frog ha scritto: 26/06/2019, 17:42
Gerry Donato ha scritto: 31/05/2018, 1:57Solo alcuni spunti di discussione per offrire una visione alternativa, poi spero non si offenda nessuno se rinuncio all'interazione con posizioni così diverse dalle mie
1: Non esiste che la Lega sia al 25% con conseguente crescita della coalizione. Sarebbero più di 2 milioni di incremento in soli 2 mesi, da dove mai arriverebbero se non al massimo proprio dallo stesso CDX? Gli elettori del M5S o sono fortissimamente fidelizzati o arrivano da sinistra, sono pochissimi coloro che andranno da Salvini per ritrovarsi Berlusconi. Come al solito l'emotività dei sondaggi, che nulla hanno di scientifico ma sono solo proiezioni sociologiche del momento spesso nemmeno libere, condizionano in modo assurdo il dibattito politico, ma di sicuro non Salvini.
2: Il Salvini che eventualmente avrebbe guadagnato consenso è un Salvini ben distante da Berlusconi; nel momento stesso in cui è costretto a tornare in coalizione, tutto quello che Salvini ha guadagnato sarà perso con gli interessi e caso mai l'elettore della Lega che vedeva positivamente l'accordo coi 5 Stelle andrà proprio da Di Maio che almeno ha le mani libere.
3: Salvini non riuscirà mai a colmare il gap al sud nei confronti dei 5 Stelle, quindi questo fantomatico 40% che darebbe la maggioranza al CDX al voto è del tutto impraticabile perché la coalizione non riuscirebbe affatto a togliere sufficienti uninominali a Di Maio.
4: Salvini preferisce fare il governo con Di Maio che con Brunetta e Tajani; sa perfettamente che se vuole ottenere risultati riuscirebbe più agilmente a farlo coi 5 Stelle con cui realmente condivide l'ideale di cambiamento; e paradossalmente il Ministero degli Interni, più ancora di un ruolo da Premier che non è nelle sue corde e gli darebbe una visibilità sgradita e responsabilizzante, è esattamente tutto ciò che cerca.
5: Per tutte queste ragioni, pensare che Salvini abbia bluffato e che non voglia fare il governo per andare al voto è quanto di più lontano dalla realtà dal mio punto di vista. E vorrebbe anche dire sottovalutare parecchio la sua capacità e lungimiranza politica, che con tutti i suoi difetti pare non mancargli.
6: La soluzione proposta da Di Maio oggi è un capolavoro politico. In un colpo solo mette "spalle al muro" Salvini, che se rifiuta si ritroverebbe addosso tutta la responsabilità del mancato governo per l'impuntatura su Savona, ed in parte anche Mattarella che non potrebbe più, col protesto dei risparmi e tirando ancora fuori processi alle intenzioni fuori dal contratto di governo, bocciare un altro nome (si presume più "moderato") a cuor leggero tanto più dopo l'autogol Cottarelli.
7: Sinceramente curioso l'equivoco su Oettinger: la seconda versione, ovvero quella corretta e precisa nella traduzione, è cento volte più grave della prima. Nella prima si trattava semplicemente di un'analisi, quasi una previsione, che come tale aveva valore generale e generico; ma nella seconda c'è addirittura una speranza e l'aspettativa che quelle cose avvengano.
8: Sul tema costituzionale, perché nessuno ha la pazienza di citare gli unici soggetti deputati a farlo, ovvero i Costituenti? Se si prende un po' di tempo per leggere, si noterebbe che la discussione nel 1947 non verteva minimamente sull'opportunità da parte del Presidente della Repubblica di entrare nel merito dei ministri, ma addirittura il dubbio era se scavalcarlo del tutto tramite passaggio immediato all'Assemblea o se scavalcarlo del tutto tramite nomina esclusiva del Presidente del Consiglio e poi fiducia parlamentare ai Ministri. Solo per un cavillo tecnico e formale, posto all'attenzione da Einaudi che sottolinea la necessaria procedura graduale delle nomine di Premier prima e di Ministri poi in funzione del connubio col Premier, si è arrivati alla dicitura definitiva che in nessun modo nella ratio originale permetteva al Capo dello Stato di fare ciò che ha fatto Mattarella, potere che sarebbe spettato per i Costituenti solo al Parlamento.
http://www.nascitacostituzione.it/03p2/ ... 92-999.htm
Sono solo i miei due centesimi, nessuna pretesa di aver imbroccato qualcosa

Direi che sul punto 1 e sul punto 3 le cantonate sono piuttosto evidenti, sul punto 6 dove si parla di capolavoro politico attribuendolo a Di Mario direi che sfociamo tranquillamente nel comico
Perdonami, ma se quelle sono cazzate o cantonate allora inutile anche solo entrare nel merito, perché se non è evidente che anzi avevo letto benissimo la situazione e soprattutto la visione di Salvini in quel momento ed in prospettiva, allora siamo su due pianeti diversi.
