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Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 05/03/2010, 10:49
da Hank Luisetti
Music Anecdotes:
Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin:
Nel 1968, Jim Morrison si presentò ubriaco nel club dove Jimi Hendrix stava suonando. Nel bel mezzo di uno dei solo di Hendrix, Morrison strisciò onstage, si attorniò sulle gambe di Hendrix e fece un curioso annuncio: "I want to suck your cock."
(Janis Joplin arrivò onstage e bastonò Morrison con una bottiblia di liquore e tutti e tre gli artisti finirono col rotolare sul pavimento combattendo!)
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 12:21
da Hank Luisetti
Music Anecdotes & Zombies:
Elvis, Jim Morrison e Paul McCartney:
Paul McCartney è morto. Molti si meraviglieranno di questa notizia. E in effetti hanno ragione: è vecchia. Lo si sa da un pezzo, da quando qualcuno si accorse che suonando al contrario la canzone "I'm so tired" dei Beatles si sentivano distintamente le parole "Paul is dead". Poi venne il disco "Abbey Road", sulla cui copertina McCartney era l'unico scalzo e una Volkswagen parcheggiata portava la targa "28if", come a dire "avrebbe 28 anni se". Prove inequivocabili. Quello che siamo abituati a considerare ormai il vero Paul McCartney in realtà è un sosia.
Altrettanto noto è che Elvis Presley sia vivo e al suo posto sia stato fatto passare per morto, 25 anni fa, un malato terminale scelto all'uopo. Elvis viene visto ogni tanto in giro per l'America (mai però assieme a Jim Morrison dei Doors, notoriamente vivo anche lui, malgrado la tomba parigina).
Peter Buck dei REM perse il controllo di sé su un volo aereo da Seattle a Londra, e ubriaco neanche fosse stato Joe Cocker aggredì le hostess e una passeggera e spalmò parecchio yoghurt in giro per il corridoio.
Sting dichiarò a suo tempo di poter fare sesso per cinque-sei ore di seguito. Quanto alla verità di ciò che sosteneva, lui stesso ammise alcuni anni dopo ammise che considerava anche alcune interruzioni per mangiare qualcosa e guardare la tv.
Keith Richards, nel 1981 colpì con la chitarra un fan che era salito sul palco durante un concerto dei Rolling Stones.
Bill Wyman, dei RS sposò una teen-ager a 53 anni e successivamente suo figlio si mise con la madre della teen-ager.
Jim Morrison, quando era ancora vivo a tutti gli effetti, tirò fuori il pisello in concerto (senza colpire nessun fan), e sia stato perciò arrestato,
Sam Cooke nel 1964 uscì dalla sua stanza d'albergo con solo un soprabito addosso per rincorrere l'amante che gli aveva sottratto soldi e vestiti, venne colpito con una mazza da baseball dalla receptionist che lo credette un malintenzionato, un ladro, o qualsiasi cosa tranne che Sam Cooke.
Chuck Berry, fu condannato da un tribunale per avere installato delle telecamere nei bagni delle donne di un suo ristorante del Missouri, precorrendo la moderna televisione da prima serata.
Beastie Boys sono stati banditi da ogni Holiday Inn del mondo. Solo perché uno di loro aveva voluto inserire un tubo attaccato al rubinetto del lavandino in un foro che aveva praticato nel pavimento della sua stanza, per vedere se riusciva ad inondare la stanza sottostante del suo socio.
Sid Vicious riguardo alle sue ceneri:Â "sua madre le fece cadere a terra in un bar e vennero spazzate via da una cameriera", spiega il suo socio Malcolm McLaren.
Stevie Nickssi bucò il naso per abuso di cocaina
Van Halen pretendevano di avere nel backstage grandi confezioni di caramelle M&M's, "ma togliendo prima quelle marroni"
David Bowie: faceva il saluto nazista ai concerti.
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 12:45
da Vitor #41
Concerto dei Tool, la band suona Pushit. Un tizio sale sul palco per abbracciare il cantante, Maynard Keenan, un tipo che solitamente non le manda a dire.
