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Moderatamente sensati - Il topic della politica

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da frog » 02/03/2018, 11:23

http://espresso.repubblica.it/attualita ... ef=RHRR-BE

ma non erano solo i centri sociali ad avere le loro sedi a scrocco dei sindaci di sinistra ?

Porsche 928
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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Porsche 928 » 02/03/2018, 11:46

Bluto Blutarsky ha scritto: 02/03/2018, 10:31
Paperone ha scritto: 01/03/2018, 23:23 La mossa della presentazione dei possibili ministri è stata un'ottima trovata

Concordo. Potevano renderla ancora migliore annunciandone uno ogni due o tre ore. Tipo un format Endemol.
Per due giorni monopolizzavi l'attenzione sul nulla.

Porsche 928 ha scritto: 01/03/2018, 22:19 Ce lo vedi Renzi a dare sostedno al "governo di CDX" così spudoratamente? Io no, però l'ex concorrente della ruota della fortuna potrebbe scavare ancora un po sul fondo, non mi stupirebbe nemmeno più di tanto.

Sai che ogni volta che lo definisci "l'ex concorrente della ruota della fortuna" me lo rendi un po' più simpatico?
È quel tipo di obiezione che ai miei occhi indebolisce anche tutte le altre, più pertinenti.

Che male c'è ad aver fatto il concorrente di un quiz? Ma aggiungo, anche di aver fatto lo steward allo stadio, di aver partecipato al grande fratello, di aver fatto Miss Italia... Non è che queste cose ti privano dei diritti civili.

Ecco, il problema si porrebbe se hai fatto solo il concorrente di un quiz, del grande fratello, di miss italia o lo steward allo stadio...

Anche Salvini ha fatto il concorrente in qualche programma che non ricordo... Spero che ti diventi simpatico anche lui, non vorrei mai lasciare da solo con la tua simpatia il venditore di auto blu su ebay.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Rasheed » 02/03/2018, 11:48

non hai risposto nel merito...

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da aeroplane_flies_high » 02/03/2018, 11:53


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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Porsche 928 » 02/03/2018, 11:57

Rasheed ha scritto: 02/03/2018, 11:48 non hai risposto nel merito...

Quale sarebbe la domanda, se c'è qualcosa di mele ad aver fatto da concorrente?

No

Ma non mi sembra di averlo mai scritto come "quel coglione che ha fatto solo la ruota della fortuna".

Ho scritto solo una parte(per me ovviamente) "qualificante" del suo percorso pubblico.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da dreamtim » 02/03/2018, 12:02

Porsche 928 ha scritto: 02/03/2018, 11:57 Ho scritto solo una parte(per me ovviamente) "qualificante" del suo percorso pubblico.

doveva fare il grande fratello come casalino per qualificarsi mi sa ma i posti erano finiti mi sa.
pazienza :biggrin:

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Rasheed » 02/03/2018, 12:04

Porsche..
se vuoi fare quello che ci porta in giro non sarò io ad impedirtelo..sappi che non ci riesci...

questa cosa della "ruota della fortuna" è chiaramente una perculella,un qualcosa che per te lo squalifica,una macchia sul CV...e lo conferma il fatto che quando scrivi o parli di Di Maio....non ti riferisci a lui come "steward del San Paolo"...che sarebbe anche quella,ti cito testualmente:"una parte"qualificante" del suo percorso pubblico"

non si capisce,lo ripeto,che male ci sia ad aver partecipato ad un gioco in TV all'epoca...

anche perchè,all'epoca,per un giovane erano soldi...un ragazzo dell'età di Renzi poteva avere molte più cose in cui investire all'epoca con 40 milioni che non un pari età oggi con 20000 euro...
quindi era a tutti gli effetti un'opportunità

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Bluto Blutarsky » 02/03/2018, 12:10

Porsche 928 ha scritto: 02/03/2018, 11:46 Anche Salvini ha fatto il concorrente in qualche programma che non ricordo... Spero che ti diventi simpatico anche lui, non vorrei mai lasciare da solo con la tua simpatia il venditore di auto blu su ebay.

