RizzK8 ha scritto: 02/07/2017, 21:01
Djerry, no.
Ha ragione Jakala. Tu consideri UNA estate, peccato che ce ne sono state altre 5 e una sesta ora. Quell'anno si investì grazie alla ricapitalizzazione (peraltro molto meno di come sta facendo il Milan ora ad esempio), gli anni successivi post primo scudetto la crescita fu graduale ma costante, sia a livello di profili da cercare che di ingaggi da dare. Vedi che me le ricordo bene le estati in cui si aspettava il top player davanti e arrivavano Isla, Asa e Giovinco, o Tevez in operazione sciacallo o Nando a zero.
Marotta ha potuto contare su un grosso investimento iniziale (cosa che Monchi non pare avere, ma pare star costruendosi grazie a dei valori in rosa che la Juve 2011 assolutamente non aveva), ma il loro approccio è assolutamente identico: abbassare il monte ingaggi, cercare di far fuori le mele marce, ridurre i costi e ripartire da capo.
Solo che noi all'inizio prendevamo giocatori di sicuro rendimento, anche se magari limitato (Licht, Giaccherini, Vucinic, Matri...) e qualche scommessa che potevi vincere (Vidal) o perdere (Elia).. Ma sempre a costi contenutissimi. Puntando poi negli anni successivi a sostituirli con gente più forte, a mano a mano che fatturato e possibilità salivano. Non a caso sei partito dai prestiti con diritto di riscatto di Matri a Quagliarella per arrivare a staccare l'assegno da 90 per il panzone, passando per la ventina di Morata e Manzo e i 40 di Dybala.
Monchi vediamo, ha quasi un'intera sessione davanti. Ma Sabatini no, ha sempre e solo giocato sul filo del rasoio.
Non vorrei entrare in un botta e risposta sulla materia, tanto più in trasferta dagli amici giallorossi, ma cercare di creare una così netta separazione tra Sabatini e Marotta porta a post del genere contraddittori.
Intanto Jakala parlava di "per prima cosa", quindi per forza mi riferisco ai primi anni. E poi certo, da una parte è venuta fuori la più grande dinastia del dopo guerra, dall'altra una delle tre AS ROMA più forti di sempre, ovvio che la situazione già diversissima non diventa più comparabile nel metodo.
Marotta ha quasi insegnato a Sabatini la metodologia dei prestiti e dei pagherò iniziali, epocali per esempio quelli con l'Udinese, ma anche i vari Matri e Quagliarella.
Mi sfugge perché Licht, Giaccherini, Vucinic e Matri siano di sicuro rendimento, mentre Pjanic, Borriello, Osvaldo e Lamela no. E Bonucci come si classifica prima della cura Conte?
Cosa differenzia, oltre ad un crociato saltato, la scommessa vinta Vidal dalla scommessa Strootman?
Per un Jose Angel di Sabatini c'è un Motta di Marotta. C'è chi prende Doumbia, Gerson e Iturbe, certo, ma anche chi per la stessa somma prende Krasic, Martinez, Elia ed Isla.
Sempre come Sabatini, anche Marotta ha lavorato nel sottobosco dei giovani in modo identico e non senza ricomprare, con la differenza che a Roma venivano dal vivaio ed alla Juve venivano presi e poi esportati finanziariamente: Immobile, Gabbiadini, Masi, Zaza, Marrone, Boakye, e non sto a scomodare quelli attuali che ben sai.
Sugli stipendi, questa è la progressione storica, che proprio contraddice quella vostra ricostruzione:
Roma
10/11: 83
11/12: 76
12/13: 95
13/14: 92
14/15: 98
15/16: 99
16/17: 92
Juventus
10/11: 100
11/12: 100
12/13: 115
13/14: 115
14/15: 118
15/16: 110
16/17: 145
Ribadisco: non discuto la bontà del lavoro di Marotta in quanto tale, ma discuto la distinzione con Sabatini come tra il diavolo e l'acqua santa.
C'è chi ha 100 di diritti tv, e chi 60. C'è chi ha lo stadio di proprietà, e chi Ignazio Marino e Virginia Raggi. Chi fattura 205 e chi 110. Chi ha Conte e chi Garcia. Chi eredita il miglior portiere della storia e chi eredita Julio Sergio.
Ma soprattutto, questo è il vero succo, chi quando c'è da vincere e trovare quel qualcosa in più ha saputo fare il salto di qualità e chi invece ha saputo fare plusvalenza per generarne altre.