Ed ecco quello che succede :D
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 12:52
da Hank Luisetti
Music Legends:
Robert Johnson: il grande chitarrista blues (di grande ispirazione per musicisti del calibro di Muddy Waters, Eric Clapton, Johnny Winter, Jeff Beck e altri). Era un musicista mediocre all'inizio della carriera, ma dopo un anno (1936) diventò il chitarrista blues più grande in circolazione e suonava come mai nessuno aveva suonato prima. Affermò di aver venduto l'anima al diavolo in cambio della capacità di poter suonare la chitarra come nessun altro al mondo.
Ma il successo durò solo un paio d'anni: nel 1938, a 27 anni, morì avvelenato.
NB: In Fratello dove sei è riscontrabile un personaggio simile a Johnson, anche se è stato più volte detto che non si riferisce alla suddetta figura.
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 14:46
da One
Durante la registrazione di Wish you were here, i Pink Floyd rimasero imbarazzati quando un grasso pelato e senza sopracciglie entrò nello studio di registrazione con 2 sacchetti della spesa. Egli ascoltò e poco dopo se ne andò.
Anni dopo vennero a sapere che quello strano personaggio fosse Syd Barret.
PS: Per chi non lo sapesse Wish you ere here era dedicato proprio a Syd.
E potremmo dire che fu il primo "estraneo" a sentire quel pezzo.
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 15:43
da Maxy_690
One ha scritto:
Durante la registrazione di Wish you were here, i Pink Floyd rimasero imbarazzati quando un grasso pelato e senza sopracciglie entrò nello studio di registrazione con 2 sacchetti della spesa. Egli ascoltò e poco dopo se ne andò.
Anni dopo vennero a sapere che quello strano personaggio fosse Syd Barret.
Come mai non l'hanno riconosciuto??

Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 15:46
da Hank Luisetti
Music Anecdotes:
Led Zeppelin:
- La loro celebre "Moby Dick" con il leggendario assolo di Bonham, piaceva molto al pubblico, ma piaceva ancora di più a Page, che approfittava dell'elaborato assolo per ritirarsi nello spogliatoio in compagnia di alcune groupie.
- Chris Dreja (ex degli Yardbirds) racconta che è stato Keith Moon a dire che il supergruppo che volevano formare Moon, Page, Plant ed Entwistle sarebbe "precipitato come un pallone di piombo", ma è stato Entwistle ad aggiungere "come un dirigibile di piombo" (come per dire, sarà un disastro ancora maggiore), è dunque Entwistle ad inventare il nome Led Zeppeling.
Queen: Si narra che la mitica Red Special, la chitarra di Brian May, è stata costruita dal guitarist dei Queen insieme a suo padre per un costo totale di 8 £. I materiali utilizzati sono infatti moooolto di fortuna.
Il manico fu ricavato da una cornice di un camino in mogano.
La tastiera venne ricavata da un pezzo di quercia in seguito colorata di nero per dare un “effetto ebano”e furono applicati come segna tasti dei bottoni in madreperla.
Il corpo fu ricavato con un blocco centrale in quercia e pezzi di assi per i laterali il tutto coperto con del compensato di mogano.
Il sistema tremolo, ( così come anche il ponte e le manopole Tono/Volume) fu costruito da Brian nelle officine attrezzate della scuola e venne fuori da una lama d' acciaio temprato di un coltello su cui faceva perno il blocco principale a cui era collegata la leva del vibrato.
La tensione delle corde venne controbilanciata da due molle/valvola provenienti da una vecchia moto e, per ridurre al minimo l' attrito, il ponte fu dotato di rulli per consentire alle corde di ritornare perfettamente alla tensione originale dopo l' uso anche intenso della leva.
David Gilmour: Intervista:
( I )Lei di quale sostanza aveva abusato quando, negli anni Settanta, in Arizona, s’è lanciato con la moto nella vetrina di un ristorante affollatissimo?
( D.G )In quel caso la droga non c’entrava niente. Era una scommessa con Roger Waters. A lui piaceva provocarmi con sfide impossibili. Mi disse: “Vedi questo pacco di dollari? Se entri nel ristorante in sella alla moto diventano tuoi. Dimostrami di essere un vero uomo”. Detto, fatto. Ho acceso la Harley Davidson e ho puntato dritto alla vetrina. Davvero una pessima idea.