Non è che mi diventano simpatici i concorrenti della ruota della fortuna (a parte il signor giancarlo :laughing: )
Mi fanno sorridere le critiche senza capo né coda, soprattutto in casi come questo in cui ce ne sarebbero a iosa di più serie.
Un po' come quando si prende in giro Adinolfi per il suo peso, che è l'ultima delle sue colpe, tanto per capirci :ok:
"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Porsche 928 » 02/03/2018, 12:23

Rasheed ha scritto: 02/03/2018, 12:04 Porsche..
se vuoi fare quello che ci porta in giro non sarò io ad impedirtelo..sappi che non ci riesci...

questa cosa della "ruota della fortuna" è chiaramente una perculella,un qualcosa che per te lo squalifica,una macchia sul CV...e lo conferma il fatto che quando scrivi o parli di Di Maio....non ti riferisci a lui come "steward del San Paolo"...che sarebbe anche quella,ti cito testualmente:"una parte"qualificante" del suo percorso pubblico"

non si capisce,lo ripeto,che male ci sia ad aver partecipato ad un gioco in TV all'epoca...

anche perchè,all'epoca,per un giovane erano soldi...un ragazzo dell'età di Renzi poteva avere molte più cose in cui investire all'epoca con 40 milioni che non un pari età oggi con 20000 euro...
quindi era a tutti gli effetti un'opportunità

Quando(molto molto molto improbabile) Di Maio diventerà PDC e mi sentirò preso per il culo anche solo la metà di quello che mi ha preso per il culo Renzi e le sue smargiassate ecco che "steward" sarà una delle cose più gentili con cui lo nominerò... Aspetto "ansiosamente" di poterlo fare.

Ripeto che non c'è nulla di male ad aver partecipato ad un programma tv... Poi i paragoni con Casalino letti qui sopra... Ma dai hahaha aha.

Casalino aspetti il mio voto... Ma aspetti eh finché non lo voto... Non si muova.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da dreamtim » 02/03/2018, 12:32

Ma a parte il fatto che sia o meno simpatico, un astio del genere da cosa dipende?
A me grillo da del colluso ogni 5 minuti eppure mica mi arrabbio. Le smargiassate mi sembrano ovunque.
È la politica per certi versi.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da pinopao » 02/03/2018, 13:00

Ma Grillo è morto? È sparito da un mese, totalmente assente dalla campagna elettorale

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da dreamtim » 02/03/2018, 13:21

ci fa sapere cosa fare dal blog sponsorizzato.
Domani chiude la campagna al suo schienadritta preferito.


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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da dreamtim » 02/03/2018, 13:45

Qualcuno mi fa notare che il rapporto debito/pil e' favorevole per la prima volta in 10 anni (1.9% meglio di quanto dica pure renzi), e il PIL stesso è al tasso di massima crescita dal 2010. Non vorrei sbagliare.
Niente di super, ma si veniva da Monti.
La news non se la fila nessuno manco sul sole24ore.

Però si parla del governo ombra.
Che bella stampa.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da doc G » 02/03/2018, 14:03

Per chiarire perché non mi piaccia affatto la lista dei ministri, non avendo voglia di scrivere un post lunghissimo prendo a prestito un post lunghissimo di altri, che qui riporto, relativo alle idee dei ministri economici del governo ombra, principalmente del loro ispiratore Dosi, ad opera di Massimo Fontana:

Oggi parliamo di ......Keynes e di angurie :D
Spieghiamo: negli anni '80, quando per la prima volta vennero alla ribalta i primi movimenti ambientalisti con tanto di partiti rappresentativi, il buon Indro Montanelli rispose a chi gli chiedeva come definirli, che erano come le ....angurie, ovvero verdi fuori, ma rosse dentro.
Ecco, prendendo la metafora Montanelliana, possiamo definire il Keynes che viene spacciato oggi nel bel paese esattamente come una anguria: fuori è una cosa, ma dentro è tutt'altra e ben ...rossa.
Nella fattispecie il Keynes che viene richiamato ormai da tutti in Italia, si chiama Keynes, ma dentro è semplicemente .......Marx.
Rivisto e leggermente moderato, ma alla fine sempre lui.
Il barbone di Treviri.
E la fine di questo Keynes sarà ovviamente la stessa ;-)

