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I cinemaniaci

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diavolino
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da diavolino » 08/10/2008, 12:14

Finalmente ieri sera sono riuscito a vedere "Il treno per il Darjeeling", film che avrei voluto vedere fin dalla sua uscita ma che a Rimini non è passato in nessuna sala :disgusto: se non a distanza di mesi nell'ambito di una misconosciuta rassegna cinematografica.
Pellicola decisamente godibile, stralunata, a tratti grottesca ed intrisa di un'atmosfera ridicola e malinconica allo stesso tempo.
Da apprezzare, più che la trama in sè, la fotografia, la recitazione, le caratterizzazioni dei personaggi, l'ambientazione e tutto ciò che contribuisce a rendere questo film eccentrico e malinconico come nella tradizione del suo regista.
Un film da vedere e da lasciare decantare, per poi poterlo giudicare ed apprezzare a mente fredda, cosa che sto facendo in questo momento.......
Ultima modifica di diavolino il 08/10/2008, 12:43, modificato 1 volta in totale.
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margheritoni10
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da margheritoni10 » 08/10/2008, 12:36

diavolino ha scritto: Finalmente ieri sera sono riuscito a vedere "Il treno per il Darjeeling", film che avrei voluto vedere fin dalla sua uscita ma che a Rimini non è passato in nessuna sala :disgusto:senon a distanza di mesi nell'ambito di una misconosciuta rassegna cinematografica.
Pellicola decisamente godibile, stralunata, a tratti grottesca ed intrisa di un'atmosfera ridicola e malinconica allo stesso tempo.
Da apprezzare, più che la trama in sè, la fotografia, la recitazione, le caratterizzazioni dei personaggi, l'ambientazione e tutto ciò che contribuisce a rendere questo film eccentrico e malinconico come nella tradizione del suo regista.
Un film da vedere e da lasciare decantare, per poi poterlo giudicare ed apprezzare a mente fredda, cosa che sto facendo in questo momento.......
 



Quoto tutto il resto.
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da margheritoni10 » 08/10/2008, 12:41

  Domani sera finalmente arriva nel golfo La Rabbia di Pasolini. Qualcuno l'ha già visto?
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da diavolino » 08/10/2008, 12:47

margheritoni10 ha scritto:  



Quoto tutto il resto.

  La canzone avevo avuto già modo di conoscerla ed apprezzarla leggendo i vostri commenti all'uscita del film
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da shilton » 08/10/2008, 19:42

Ho recuperato una mia lacuna (visto che sono in ferie),visto ora The Heat quasi tre ore di intensità pura con la combo migliore che ci si può attendere (De Niro - Al Pacino) che da sola vale il film.
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Hank Luisetti
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da Hank Luisetti » 09/10/2008, 10:04

shilton ha scritto: Ho recuperato una mia lacuna (visto che sono in ferie),visto ora The Heat quasi tre ore di intensità pura con la combo migliore che ci si può attendere (De Niro - Al Pacino) che da sola vale il film.

si,quando stanno recitando realmente, non come l'ultimo e soprattutto th heat è micheael mann

visto zohan:film carino,troppo lungo per una commedia becera qual'è,con qualche scena esilarante ma niente più
Ultima modifica di Hank Luisetti il 09/10/2008, 10:37, modificato 1 volta in totale.
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da SULF6HC » 09/10/2008, 18:21

visto ieri l'altro sera Miracle at Sant'anna,diciamo che non è per niente un film di Spike Lee,ha ripetutamente detto che voleva fare un film in italia ma prima doveva naturalemnte trovare un argomento che gli sarebbe interessato,ha voluto evidenziare che alla guerra hanno partecipato soldati neri,magari il "pretesto" per fare questo film poteva essere un po' più attinente alla vera strage di Stazzema,secondo me...  ma alla fine lui ha detto che il film è una ficton,e non ha voluto minimamente riscrivere la storia,dato che è tratto dal libro omonimo di James Mc Bride.
Potrei ritenere giuste alcune critiche da parte dei paritgiani,riguardo al film,dato che il film evidenzia un avvenimento molto importante che non è accaduto veramente,(ma non voglio anticipare nulla a chi non l'ha ancora visto).