RS: Keith Richards alla domanda "qual è la cosa più strana che ti sei mai fumato?" rispose "mio padre, l'ho mischiato insieme a un po di cocaina"
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 06/03/2010, 15:58
da One
Maxy_690 ha scritto:
Come mai non l'hanno riconosciuto??
30kg in più, pelato, senza sopraciglie, vestito quasi da barbone.
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 07/03/2010, 1:46
da Robin
One ha scritto:
30kg in più, pelato, senza sopraciglie, vestito quasi da barbone.
non l'hanno riconosciuto per qualche minuto...poi gli hanno chiesto:"ingrassato?" e lui"ho un'intero maiale nel mio frigo adesso"Â
LSD gioca brutti scherzi
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 07/03/2010, 12:16
da L-Magic
E se ne è andato con queste parole: "Forse un po' datato non trovate?"
I Pink Floyd non lo hanno mai più visto.
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 07/03/2010, 18:57
da The Snake 12
un pò di aneddoti sulla Allman Brothers Band:
- nella copertina originale di "Live At Fillmore East", Gregg Allman ride perchè suo fratello Duane sta nascondendo tra le mani una bustina di cocaina (vedi foto sotto);
- Duane imparò (e continuò per molto tempo) a suonare con lo slide con l'accordatura standard (anche oltre il 20esimo tasto) perchè nessuno gli aveva mai insegnato ad usare altre accordature;
- Gregg Allman si sparò in un piede per non partire per il Vietnam;

Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 10/03/2010, 12:47
da Hank Luisetti
Music Anecdotes:
Louis Armstrong: a 13 anni fu mandato in una waifs home di NO -un istituo propenso alla raffinazione di farabutti!- dopo che aveva sparto a sua madra per la vigilia di capodanno! Fortuntamente Armstrong era un musicista migliore che un magnaccia! wUscì velocemente dal mondo della prostituzione dopo che una delle sue ragazze lo aveva accoltellato!
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 10/03/2010, 12:50
da shilton
The Snake 12 ha scritto:
un pò di aneddoti sulla Allman Brothers Band:
-
nella copertina originale di "Live At Fillmore East", Gregg Allman ride perchè suo fratello Duane sta nascondendo tra le mani una bustina di cocaina (vedi foto sotto);
- Duane imparò (e continuò per molto tempo) a suonare con lo slide con l'accordatura standard (anche oltre il 20esimo tasto) perchè nessuno gli aveva mai insegnato ad usare altre accordature;
- Gregg Allman si sparò in un piede per non partire per il Vietnam;
sai che me lo sono sempre chiesto??
Bastava domandarteloÂ

Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 08/04/2010, 9:24
da Hank Luisetti
Neil Bogart & Casablanca Records!
- Il credo di Neil Bogart, presidente della Casablanca Records e scopritore di successi come Kiss e Village People, aveva un credo riassumibile nella legge delle tre "C: Coke, Cunt & Champagne".
Promozione alla CR era solo una parola che mascherava un insieme di puttane, alcool e droghe.
- "Mi hanno racontato storie di casse da 45 giri destinate alle radio imbottite di bustine di coca nascoste tra i singoli dischi. Non l'ho mai visto con i miei occhi, ma non dubito sul fatto ch possa esser successo davvero!" Larry Harris, socio di Bogart. Beh..i dischi andavano a ruba!
- Negli uffici di LA della Casablanca Records i dipendenti erano regolarmente strafatti di cocaina, fumavano marijuana e s'impasticcavano con dosi massiccie di Quaalude. La regola era: "Fintanto che i dischi della Casablanca vanno in classifica,potete fare il cazzo che volete" Bogart (presidente CR)
- "Il primo ufficio di Neil era ricavato in una casa che aveva una piscina in parte coperta. Se eri un dj o un promoter radiofonico, a qualunque ora del giorno o della notte ci andassi, avevi un'altissima probabilità di farti una scopata" Bill Aucon, manager dei Kiss.