Cerchiamo di spiegare allora veramente chi è Keynes e cosa ha detto.
Vediamo velocemente .
E partiamo da lui, da Keynes e da quello che ha scritto.
Leggiamo :
" Ritengo che la migliore spiegazione del ciclo economico sia che esso derivi da una variazione ciclica dell'efficienza marginale del capitale ...Qualsiasi fluttuazione dell'investimento non compensata da una corrispondente variazione della propensione a consumo provocherà, naturalmente, una fluttuazione dell'occupazione... " .
Ricordiamo che l'efficienza marginale del capitale citata da Keynes è il saggio di profitto degli investimenti .

Continua poi Keynes descrivendo la dinamica delle crisi economiche :
"Gli ultimi stadi dell'espansione sono caratterizzati da aspettative ottimistiche sul reddito futuro dei beni capitali ...... quando la disillusione cade su un mercato troppo ottimistico ... esso debba cadere ..... inoltre lo sgomento e l'incertezza sul futuro che accompagnano una caduta dell'efficienza marginale del capitale provocano naturalmente un aumento precipitoso della preferenza per la liquidità .......... disgraziatamente una caduta significativa dell'efficienza marginale del capitale tende anche ad influire in senso avverso sulla propensione al consumo".

Qui abbiamo sostanzialmente la teoria originaria di Keynes : il sistema economico inizialmente è in uno stato di espansione, la quale ad un certo punto diventa troppo ampia e si verifica una situazione di sovrainvestimento dovuta ad errori di giudizio imprenditoriale, che poi porteranno ad investire capitali in produzioni dal basso rendimento.
A causa di questo malainvestimento o sovrainvestimento ( lo stesso Keynes definisce il termine ambiguo e cerca di chiarificarlo per tutta la "teoria") il rendimento del capitale non è quello adeguato e progettato da chi ha fatto gli investimenti . Questo provoca una caduta degli investimenti stessi che si riverbera a catena nel sistema economico arrivando alla fine alla funzione del consumo, che nell'ipotesi originaria di Keynes vede una caduta della propensione media a consumare.
Caduta che a sua volta, in un meccanismo di feedback, si riverbera nell'economia a causa della diminuzione conseguente dei consumi.

Tutto chiaro e abbastanza lineare.
Con alcune precisazioni : innanzitutto la causa della crisi non è la caduta dei consumi, ma la caduta dell'efficienza marginale del capitale e il crollo di conseguenza degli investimenti.
Dall'altro, i consumi in condizioni normali sono corretti, ma cadono solo in situazione di crisi .

Keynes conclude quindi, date queste ipotesi, nel modo più ovvio : primariamente bisogna rilanciare gli investimenti.
E infatti scrive :" Dunque il rimedio all'espansione eccessiva ( ovvero la condizione di pre-crisi, ndr ) non è un aumento, ma una diminuzione del tasso d'interesse ". (1)
Tutta qui la ricetta keynesiana per uscire dalle crisi ? No, ovviamente no .
Ma questo ne è il cardine.
Sembra poco perchè la politica di ridurre il tasso d'interesse proprio dalla Teoria dell'occupazione di Keynes è diventata pratica comune, ma non dobbiamo dimenticare che in precedenza accadeva il contrario, ovvero quando iniziava una crisi il tasso d'interesse veniva innalzato.
Ovvero il contrario di quanto chiedeva prioritariamente Keynes.

