NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercenari
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
A mio avviso ha poco senso cercare verità confrontando dati statistici di epoche così differenti. E non solo per fattori culturali ed economici, ma proprio di CBA, perché gira e rigira è questo che fa la differenza.
Il dato "preoccupante" di oggi è il cambio di maglia delle star nel momento in cui ciò ha meno ripercussioni sul lato economico, cioè alla fine del secondo contratto. E le cose che i giocatori vanno a cercare sono fondamentalmente due: soldi e vittorie. Ma se guadagnare tanto non porta a vincere, vincere porta a guadagnare tanto (più che un massimo contrattuale coi Bird Rights), quindi, alla fine dei conti, il danaro rimane la stella polare.
Chi non cambia squadra lo fa infatti principalmente per questioni economiche e ripeto: vincere (o almeno provarci e dunque fare i PO) ti cambia economicamente la vita grazie agli sponsor. Le tasse sono un altro fattore importante che ricade nella categoria dei soldi che finiscono in tasca, come anche la possibilità di giocare in un big market. Ma sono fattori di minor incidenza o comunque molto variabili da caso a caso.
"It's all about money!" Sembra triste dirlo, ma generalmente questa è la regola al giorno d'oggi. Degli anni Novanta, sarà che ero giovane e non capivo, mi rimane invece impresso il ricordo del "soul of the game".
Il dato "preoccupante" di oggi è il cambio di maglia delle star nel momento in cui ciò ha meno ripercussioni sul lato economico, cioè alla fine del secondo contratto. E le cose che i giocatori vanno a cercare sono fondamentalmente due: soldi e vittorie. Ma se guadagnare tanto non porta a vincere, vincere porta a guadagnare tanto (più che un massimo contrattuale coi Bird Rights), quindi, alla fine dei conti, il danaro rimane la stella polare.
Chi non cambia squadra lo fa infatti principalmente per questioni economiche e ripeto: vincere (o almeno provarci e dunque fare i PO) ti cambia economicamente la vita grazie agli sponsor. Le tasse sono un altro fattore importante che ricade nella categoria dei soldi che finiscono in tasca, come anche la possibilità di giocare in un big market. Ma sono fattori di minor incidenza o comunque molto variabili da caso a caso.
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
certo negli 90' l'impressione era "soul of the game" perche giravano decisamente meno soldi rispetto ad oggi altrimenti non sarebbe diverso rispetto ad oggi.
questo fa tutta la differenza del mondo....
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
DODO29186 ha scritto:A mio avviso ha poco senso cercare verità confrontando dati statistici di epoche così differenti. E non solo per fattori culturali ed economici, ma proprio di CBA, perché gira e rigira è questo che fa la differenza.
Il nuovo CBA sta incentivando i contratti brevi, cosa che spinge a cambiare più facilmente
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
se non sbaglio il nuovo CBA e stato piu una richiesta delle squadre che dei giocatori.
fino a qualche anno fa il massimo contrattuale era di 7 e 6 anni,ed e stato ridotto di 5 e 4 anni.
d'altronde tanto per fare un esempio i wolves avevano la possibilita di dare il massimo contrattuale a love,cosa che non hanno voluto e lo stesso love si e pure lamentato publicamente(motivo per cui ha firmato 4 anni con la possibilita di testare il mercato dopo il terzo anno).
fino a qualche anno fa il massimo contrattuale era di 7 e 6 anni,ed e stato ridotto di 5 e 4 anni.
d'altronde tanto per fare un esempio i wolves avevano la possibilita di dare il massimo contrattuale a love,cosa che non hanno voluto e lo stesso love si e pure lamentato publicamente(motivo per cui ha firmato 4 anni con la possibilita di testare il mercato dopo il terzo anno).
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
La vera lotta dell'ultimo lockout era il riequilibrio dei BRI da 57-43 a 50-50, tutto il resto era secondario. I contratti più brevi sono stati fatti per ridurre gli albatross, ma per i franchise player si può offrire di più del normale. Non è certo un sistema ottimale e la pecca principale rimane per me l'uscita dal secondo contratto, ma ha comunque un suo senso. Il problema è che il CBA rimane un compromesso tra NBPA e owner, dunque non sarà mai perfetto.
