Gerry Donato ha scritto:
Non concordo, perché lo sport ha assolutamente i mezzi per cambiare e correggere le sue magagne, come succede un po' ovunque e come la NBA (e qualsiasi altro sistema sportivo civile, ma anche la stessa UEFA ha fatto un lavoro importante in merito) ci insegna da anni.
La norma sulla discriminazione sessuale c'è e mi pare preveda non meno di 4 mesi di squalifica: sai cosa succederà ora? Che Sarri non potrà essere squalificato fino a fine campionato perché altrimenti il popolo italiano dirà che si vuole favorire la Juve e che Mancini l'ha fatto apposta per arrivare davanti al Napoli.
Ecco l'ipocrisia e la totale perdita di etica che ci sovrasta e non ci permette di sanare questo mondo. E che parte da molto lontano.
Ciao Djerry,
Seguo molto i tuoi post in quanto tifoso milanista e spesso mi trovo d'accordo con quello che scrivi ma non è il caso di questo argomento.
E' su queste cose che non riesco proprio a capire in che direzione vorreste andare. Voi davvero credete che senza il razzismo, l'omofobia e le discrminazioni razziali vedremmo un calcio migliore? Voi pensate che il modello inglese ha vinto e si vive molto meglio senza la violenza negli stadi?
Magari avrete anche ragione ma io nel mio piccolo posso dire che la parte dello sport che amo di più è il
pathos. Il Pathos indicava tutti gli istinti irrazionali che legano l'uomo alla sua natura animale e gli impediscono di innalzarsi al livello divino.
Senza questi istinti tutta la bellezza dello sport svanirebbe.
Come qualcuno ti ha già fatto notare cosa sarebbe stato della finale 2006 senza gli insulti di Materazzi? Cosa ne sarebbe stato dei vari MJ e Kobe senza l'arte del trash talking? E vorrei sapere cosa avranno detto a LBJ dopo che Delonte si bombò suo madre.
Purtroppo, o per fortuna (per come la vedo io), l'uomo non può discernere da queste stronzate. Se lo facesse non sarebbe più uomo (vero Mancini?). Gli abusi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, pensare di eliminarli significa continuare a non vedere quelli più grossi. Ed è quello che succede ogni giorno. Sempre più parità di diritti per tutti, che siano uomini e donne, bianchi e neri oppure trans e bisessuali. Tutti al giorno d'oggi devono avere pari diritti e il dovere insindacabile di rispettarli.
Quando ricordiamoci che fino a non più di 25 anni fa essere omosessuali era considerato al pari di essere transessuali oggi (dal punto di vista giuridico).
Ed è qui che volevo soffermarmi. Al giorno d'oggi in termini di discriminazioni sessuali non c'è nessuna libertà di pensiero, e tantomeno di parola.
La visione che i gay devono avere gli stessi diritti degli etero a livello di farsi una famiglia, avere un matrimonio e, ahimè, figli è quello che sta dilagando ora.
Della serie... l’uomo evolve, la natura delle cose cambia e bisogna stare al passo: guai a rimane indietro, guai a pensarla diversamente, si è contro i diritti, si è contro le libertà, si è contro le diversità: in una parola si è dei retrogradi omofobi.
Un uomo sradicato dalla famiglia e privo di identità sessuale è un uomo facilmente controllabile e manipolabile. Ed è proprio lì che si vuole arrivare guarda caso...
Quindi Djerry per tornare alla tua frase:
Ecco l'ipocrisia e la totale perdita di etica che ci sovrasta e non ci permette di sanare questo mondo. E che parte da molto lontano.
E' forse questa la totale ipocrisia e mancanza d'etica che non ci permette di sanare il mondo? E si, hai proprio ragione parte da molto lontano...
Leggesi Amazon, microsoft, Kodak, JP Morgan, Toyota, Pepsi, Ubs, Ibm, Johnson&Johnson, Merril Lynch, Apple, AT&T, Nike, Chrysler.
Tutte aziende che stranamente hanno donato un sacco di quattrini ad associazioni arcigay e roba simile.
Quindi per concludere e dirla bene... preferisco un mondo in cui posso ancora credere che l'omosessualità sia peccato senza esser giudicato un bigotto omofobo rispetto a vedere un mondo che si affaccia all'eliminazioni di qualsiasi differenza che sia religiosa, etica o sessuale non importa.
Però deduco che per te e molti altri stiamo andando in una direzione di libertà e rispetto reciproco oltre che allontanarci dal bigottismo religioso se così si vuol chiamare.