- "Musicalmente i Kiss non erano nulla di straordinario, ma sapevano come rendere uno show interessante. Quando un gruppo ha uno show, è quasi certo che venderà anche un sacco di dischi. Era questo che aveva capito Neil." Larry Harris
- ''Una volta ricevemmo una chiamata da Bob Dylan, era interessato a discutere con noi l'eventualità di produrre insieme delle band emergenti. La discussione stava andando per le lunghe e, a un certo punto- a riprova del fatto che non bisognerebbe mai aprire bocca se si va a un meeting d'affari strafatti di droga- presi la parola e chiesi a Dylan: Bob, scusa, ma tu i tuoi albulm te li produci da solo?? e lui: No, assolutamente. E io: E allora perchè cazzo dovremmo pagarti per produrre i nostri?. Fine della frase e del meeting". Larry Harris
Re: Music History, Quotes & Anecdotes:
Inviato: 08/04/2010, 9:53
da Hank Luisetti
Music Interview: Gene Simmons, bassista dei Kiss
Gene, volevo chieder…
Prima di cominciare l’intervista lascia che mi scusi con alcuni dei fan che erano davanti alla stazione radio questo pomeriggio (l’intervista si è svolta il 2 aprile e l’emittente alla quale Gene fa riferimento è RockFM, nda). Non ho voluto firmare autografi perché ogni volta che presenzio ad un evento pubblico trovo gente che chiamo “e-bay people”: sono falsi ammiratori che si mettono in fila per un autografo e poi lo rivendono alle aste online guadagnandoci soldi. Si fanno firmare un foglio, ti fanno una fotografia e poi mettono tutto in una bella cornice e tirano su un po’ di dollari. Li trovo sempre in mezzo ai fan e quando li vedo non riesco a fermarmi per scambiare due parole con chi i Kiss li ama veramente: preferisco andarmene e questo mi spiace molto. Il fatto è che gente che fa certe cose per business non mi piace. Io decido cosa è business, non loro. Vi prego di scriverlo, ci tengo a scusarmi per il mio comportamento che può essere sembrato strafottente… se fosse dipeso da me i fan li avrei portati su negli studi della radio ma come puoi immaginare non era una cosa possibile. Mi scuso anche con te e con gli altri giornalisti per il ritardo nelle interviste…
Puoi sempre farli con dedica, gli autografi, così sarebbero meno appetibili da rivendere…
Non funziona e poi ho come un blocco quando vedo gente del genere.
In Italia per questa situazione si usa un termine ben preciso anche se nel contesto è un po’ esagerato: sciacallaggio.
Oh yeah, stronze people (“stronzo” in ogni sua variante risulterà una delle parole più usate da Gene prima durante e dopo l’intervista, pronunciata rigorosamente in italiano, nda)!
Esatto, stronzi! Che poi è il titolo in italiano del tuo disco solista, “Asshole”! E’ dedicato a loro, l’album?
Sì, sono stronzi ma vorrei precisare che il più grande stronzo (letterale, nda) del mondo sono io. Quindi è un po’ autobiografico ma soprattutto è stata una scelta dopo che per più di trent’anni la gente mi ha conosciuto per una particolare caratteristica fisica: la mia lingua (quel rotolo di carne che tiene avviluppata in bocca e che a fatica riesco a scorgere per capacitarmi che sia davvero lui, nda). Ora è giunto il momento di presentare al pubblico un’altra parte altrettanto importante del mio corpo: my asshole! Tra dieci anni magari parlerò delle mie ginocchia…
Asshole è il titolo di una canzone sul disco ma è anche un manifesto: tra pochi giorni a Los Angeles ci sarà il primo “Asshole Party”, una festa organizzata da stronzi e dedicata agli stronzi. Per venire ai nostri stronzo-party devi essere davvero uno stronzo e avere appuntato al petto un cartellino col tuo nome in cui viene certificato che sei uno stronzo di provata fede (risate generali, nda).
E chi è l’organizzatore di tutto?
Io. Io firmo i cartellini e garantisco per i partecipanti. Chi verrà alla festa dovrà essere orgoglioso di esserci e potrà farsene vanto davanti agli amici. Io ho la carta, io sono uno stronzo!
Ma come puoi provare che il possessore del certificato sia davvero uno stronzo?
Si fanno degli esami, funziona come per la patente. Però, quando qualcuno poi ti dice che sei uno stronzo, puoi tirare fuori la tua card e dirgli che lo sei per davvero! Non ha un costo, viene data gratis. Ma per entrare bisogna averla. Come allo Studio 54 (la più nota discoteca di NY, nda) dove ci sono i buttafuori che ti guardano e ti dicono se puoi entrare o no.