Un film,devo essere sincero che non mi è piaciuto,è mi dispiace dirlo dato che sono un fan di spike,ma quando va detto va detto; scene di guerra fatte benissimo,qui si vede la bravura di un grande regista,ma poi un po' troppo superficiale la storia,in alcuni momenti anche noiosi i dialoghi,niente da dire alle interpretazioni degli attori,a parte quella di Luigi Lo Cascio dato che mi è dispiaciuto vederlo in un ruolo "molto secondario".

sono d'accordo con Spike,quando ha detto che doppiato è tutto un altra cosa,una cosa che ha detto ripetutamente è stata che voleva far vedere nel film come gli italiani e i neri in casi del genere si sono sforzati di cercare di comunicare,dato che l'inglese era una lingua che non avevano mai sentito,neppure lontanamente;
questo solo in italia non lo possiamo percepire,dato che sia gli italiani che i neri che i tedeschi si capiscono perfettamente,cosa che invece nel film originale fa evidenziare certe cose molte importanti.
quindi consiglio a tutti di rivederlo una seconda volta in lingua originale.

p.s.
aspetto Inside Men 2 il prossimo lavoro di Spike.
Il cinema è dentro di me (..ma forse anche l'atletica)

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Re: I cinemaniaci

Messaggio da margheritoni10 » 10/10/2008, 0:03

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Vi giuro, non so che dire. Non è un film, è un opera documentaristica, visionaria, una poesia per immagini. Non avevo visto la versione originale e sono rimasto semplicemente spiazzato. Qualcosa di talmente elevato che quasi non si addice alla struttura di un film... dovrei rivederlo dieci volte per coglierne appieno i significati, le intuizioni, le folli visioni del tempo (sconvolge se si contestualizza nell'anno di produzione). Veramente, alzo le mani davanti al genio di Pier Paolo Pasolini.

Riporto una recensione letta ora che mi sembra ampiamente condivisibile.

Non c'è più la metà di Guareschi, nel film. Già questo è un buon risultato per così dire filologico. Chi ha visto la versione del 1963 sa quanto le due parti siano incompatibili, non solo dal punto di vista politico, ma anche e soprattutto da quello umano e intellettuale. Purtroppo lontano dall'intelligenza e dall'ironia sarcastica della saga di Peppone e Don Camillo, Guareschi è reazionario in senso letterale: di fronte ai fatti del mondo, la sua rabbia è appunto solo reattiva, qua e là astiosa e volgare. Al contrario, quella di Pasolini è addolorata e tenera, angosciata dal presente e dal futuro, eppure colma di disperata passione. È creativa e poetica, appunto.
C'è una sorta di confine temporale, in La rabbia. C'è un prima – la guerra, il fascismo, la distruzione – e c'è un poi. Anzi, non un poi ma un'ora che minaccia di uccidere il futuro, riducendolo a una mostruosa persistenza cadaverica del presente. Più tardi, soprattutto negli anni della Trilogia della vita e di Salò, Pasolini la chiamerà dopo storia, questa sopravvivenza senza vita del tempo. Ora invece la descrive come trionfo della normalità. «Cos'è successo nel mondo, dopo la guerra e il dopoguerra? La normalità», scrive appunto in «Vie nuove». Per l'Italia la normalità comincia dopo i funerali di Alcide De Gasperi. Sepolto lo statista «antifascista e ricostruttore», il Paese si immerge nella «normalità dei tempi di pace, di vera, immemore pace». E questo, peraltro, sembra fare tutta la parte ricca del Mondo, mentre quella povera inizia a muoversi e a premere ai confini del senso comune e delle sue pigrizie.
Si chiama colore la nuova, grande questione del Pianeta. E colore significa rivolte, guerre di liberazione, morti, e poi di nuovo normalità. Ma significa anche razzismo, cancro morale dell'umanità, «che come il cancro ha infinite forme ». Così scrive Pasolini nel '62, e così ripete e mostra nel '63,quarant'anni prima che le nostre coscienze tornassero a soffrire di quella stessa malattia multiforme e sempre pronta a camuffarsi.
D'altra parte, anche i poeti vivono nel tempo,e dunque ne respirano l'aria,buona o cattiva che sia. Capita così che Pasolini sia tentato di addolcire la sua rabbia immaginando o forse sognando un luogo sottratto al male, e alla sua fatalità. È l'Unione Sovietica quel luogo mitizzato e popolato di una nuova umanità, o almeno della sua promessa. Certo,i fatti d'Ungheria la smentiscono, quella promessa. E Pasolini li mostra, nella loro crudeltà. Tuttavia il sogno resta, e resta l'illusione. Eppure non è in questo bisogno residuo e illusorio di fede il cuore di La rabbia, ma nel sospetto dell'avvicinarsi di un tempo in cui i pochi che decidono dei molti si nasconderanno dietro la menzogna di una cultura che si dice di massa, ma che rende il mondo sempre più irrea-le, prigioniero dell'ideologia per cui consumare è lo stesso che esser liberi.
È la televisione lo strumento e la dimensione privilegiata di questa costruzione d'una normalità senza più storia, prigioniera di idee piccole e tutte uguali. Così sospetta il filosofo-poeta già all'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso.
E insieme però suggerisce una via d'uscita dal disastro, almeno ipotetica. Questa via d'uscita è la rabbia, appunto: la capacità di indignarsi e dire no. Ma nel nostro Paese – osserva Pasolini nell'intervista con cui Bertolucci chiude il film – la rabbia è piccola e meschina. Lo è perché ama percorrere vie sicure, vie garantite da un nuovo (o vecchio) potere e una nuova (o vecchia) chiesa. È una rabbia senza furia poetica, una rabbia reattiva, più d'una volta reazionaria.


