The Patient ha scritto: 25/06/2025, 20:12
ride_the_lightning ha scritto: 25/06/2025, 16:16
Lucrare sulla passione dei fan ahimè funziona sempre molto bene.
Nei concerti in cui vai tu e siete 200 crani, ti regalano l'accesso al concerto? Se quella è la quota da pagare, tu gli dai 5-10€ in più perché
sosteniamo ste band figherrime?
Non so se a quello dei LP o Deftones ci fosse il posto a sedere, ma una soluzione per evitare la calca ed il caldo è star seduti. Oltre a vivere meglio seduti per quelle 2-3 ore, vedi ampiamente meglio che star in piedi sul prato (tendo a pensare che nel PIT non sia comunque così figo starci).
Così a naso, un posto che si chiama Carroponte che presumo sia stato un reparto metalmeccanico in cui giravano argani, carroponti e cantilever, non è che mi ispira granché per vedere un concerto.
Paziente hai sto vizietto di partire come un Verstappen che fa tre fucsia e si porta a casa la pole position. Frena un attimo. Metto ordine:
1. Cosa c’entrano i miei concerti da 100-200 persone? Il discorso mio (ma penso anche di
@Pozz4ever) e che si sta facendo in questi giorni non è quale sia il prezzo del biglietto (alto, basso, salasso, etc). Il discorso è che al momento dell’acquisto del biglietto, POI venga garantito il minimo indispensabile e insindacabile per il pubblico e l’affluenza. Vuol dire condizioni umane di igiene, di sicurezza, di ordine pubblico, aggiungi tu quello che vuoi. Non che a un live di 12.000 persone tutti dovrebbero avere una prima fila. A questo aggiungersi una comunicazione chiara e cristallina su ogni variazione del caso. E una gestione *sana* dell’evento.
2. Questo non si è verificato. Soprattutto nel concerto dei Fontaines D.C. dove non era solo un discorso di visibilità del Carroponte. Ma su questo prima che partissi per l’appunto come Verstappen basterebbe spulciare un po’ la rete - dove la gente è incazzata nera, anche con le webzine e le testate che al posto di denunciare la cosa, fanno scivolare tutto all’acqua di rose (d’altronde accordi commerciali, accrediti, etc. tirano e tengono in piedi le baracche). Deerwaves ha scritto un poco a riguardo su IG, noi di Rockambula perché c’erano persone che l’hanno vissuto personalmente, altre ancora più piccole/indipendenti, creator su IG o YT l’han fatto, mentre Rolling Stone parlava di una idilliaca Woodstock in salsa moderna. La gente è incavolata perché al Carroponte si è rischiato grosso, per i motivi che avevo già scritto un paio di post fa e, in caso, ti invito a recuperare.
3. Le critiche a organizzazione e location sono da fare a prescindere dal costo del biglietto, 5 e 200€ che siano. Il fan deve sentirsi tutelato a un live, non preso per il culo o, ancor più grave, sentirsi insicuro per la sua stessa salute. Come citava Pozz: beveraggi, aree ristoro, bagni, idranti che buttano acqua - tutti accorgimenti essenziali per il caldo torrido.
4. Al Carroponte ci sono stato due volte sia con Anderson Paak che IDLES, non proprio band che attirano i 200 spettatori e tutto è filato liscio, ma scopro che era la precedente organizzazione - prima di questo ampliamento probabilmente fuori misura e sulla quale i pareri sono molto secchi e negativi sui grandi numeri, dove se ti siedi al massimo finisci nella polvere di Dune.
5. Torno al punto uno: io pago, tu mi garantisci che l’organizzazione messa in piedi mi rispetti in quanto essere umano e non testa da spennare perché tanto lo compro il biglietto se quella è l’unica data di quella band X che torna dopo millenni in Italia. E questo si chiama, a mio modo di vedere, lucrare sulla passione delle persone. Poi se lucrare non piace come verbo, boh, truffaldino? Farla sporca? Boh? Stai tranquillo che avrei scritto le stesse robe anche se le porcate le avesse fatte un ARCI Bellezza o un Locomotiv, mica solo perché il Carroponte è mainstream (citavo per l’appunto l’Outbreak Fest in UK). Altrimenti facciamoci andare bene che a un live compaia la celere che non capisce le dinamiche di poghello (sui FDC poi lol) e innervosisce la gente perché pensano che debbano intervenire per placare una rissa e usano i soliti metodi diplomatici.