Io con grande pazienza ti rispondo pure nel merito e passerò pure per sussiegoso e saccente in questo contesto, ma se vogliamo fare logomachia e trovare pretesti del genere per sfogarsi contro governo o persone che in qualche modo appaiono filo-governative, a 40 anni ho imparato che il tempo si può sprecare meglio.
Era maggio eh, due giorni prima Di Maio aveva delirato sull'impeachment a Mattarella (che sbagliò a sua volta a livello costituzionale) e c'era Cottarelli incaricato, col voto come unica alternativa. I miei punti 2, 4 e 5 leggono alla perfezione il quadro e ciò che poi è successo specie sul lato Salvini, credo non si apra discussione. Su quelli discussi:
1: In quel momento storico pochissimi degli elettori del M5S si erano traghettati verso Salvini, anche perché i flussi di voto ci dicono che Salvini è arrivato dopo al 34% con affluenza molto inferiore delle politiche e che quella parte di traghettati dal M5S alla Lega si è sviluppata, come ovvio, successivamente all'azione di governo.
In merito:
http://www.cattaneo.org/wp-content/uplo ... %C3%A0.pdf
Lì si parlava dello scenario di andare al voto in quel momento, ed infatti nel rigo successivo dico che pensare a tutto questo entusiasmo per un Salvini che torna il giorno dopo da Berlusconi e quell'altro che rilancia col reddito di cittadinanza, vuol dire aver capito poco del paese. E Matteo, come dico chiaro, lo sapeva meglio di tutti.
3: E' evidente, quel gap mostruoso che i 5 Stelle avevano nei confronti del centro destra al sud addirittura non si è ancora del tutto ed ovunque colmato ora, figuriamoci all'epoca e considerando la coalizione necessaria dopo che per altro Salvini aveva rifiutato di andare al governo (punto 6). Ed il sistema elettorale a collegi non garantiva affatto Salvini.
Quello che sfugge forse è che oggi Salvini decolla in quanto percepito non solo lontano, ma addirittura contro Berlusconi, autoproclamatosi all'opposizione. E per questo motivo si è creato un flusso, anche magari catalogabile come populista quanto si vuole, verso il nuovo uomo solo al comando senza peli sulla lingua.
6: Stiamo scherzando? Di Maio aveva un solo ed ovvio obiettivo in quel momento: andare al governo. E ce l'ha fatta leggendo bene le carte di Salvini e facendo una mossa azzeccata, ottenendo tutto quello che voleva e per altro approvando già dopo un anno reddito di cittadinanza e spazzacorrotti. Il fatto che poi la percezione sia stata altra, che lui abbia messo se stesso ed altri asini al governo e che si sia trovato un equilibrio sbilanciato non muta il fatto che, tra uno sfogo e l'altro su Playit, questi al governo ci sono ed insieme fanno ancora il 51% netto, pur con uno dei due moribondo.
Sorprendersi per altro del calo tanto più iniziale del M5S dal giorno stesso in cui sarebbe finito al governo, altro mio tormentone quasi morboso negli scorsi anni, è quello sì abbastanza curioso. Figuriamoci mettendosi con uno che fa il populista e propaganda molto meglio di te.
Una cosa al massimo ho sbagliato, circa tre anni fa: non avrei mai pensato che Salvini, con la tuttora assente classe dirigente e le capre patentate che ha portato al governo, sarebbe riuscito a trovare una formula per uscire dalla morsa di Berlusconi e dei suoi camerieri, per evitare cioè la morte politica. E quella formula arrivasse da Giggino.
Vedremo come gestirà nel prossimo anno il potenziale contraccolpo, quando e se come Renzi e Di Maio gli elettori scopriranno il bluff.