E se la diminuzione del tasso d'interesse non funziona?
Ecco allora che può intervenire la politica fiscale con il deficit pubblico e il concetto di moltiplicatore.
Ma per l'appunto durante una crisi economica e solo quando tutti gli strumenti monetari sono finiti.
Strumenti monetari che non sono solo l'abbassamento del tasso d'interesse, ma la non operatività della teoria quantitativa della moneta.
Se questa è viva infatti, anche se i tassi sono a zero, la politica monetaria rimane comunque operativa.
Questo punto è importante proprio perchè, se la teoria quantitiva della moneta è operativa, la politica fiscale a debito è inutile e di fatto dannosa.
E attenzione: dentro la stessa teoria di Keynes.

E questo è sostanzialmente tutto.

Keynes però, da grandissimo furbastro qual'era, prende infine (ma proprio alla fine, nel capitolo 22 e per 1 pagina e mezzo) in considerazione il caso del sottoconsumo permanente, caso però diverso dalla sua teoria .
Come detto, furbescamente, si dice sostanzialmente in accordo con chi propugna simili teorie, ma solo se effettivamente non si riesce a tenere il volume di investimenti per creare piena occupazione .
Ma ancora attenzione, volume di investimenti, non di consumo.
Che però si affretta a specificare, ovviamente visto l'egocentrismo del personaggio, con le sue teorie può essere mantenuto a livelli adeguati se necessario anche attraverso la socializzazione di parte degli investimenti (filone questo ripreso da Minsky).
Quando si dice, un colpo al cerchio ed uno alla botte .
Ma questo era Keynes.

E che fosse, per dirla all'italiana, un parac...lo, lo dimostra qualche capitolo prima, precisamente al capitolo 7, quando ci dice....... esattamente il contrario, anche se in modo un po diverso.
Afferma infatti: " Così la vecchia opinione che il risparmio provoca sempre l'investimento, benchè incompleta e ingannevole, è formalmente più corretta della nuova opinione alla moda che possa esistere un risparmio senza investimento ".

Ovviamente , visto che la domanda aggregata - concetto introdotto da Keynes ed unica cosa che conta nella sua teoria - è fatta da consumi ed investimenti e visto che questi ultimi derivano dal risparmio, se Keynes stesso ci dice che dire che può esistere risparmio senza investimento è sbagliato, di fatto Keynes stesso ci dice che anche se nel breve periodo possono esserci fluttuazioni della domanda aggregata, nel lungo periodo comunque consumo, risparmio ed investimento non rappresentano un problema per la domanda aggregata.
E quindi la teoria del sottoconsumo permanente per Keynes è errata.

Perchè questo punto è importante?
Perchè la caduta dell'economia provocata dal sottoconsumo, come abbiamo visto, nella teoria keynesiana è temporanea.
Ed infatti oggi il consumo è positivo.
Per non parlare della teoria quantitativa della moneta, che con inflazione positiva anche se di poco, farebbe rigirare nella tomba keynes stesso se sentisse parlare di sua non operatività.
E quindi non siamo più dentro il famoso "caso keynesiano" , sempre che esista, ma bensì in pieno "caso neoclassico", quello del sempre famoso "lungo periodo keynesiano".
Che a forza di esorcizzarlo è infine arrivato.

Quindi una maggiore spesa pubblica finanziata a deficit, anche per investimenti è oggi definibile come un contesto keynesiano?
O peggio, un deficit pubblico sostanzialmente permanente come vorrebbero alcuni soggetti estremi?
Risposta: no.
E la ragione l'abbiamo appena detta: perchè al netto delle parate di fondoschiena del capitolo 22, Keynes parlava di sottoconsumo e sottoinvestimento temporaneo da rilanciare tramite il concetto del moltiplicatore, solo durante una crisi economica e profonda deflazione.
Crisi che oggi non è più tale.

Chi parlava invece di sottoconsumo permanente?
Solo un economista.
Tale Karl Marx.
Per l'appunto.

(1) Brani tratti dal capitolo XXII della "Teoria generale dell'occupazione , dell'interesse e della moneta ", di John Maynard Keynes , Utet.

