro..
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da toure yaya » 13/08/2014, 8:23

il salary cap della nba funziona benone per cui l'hard cap non e la soluzione tra grandi e piccoli mercati.
anche perche non mi risulta che san antonio sia un grande mercato e invece da quasi 2 decenni che sono ultra-competitivi potrei citare oklahoma o cleveland quest'anno mentre mercati come new york e chicago non vincono da 20 anni.....

questi sono fatti....

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da iL_jAsOne » 13/08/2014, 12:47

Non divaghiamo stiamo parlando dei giocatori non delle franchigie...

Su Parker Ginobili per citare gli Spurs, il mercato è vincente quindi al di fuori del big o small market...
Infatti sono rimasti rinunciando in passato come oggi a tanti soldi...
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Raini2479 » 13/08/2014, 14:57

toure yaya ha scritto:il salary cap della nba funziona benone per cui l'hard cap non e la soluzione tra grandi e piccoli mercati.
anche perche non mi risulta che san antonio sia un grande mercato e invece da quasi 2 decenni che sono ultra-competitivi potrei citare oklahoma o cleveland quest'anno mentre mercati come new york e chicago non vincono da 20 anni.....

questi sono fatti....

Il Salary Cap funziona fino ad un certo punto, o perlomeno non funziona in quello che è il suo obiettivo principale (direttamente correlato al meccanismo del Draft) e cioè dare la teorica possibilità di vittoria a tutte le squadre dai big agli small market...ma su questo si potrebbe anche aprire un' altra discussione. :biggrin:

Tornando all' argomento del topic: secondo me il problema non risiede tanto nel cambiare squadra quanto nelle modalità con le quali il trasferimento avviene.

Seguo l NBA da più di 20 anni e da sempre i giocatori hanno cambiato squadra per cercare più soldi o più chance di vincere ma non lo hanno mai fatto in modo così plateale ma soprattutto raramente lo hanno fatto nel loro prime agonistico.
Senza scomodare facili esempi come Malone o Payton, mi vengono in mente Barkley che lascia Phoenix, Pippen che va ai Blazers o Grant Hill che va ad Orlando.
Tutti questi giocatori, per motivi diversi, hanno lasciato le loro squadre per cercare fortuna altrove ma senza le sceneggiate attuali e, almeno per quello che è passato dai media, senza accordi "sottobanco" con gli amici per fare la squadra delle figurine Panini.

In sintesi: la sostanza è più o meno la stessa, ma la forma è decisamente diversa.

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Birdman » 13/08/2014, 15:38

Raini2479 ha scritto: Il Salary Cap funziona fino ad un certo punto, o perlomeno non funziona in quello che è il suo obiettivo principale (direttamente correlato al meccanismo del Draft) e cioè dare la teorica possibilità di vittoria a tutte le squadre dai big agli small market...ma su questo si potrebbe anche aprire un' altra discussione. :biggrin:

Tornando all' argomento del topic: secondo me il problema non risiede tanto nel cambiare squadra quanto nelle modalità con le quali il trasferimento avviene.

Seguo l NBA da più di 20 anni e da sempre i giocatori hanno cambiato squadra per cercare più soldi o più chance di vincere ma non lo hanno mai fatto in modo così plateale ma soprattutto raramente lo hanno fatto nel loro prime agonistico.
Senza scomodare facili esempi come Malone o Payton, mi vengono in mente Barkley che lascia Phoenix, Pippen che va ai Blazers o Grant Hill che va ad Orlando.
Tutti questi giocatori, per motivi diversi, hanno lasciato le loro squadre per cercare fortuna altrove ma senza le sceneggiate attuali e, almeno per quello che è passato dai media, senza accordi "sottobanco" con gli amici per fare la squadra delle figurine Panini.

In sintesi: la sostanza è più o meno la stessa, ma la forma è decisamente diversa.
Ma hai letto quello che ho postato? :penso:
L'argomento "andarsene ma non nel proprio prime" è smontato abbastanza chiaramente.
E anche questa storia del "plateale" mi pare ridicola. Date ai giocatori di 30 anni fa la copertura mediatica che c'è oggi e ne riparliamo.

Quanto alla storia dei grandi mercati, anche questa ha stufato.
Queste sono le migliori 14 squadre, come record in RS dall'anno 2000-1 ad oggi:
San Antonio
Dallas
Lakers
Phoenix
Miami
Houston
Boston
Denver
Utah
Indiana
Detroit
OKC
Portland
Orlando

Dimmi dove vedi questa supremazia dei big market!
Nelle peggiori 15 abbiamo (metto tra parentesi la posizione tra le città più popolose degli states): Chicago (3), New York (1), Los Angeles (2), Philadelphia (5). Cioè, 4 delle prime 5!
E occhio che non sto dicendo che non sia assolutamente un fattore, ma semplicemente che non è la causa di tutti i mali del mondo come si cerca di farla passare. Anche perché oggigiorno questa scusa è usata più o meno da qualsiasi squadra, perfino da chi tifa Boston e Chicago (!!!). Dai su, è l'organizzazione che fa la differenza, altro che big market e bei tempi andati che furono, in cui si giocava per la gloria e non per i soldi.

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Birdman » 13/08/2014, 15:41

Cioè, Miami è la 44° città per popolazione negli States, con 1/8 degli abitanti di Chicago! :stralol:
Se poi volete parlare di diversa tassazione tra città e città, lì è già un discorso più serio. Ed avevo già postato da qualche parte un grafico che illustrava la situazione. Ma comunque, per quanto influente, è comunque uno dei MOLTEPLICI fattori che influenzano il rendimento di una squadra.

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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Hank Luisetti » 13/08/2014, 19:20

Elgin Baylor negli anni 90?? :)


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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Birdman » 13/08/2014, 19:28

Svarione mio! Ho sbagliato a riportare, il giocatore in questione era Patrick Ewing :thumbup:

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NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercenari

Messaggio da Hank Luisetti » 13/08/2014, 19:59

La statistica per gli anni 60? ( i 70 è un caso particolare vista la presenza della rivale ABA, che dava ai giocatori un importante arma di nagoziazione.. Vedi Chamberlain )


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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen

Messaggio da Birdman » 14/08/2014, 10:32

Bill Russell, Bob Cousy e Dolph Schayes sono gli unici ad aver terminato la striscia di almeno 13 stagioni negli anni 60-70.
Tom Sanders, Jerry West, Elgin Baylor, Hal Green e John Havlicek gli unici negli anni 70-80.
Ma per quelle annate credo che sia necessario dire che la carriera era mediamente molto più corta di quella attuale.
Questo è il sito da cui ho preso i dati comunque: http://weaksideawareness.wordpress.com/ ... -work-for/" onclick="window.open(this.href);return false;

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