C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto ieri con renner e la olsen no non é un avenger
I misteri di wind qualcosa
Un telefilm fatto meglio
Tanti stereotipi stile western ma il film è carino.
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- Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
gerrki ha scritto: 02/05/2018, 13:01 Mi sento quasi in colpa ad intervenire dopo questo botta e risposta sul cinema di Sorrentino forse non ancora finito, ma volevo a tutti i costi scrivere che ho visto "Avengers: Infinity War" e a parer mio è una figata pazzesca!
Bellissimo
ma dopo i titoli di coda, Jackson a chi stava telefonando prima di scomparire?
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Bonaz ha scritto:gerrki ha scritto: 02/05/2018, 13:01 Mi sento quasi in colpa ad intervenire dopo questo botta e risposta sul cinema di Sorrentino forse non ancora finito, ma volevo a tutti i costi scrivere che ho visto "Avengers: Infinity War" e a parer mio è una figata pazzesca!
Bellissimo
ma dopo i titoli di coda, Jackson a chi stava telefonando prima di scomparire?
a Captain Marvel, il cui film uscirà a marzo 2019 poco prima di Avengers 4
Scusate, credo di aver sbagliato a fare lo spoiler...ma non mi sembra uno spoiler grave per fortuna. Anzi se qualcuno volesse spiegarmi come si fa...
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Re: C'era una volta il Cinema
Diciamo che capisco le esigenze di marketing, ma avrebbe avuto più senso vedere prima il film su Capt. Marvel e dopo questo... Più che altro perché sai già dove dovranno parare con la bionda.
Però è l'unico appunto da fare a questo film, oggettivamente grandioso. E che ti lascia con la mascella per terra.
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Re: C'era una volta il Cinema
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
visto: gli sherlock holmes contro mussolini , harry potter e il dono della morte, il trono dell'ascia e il signore degli anelli ( senza la montatura).
In tutto in un solo film:gli avengers.
Scherzo, temevo peggio molto peggio. Invece in certi tratti è pure un filmone ( visto in originale aiuta), bisognerà vedere come i sceneggiatori ricomporranno "il puzzle"

In tutto in un solo film:gli avengers.
Scherzo, temevo peggio molto peggio. Invece in certi tratti è pure un filmone ( visto in originale aiuta), bisognerà vedere come i sceneggiatori ricomporranno "il puzzle"




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Re: C'era una volta il Cinema

Si, la storia e' qualcosa di gia' visto e si, la candidatura alla regia fa abbastanza ridere. E si, forse e' anche vero che ce ne sono parecchi di film simili. Nonostante cio' questo rimane un film eccezionale fondamentalmente per un'unica qualita' che lo pervade per tutta la sua durata: perche' e' un film incredibilmente sincero.
E' sincero il rapporto di lady bird con la madre, e' sincera la sua irrequietezza adolescenziale e soprattutto e' sincero l'amore/odio per Sacramento, una sensazione che chiunque sia mai andato via dalla propria citta' natale per cercare qualcosa di piu' grande avra' sicuramente provato. Per me tra i migliori film di questa stagione.
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Re: C'era una volta il Cinema
BomberDede ha scritto: 02/05/2018, 14:12gerrki ha scritto: 02/05/2018, 13:01 Mi sento quasi in colpa ad intervenire dopo questo botta e risposta sul cinema di Sorrentino forse non ancora finito, ma volevo a tutti i costi scrivere che ho visto "Avengers: Infinity War" e a parer mio è una figata pazzesca!
visto ieri. la morosa si è addormentata 2 volte. io me lo sono goduto ogni istante,
unica pecca è il personaggio di visione che sarebbe cazzutissimo e invece è una mezza seghina
In realtà a me sembra che sia nato come cazzutissimo e poi si sia perso per strada, ma pesantemente eh...
Comunque mi associo a te e gerrki: il film va visto