Non a caso i nostalgici del comunismo e coloro che tradizionalmente si ispirano alla sinistra non moderata stanno approvando in massa.
Paraculata per convincere i delusi dal PD che non vogliono andare con D'Alema e soci, Di Maio ed i suoi consiglieri hanno visto uno spazio da poter riempire e ci si sono lanciati, cosa legittima, per amor di Dio, a condizione che non mi si parli più di M5S liberale o quasi, che vogliano fare la rivoluzione liberale che prometteva Berlusconi ed amenità del genere.

Unica cosa davvero positiva, a mio parere, che per lo meno si è definitivamente accantonata l'idea di uscire dall'Euro, l'euroscetticismo e l'idea di svalutare la nuova moneta per esportare di più, cazzate di cui ora è rimasta solo la Lega a parlare, anche se la stessa lega ai comizi parla di queste cazzate, poi appoggia Tajani candidato premier.

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Re: Moderatamente sensati - Il topic della politica

Messaggio da Dietto » 02/03/2018, 14:19

doc G ha scritto:Per chiarire perché non mi piaccia affatto la lista dei ministri, non avendo voglia di scrivere un post lunghissimo prendo a prestito un post lunghissimo di altri, che qui riporto, relativo alle idee dei ministri economici del governo ombra, principalmente del loro ispiratore Dosi, ad opera di Massimo Fontana:

Oggi parliamo di ......Keynes e di angurie :D
Spieghiamo: negli anni '80, quando per la prima volta vennero alla ribalta i primi movimenti ambientalisti con tanto di partiti rappresentativi, il buon Indro Montanelli rispose a chi gli chiedeva come definirli, che erano come le ....angurie, ovvero verdi fuori, ma rosse dentro.
Ecco, prendendo la metafora Montanelliana, possiamo definire il Keynes che viene spacciato oggi nel bel paese esattamente come una anguria: fuori è una cosa, ma dentro è tutt'altra e ben ...rossa.
Nella fattispecie il Keynes che viene richiamato ormai da tutti in Italia, si chiama Keynes, ma dentro è semplicemente .......Marx.
Rivisto e leggermente moderato, ma alla fine sempre lui.
Il barbone di Treviri.
E la fine di questo Keynes sarà ovviamente la stessa ;-)

Cerchiamo di spiegare allora veramente chi è Keynes e cosa ha detto.
Vediamo velocemente .
E partiamo da lui, da Keynes e da quello che ha scritto.
Leggiamo :
" Ritengo che la migliore spiegazione del ciclo economico sia che esso derivi da una variazione ciclica dell'efficienza marginale del capitale ...Qualsiasi fluttuazione dell'investimento non compensata da una corrispondente variazione della propensione a consumo provocherà, naturalmente, una fluttuazione dell'occupazione... " .
Ricordiamo che l'efficienza marginale del capitale citata da Keynes è il saggio di profitto degli investimenti .

Continua poi Keynes descrivendo la dinamica delle crisi economiche :
"Gli ultimi stadi dell'espansione sono caratterizzati da aspettative ottimistiche sul reddito futuro dei beni capitali ...... quando la disillusione cade su un mercato troppo ottimistico ... esso debba cadere ..... inoltre lo sgomento e l'incertezza sul futuro che accompagnano una caduta dell'efficienza marginale del capitale provocano naturalmente un aumento precipitoso della preferenza per la liquidità .......... disgraziatamente una caduta significativa dell'efficienza marginale del capitale tende anche ad influire in senso avverso sulla propensione al consumo".

