Minchia, ma non posso andare a lavorare (a scuola) che riempite 4 pagine, fancazzisti che non siete altro?
Prima di tutto, il motivo, l'unico, del mio primo intervento: quando leggo che gli insegnanti hanno 3 mesi di ferie o che sono una casta vedo rosso. I giorni di ferie ufficiali sono 32,
come ogni dipendente pubblico (solo alcuni milioni di italiani). Come dicevo all'inizio, c'è chi si riposa parecchio (insegnanti di religione), ma tra esami di stato, corsi di recupero, PCTO (ex alternanza scuola lavoro), documenti da redigere, riunioni per i motivi più disparati, semplice presenza (perché comunque fino al 30 giugno siamo in servizio e se il preside convoca devi andare), il periodo tra la fine delle lezioni e l'inizio ufficiale dei 32 giorni di ferie è pieno di roba da fare. Certo il ritmo è meno incalzante rispetto a quando si fa lezione.
Siamo lavoratori, e chi è al di fuori non riesce a comprendere la quantità di lavoro che c'è dietro le quinte. Senza contare che insegnare è un mestiere un po' particolare, per cui andare a una mostra o leggere un libro è anche (anche) aggiornamento professionale.
Aggiornamento professionale che è continuo perché se è vero che le derivate sono sempre le stesse
@Wolviesix gli alunni cambiano, la tecnologia corre, e se il mio prof usava i gessetti e se non avevo capito erano cazzi miei, oggi se Giggino non ha capito ... sono di nuovo cazzi miei (ho un tempismo che lèvati), perché Giggino, secondo la pedagogia corrente, è intelligente e se non ha capito è perché non so spiegare, o non so motivarlo, oppure non sono abbastanza empatico. Se poi Giggino ha pure un piano didattico particolare perché disabile/dislessico/ansioso mi tocca anche trovare come fare imparare le derivate a Giggino in un modo diverso che lui possa capire.
Come per tutti i lavori, alcuni aspetti del lavoro da insegnante sono vantaggiosi. Diceva
@BruceSmith della sicurezza del dipendente pubblico. Sicuramente uno degli aspetti che per me hanno contato nella scelta, ben sapendo che dal punto di vista economico la limitazione sarebbe stata forte.
Insegnare è un lavoro, con alcuni aspetti positivi, altri negativi. Come tutti i lavori. Privilegi da casta (dopo 20+ anni, nemmeno 2000 netti al mese, chiamala casta) proprio no.