Gerry Donato ha scritto: 21/02/2018, 11:14
doc G ha scritto: 21/02/2018, 10:38
Intanto Raffaele Cantone parla di agenti provocatori.
Ed esprime tutti i suoi dubbi.
Dubbi che condivido in pieno, chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere non è stato un motto di Popper, ma di Goebbels, pur sapendo di essere in larghissima minoranza.
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Qui torniamo al nostro soffuso contrasto totale su cosa è garantismo.
Ma questa è una gravissima ed insopportabile ingerenza autoreferenziale di Cantone, che ormai travalica dalle sue competenze, per altro dicendo cose a caso sul diritto.
Intanto è falso che la magistratura ha solo il compito di punire chi ha commesso reati ex post, come se non avesse alcun ruolo nell'individuazione e nell'accertamento del reato.
Ma qui parrebbe esserci addirittura un evidente ed insopportabile conflitto di diritto con il potere giudiziario e la magistratura, perché va ricordato sempre che la tanto decantata ANAC è solo, e sottolineo solo, un'autorità amministrativa.
Questo vuol dire che non ha alcun potere in tema di perseguimento ed accertamento dei reati e della corruzione, che di certo non si scopre creando ad hoc una roba che si chiama Anti Corruzione. Intercettazioni, perquisizioni, sequestri ed ovviamente anche l'agente provocatore sono tutti atti invasivi che la Costituzione italiana riserva all'autorità giudiziaria.
Ci sono vari livelli: prevenire, perseguire, accertare, sanzionare. L'ANAC, si arrenda Cantone, si ferma al primo.
Fondamentalmente la corruzione non si combatte tanto con la persecuzione, l'accertamento e la sanzione, che pure ovviamente sono aspetti indispensabili, ma con la prevenzione. E la prevenzione sta nella semplificazione dei procedimenti e nella secca diminuzione dei poteri di veto e dei centri decisionali. Attenzione, riduzione dei centri decisionali non vuol dire che deve poter decidere solo un tizio a Roma per tutta italia e gli altri zitti, determinate decisioni possono tranquillamente essere prese a livello decentrato, ma le deve prendere un organismo e solo quello, e magari ci devono essere vari organismi a poter controllare. Se in tanti hanno diritto di veto, la tentazione di vendere tale diritto di veto è forte e diventa molto difficile stabilire chi sia il corrotto. Poi è vero che sugli appalti ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma obbligando appalti su tutto si rende come minimo più difficile e rischiosa la corruzione, come pure mettendo pochi paletti, ma rigorosissimi, all'attività amministrativa.
Che si possa avere procedure bizantine, infiniti poteri di veto, tanti soggetti che possano metter becco ed una diffusissima discrezionalità e si possa combattere la corruzione con sentenze esemplari, intercettazioni ed agenti provocatori è una pia illusione che in Italia ci portiamo dietro da quasi trenta anni, e da quasi trenta anni non ci porta da nessuna parte.
Con l'unico risultato che le procedure sono diventate tanto complesse da scoraggiare chi non abbia una motivazione di ferro per arrivare a conclusione, escludendo ovviamente chi ha procedure semplificate per attività di lobbying o per ragioni illecite.
Per esempio in Umbria sono stati revocati vari eventi perché, dopo i fatti svoltisi durante la finale di champions a Torino, le procedure per la sicurezza sono diventate tanto costose e complesse da impedire piccoli eventi. Ciò impedirà lo svolgimento della sagra della lumaca a Meggiano, la sagra del cinghiale a Ferentillo o la festa del ciuccitto a Macenano, eventi per qualche centinaio di persone durante le quali non è mai successo nulla, ma non aiuterà affatto qualora ci sia una nuova finale di champions disputata da una squadra italiana. Per carità, senza lumache, cinghiale o ciuccitto vivremo lo stesso, resta il fatto che le conseguenze dell'azione sono completamente diverse da quelle volute e le toppe restano peggiori del buco, non ci sarà più sicurezza, non ci sarà minore corruzione ma ci saranno meno eventi.
Ed è per questo che ritengo che magari Cantone sarà inadeguato, magari andrà sostituito, magari si dovrà cambiare la sua struttura, (e, francamente, con la sola creazione di una autorità, a mio parere, i risultati resteranno nulli) ma se si vuole ridurre la corruzione la strada da seguire è unire l'azione preventiva di una autorità apposita ad una semplificazione amministrativa, non ingaggiare agenti provocatori, aumentare le intercettazioni o aggravare le sanzioni, tutte cose che serviranno solo ad aumentare le percentuali.
Il nostro contrasto sul garantismo è, ahimè, davvero totale, per esempio a mio parere un Bertolaso, assolto ormai da ogni addebito, o un Vincenzo De Luca, che è arrivato a rinunciare alla prescrizione per alcuni addebiti, ha preteso un processo ed è stato assolto (salvo che non emergano altri addebiti, cosa che non posso escludere per nessuno dei due), sono persone innocenti che non vedo perché mai dovrebbero far passi indietro, di lato o simili, mentre vedo che spesso sono addirittura additati come simboli del malaffare.
Fermo restando che ci sono casi in cui i problemi sono politicamente almeno altrettanto gravi che dal punto di vista giudiziario, un Formigoni, ad esempio, anche se fosse assolto da tutti gli addebiti non mi parrebbe il caso che ricoprisse incarichi.
Purtroppo ogni volta che sento parlare del fatto che non essere stati condannati non equivale ad essere innocenti mi viene in mente Clementina Forleo che, nel processo per diffamazione che Enzo Tortora intentò verso il presunto pentito che l'aveva ingiustamente accusato, dichiarò che il fatto che non si siano trovate prove per la colpevolezza non vuol dire essere innocenti, quindi negò il risarcimento a Tortora dichiarando che era tutto da vedere che fosse davvero innocente, e mi parte l'embolo. Capisco che sia un mio limite, pertanto non per questo perdo la stima per chi la pensa diversamente, ma questa resta la mia linea del Piave in materia.