Da’ diritto a sconti? Vantaggi per i possessori? Funziona con le donne?
Puoi fare quello che vuoi quando ce l’hai, ma con le donne funziona solo se hai anche tanti soldi.
Mi spiace cambiare radicalmente argomento, ma parliamo del disco. Sul tuo precedente solista c’erano Donna Summer, Joe Perry, Cher e altri. Ora ci sono Dave Navarro, la famiglia Zappa, Bruce Kulick, Bob Dylan… Come ti sei trovato a lavorare con artisti del genere e come ti è venuta l’idea di contattarli?
Non volevo degli ospiti speciali sul disco, li considero amici che ho coinvolto in un mio personalissimo progetto. Quando mi hanno suggerito di incidere una versione di “Firestarter” dei Prodigy ho subito pensato che avrei voluto sentirci le chitarre di Dave Navarro. Per “Sweet and dirty love” e “Weapons” avevo solo più un giorno per il missaggio e master finale così ho chiamato Bruce Kulick ed Eric Singer perché ci conosciamo bene e so che sono veloci.
E una collaborazione prestigiosa come quella con Dylan?
E’ andata così: l’ho chiamato dicendogli “hey Bob, sono Gene Simmons: ti va di scrivere un brano insieme per il mio disco solista?”… “Gene of Kiss? Let’s go and write this song!” (imitando la voce biascicata del cantautore americano, nda). E così è nata: l’abbiamo scritta in cinquanta minuti, insieme. Prima la musica e le liriche sono venute fuori in maniera naturale e “Waiting for the morning light” è il risultato.
Da quello che ho potuto ascoltare poco fa mi sembra che ci siano molte influenze tra le più disparate: dal rock moderno della già citata “Firestarter” fino a brani che pescano direttamente dalle radici del rock classico con richiami addirittura ai Beatles…
Sì, hai ragione e credo sia proprio per merito degli artisti che ho coinvolto. E’ un mix di diverse persone con diverse esperienze musicali. C’è chi ascolta Rita Pavone (!), i Led Zeppelin, la PFM, i The Darkness, e tutti insieme possono creare una miscela che può funzionare alla grande. C’è anche qualcosa dei Misfits, in questo disco…
Misftits a parte, il fatto che tu abbia nominato quella che è considerata la big sensation del rock mondiale, i The Darkness, mi fa pensare che tu sia molto interessato e che segua la scena attuale… Hai qualche nome da fare?
E’ così. Seguo e ascolto musica tutto il tempo. Vuoi una band davvero valida? Ti consiglio gli Him, non so se li conosci già. Sembrano i Type O Negative con le melodie di Bon Jovi ma accordati molto più bassi e hanno un lead singer carismatico. Anche i The Darkness sono ok e mi piacciono molto i Jet.
I The Darkness non ti ricordano i Kiss dei tempi di “Animalize” e “Asylum”?
Sì, e il loro cantante mi ricorda un po’ il nostro Paul.
Su “Music from the Elder” dei Kiss c’era la preziosa collaborazione di Lou Reed: perché non l’hai coinvolto per il tuo album solista?
Forse in futuro. La mia vita è davvero piena e non riesco a fare tutto quello che vorrei, figurati far combaciare i miei impegni con quelli di Lou Reed…
E figurati allora trovare il tempo per un nuovo album dei Kiss, visto che “Psycho Circus” ha già sei anni…
Non stiamo ancora scrivendo il nuovo materiale per i Kiss, perché sono stato assorbito dal mio disco e da un dvd che uscirà prossimamente. Però stiamo preparando un tour che partirà ad inizio maggio e andrà avanti fin dopo l’estate toccando Australia, Giappone e USA.
E quando in Europa? Così almeno vedrò se quello che si dice del backstage dei concerti dei Kiss è vero o se è solo una leggenda metropolitana…
Perché, cosa si dice del nostro backstage?
Donne, donne, donne!
Well, it’s my job: what can I do? (allarga le braccia e sorride sornione, nda)
Vengono tutte contente e cinguettanti, ti sorridono: in qualche modo devi farle contente ed è quello che faccio io. Altrimenti sarei scortese, ti pare?
