per lanciare la discussione, propongo di seguito una lista dei dipinti più inflazionati della storia più o meno recente.
premetto che molti degli autori citati io gli adoro o comunque li apprezzo, così come per i quadri.
purtroppo, però, alcuni sono diventati per vari motivi fin troppo commerciali e/o onnipresenti.
sono nove opere, per la decima sono curioso di ascoltare le vostre proposte.
vediamo quali sono, in rigoroso ordine cronologico:
Gioconda, Leonardo da Vinci, 1503-1514 circa, Musée du Louvre, Paris

Non si può non cominciare dal quadro di gran lunga più popolare e visitato del mondo. Chi è stato al Louvre sa le scene di delirio di fronte a quest'opera. Nonostante la qualità del lavoro di Leonardo, comunque inattaccabile, i presunti messaggi subliminale dello stesso, oppure le storie ricamate sopra a posteriori, non vi sono abbastanza motivazioni per spiegare l'abisso che separa questo dipinto da tutti gli altri nell'immaginario collettivo. Nemmeno la disputa sul sorriso di Monna Lisa.
Der Wanderer über dem Nebelmeer (Il viandante sul mare di nebbia), Caspar David Friedrich, 1819, Hamburger Kunsthalle, Hamburg

Cioè, no, perché veramente, cazzo, cioè l’infinito davanti, la solitudine, scruta l’orizzonte, guarda com’è profondo dentro, bella storia. Dove c’è un aforisma, c’è quasi sempre questo dipinto associato. Di un autore ai più sconosciuto, ma non importa ai filosofi da baci peruggina. Il buon Caspar non se lo fila nessuno, ed è davvero un vero peccato.
Il bacio, Francesco Hayez, 1859, Pinacoteca di Brera, Milano

Il trionfo delle adolescenti. Anche il buon Francescone non sopravvive all’enorme popolarità della sua opera, sconfinata tra le ragazzine. Tanto è vero che per molte, la prof del liceo lo chiama “il Bacio di Hayez” non per distinguerlo dall’altro di Klimt (di cui parlerò ovviamente tra poco), ma perché Hayez è proprio il bonazzo della foto sul libro, fottesega della dama. Questo quando va bene. Quando va male, quei due sono Romeo e Giulietta o Renzo e Lucia.
De sterrennacht (La notte stellata), Vincent Van Gogh, 1889, Museum of Modern Art, New York

Il quadro preferito di metà della popolazione mondiale o giù di lì. Ovviamente la cifra si avvicina al fatidico 100% tra coloro che sono entrati in un museo soltanto una volta per sbaglio: l’ingresso era gratuito e gli scappava da pisciare. Bellissimo, indubbiamente, ma è letteralmente ovunque, quasi sempre con i colori falsati. Come se il genio di Vincent si sia fermato qui. Come se il quasi omonimo quadro “sul Rodano” non fosse già s… Vabbè inutile discuterne.
Skrik (Urlo), Edvard Munch, 1893, Nationalgalleriet, Oslo

Questo quadro non solo è ovunque, ma è stato anche parodiato in qualsiasi modo. Poraccio Munch, che nonostante abbia conosciuto una celebrità anche personale a differenza di Friedrich e Hayez, pare però sia vissuto giusto il tempo di dipingere questo quadro. Falsità ovviamente, c’è un’intera galleria di altri capolavori di Edvard completamente sconosciuta a chi preferisce accontentarsi de la versione dell’Urlo con il volto di Homer Simpson come sfondo sul telefonino.
Der kuss (Il bacio), Gustav Klimt, 1907-1908, Österreichische Galerie Belvedere, Wien

Sono stato al Belvedere meno di un mese fa. A parte che mentre ne ero al cospetto ero accerchiato da sole donne, ce n’era una che piangeva, piangeva! Dico io, figliola cara, ma se ti sei lasciata da poco col fidanzatino non venire a vedere il vostro quadro del cuore (cuore rigorosamente sotto forma di emoticon). Niente, la poraccia era una maschera di matita nera sciolta, e si è andata a rifare il trucco nella sala affianco tra gli Schiele. Manco a dirlo, il quadro preferito da quasi tutto il genere femminile.
La danse (La danza), Henri Matisse, 1909, Museum of Modern Art, New York

Cioè, perché dai, bisogna tenersi la mano, essere uniti, tutti gnudi, imagine all the people, fate l’ammore non fate la guerra, vogliamo la pace del mondo. Forse ci sono un po’ troppi fiori nei cannoni di qualcuno. Anche il girotondo di Matisse sta scalando le classifiche dei dipinti più ripresentati in giro per il web, spesso accompagnando aforismi sulla pace e la fratellanza dei popoli.
La persistencia de la memoria (La persistenza della memoria), Salvador Dalí,1931, Museum of Modern Art, New York

Il must tra gli osservatori delle ultime decadi è osannare Dalí. Meglio se a prescindere. Il dipinto è bello, però è vittima di un effetto distorsore che nasce tra i libri di storia dell’arte. È il quadro scelto più di frequente per rappresentare Dalí e il periodo surrealista nei volumi liceali. Quindi se si va a una mostra di sua baffosità, si va sperando di trovare questo quadro. Difficile, essendo conservato al Moma di NYC, ma non impossibile. Anche in questo caso, possiamo dire che il maestro ha fatto di meglio.
Guernica, Pablo Picasso, 1937, Museo Reina Sofia, Madrid

Giunti al capolinea, forse è d’uopo ricordare che nella lista ci sono dipinti che adoro. Su tutti questo, seppure non sia un fan del buon Pablo. Un quarto d’ora di pelle d’oca la prima volta che me lo ritrovai di fronte. Però ecco, anche questo quadro ha raggiunto una popolarità, meritata, oramai seconda a pochi altri. Al contrario della già citata Danza di Matisse, quest’opera ben si accompagna agli aforismi sulla guerra o i fascismi.