I Wolves sono vittime della scellerata gestione di Khan più che del CBA, dunque Love vale come esempio di giocatore in uscita dopo il secondo contratto, ma in una situazione tutta sua, perché un GM serio l'avrebbe trattenuto in Minnesota con il contratto più lungo possibile.
Detto ciò per interpretare i dati di Birdman bisognerebbe innanzitutto guardare ai vari CBA passati e vedere il loro funzionamento nelle diverse epoche. Ad esempio, dare contratti più brevi può far pensare subito ad una mobilità più alta, ma la vera differenza la fa l'offerta economica del contratto successivo come incentivo a restare nella stessa franchigia. Alcune cose da verificare possono essere: cosa accadeva prima dell'introduzione dei Bird Rights? Il cap è sempre stato così flessibile? Che incentivi economici c'erano per trattenere i propri FA? Questi sono alcuni fattori decisivi che vanno ad incidere direttamente sulla mobilità dei giocatori e immagino non siano rimasti costanti nel tempo.
Tornando al discorso principale e ragionando in modo grezzo, una differenza che io vedo tra la NBA di oggi e quella degli anni '90 è che un tempo i giocatori (le star in particolare) erano prima di tutto avversari, oggi sono prima di tutto amici.
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Detto ciò per interpretare i dati di Birdman bisognerebbe innanzitutto guardare ai vari CBA passati e vedere il loro funzionamento nelle diverse epoche. Ad esempio, dare contratti più brevi può far pensare subito ad una mobilità più alta, ma la vera differenza la fa l'offerta economica del contratto successivo come incentivo a restare nella stessa franchigia. Alcune cose da verificare possono essere: cosa accadeva prima dell'introduzione dei Bird Rights? Il cap è sempre stato così flessibile? Che incentivi economici c'erano per trattenere i propri FA? Questi sono alcuni fattori decisivi che vanno ad incidere direttamente sulla mobilità dei giocatori e immagino non siano rimasti costanti nel tempo.
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
una volta, intendo anni 80/90, come si comportavano i giocatori rispetto al chiedere ed ottenere di cambiare aria???
oggi se la situazione non è gradita al giocatore indipendentemente dagli anni di contratto rimasti chiede la cessione e nel giro di qualche mese eccolo che è pronto per nuove avventure
perchè secondo me 7 o 5 anni non impedirebbero al melo o love di turno di forzare la mano per uno scambio
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perchè secondo me 7 o 5 anni non impedirebbero al melo o love di turno di forzare la mano per uno scambio
se i videogiochi avessero realmente influenzato la nostra esistenza, ora vivremmo in enormi stanzoni bui, mangiando pillole ascoltando musica elettronica ripetiva
"il culo è ripartito malissimo tra gli esseri umani" (cit.)
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
Le considerazioni sul CBA ci stanno, e sinceramente non ho la minima idea di come fossero le norme contrattuali 30-40 anni fa (neanche 10, a dire il veroDODO29186 ha scritto:La vera lotta dell'ultimo lockout era il riequilibrio dei BRI da 57-43 a 50-50, tutto il resto era secondario. I contratti più brevi sono stati fatti per ridurre gli albatross, ma per i franchise player si può offrire di più del normale. Non è certo un sistema ottimale e la pecca principale rimane per me l'uscita dal secondo contratto, ma ha comunque un suo senso. Il problema è che il CBA rimane un compromesso tra NBPA e owner, dunque non sarà mai perfetto.
I Wolves sono vittime della scellerata gestione di Khan più che del CBA, dunque Love vale come esempio di giocatore in uscita dopo il secondo contratto, ma in una situazione tutta sua, perché un GM serio l'avrebbe trattenuto in Minnesota con il contratto più lungo possibile.
Detto ciò per interpretare i dati di Birdman bisognerebbe innanzitutto guardare ai vari CBA passati e vedere il loro funzionamento nelle diverse epoche. Ad esempio, dare contratti più brevi può far pensare subito ad una mobilità più alta, ma la vera differenza la fa l'offerta economica del contratto successivo come incentivo a restare nella stessa franchigia. Alcune cose da verificare possono essere: cosa accadeva prima dell'introduzione dei Bird Rights? Il cap è sempre stato così flessibile? Che incentivi economici c'erano per trattenere i propri FA? Questi sono alcuni fattori decisivi che vanno ad incidere direttamente sulla mobilità dei giocatori e immagino non siano rimasti costanti nel tempo.
