darioambro ha scritto: 26/06/2017, 11:07PLATOON ha scritto: 25/06/2017, 19:06 Tornato da una giornata al mare leggo che, con italico orgoglio e sprezzo del pericolo, ho contribuito a salvare le banche venete. Ma almeno la soddisfazione di vedere in galera chi ha fatto ste porcate l'avremo?
Ma magari, ma non siamo il paese ideale per processare questa gente, Mussari ha mandato all'aria la banca più antica del mondo, Zonin (non lui solo s'intende) in tot anni a ha creato un buco da centinaia di milioni alla Pop.Vicenza, peccato che furbamente abbia ceduto tutta l'azienda vinicola ai flgli, il nuovo consiglio di amministrazione ha un procedimento legale per un ammontare di 1.5 miliardi di euro di danni dei vecchi amministratori.
Ma le mie domanda sono:
-i revisori dei conti che ci stanno a fare nelle banche? perseguiti anche loro con procedimento penale come gli amministratori
-Consob e Banca d'Italia su cosa vigilano, il traffico nelle città? in un paese serio entrambi subito licenziati per non aver svolto adeguatamente e tempestivamente il proprio mestiere. invece sono ancora li.
I revisori dei conti fanno tappezzeria, a meno di cose davvero clamorose, tanto è altamente improbabile che qualcuno di loro abbia difficoltà.
Consob? Mi vien da ridere. Quando mai ha combinato qualcosa? Quando mai è stata utile a qualcosa? Dovrebbe far prima possibile la fine dell'ISVAP, liquidata, tutti a casa ed una nuova autorità indipendente, anzi, magari si potrebbero passare le competenze proprio a Bankitalia.
Bankitalia. In certi settori ha anche operato bene, ma nella vigilanza troppo, troppo spesso ha chiuso tutti e due gli occhi. Durante la gestione Fazio si poteva fare, poi se una banca andava in difficoltà si operava una forte moral suasion ed ecco una delle grandi pronta al salvataggio.
Ora però dopo anni di crisi anche le banche maggiori sono in difficoltà, MPS è virtualmente fallita e tenuta in piedi per forza, le altre arrancano.
Semplicemente stanno arrivando al pettine i nodi di 25 anni fa. Alla fine di tangentopoli il sistema bancario italiano era in crisi, le casse di risparmio non si reggevano più in piedi, venivano alla luce solo gli scandali maggiori, come BNL, Banconapoli, Banco di SIcilia, ma erano tante le banche in ginocchio, e le si salvò con i grandi agglomerati, vedi Unicredit, Banca Intesa, Banco Popolare, UBI.
Però, per mantenere un cordone ombelicale con la politica, ecco le fondazioni, cui era rimasta una bella fetta di azioni. Chi c'è nelle fondazioni? Gente nominata da enti locali. associazioni, ordini, in sostanza politici trombati, professionisti con poca clientela, manager in pensione. Tutta gente che doveva gestire un patrimonio che non era in suo possesso e che non avrebbe mai risposto di eventuali perdite, una miscela ferale. Ed ecco che allora per refforzare i vertici delle fondazioni sul territorio si sono finanziati gli amici degli amici, si sono chiusi tutti e due gli occhi, si è dato credito a grandi squali, ma anche a negozietti, start up, professionisti, basta che conoscessero qualcuno. Ed ecco una valanga di NPL, di cui solo una parte emersi. Ed ecco una serie di pratiche scorrette per evitare ricapitalizzazioni, in quanto con aumenti di capitale le fondazioni avrebbero visto diluire la propria partecipazione azionaria.
Laddove nessuna fondazione riesce a prevalere, perché i raggruppamenti sono ampi, vedi Unicredit, Banca intesa, UBI, Banco Popolare, ecco che la banca magari fatica, ma si regge, perché i risultati contano, i manager se non portano risultati, fossero anche Profumo o Ghizzoni, sono accompagnati alla porta. Laddove una fondazione ha una posizione di rilevanza la banca fallisce. Tutte. Sempre.
E Bankitalia? Semplicemente è legata a doppio filo a questo sistema di fondazioni, in esse ci sono soggetti che fanno riferimento allo stesso mondo, alle stesse realtà da cui escono i vertici di Bankitalia, con le dovute proporzioni. Si interviene solo quando le cose sono irrecuperabili o quando qualcuno fa davvero la pipì fuori dal vaso. L'unica possibilità di una vigilanza accettabile è che passi tutto quanto prima a BCE, le cui collusioni sono molto minori e solo ad altissimo livello