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da Strembald » 25/08/2019, 11:54
Da tifoso colts, diciamo che ho vissuto un sacco di annate intense. L'intensità chiaramente la si può vivere "from the bright side to the dark side". E' stato proprio così.
Dico anche che negli ultimi sette anni mi sono dovuto ciucciare la tragedia sportiva della separazione da Peyton Manning, l'uomo che ha permesso a sta ciccia intorno alle mie ossa di abbracciare il ferro di cavallo. Poi il casino di un anno e mezzo senza Luck (che già sembrava una enorme scoppola). Poi la soap opera di McDaniels e il suo dietrofront. E ora questa conferenza stampa.
Che dire, forse anche io sono troppo vecchio per questo? Oltre alla Ferrari e al Milan (da romano per giunta) che altro devo patire sportivamente?
Ebbene, forse in tutte le mie situazioni di tifo sportivo, quella dei Colts è quella in cui io, personalmente, ripongo più fiducia.
A tutti voi non tifosi colts vi verrà da ridere a crepapelle...ma lo penso davvero.
Luck è un giocatore che ho amato e che amo. Non è Peyton Manning ma è semplicemente Andrew Luck. Non è facile separarsi da un giocatore come lui. Sempre mite e mai fuori le righe. Grande Leader, grandissimo talento. La nostra dirigenza passata ha sicuramente una fetta importantissima di responsabilità per la sua decisione attuale. Grigson è stato calamitoso in questo senso. Luck si meritava una protezione diversa, che per anni non siamo stati capaci di fornire. Nonostante tutto si è sempre battuto come un leone, e da solo ci faceva vincere.
Ora che, in tutta sincerità abbiamo una squadra costruita in un modo totalmente diverso, e avevamo più strumenti e protezione da fornirgli, arriva questa gelida notizia. Auguro tutto il meglio a Luck e alla sua famiglia. Tutti i suoi ricordi sportivi sono impressi nella mia mente. E poi avendolo anche visto giocare dal vivo, vederlo correre, vedere la sua pelatina dagli spalti (si si vede anche da lì), il tutto per me è più difficile e sportivamente doloroso.
Forse golden è più freddo e razionale nei commenti e nei giudizi. Per me invece è forse più complicato. Ma vabbè le decisioni così dure vanno rispettate, anche se tutti noi tifosi siamo egoisti in fondo al cuore. Lui ha una moglie, e una bambina, e forse se ha preso questa decisione, competitivo com'è, è perchè davvero sente che qualcosa di serio in fondo al suo animo è cambiato. In questo sport, in questo ambiente, in questa lega, il "committement" deve essere pressochè totale per essere un vincente e non una comparsa. Ci sta abbandonare a 29 anni se i presupposti li senti ormai cambiati dentro di te. E bisogna anche essere coraggiosi a fare questa scelta.
Ci sarà tempo e modo, o forse no, di capire le ragioni precipue vere o false che siano, che hanno portato a questa decisione shock.
Veniamo però, noi tifosi colts, proiettati in quel freddo febbraio a Indianapolis, del giorno dell'annuncio di Reich come nuovo allenatore. Ballard e Reich sono stati entrambi molto molto chiari. Non ci sarà più un "player" ma sempre e solo il team. Ballard ha più volte ribadito che Reich è stato l'unico allenatore intervistato, a non fare mai menzione di Luck nelle interviste e nei colloqui. Mai, neanche una parola. Ballard era rimasto piacevolmente sorpreso da questo atteggiamento, che può rappresentare o una grande superficialità (perchè Luck non è Brissett) oppure un enorme senso di fiducia nei propri mezzi e nelle proprie idee. E proprio le idee, in questi ultimi 3 anni, sono radicalmente cambiate nell'atteggiamento dirigenziale.
Ricordate le parole di Ballard? "...in questo sport e in questa lega, per essere grandi non devi avere grandi giocatori, ma grandi idee e spirito di adattamento. Può sempre capitare l'imponderabile, l'imprevisto, lo shock. Queste cose nella lega capitano a ciclo a tutte le squadre, non esiste fortuna o sfortuna. La palla è ovale (noi diremmo paradossalmente tonda) ma non sai mai dove può rimbalzare. Ed è come riesci in questa lega a reagire bene agli scossoni e ai cambiamenti, a farti essere un vincente e a farti raggiungere quella che chiamano CONSISTENCY!"
Mai parole potrebbero essere più adatte a questo caso. Anche Reich lo disse: "...Luck è un grandissimo giocatore, veramente formidabile...il migliore. Ma nella mia squadra non si parlerà più solo di un giocatore, ma sempre e solo di squadra."
Certo per l'ennesima volta dobbiamo rialzarci da quanto sta succedendo. Tatticamente non è facile, emozionalmente non è facile. Fosse successo a marzo o a febbraio sarebbe stato lo stesso. Abbiamo una squadra molto diversa da quella che si ritrovava Brissett nel 2017 (molto diversa e in meglio): più talentuosa, più omogenea, più profonda, più giovane e con un CS decisamente più in grado di prendere decisioni ferme ed efficaci.
Non sarà facile nemmeno questa volta, ma come dissi a febbraio, accantonati i motivi reali o presunti della decisione di Luck (come anche quelli di McDaniels) rimarranno i Colts. I colts non sono finiti dopo Manning, non sono finiti dopo l'affare McDaniels, e non finiranno dopo Luck. Dobbiamo avere lo stomaco di sopportare questa situazione, dopodichè avremo modo di dimostrare a noi stessi se davvero questa dirigenza ha le palle cubiche e ha davvero imbeccato la strada giusta per questa stramaledetta, fottutissima e tanto agognata CONSISTENCY.
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