mario61 ha scritto:
L'acquisto di BTP è sconsigliato anche dai gestori italiani e anche da Altro Consumo. Rendimenti troppo bassi (grazie alla BCE) di fronte a un rischio presente di declassamento dell'Italia (che trasformerebbe i BTP in junk bond invece che come attualmente in investment grade). Non so come Commerzbank utilizzi il termine, ma il termine junk bond è utilizzato comunemente per tutti i titoli non investment grade, sotto al livello BBB (che è il livello attuale dell'Italia). L'Italia ha un rating inferiore a quello della Spagna e più o meno pari a quello del Portogallo
Innanzitutto confondiamo i livelli.
La Von Der Leyen è presidente della commissione europea, principale organo esecutivo della UE, organizzazione per ora sovranazionale, il cui scopo è favorire al massimo lo sviluppo degli stati membri.
Quindi non solo ente pubblico, ma sovranazionale.
Una banca è un ente privato che ha come scopo il profitto degli azionisti e la soddisfazione dei clienti.
Non ci si può chiedere se il suo comportamento favorisca l'Italia o no, ci si può chiedere solo se può essere finalizzata al profitto degli azionisti ed alla soddisfazione dei clienti, ovviamente nel rispetto delle normative e dell'etica (investisse in traffico di droga sarebbe profittevole, ma contrario alle normative ed all'etica).
I titoli italiani sono considerati rischiosi dalle agenzie di rating ed al momento, assieme alla Grecia, siamo con ogni evidenza il paese europeo che più rischia una ristrutturazione del debito (che non vuol dire che realisticamente possa avvenire domani mattina, vuol dire che c'è una possibilità più alta che avvenga rispetto agli altri paesi, mi auguro non avvenga mai).
Per via dei massicci investimenti BCE (la BCE già deteneva 400 miliardi di titoli italiani, ora ha deliberato che quei 400 saranno rinviati senza limiti, di fatto una monetizzazione, ha deliberato altri 220 miliardi di QE per l'Italia e poi ha tolto anche i limiti massimi, col QE interverrà finché sarà necessario, significa che siamo a circa un quarto del debito pubblico con possibilità di salire ancora, una roba che manco in Argentina prima del default, possibile solo perché la BCE rappresenta una area economica fondamentale ed in cui quasi tutti i paesi sono solidi) gli interessi sono bassi, fra i più bassi della storia d'Italia (paghiamo il 4% del pil in interessi, nel 1990 pagavamo il 12%).
Rischio più elevato di altri paesi, interessi bassi, chi vuole stare sul sicuro può investire in paesi europei con rischio minore, chi vuole interessi elevati può guardare altrove, anche in paesi meno rischiosi.
Dovremmo piuttosto evitare di metterci in questa situazione. Oggi non si può ovviamente fare nulla per cambiare questo stato di cose, non si può intervenire sulle spese e qualsiasi cosa si faccia la crescita non aumenterà, si può solo stringere i denti e cercare di uscirne con meno danni possibili (impossibile, fra l'altro, evitare che il debito Pil aumenti parecchio).
Senza stare ad indicare alcuna ricetta, non mi pare il momento, avremmo dovuto pensarci in passato (soprattutto nel periodo 2000/ 2008 e 2013/2019), dovremmo pensarci quando tutto sarà finito. Ma dubito lo faremo.
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