Qui abbiamo sostanzialmente la teoria originaria di Keynes : il sistema economico inizialmente è in uno stato di espansione, la quale ad un certo punto diventa troppo ampia e si verifica una situazione di sovrainvestimento dovuta ad errori di giudizio imprenditoriale, che poi porteranno ad investire capitali in produzioni dal basso rendimento.
A causa di questo malainvestimento o sovrainvestimento ( lo stesso Keynes definisce il termine ambiguo e cerca di chiarificarlo per tutta la "teoria") il rendimento del capitale non è quello adeguato e progettato da chi ha fatto gli investimenti . Questo provoca una caduta degli investimenti stessi che si riverbera a catena nel sistema economico arrivando alla fine alla funzione del consumo, che nell'ipotesi originaria di Keynes vede una caduta della propensione media a consumare.
Caduta che a sua volta, in un meccanismo di feedback, si riverbera nell'economia a causa della diminuzione conseguente dei consumi.

Tutto chiaro e abbastanza lineare.
Con alcune precisazioni : innanzitutto la causa della crisi non è la caduta dei consumi, ma la caduta dell'efficienza marginale del capitale e il crollo di conseguenza degli investimenti.
Dall'altro, i consumi in condizioni normali sono corretti, ma cadono solo in situazione di crisi .

Keynes conclude quindi, date queste ipotesi, nel modo più ovvio : primariamente bisogna rilanciare gli investimenti.
E infatti scrive :" Dunque il rimedio all'espansione eccessiva ( ovvero la condizione di pre-crisi, ndr ) non è un aumento, ma una diminuzione del tasso d'interesse ". (1)
Tutta qui la ricetta keynesiana per uscire dalle crisi ? No, ovviamente no .
Ma questo ne è il cardine.
Sembra poco perchè la politica di ridurre il tasso d'interesse proprio dalla Teoria dell'occupazione di Keynes è diventata pratica comune, ma non dobbiamo dimenticare che in precedenza accadeva il contrario, ovvero quando iniziava una crisi il tasso d'interesse veniva innalzato.
Ovvero il contrario di quanto chiedeva prioritariamente Keynes.

E se la diminuzione del tasso d'interesse non funziona?
Ecco allora che può intervenire la politica fiscale con il deficit pubblico e il concetto di moltiplicatore.
Ma per l'appunto durante una crisi economica e solo quando tutti gli strumenti monetari sono finiti.
Strumenti monetari che non sono solo l'abbassamento del tasso d'interesse, ma la non operatività della teoria quantitativa della moneta.
Se questa è viva infatti, anche se i tassi sono a zero, la politica monetaria rimane comunque operativa.
Questo punto è importante proprio perchè, se la teoria quantitiva della moneta è operativa, la politica fiscale a debito è inutile e di fatto dannosa.
E attenzione: dentro la stessa teoria di Keynes.

E questo è sostanzialmente tutto.

Keynes però, da grandissimo furbastro qual'era, prende infine (ma proprio alla fine, nel capitolo 22 e per 1 pagina e mezzo) in considerazione il caso del sottoconsumo permanente, caso però diverso dalla sua teoria .
Come detto, furbescamente, si dice sostanzialmente in accordo con chi propugna simili teorie, ma solo se effettivamente non si riesce a tenere il volume di investimenti per creare piena occupazione .
Ma ancora attenzione, volume di investimenti, non di consumo.
Che però si affretta a specificare, ovviamente visto l'egocentrismo del personaggio, con le sue teorie può essere mantenuto a livelli adeguati se necessario anche attraverso la socializzazione di parte degli investimenti (filone questo ripreso da Minsky).
Quando si dice, un colpo al cerchio ed uno alla botte .
Ma questo era Keynes.

E che fosse, per dirla all'italiana, un parac...lo, lo dimostra qualche capitolo prima, precisamente al capitolo 7, quando ci dice....... esattamente il contrario, anche se in modo un po diverso.
Afferma infatti: " Così la vecchia opinione che il risparmio provoca sempre l'investimento, benchè incompleta e ingannevole, è formalmente più corretta della nuova opinione alla moda che possa esistere un risparmio senza investimento ".