Fortunato tu che sei una rockstar. E se non avessi mai raggiunto il successo cos’altro avresti fatto? Magari non ci sarebbero state tutte quelle voci sul personaggio-Gene Simmons, ti pare?
Avrei comunque fatto qualcos’altro. Magari un lavoro che mi avrebbe permesso di viaggiare. E tutto quello che si dice su di me… se ne dicono tante, forse troppe, ma le cose vere sono scritte nella mia biografia ufficiale. Il resto sono stronzate.
Ti guardi indietro e ti guardi oggi: a cosa pensi?
Che sono orgoglioso. Orgoglioso perché non abbiamo mai fatto niente per moda o per seguire i gusti del pubblico: moda e pubblico cambiano col tempo e ti voltano le spalle. Ieri c’erano i Culture Club, il punk e altro. Se sei uno che segue le mode ti troverai sempre indietro, ma se sei un leader puoi seguire la tua strada fregandotene degli altri. Devi marcare il territorio così come fanno gli animali, pisciando e facendo capire agli altri che in quel contesto puoi muoverti soltanto tu… loro magari possono seguirti dopo, ma tu sei stato il primo a farlo, capisci? Queste sono cose che fanno le grandi band: gli AC/DC sono una grande band e lo hanno fatto. Sono unici nel loro genere e nessuno suona come loro.
E quale sarà il prossimo passo dei Kiss?
Non abbiamo niente da provare a nessuno: abbiamo venduto in America più dischi di ogni altra band al mondo, siamo sulla breccia da anni. Per le vendite veniamo soltanto dopo i Rolling Stones e i Beatles, ma considera anche che loro hanno dieci anni in più di noi, quindi magari riusciamo a recuperarli! Ci divertiamo ancora quando suoniamo, abbiamo fan che ci adorano… a volte quando sono sul palco mi sento come il Papa. Però se fossi il Papa non potrei avere le mie groupies.
La seconda reunion dei Kiss è stato un evento positivo, ma la più recente mi sembra sia stata vittima di alcune incomprensioni tra di voi: confermi?
Quando sono rientrati nella band, Peter e Ace avevano ancora problemi con la droga. Ecco perché non ha funzionato.
Hai rimpianti o rimorsi in una carriera così lunga e ricca di soddisfazioni?
No. Anzi sì. Riguardano senz’altro il rapporto con Ace e Peter. Per anni credevo di essere loro amico e quando avevano un problema cercavo di tirarli su e di proteggerli da tutto ciò che piombava loro addosso dall’esterno. Credevo di essere il loro migliore amico invece comportandomi così sono stato il loro peggiore nemico. Avrei dovuto dire loro che erano dei perdenti, questo sarebbe stato più giusto. Perché quando hai a che fare con gente che ha problemi di questo tipo non puoi fingere di comprenderla e non puoi proteggerla, ma devi affrontarla e metterla con le spalle al muro: devono prendere coscienza di avere un problema con la droga e devi essere forte, devi farglielo capire senza cadere nella commiserazione. Le persone credono che essere gentili con chi è drogato sia la cosa migliore, e sbagliano. Bisogna scuoterli, bisogna spronarli anche con cattiveria, se necessario.
Hai parlato di Peter e Ace. E Paul? L’hai sempre considerato il fratello che non hai mai avuto: andate davvero così d’accordo?
Sì, ci completiamo a vicenda. A me piace la torta di mele e a lui anche. Lui la mangia con la panna sopra, a me invece la panna non piace e la mangio senza. Amiamo le stesse cose in maniera differente: ecco perché funziona. Tra poco farà uscire anche lui un disco solista…
Abbiamo parlato prima di altri artisti: ma c’è qualche disco sul quale ti sarebbe piaciuto suonare? Qualche capolavoro sul quale avresti desiderato comparisse il tuo nome?
Oh man, ce ne sono un sacco! Avrei voluto suonare con Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Ray Charles… vorrei essere il bassista nella band di James Brown… Non potrei essere il bassista degli AC/DC perché sarebbe un suicidio: non riuscirei a tenere tutto il tempo lo stesso accordo, mi romperei le palle alla seconda battuta! Però essere il chitarrista degli AC/DC sarebbe molto divertente! Mi sarebbe piaciuto suonare su qualche disco di Stevie Wonder come “Songs in the key of life”, o su qualsiasi cosa abbia inciso Miles Davis…
Ad esempio cosa, di Miles Davis?
