I controlli servono, ma quello è un problema di qualsiasi misura assistenzialista di qualsiasi paese al mondo. Qui poi c'è il penale, vedremo come andrà a finire.DODO29186 ha scritto:lebronpepps ha scritto: 20/09/2020, 10:56
si ma se quoti me e quel tweet, poteva sembrare ti interessasse qualcosa e commentassi quello, che poi pensi che il reddito di cittadinanza sia quello che descrivi, si era già capito da altri tuoi post
scusa, non ci siamo capiti
Il mio problema principale col RdC non è la misura in sé, che reputo doverosa in un ricco Stato occidentale, ma il modo in cui è stata scritta.
Garantire un reddito di sussistenza base è una conquista del welfare, ma devi fare in modo che chi lo paga attraverso le tasse possa controllare che i soldi vengano utilizzati bene e che la misura sia realmente efficace.
Non basta che sia efficace a metà, facendo arrivare soldi sia a chi ne ha bisogno che a chi non ne ha bisogno e peraltro attraverso un’allocazione tutt’altro che efficiente e spesso distorsiva. Esempio del cazzo: se mi metto a buttare fuori soldi da un balcone in un quartiere povero, la maggior parte andrà ai poveri, ma la distribuzione sarà inefficiente e molto danaro verrà disperso.
Allo stesso modo questo RdC è stato scritto male e con puri fini propagandistici. E il fatto che ci fosse già un altro strumento molto più efficiente - il REI - che poteva essere modificato e potenziato, ma invece è stato dimenticato, la dice lunga su quale fosse l’obiettivo del legislatore.
Per me una misura del genere è auspicabile e necessaria ma nel reddito di cittadinanza all'italiana i problemi sono essenzialmente due:
1) Non è una misura, ma un mischietto di misure, principalmente un sostegno ai poveri, un reddito minimo per chi lavora ed un sussidio di disoccupazione, misure che hanno fini diversi, anche se tutte e tre sono di supporto a persone in difficoltà (e, di conseguenza, auspicabili), e dovrebbero incentivare cose diverse.
2) l'unica cosa che è bene che sia fortemente incentivata da tutte le misure in questione è la ricerca attiva di un lavoro. Questo incentivo manca. Si può immaginare l'incentivo in mille modi diversi, a me quel che piace di più è un mantenimento di parte del sussidio man mano che aumenta il reddito, ma qui addirittura c'è l'incentivo inverso. Se io percepisco 780 euro di sussidio e trovo un lavoro a 1000 euro, perdo il sussidio, quindi lavoro per 220 euro al mese. Sono incentivato o a rifiutare il lavoro, restando sul divano, o a proporre al datore di lavoro di assumermi a nero, in modo da percepire sia sussidio che salario. Diverso sarebbe se mi venissero mantenute 2/300 euro, la convenienza del nero sarebbe minore, o se mi venisse tolto il sussidio in caso di mancanza di ogni attività lavorativa per un certo periodo. Questo problema teoricamente si potrebbe eliminare con controlli più stringenti, ma in parte i controlli già ci sono, a meno di non volere uno stato di polizia sarebbe molto meglio agire sugli incentivi, ed a me una legge che incentiva a starsene sul divano, qualsiasi sia il comportamento poi assunto dai percettori del reddito (per ora una forte maggioranza continua a cercare lavoro) non piace per definizione.
Non entro nelle dinamiche della ricerca del lavoro sia perché ho già scritto troppo sia perché non ho voglia di rimettermi a discutere con Mike e Noodles
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