Tornando al discorso principale e ragionando in modo grezzo, una differenza che io vedo tra la NBA di oggi e quella degli anni '90 è che un tempo i giocatori (le star in particolare) erano prima di tutto avversari, oggi sono prima di tutto amici.

Sul fatto che una volta fosse per il "soul of the game" e adesso sia per i soldi sono già molto più dubbioso. Sarà che ogni genere di discorso basato sul "si stava meglio quando si stava paggio" mi fa venire la nausea, ma imho non c'è alcuna differenza tra la mentalità media dell'atleta di oggi e quello di 30 anni fa. Secca dirlo perché immagino che chiunque di noi che scrive su un forum di sport americano sia cresciuto con in camera i poster di un giocatore piuttosto che un altro, ma nella gran parte dei casi gli atleti professionisti sono persone dal cervello molto limitato, che sono portate a spasso da poteri molto più grandi di loro. E che seguono da sempre la stessa logica, quella dei soldi.
L'ultima frase poi, sempre imho sia chiaro, mi sembra una frase che va bene giusto per gente cresciuta a VHS di Bird vs Magic o Jordan vs Bulls (come lo sono io, sia chiaro!). E' logico che quando vai a riassumere un'epoca, questo riesce meglio se si fa per rivalità piuttosto che per amicizie. Ma sono sicuro che tra 20 anni si guarderà con nostalgia alle sfide tra veri "avversari" come Lakers vs Celtic, Lebron vs Celtic, Heat vs Pacers etc. E ci si lamenterà di come non ci sia più lo stesso livello di testosterone di una volta. E via così!
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Re: R: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mer
Bé tra Pierce e Lebron se non c'é odio poco ci manca
Così come non riesco a pensare a Garnett amico di qualcuno nel mondo del basket (ma facciamo pure globo terracqueo), però quando si parla di KG, Pierce, Kobe etc., credo che ci si riferisca ancora ai presunti bei tempi andati
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
DODO29186 ha scritto:... una differenza che io vedo tra la NBA di oggi e quella degli anni '90 è che un tempo i giocatori (le star in particolare) erano prima di tutto avversari, oggi sono prima di tutto amici.








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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
cosa significa il fatto che erano avversari negli anni 90' mentre oggi sono amici?
si puo essere amici fuori dal campo poi quando si tratta di vincere si fa sul serio,insomma l'amicizia non esclude a priori la competitivita tra i vari giocatori.
si puo essere amici fuori dal campo poi quando si tratta di vincere si fa sul serio,insomma l'amicizia non esclude a priori la competitivita tra i vari giocatori.
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
significa che oggi si pensa ad allearsi per vincere e non alle rivalità che nascono e crescono tra team che ripetutamente si affrontanotoure yaya ha scritto:cosa significa il fatto che erano avversari negli anni 90' mentre oggi sono amici?
si puo essere amici fuori dal campo poi quando si tratta di vincere si fa sul serio,insomma l'amicizia non esclude a priori la competitivita tra i vari giocatori.
Reggie Miller, Malone, Stockton, per certi versi anche Ewing, David Robinson, lo stesso MJ...
non hanno mai pensati di allearsi tra loro
MJ ha vinto il primo titolo nel 92, dopo 8 anni che era in nba ed era da anni capocannoniere, primo quintetto nba, primo quintetto difensivo...ha aspettato e ha voluto vincere lui, non ha cercato trade ai C's di Bird, o ai Pistons dei Bad Boys...
la rivalità nata sul campo "valeva" più di ogni amicizia/stima
Reggie Miller non ha mai vinto, ma non ha chiesto/forzato trade
cosi Stockton e Malone che per anni hanno avuto gente come Keefe, Ostertag, Benoit come migliori compagni
Ewing ha giocato la sua prima finale dopo il primo ritiro di MJ...mica ha mai pensato di andare a sostituire BillCartwright o Longley nei Bulls di MJ...