”Bitches brew”, un album fantastico e d’avanguardia, per il quale fu considerato uno dei nemici del jazz dopo esserne stato uno dei maggiori esponenti.
Era il suo periodo elettronico prima di abbandonare il jazz tradizionale e lanciarsi nel jazz rock, un disco di frontiera di un artista coraggioso.
Già, io l’ho visto con Bob Dylan al Newport Festival e Davis suonava la chitarra elettrica. Il pubblico era sconvolto, davvero.
E con i Kiss credi di aver osato almeno quanto ha fatto lui con il suo pubblico?
Credo di sì.
C’è una domanda che volevo farti da molto tempo: come rispondi a tutti quei critici, e sono tanti, che considerano i Kiss come una macchina da soldi trascurando del tutto ogni peculiarità artistica? Kiss come business e non come arte?
Music business… musica e business: è semplice come concetto. Se si chiama così vuol dire che i due aspetti devono convivere e noi riusciamo a far sì che ciò avvenga. I Kiss sono la più grande macchina da soldi mai generata dal rock e gestirla è faticoso almeno quanto fare dischi. Tutto è business a certi livelli e chi ci critica forse prova un po’ d’invidia nei nostri confronti. (Gene sembra molto sensibile all’argomento, tanto che il logo della sua Simmons Records è un sacchetto con il simbolo del dollaro stampato sopra, nda)
Facciamo musica e veniamo pagati per questo, facciamo show e la gente compra i biglietti: c’è qualcuno forse che accetterebbe di lavorare gratis?
Ti senti un artista libero?
Sì, ma ciò non toglie che tanti artisti meno liberi non abbiano avuto giusta gloria. Pensa alle opere commissionate dalla Chiesa ai vari Michelangelo o Raffaello. Anche molti musicisti di classica non erano liberi di fare ciò che volevano ma lavoravano su richieste specifiche, eppure sono stati dei grandi.
Hai dei figli: che rapporto hai con loro e che rapporto hanno loro con un padre che è una rockstar?
Non credo che mi vedano come tale, forse anche perché si sono abituati a vedermi in foto truccato e non fa più alcun effetto. Sono molto legato ai miei figli e posso dirti che non hanno quei vantaggi che si pensa possano avere i figli di una rockstar. Li sto facendo crescere senza viziarli, non li riempio di soldi ma anzi ho insegnato loro il valore del denaro e do’ loro qualche dollaro solo quando se lo meritano per aver fatto i compiti o aver rimesso in ordine la camera. Cerco di fare capire loro che nella vita bisogna lavorare e darsi da fare, perché se al mattino ti svegli e ti siedi col culo sulla poltrona senza muoverti per fare nulla, ti stai solo preparando a morire. Vedi me, che sono qui senza segretarie o assistenti: faccio tutto da me, sono in giro da solo e non ho bisogno di nessun altro che faccia il lavoro al posto mio.
Chi dice Kiss dice donne: ti va di parlarne?
Sì, non ho nulla da nascondere. Non sono mai stato sposato, non devo rendere conto a nessuno, non ho mai scopato una ragazza senza che questa non lo volesse. Quindi posso stare tranquillo, comincia pure.
Ti ricordi qual è stata la prima volta in cui ti sei innamorato di una donna?
Certo, era mia madre. Me ne sono innamorato quando sono nato ed è stata l’unica donna che abbia mai amato davvero. Mamma è la prima parola che pronunciamo quando impariamo a parlare ed è l’ultima che pronunciamo quando stiamo per andarcene.
Ed è vero amore? Da cosa te ne accorgi?
L’amore di una mamma è incondizionato. Se una ragazza dice di amarti ma poi ti trova a letto con un’altra, ti odierà e ti disprezzerà: una mamma invece ti perdona qualunque cosa. L’amore degli altri è sempre sotto condizione: “ti amo, ma…”. Invece quello materno è totale ed è il più sincero che conosca.
