Approfitto di una ventina di minuti libera per qualche aggiornamento. Mi risparmio volentieri Avengers, in quanto è già stato detto tutto ed il contrario di tutto
IL GIOVANE KARL MARX (v.o. sott. ita)
Una delle sorprese di questa stagione cinematografica. Semplice, volutamente piacione, riesce a divertire mettendo in evidenza vari aspetti della società intellettuale operaia dell'ottocento. dalla nascita delle ideologie al quotidiano riscontro con l'esigenza di mettere la pagnotta sulla tavola.
Cast valido e regia brillante. Consigliatissimo.
A BEATIFUL DAY (v.o. sott. ita)
L'ultimo Joaquin Phoenix è disturbante e noir come forse non lo si era mai visto. Storia adulta, vissuta sempre accanto al protagonista principale, con cui si condivide un'esperienza tra l'ossessione e l'alluccinazione, fino al surreale epilogo.
Ottimo cinema, ma certamente non per tutti. Consigliato, con cautela.
LORO 1
Esce da solo, lo pago da solo, lo valuto da solo, e delude alla grande.
Lo stile c'è, il talento anche e tra le poche note d'encomio segnalerei anche un ottimo Scamarcio, anche più "del solito Servillo". Il problema di Loro 1 è l'assoluto non sense di fare un'ora e mezza di contestualizzazione fatto di "tutta la notte coca e mignotte", prima che arrivi Lui, dando di fatto inizio a quel che vedremo in Loro 2.
A livello artistico è il primo tempo per film completo. Dunque non valutabile.
Buona operazione commerciale, poco rispetto per lo spettatore. Detto dal fesso che pagherà e vedrà anche Loro 2.
I SEGRETI DI WIND RIVER
La coppia Renner - Olsen si ritrova senza superpoteri per risolvere il delitto di una giovane ragazza, macchiato dalla vergogna di uno stupro efferato, nel contesto di una comunità di nativi americani molto al nord, in quelle terre che pensi possano esistere solo nei film. La storia si basa sui sentimenti sulla caccia, con il contrasto uomo-animale, a far intendere come il primo sia decisamente più selvaggio ed efferato del secondo.
Ben scritto e diretto da quel grandissimo professionista che è Taylor Sheridan.
Il consigliato diventa consigliatissimo d'obbligo grazie alla meraviglia di Elisabeth Olsen
MOLLY'S GAME
Non è quel capolavoro che mi sarei atteso dall'esordio alla regia di Aaron Sorkin, ma un film che tiene incollati alla cadrega per due ore abbondanti, con una storia avvincente, un po' sminuita dalla banalità di un finale non all'altezza con la profondità del resto del film. Molly è una ex atleta professionista che scappa a Los Angeles per farsi una vita vera, ed inizia ad organizzare tornei di poker esclusivi, per VIP e ricconi di vario genere. Le cose, come potete immaginare, vanno bene finché la cosa si ingrossa e finisce per sfuggirle di mano. Idris Elba, per cui è impossibile non fare il tifo, interpreta l'avvocato che si offre di aiutarla, evitandole di fatto la completa rovina.
Tra le cose che potevano essere gestite meglio, il rapporto tra Molly e il padre (Kevin Costner), in un contesto in cui un film come Tonya ha saputo farne un reale valore aggiunto alla narrazione.
Il "vedete voi" diventa almeno decisamente consigliato grazie alla meraviglia di Jessica Chastain
IO C'E'
Commediola in cui Edoardo Leo si inventa un nuovo culto per non pagare le tasse e rilanciare l'attività del suo B&B e rendere dura la vita del convento di suore situato nella parte opposta della piazza
Prodotto semplice, per un'oretta e mezza di risate senza troppi pensieri. La Buy e Battiston potevano essere sfruttati meglio, se soltanto si fosse deciso di proporre, al posto dei soliti clichè, qualche scena recitata sul serio. I presupposti sono anche coraggiosi ma commediare cosi il tutto per rimanere a tono leggero su un argomento potenzialmente scomodo non giova particolarmente al risultato.
Leo si conferma una garanzia assoluta per questo genere di cinema, purtroppo con la c minuscola.
IO SONO TEMPESTA
Quel che ti aspetti da un film di Daniele Luchetti. Spunti originali con ottime gag che finiscono per essere banalizzate da un modo di fare cinema con il copia e incolla. L'idea del truffatore dell'alta finanza costretto a confrontarsi con gli homeless del centro in cui effettua le ore dei servizi sociali è valida, ma si incaglia presto in una serie di stereotipi che non riescono a strappare più di qualche scontata risata.
Bene Giallini, Elio Germano purtroppo ai suoi minimi storici. Speravo accettasse film migliori.