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Re: C'era una volta il Cinema
Come saprete tutti, ieri se n'è andato Ermanno Olmi.
Non voglio provare a dire cosa ha rappresentato per il cinema italiano, in queste ore lo stanno raccontando in tanti, molto meglio di quanto farei io (oddio, alcuni anche molto peggio. Non fidatevi ad esempio di chi - Repubblica - lo definisce "il regista della civiltà contadina". Cioè, sì, lo è stato, ma è solo una delle tappe del suo percorso artistico. È come definire i Beatles "la band che ha cantato Eleanor Rigby": sì, l'hanno fatto, ma avrebbero fatto anche altro).
Voglio però condividere un ricordo personale, dato che ho avuto la possibilità di conoscerlo, poiché era trevigliese come me (lui d'adozione, io di nascita). E, vi assicuro, aver potuto incontrare e intervistare Ermanno Olmi è stato per me uno dei più grandi regali della vita, non solo professionale.
In realtà l'ho incontrato tre volte. La prima quando il Comune gli assegnò non ricordo quale onoreficenza: avevo 13 anni o giù di lì ed ero nettamente il più giovane tra coloro che stavano in fila per farsi autografare il libro fotografico dedicato all'Albero degli zoccoli, che per noi trevigliesi è qualcosa di più di un film. «Ti hanno mandato i tuoi genitori, vero?» «No, cioè sì, ci sono anche loro, ma ho chiesto io di venire». 13 anni. Poi dice che uno cresce strano.
La terza volta ero nei corridoi nel Touring Club, dove allora lavoravo e che Olmi frequentava spesso, per la sua amicizia con il presidente dell'associazione. Lì il dialogo fu più breve: «Maestro, io sono di Treviglio» (detto con un orgoglio francamente immotivato, e che oggi non avrei). Lui, sorridendo: «Mi raccomando, salutami i tuoi compaesani. Vi penso sempre».
Quella che non potrò scordare però è la seconda. Il giornale mi aveva spedito alla prima trevigliese del suo documentario Terra Madre (doveva andarci il direttore, ma si era ammalato; «Vacci tu che studi cinema». Comandi, direttore, si rimetta presto ma non prima della prima). Non ricordo con esattezza cosa gli ho chiesto durante quell'intervista, di sicuro non ho riscritto la storia del giornalismo. Ma lui mi ha risposto con pazienza e benevolenza, e con lo stesso sorriso di sempre, accontentando un giovincello che si presentava come giornalista e che in realtà non era neanche vicino a esserlo.
Prima che come grande regista (paradossalmente non lo metto d'istinto tra i miei preferiti, pur ammirando il suo lavoro, e amando molto film come Il posto, Cantando dietro i paraventi e ovviamente L'albero degli zoccoli), lo ricorderò sempre come una persona splendida. Di quelle che ti restituiscono un po' di fiducia nel prossimo.
Non voglio provare a dire cosa ha rappresentato per il cinema italiano, in queste ore lo stanno raccontando in tanti, molto meglio di quanto farei io (oddio, alcuni anche molto peggio. Non fidatevi ad esempio di chi - Repubblica - lo definisce "il regista della civiltà contadina". Cioè, sì, lo è stato, ma è solo una delle tappe del suo percorso artistico. È come definire i Beatles "la band che ha cantato Eleanor Rigby": sì, l'hanno fatto, ma avrebbero fatto anche altro).
Voglio però condividere un ricordo personale, dato che ho avuto la possibilità di conoscerlo, poiché era trevigliese come me (lui d'adozione, io di nascita). E, vi assicuro, aver potuto incontrare e intervistare Ermanno Olmi è stato per me uno dei più grandi regali della vita, non solo professionale.
In realtà l'ho incontrato tre volte. La prima quando il Comune gli assegnò non ricordo quale onoreficenza: avevo 13 anni o giù di lì ed ero nettamente il più giovane tra coloro che stavano in fila per farsi autografare il libro fotografico dedicato all'Albero degli zoccoli, che per noi trevigliesi è qualcosa di più di un film. «Ti hanno mandato i tuoi genitori, vero?» «No, cioè sì, ci sono anche loro, ma ho chiesto io di venire». 13 anni. Poi dice che uno cresce strano.
La terza volta ero nei corridoi nel Touring Club, dove allora lavoravo e che Olmi frequentava spesso, per la sua amicizia con il presidente dell'associazione. Lì il dialogo fu più breve: «Maestro, io sono di Treviglio» (detto con un orgoglio francamente immotivato, e che oggi non avrei). Lui, sorridendo: «Mi raccomando, salutami i tuoi compaesani. Vi penso sempre».
Quella che non potrò scordare però è la seconda. Il giornale mi aveva spedito alla prima trevigliese del suo documentario Terra Madre (doveva andarci il direttore, ma si era ammalato; «Vacci tu che studi cinema». Comandi, direttore, si rimetta presto ma non prima della prima). Non ricordo con esattezza cosa gli ho chiesto durante quell'intervista, di sicuro non ho riscritto la storia del giornalismo. Ma lui mi ha risposto con pazienza e benevolenza, e con lo stesso sorriso di sempre, accontentando un giovincello che si presentava come giornalista e che in realtà non era neanche vicino a esserlo.
Prima che come grande regista (paradossalmente non lo metto d'istinto tra i miei preferiti, pur ammirando il suo lavoro, e amando molto film come Il posto, Cantando dietro i paraventi e ovviamente L'albero degli zoccoli), lo ricorderò sempre come una persona splendida. Di quelle che ti restituiscono un po' di fiducia nel prossimo.
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Re: C'era una volta il Cinema
Mio commento appena dopo la scena finale (non quella post credits) di Infinity War: BOIA!
Che cazzo di gran film!
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Re: C'era una volta il Cinema
BomberDede ha scritto: 02/05/2018, 14:12gerrki ha scritto: 02/05/2018, 13:01 Mi sento quasi in colpa ad intervenire dopo questo botta e risposta sul cinema di Sorrentino forse non ancora finito, ma volevo a tutti i costi scrivere che ho visto "Avengers: Infinity War" e a parer mio è una figata pazzesca!
visto ieri. la morosa si è addormentata 2 volte. io me lo sono goduto ogni istante,
unica pecca è il personaggio di visione che sarebbe cazzutissimo e invece è una mezza seghina
Concordo, l'hanno veramente ridotto ad una macchietta.
E pure Hulk stavolta fa la tappezzeria