Ovviamente , visto che la domanda aggregata - concetto introdotto da Keynes ed unica cosa che conta nella sua teoria - è fatta da consumi ed investimenti e visto che questi ultimi derivano dal risparmio, se Keynes stesso ci dice che dire che può esistere risparmio senza investimento è sbagliato, di fatto Keynes stesso ci dice che anche se nel breve periodo possono esserci fluttuazioni della domanda aggregata, nel lungo periodo comunque consumo, risparmio ed investimento non rappresentano un problema per la domanda aggregata.
E quindi la teoria del sottoconsumo permanente per Keynes è errata.

Perchè questo punto è importante?
Perchè la caduta dell'economia provocata dal sottoconsumo, come abbiamo visto, nella teoria keynesiana è temporanea.
Ed infatti oggi il consumo è positivo.
Per non parlare della teoria quantitativa della moneta, che con inflazione positiva anche se di poco, farebbe rigirare nella tomba keynes stesso se sentisse parlare di sua non operatività.
E quindi non siamo più dentro il famoso "caso keynesiano" , sempre che esista, ma bensì in pieno "caso neoclassico", quello del sempre famoso "lungo periodo keynesiano".
Che a forza di esorcizzarlo è infine arrivato.

Quindi una maggiore spesa pubblica finanziata a deficit, anche per investimenti è oggi definibile come un contesto keynesiano?
O peggio, un deficit pubblico sostanzialmente permanente come vorrebbero alcuni soggetti estremi?
Risposta: no.
E la ragione l'abbiamo appena detta: perchè al netto delle parate di fondoschiena del capitolo 22, Keynes parlava di sottoconsumo e sottoinvestimento temporaneo da rilanciare tramite il concetto del moltiplicatore, solo durante una crisi economica e profonda deflazione.
Crisi che oggi non è più tale.

Chi parlava invece di sottoconsumo permanente?
Solo un economista.
Tale Karl Marx.
Per l'appunto.

(1) Brani tratti dal capitolo XXII della "Teoria generale dell'occupazione , dell'interesse e della moneta ", di John Maynard Keynes , Utet.

Non a caso i nostalgici del comunismo e coloro che tradizionalmente si ispirano alla sinistra non moderata stanno approvando in massa.
Paraculata per convincere i delusi dal PD che non vogliono andare con D'Alema e soci, Di Maio ed i suoi consiglieri hanno visto uno spazio da poter riempire e ci si sono lanciati, cosa legittima, per amor di Dio, a condizione che non mi si parli più di M5S liberale o quasi, che vogliano fare la rivoluzione liberale che prometteva Berlusconi ed amenità del genere.

Unica cosa davvero positiva, a mio parere, che per lo meno si è definitivamente accantonata l'idea di uscire dall'Euro, l'euroscetticismo e l'idea di svalutare la nuova moneta per esportare di più, cazzate di cui ora è rimasta solo la Lega a parlare, anche se la stessa lega ai comizi parla di queste cazzate, poi appoggia Tajani candidato premier.
Per carità, io voglio bene a te e a chiunque porti contenuti economici interessante.
Sfugge una cosa però.
Keynes parla di politiche da attuare durante tutto il ciclo economico, una conseguente alla precedente.
Non si può dire che Keynes in un momento espansivo non approvava l'utilizzo del moltiplicatore o del finanziamento infrastrutturale a deficit. Semplicemente perché, le assunzioni di politica espansiva non in caso di crescita erano consecutive e derivate da quelle di politica espansiva in momento di decrescita.
Non si può prendere una ricetta, non fare la prima parte e poi dire che farla ora non funzionerà.
Perché se fai una torta, e non ci metti le uova e la farina, ma parti direttamente dal ripieno perché il forno ormai è caldo, verrà na merda.
Se invece, anche dopo che il forno è caldo, ricominci da farina e uova, la torta verrà lo stesso.

Per semplificare eh. Qui la storia è un po' più complessa. Non dico che funzionerebbe, non lo so, bisognerebbe fare studi macroeconomici che non ho mai affrontato, però non si può neanche dite che Keynes abbia detto che non va fatto
Ultima modifica di Dietto il 02/03/2018, 14:19, modificato 1 volta in totale.
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