Non capisco quelli che odiano i genitori e la mamma in particolare. Anche nel rock è un clichè quello di ribellarsi al volere di chi ci ha messo al mondo. E invece non c’è nulla di più sbagliato. Perché la mamma ha sempre ragione. Ha ragione quando ti dice di mangiare le verdure, di andare a letto presto e di non uscire tutte le sere. E se i tuoi amici credono che sia cool disobbedire, non hanno capito un cazzo. Tua mamma invece ha ragione.
Qual è stata la cosa più strana che hai fatto per amore?
I miei figli, la cosa più importante. La più strana… per una donna intendi? Nulla, ho sempre mantenuto il controllo: I’m the driver of the car. (ride, nda)
Com’è il primo appuntamento per Gene Simmons? Come ti comporti, cosa fai?
Sono onesto, prima di tutto. Con una donna devi sempre essere onesto e non devi fare il fighetto… cose tipo “hey pupa, sei proprio carina, che buon odore che hai, dai vieni qui”, non funzionano (bellissimo vederlo ammiccare come il più scafato dei vitelloni da riviera, nda). Sono cose costruite, non reggono. Che tu abbia dei fiori o no non importa: devi saperle parlare ed essere naturale e disinvolto. Devi guardarla negli occhi prima di guardale le tette e devi parlare al suo cuore prima di pensare a come scoparla. Solo così funziona. Poi devi parlare, parlare e ancora parlare. Le donne hanno un linguaggio più strutturato e complesso del nostro… per dire una cosa fanno mille giri di parole, ogni argomento lo affrontano dal principio. Noi siamo più risoluti.
Ad esempio?
I’m tired, I wanna sleep. I’m hungry, I wanna eat. I’m horny, I wanna fuck. (risate ad alto volume, nda)
Raccontami qualche episodio curioso…
L’altro giorno ero in Germania per questo tour promozionale e mi ha chiamato una ragazza, al telefono. Io ero in aeroporto e stavo venendo qui a Milano. Mi ha chiesto dove fossi, cosa stessi facendo… ho chiuso gli occhi e ho cominciato a sussurrarle a bassa voce e cinque minuti dopo lei era con la mano nelle mutandine che urlava il mio nome: ecco cosa possono fare le parole. Ha avuto un orgasmo mentre io guardavo il tabellone con le partenze.
La colonna sonora ideale per una notte d’amore? E per una di sesso?
Sono la stessa cosa: quando sei dentro una donna, avvicina le tue labbra al suo orecchio e parlale. Scopala e non smettere mai di parlarle.
Hai suggerimenti su cosa dirle?
Dille quello che ti viene in mente ma non essere troppo volgare perché magari a lei non piace. Dille che sei orgoglioso di essere con lei, che ti senti un uomo fortunato, che ti fa stare bene. Ricordati che il suo orgasmo è un terremoto se paragonato al tuo: ricordati che la donna è più profonda, va conquistata prima qui (indicando la testa, nda) e soltanto allora apre le gambe. Altrimenti ti lascia a secco. La donna ha bisogno di tempo, va più a fondo nelle cose. Se tu vedi un oggetto blu, per te è blu. Per lei sarà sempre un blu più intenso, capisci cosa voglio dire?
Ok, bisogna parlare, parlare, parlare.
Esatto: ricordati che le tue parole possono scoparla più a fondo di quanto non possa fare il tuo cazzo. (testuale, nda)
Questa sta diventando una lezione di vita che trascende la classica intervista…
Oh, sono cose che tu già sai, non hai bisogno che venga a dirtele io.
Sei contento di ciò che hai o vorresti sempre qualcosa in più?
Sempre qualcosa in più come chiunque altro. Non ho mai sentito nessuno dire “vorrei meno ragazze e meno soldi”, ti pare? Cerco sempre di raggiungere ciò che voglio e finora non mi posso proprio lamentare.
L’intervista è terminata. Sono ancora frastornato dalla commozione che ho avvertito nelle sue parole mentre mi parlava dell’amore per la madre: non me lo sarei mai aspettato. Mi alzo per la foto di rito e l’autografo con una dedica molto particolare. Poi guardo il foglio: Gene $immons, col dollaro. E’ proprio lui.
Marco Pugliese, 2004