DavidRobinson ha dovuto attendere l'imprevedibile arrivo di TD per giocare le sue prime finali...
amicizia, rivalità, chiamatela come volete, ma nel passato ste alleanze programmate e pensate dai player, non ci sono state
forse in rari casi (io comunque non ne ricordo), forse...
ma non esisteva che i primissimi player nba si "accordavano in qualche modo" per giocare insieme (e non è questione di LBJ-Wade-CB, ma anche di Love, di DH e Harden, DH e DWill, ecc.. ecc... ecc.....)
i player che lamentavano la poca competitività del proprio team ci sono sempre stati, le "minacce" di firmare altrove ci sono sempre state...
ma quasi mai i primi 10-15 player nba si sono "accordati" o hanno forzato trade per "assemblarsi"
oggi invece è la regola
oggi invece è la regola: questa è la grande differenza
PS: imho le statistiche riportate sui primi 8-9-13-20 anni in nba, per quanto ottimamente riportate
non valgono una mazza (senza offesa per chi le ha scritte, studiate, postate, ecc...)
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
Così di gettito mi ricordo solo clyde drexler che si unisce a the dream..
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
Drexler che se non ricordo male aveva scollinato abbondantemente i 30 visto che a Houston è rimasto 3-4 anni per poi terminare li la sua ultradecennale carriera. E lo stesso Hakeem deve avere un paio di anni in meno del compagno anche se poi ha continuato a spiegare basket fino a tarda età.
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
nolian ha scritto:significa che oggi si pensa ad allearsi per vincere e non alle rivalità che nascono e crescono tra team che ripetutamente si affrontanotoure yaya ha scritto:cosa significa il fatto che erano avversari negli anni 90' mentre oggi sono amici?
si puo essere amici fuori dal campo poi quando si tratta di vincere si fa sul serio,insomma l'amicizia non esclude a priori la competitivita tra i vari giocatori.
Reggie Miller, Malone, Stockton, per certi versi anche Ewing, David Robinson, lo stesso MJ...
non hanno mai pensati di allearsi tra loro
MJ ha vinto il primo titolo nel 92, dopo 8 anni che era in nba ed era da anni capocannoniere, primo quintetto nba, primo quintetto difensivo...ha aspettato e ha voluto vincere lui, non ha cercato trade ai C's di Bird, o ai Pistons dei Bad Boys...
la rivalità nata sul campo "valeva" più di ogni amicizia/stima
Reggie Miller non ha mai vinto, ma non ha chiesto/forzato trade
cosi Stockton e Malone che per anni hanno avuto gente come Keefe, Ostertag, Benoit come migliori compagni
Ewing ha giocato la sua prima finale dopo il primo ritiro di MJ...mica ha mai pensato di andare a sostituire BillCartwright o Longley nei Bulls di MJ...
DavidRobinson ha dovuto attendere l'imprevedibile arrivo di TD per giocare le sue prime finali...
amicizia, rivalità, chiamatela come volete, ma nel passato ste alleanze programmate e pensate dai player, non ci sono state
forse in rari casi (io comunque non ne ricordo), forse...
ma non esisteva che i primissimi player nba si "accordavano in qualche modo" per giocare insieme (e non è questione di LBJ-Wade-CB, ma anche di Love, di DH e Harden, DH e DWill, ecc.. ecc... ecc.....)
i player che lamentavano la poca competitività del proprio team ci sono sempre stati, le "minacce" di firmare altrove ci sono sempre state...
ma quasi mai i primi 10-15 player nba si sono "accordati" o hanno forzato trade per "assemblarsi"
oggi invece è la regola
oggi invece è la regola: questa è la grande differenza
PS: imho le statistiche riportate sui primi 8-9-13-20 anni in nba, per quanto ottimamente riportate
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Re: NBA moderna: una lega di irriconoscenti, perdenti mercen
Beh in realtà il tutto è sfasato dal trio creato a Miami fra il 2010 e il 2014. Quello fa cambiare la percezione più totale delle cose. I Big 3 dei Celtics (KG, PP, Ray) erano tutti grandi giocatori in squadre che da 2-3 anni non facevano i Playoffs o quasi.