Per chi vuole approfondire c'è questo..

http://www.pasolini.net/cinema_rabbia.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da ripper23 » 10/10/2008, 12:08

Un paio di giorni fa ho colmato una mia lacuna vedendo questo:
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Personalmente l'ho trovato un film gradevole e nulla più. Aldilà di un finale scontato ma molto bello con qualche puntatina anche nel grottesco, il film è ben girato ma la trama in certi casi mi è sembrata stiracchiata e tirata per le orecchie. Alcuni passaggi fondamentali sono troppo affrettati e senza un'accurata spiegazione cinematografica risultano un pò inverosimili (gente che si odia e si ama nel giro di 2 minuti). Grandiosa colonna sonora di Simon e Garfunkel.

In ogni caso, capisco sia il film che ha lanciato il piccolo grande Dustin Hoffman (almeno credo) e riconosco che questo film lasci intravedere alcuni grandi cose, ma secondo me gli manca qualcosa per giustificare il culto che un pò si è creato attorno a questa pellicola.

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Re: I cinemaniaci

Messaggio da Vic Vega » 10/10/2008, 13:11

ripper23 ha scritto: Un paio di giorni fa ho colmato una mia lacuna vedendo questo:
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Personalmente l'ho trovato un film gradevole e nulla più. Aldilà di un finale scontato ma molto bello con qualche puntatina anche nel grottesco, il film è ben girato ma la trama in certi casi mi è sembrata stiracchiata e tirata per le orecchie. Alcuni passaggi fondamentali sono troppo affrettati e senza un'accurata spiegazione cinematografica risultano un pò inverosimili (gente che si odia e si ama nel giro di 2 minuti). Grandiosa colonna sonora di Simon e Garfunkel.

In ogni caso, capisco sia il film che ha lanciato il piccolo grande Dustin Hoffman (almeno credo) e riconosco che questo film lasci intravedere alcuni grandi cose, ma secondo me gli manca qualcosa per giustificare il culto che un pò si è creato attorno a questa pellicola.

Secondo me ci sono buoni film che invecchiano male, probabilmente Il laureato appartiene alla categoria. La storia di sesso tra una donna matura di buona famiglia ed uno sbarbatello poteva risultare inconcepibile e destabilizzante (per i valori borghesi) nel 1967, oggi ha un effetto assai meno dirompente. La stessa colonna sonora di Simon&Garfunkel risultava straordinariamente accattivante all'epoca, a distanza di 4 decenni non ottiene lo stesso effetto. Per farla breve, il film di Nichols mi pare legato a doppia mandata alla temperie culturale in cui fu concepito. La sequenza finale ha avuto il merito di entrare nell'immaginario colletivo di cinefili, romantici e sessantottini, mica facile.  :D

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Re: I cinemaniaci

Messaggio da Jacoby » 10/10/2008, 16:07

Qualche giorno fa mi sono rivisto molto volentieri Se7en di David Fincher....un thriller veramente ben fatto e ben recitato da Brad Pitt,Morgan Freeman e Kevin Spacey.Ottimo e consigliatissimo per tutti gli amanti del genere  :thumbup:
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da Emmanuelle » 10/10/2008, 16:42

Jacoby ha scritto: Qualche giorno fa mi sono rivisto molto volentieri Se7en di David Fincher....un thriller veramente ben fatto e ben recitato da Brad Pitt,Morgan Freeman e Kevin Spacey.Ottimo e consigliatissimo per tutti gli amanti del genere  :thumbup:


Shilton avrebbe da ridire... Io l'ho visto anni fa e me lo sono dimenticato, certo è che la prima parte con la rappresentazione dei peccati capitali mi ha colpito molto. E poi era la prima volta che vedevo Spacey recitare...perfetto per il ruolo, rasato, con quello sguardo limpido e nel contempo inquietante...Un grande.
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da Dazed and Confused » 10/10/2008, 16:58

Davvero Shilton non apprezza Se7en?  :shocking:
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da shilton » 10/10/2008, 17:13

Dazed and Confused ha scritto: Davvero Shilton non apprezza Se7en?  :shocking:

l'ho visto un paio di sere fa per la prima volta, pensavo meglio
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Re: I cinemaniaci

Messaggio da thom yorke » 10/10/2008, 17:16

shilton ha scritto: l'ho visto un paio di sere fa per la prima volta, pensavo meglio
che pubblico esigente!

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