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da tika » 22/06/2013, 9:51
Che strano topic. Si legge veramente tutto ed il contrario di tutto.
Da tifoso Heat sono ovviamente contentissimo, ma devo dire che se c'era una squadra che mi spiaceva battere in finale quella è SA. E davvero, mi stavo commuovendo quando Duncan si è disperato come ha fatto dopo il layup sbagliato.
Io credo che le due squadre si siano rispettate molto. Credo anche che entrambe non fossero in grandi condizioni fisiche. San Antonio perché si è tenuta per i PO ma, a parte il ragazzo con le treccine, non regge più di un mese e qualcosa giocando al top (e questo comunque ne nasconde la grandezza in RS).
Miami perché... Non so perché. Saranno stati errori dello staff atletico, ma chiaramente il top stagionale lo ha raggiunto qualche mesetto fa, e questo ha comportato che la squadra era in netto calando in questo periodo.
Confrontare questi Miami Heat tra RS e PO dal punto di vista del sistema secondo me ha poco senso. Sono palesemente due squadre diverse, soprattutto psicologicamente. In regular gli heat vanno sul velluto. Non hanno pesi psicologici, praticamente la vincono giochicchiando e se proprio dovesse andare male arrivano 2°. I 3, ma soprattutto Lebron, giocano senza pesi.
Nei playoff le cose sono diverse. Lebron sa (sapeva? ci torniamo) di non poter perdere. "The decision" è un macigno gigantesco che pesa sulle sue spalle. Dunque è ovvio che dato queste premesse i Playoff di Miami diventino meno gestibili. Se poi a questo ci aggiungigiamo che Wade, per un motivo o per un altro, giocava decentemente una partita su 4-5, il sistema è crollato al suo interno per motivi psico-fisici. D'altra parte come qualcuno ha già fatto notare, il sistema crolla anche perché qualcuno te lo leva. E Miami ha incontrato nell'ordine: Chicago - Indiana - San Antonio. Queste tre non penso siano le difese peggio allenate della lega eh! Secondo me si è finito in isolation perché praticametne tutto il resto veniva tolto. Ancor più che rimane l'annoso problema, ma su questo magari torno sotto, di far convivere Wade e James nella metà campo offensiva.
Torno a James e al macigno che per lui rappresenta "the decision". Secondo me in realtà quello che pesa ancora di più è la frase: "not one... (e per ora siamo solo a qui!), not two..., not three..." etc.
Lui stesso se ne è reso conto due anni fa, momento in cui ha completamente svoltato. Lebron è dovuto fare il suo dantesco viaggio all'inferno per poi cominciare a redimersi. E' cambiato come persona, è cambiato come giocatore. Magari qualcuno si ricorderà che io postai al tempo di The Decision riguardo alla mia perplessità già della firma in sé (ancora prima della famosa dichiarazione aberrante sui titoli). Quel James, quella persona, quell'ego, non lo ritenevo ne vincente ne gestibile.
Ma James ha perso contro Dallas ed è cambiato. Ora è un altro uomo, un altro giocatore. Chi non lo riconosce si sta creando un falso-mito che non ha più senso. Bisogna riconoscergli che è stato capace di crescere in maniera incredibile. Con i Cavs probabilmente non avrebbe vinto perché QUESTO James è dovuto passare per "the decision" per svilupparsi. Ma soprattutto, secondo me, gli va riconosciuta un'altra cosa: ha smesso di inseguire MJ.
Tutti gli esterni post-Micheal hanno spesso cercato, nel diventare grandi, di imitare colui che è più o meno riconosciuto come il migliore. E questo era il James pre-Dallas. Uno che cercava di fare MJ, uno che cercava di fare il Kobe. Poi ha capito che lui non è ne l'uno ne l'altro. Ha capito che lui è James e deve fare il James.
E, per ora, da quando l'ha fatto, vince.
In tutto questo comunque rimane l'immenso problema della convivenza con Wade. Io non sono un particolare conoscitore di basket tatticamente parlando. Non conosco i mille-mila schemi che è possibile applicare in una partita, ne so riconoscerli troppo velocemente sul campo da gioco quando vedo una partita. Però, dalle mie limitate capacità di osservazione, da quando mi sono innamorato cestiticamente parlando di Wade lo ho sempre ritenuto:
a - un giocatore da isolamenti palla in mano;
b - un giocatore che DEVE mettersi in ritmo da solo per poter entrare in clima partita;
c - un giocatore che DEVE rimanerci in ritmo, da solo.
Il problema, almeno secondo me, è che tutto questo è possibile solo con un Wade con palla in mano spesso.
Ora tralasciando il problema fisico di queste finals e degli ultimi anni, è ben difficile immaginare un contesto con Lebron in campo in cui Wade possa permetterselo, se non per pochi tratti di partita. Il problema però è proprio qui. Se lo fa solo a sprazzi Wade non entra in ritmo. E se non entra in ritmo in attacco difende svogliatamente (e questo secondo me è un difetto enorme su cui deve e può fare molto meglio).
Il sistema migliore per lui dovrebbe essere palla in mano e Lebron sul lato debole. Però Lebron ha una visione di gioco e una capacità di passare la palla anni luce migliori, quindi è proprio un peccato giocare così per lunghi tratti. Questo è il motivo per cui Wade finisce per essere fortemente limitato in questo sistema. Non è un caso che i suoi migliori momenti siano (o almeno comincino) sempre quando Lebron è in panchina. Perché allora la palla è sua. E' proprio un giocatore così. C'è poco da fare. E questo secondo me ha pesato comunque parecchio nella sua altalenanante serie. E' vero che c'è sicuramente un problema fisico, ma è psicologicamente che spesso cambiava modo di giocare. In un paio di partite vuoi per maggiore aggressività, vuoi anche per un pizzico di fortuna che un paio di tiri sono andati dentro facendogli prendere ritmo, si è calato nella gara. E calandosi nella gara diventa un altro Wade in difesa. A tutto questo si aggiunge l'altra faccia della medaglia. Cioè il fatto che quando c'è Wade in campo e Lebron ha la palla, la difesa collassa perché Wade non è un tiratore, ma oltre a tutto non è nemmeno in ritmo per cui magari riceve ma poi spesso sbaglia da solo.
Io non so come si potrebbe "risolvere" o limitare il problema, so che quando Wade è Wade in difesa, affiancato da Lebron, in quel sistema difensivo, Miami fa veramente impressione, perché ti mangia veramente la palla con due ghepardi che volano per il campo in maniera allucinante. Sia in G4 che in G7 ci sono stati dei momenti in cui la pressione difensiva di Miami sulla palla e sui recuperi, capitanata da quei due e da Chalmers che si fa facilmente influenzare, è diventata veramente pazzesca, roba mai vista dal sottoscritto.
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