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da Andrea Campagna » 07/10/2014, 16:33
Che Brady non sia più quello di qualche anno fa è evidente da un paio d'anni, e lo dico da suo grande estimatore nonostante non sia tifoso né suo né di altri. Il MNF della scorsa settimana aveva solo reso la cosa evidente a tutti, Prisco escluso. Il fatto che lo scorso anno New England sia arrivata al Championship ha un po' falsato questa percezione, ma è indubbio che Brady non abbia giocato ai livelli che gli conoscevamo né lo scorso anno né in questo primo scorcio di stagione. In effetti su Twitter se ne parlava già lo scorso anno di questi tempi.
In questo senso mi pare che la partita di domenica abbia un po' tratto in inganno. Quello che il SNF ha dimostrato è che i Patriots sono una buona squadra e, per assurdo, che il loro problema era proprio Brady. Che domenica abbia completato passaggi e guidato la squadra alla vittoria è sotto gli occhi di tutti, come l'abbia fatto mi pare invece che non sia stato ben capito.
Ho visto la partita due volte, la seconda concentrandomi in particolare su di lui, ed è chiaro che Brady è tornato finalmente ad eseguire bene. Ma lo ha fatto grazie a un playbook rimaneggiato basato su passaggi veloci e letture semplici. In particolare ho visto, per la prima volta da tanto tempo a questa parte, due TE ricevitori usati soprattutto per attaccare le seam, cosa che ha probabilmente sorpreso e sicuramente messo in difficoltà la difesa dei Bengals. Più in generale, ho visto un game plan meno complesso del solito basato, apparentemente, soprattutto su tracce predeterminate e non a lettura. In parole povere, un playbook che anche un QB molto meno talentuoso di lui avrebbe potuto gestire. Poi un Brady sotto il suo par è comunque meglio della media dei QB NFL (che è bassina, a voler essere buoni) e, nonostante abbia sbagliato alcuni lanci che fino a due-tre anni fa avrebbe completato ad occhi chiusi, ci ha anche messo del suo eseguendo più che bene il suo compito. Ma, nel complesso, la sua prestazione non ha avuto niente a che vedere con il Brady che conoscevamo se si parla di letture pre-snap, adattamenti post-snap con uso delle tracce a lettura e, in generale, gestione dal campo del game plan. Ha eseguito bene un playbook semplice nella sua struttura, studiato per limitare le sue responsabilità decisionali e metterlo in condizione di non sbagliare quasi niente. E, non dovendosi preoccupare troppo di letture e gestione del gioco, ha potuto concentrarsi molto più del solito sulla sua personale attitudine mentale, tanto che non sembrava più quel "coach in campo" che era negli ultimi tempi ma un ragazzino che voleva spaccare il mondo. Non che sia negativo, ci mancherebbe, ma questo non è lo stesso Brady che ha scritto pagine importanti della storia dell'NFL. È invecchiato prima di altri e i motivi possono essere tanti, alcuni anche legati al complesso della squadra e al contesto che lo circonda. Ma agli occhi di chi studia e conosce il gioco nei suoi aspetti tecnico-tattici (cioè quelli che provo con tutto il mio impegno a raggiungere) è evidente che non sia più in grado di orchestrare l'attacco come faceva, magistralmente, fino a due-tre anni fa.
A proposito del contesto, è giusto ricordare che le prestazioni dei giocatori possono, anzi dovrebbero, essere analizzate a prescindere da quelle dei compagni. È vero che il football è lo sport di squadra per eccellenza ma se si vogliono utilizzare come alibi le prestazioni dei compagni per giustificare cattive prestazioni di un giocatore che si rispetta, allora bisognerebbe applicare lo stesso schema anche quando quel giocatore gioca bene. Quindi, visto che un QB forte gioca male solo per colpa dei compagni, quando fa una bella partita bisogna dire che è solo perché la linea protegge, i ricevitori ricevono, il play calling funziona e così via. Ovviamente sappiamo tutti che non è così ma questi alibi vengono spesso usati strumentalmente per dimostrare le proprie tesi, sia per i giocatori ritenuti forti che per quelli considerati bidoni. Fateci caso, quando un QB che gode di scarsa considerazione fa una buona partita è sempre merito di linea, ricevitori, varie ed eventuali, mai suo. Purtroppo la complessità del football si presta molto bene a questo tipo di manipolazioni, non sempre intenzionali ma spesso fondate su una conoscenza approssimativa del gioco. Che poi è una cosa che, a livelli diversi, accomuna tutti, visto che da studioso del football posso garantire che più si impara e più si scopre di non saperne abbastanza.
Infine, parlando di tesi da dimostrare e conoscenza approssimativa, ne approfitto per sviluppare un commento, che già avevo fatto su Twitter, su quei frame postati da Prisco. Ebbene, usare in quel modo le "lavagne tattiche" è quanto di più sbagliato si possa fare. Come dice il nome, quello strumento dovrebbe servire per spiegare lo sviluppo delle azioni in modo da aiutare a capire come e perché le cose sono andate in un certo modo. Usarlo per valutare i giocatori, come fa Prisco ma anche altri (Jaws e Hoge a ESPN, ad esempio) serve solo a dimostrare le proprie tesi. Se voglio dimostrare che un giocatore è forte, prendo due azioni in cui ha fatto bene. Se voglio dimostrare che è scarso, prendo due azioni in cui ha sbagliato. Se poi, venendo a questo caso, voglio dimostrare che un giocatore che ha giocato male lo ha fatto per colpe altrui, prendo due frame come quelli postati da Prisco. È il cherry-picking applicato all'analisi dei giocatori, anche se mi rendo conto che "analisi" e "Prisco" stanno bene nello stesso discorso solo se di mezzo c'è il lettino di uno psicoanalista. Ma tornando alle due immagini in questione... quante volte le stesse cose succedono a ogni QB in ogni partita? E quante volte succedevano al Brady dominante di qualche anno fa? E quante volte, in quella stessa partita, Brady ha sbagliato passaggi senza pressione e con ricevitori aperti o comunque colpibili? Domande retoriche, ovviamente.
Tornando in topic, mi auguro che Brady possa tornare a gestire l'attacco come faceva un tempo perché era uno spettacolo vederlo giocare. Ho forti dubbi, visto che la cosa va avanti ormai da un pezzo, ma sono pronto a cospargermi il capo di cenere in caso succedesse. E lo farei volentieri, vista la stima che ho sempre avuto per lui.
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