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Re: C'era una volta il Cinema
Teo ha scritto: 09/05/2018, 9:14BomberDede ha scritto: 02/05/2018, 14:12
visto ieri. la morosa si è addormentata 2 volte. io me lo sono goduto ogni istante,
unica pecca è il personaggio di visione che sarebbe cazzutissimo e invece è una mezza seghina
Concordo, l'hanno veramente ridotto ad una macchietta.
E pure Hulk stavolta fa la tappezzeria
su Hulk ho ancora la speranza che ci sia un motivo dietro (e non un banale: ha paura di Thanos)
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Re: C'era una volta il Cinema
Più che altro è la prima volta che va al tappeto impotente contro il nemico, la piscologia del non voler uscire più è quella.
Certo che aver buttato via due storyline pazzesche dei fumetti come Planet Hulk e World War Hulk per inserirne elementi in quella cagata di Vacanze di Natale: Ragnarok... Un peccato.
Certo che aver buttato via due storyline pazzesche dei fumetti come Planet Hulk e World War Hulk per inserirne elementi in quella cagata di Vacanze di Natale: Ragnarok... Un peccato.
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Re: C'era una volta il Cinema
Su Visione, credo pesi il fatto di essere stato trafitto all'inizio. Pure lui afferma di essere completamente fuori fase.
Film pazzesco comunque, non mi aspettavo nulla di quello che è successo. La scena finale quasi mi tirava fuori una lacrima
Avete letto quali sono state le ultime parole di Groot?
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Re: C'era una volta il Cinema
RizzK8 ha scritto: 09/05/2018, 10:29 Più che altro è la prima volta che va al tappeto impotente contro il nemico, la piscologia del non voler uscire più è quella.
Certo che aver buttato via due storyline pazzesche dei fumetti come Planet Hulk e World War Hulk per inserirne elementi in quella cagata di Vacanze di Natale: Ragnarok... Un peccato.
Concordo, c'era veramente materiale per titrare fuori qualcosa di molto buono.
Dovrei aver risolto.