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RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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mario61
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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da mario61 » 27/06/2020, 22:36

esba ha scritto: 27/06/2020, 10:13
frog ha scritto: Chiedo qui visto che mi sembra ci sia vera passione per il genere.
Tra i cantanti lirici, la Callas e Pavarotti, che dalla gente comune vengono considerati i due migliori interpreti di tutti i tempi, lo sono davvero oppure il tutto è dovuto alla loro popolarità anche fuori dal mondo operistico ?
È una questione oltremodo soggettiva.
Come definire chi è stato il più forte calciatore della storia.
Per me Callas la più grande di sempre senza manco pensarci.
Lucianone no.
Gli preferisco altri interpreti.
Lui poi abbastanza ripudiato dagli snob putisti dell’opera, quando divenne una pop star mondiale.

concordo, Callas ha reinventato il canto.  C'è un enorme divario tra il canto delle voci femminili prima della Callas e il canto dopo la Callas. A parte la tecnica, fenomenale, quello che mi impressiona della Callas è l'attenzione al fraseggio, la Callas riusciva a dare espressività alle frasi più banali, illuminando di significati ogni passaggio.  Ci sono state dopo la Callas (prima no) altre cantanti fenomenali, ma ci sono state perchè hanno imparato la lezione della Callas e tuttora le interpretazioni della Callas sono insuperate.  Peccato solo che sia durata poco (dal 1949 quando aveva 25 anni ed era già perfetta, al 1955-1958). Un po' è stata provata dal repertorio (era capace di cantare una sera parti da soprano leggero o lirico di agilità, e la sera dopo parti da soprano drammatico), ma probabilmente c'è stato un declino della muscolatura dovuta a una malattia degenerativa diagnosticata solo negli ultimi anni di vita (è morta a 54 anni) ma che probabilmente ha influito sulla sua capacità muscolare anche quando era in piena carriera.

Lucianone attenti a non sottovalutarlo, nei suoi anni migliori (1970-1979) in un certo repertorio (certo Puccini, Bellini) non aveva rivali.  Se volete sentire un grande tenore sentite l'ultimo atto dei Puritani Decca 1975 cantato da Pavarotti e Sutherland.  Se volete sentire una grande Boheme è sempre Pavarotti con Karajan Decca 1974 il riferimento.

Pavarotti tra il 1970 e il 1975 è stato probabilmente il numero uno al mondo  (in particolare negli Stati Uniti dove ai primi posti delle classifiche operistiche c'erano solo dischi con Pavarotti), ma sicuramente non il migliore di tutti i tempi, e il Pavarotti successivo è calato molto.

Una cosa mi sento di dire del Pavarotti giovane, non sarà stato uno dei maggiori cantanti di tutti i tempi, ma aveva una voce di una bellezza strepitosa, lucente e facilissima.  La sua pecca era la difficoltà nelle mezzevoci, unito a uno stile che se non era guidato da un grande direttore scadeva un po' nel canzonettistico.

PS. Io ascolto la Barcaccia dalla prima puntata del 1989, ma Stinchelli e Suozzo spesso mi fanno incazzare, hanno un gusto molto più verista del mio, adorano cantanti come Cappuccilli e Bastianini che a me sembrano molto carenti dal punto di vista stilistico (e che infatti cadono nei loro microscopi).  E poi non sono mai contenti, se un contralto ha una voce dal timbro non scurissimo non va bene perchè non è un vero contralto, se ha un timbro scuro da vero contralto (come Ewa Podles o Bernadette Manca di Nissa) allora non va bene perchè, a detta loro, sembra un uomo.
Nei microscopi dovrebbero maggiormente mettere maggiormente l'accento sulle differenze stilistiche tra i vari interpreti, invece di misurarne le performance come se il canto fosse una gara sportiva e cercando sempre il "vincitore", cosa che trovo quasi irritante.
Poi c'è un'altra cosa che non sopporto della Barcaccia. Fanno spesso sentire per lunghi tratti sconosciuti che cantano malissimo e non sono ancora riuscito a capire perchè lo fanno.   Può essere interessante sentire gli errori di un cantante famoso, oppure sentire un cantante sconosciuto che canta bene, ma se voglio sentire un cantante sconosciuto che canta malissimo mi basta aprire la bocca.
  
 

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da garylarson » 28/06/2020, 12:54

mario61 ha scritto: 27/06/2020, 22:36
esba ha scritto: 27/06/2020, 10:13
È una questione oltremodo soggettiva.
Come definire chi è stato il più forte calciatore della storia.
Per me Callas la più grande di sempre senza manco pensarci.
Lucianone no.
Gli preferisco altri interpreti.
Lui poi abbastanza ripudiato dagli snob putisti dell’opera, quando divenne una pop star mondiale.

concordo, Callas ha reinventato il canto.  C'è un enorme divario tra il canto delle voci femminili prima della Callas e il canto dopo la Callas. A parte la tecnica, fenomenale, quello che mi impressiona della Callas è l'attenzione al fraseggio, la Callas riusciva a dare espressività alle frasi più banali, illuminando di significati ogni passaggio.  Ci sono state dopo la Callas (prima no) altre cantanti fenomenali, ma ci sono state perchè hanno imparato la lezione della Callas e tuttora le interpretazioni della Callas sono insuperate.  Peccato solo che sia durata poco (dal 1949 quando aveva 25 anni ed era già perfetta, al 1955-1958). Un po' è stata provata dal repertorio (era capace di cantare una sera parti da soprano leggero o lirico di agilità, e la sera dopo parti da soprano drammatico), ma probabilmente c'è stato un declino della muscolatura dovuta a una malattia degenerativa diagnosticata solo negli ultimi anni di vita (è morta a 54 anni) ma che probabilmente ha influito sulla sua capacità muscolare anche quando era in piena carriera.

Lucianone attenti a non sottovalutarlo, nei suoi anni migliori (1970-1979) in un certo repertorio (certo Puccini, Bellini) non aveva rivali.  Se volete sentire un grande tenore sentite l'ultimo atto dei Puritani Decca 1975 cantato da Pavarotti e Sutherland.  Se volete sentire una grande Boheme è sempre Pavarotti con Karajan Decca 1974 il riferimento.

Pavarotti tra il 1970 e il 1975 è stato probabilmente il numero uno al mondo  (in particolare negli Stati Uniti dove ai primi posti delle classifiche operistiche c'erano solo dischi con Pavarotti), ma sicuramente non il migliore di tutti i tempi, e il Pavarotti successivo è calato molto.

Una cosa mi sento di dire del Pavarotti giovane, non sarà stato uno dei maggiori cantanti di tutti i tempi, ma aveva una voce di una bellezza strepitosa, lucente e facilissima.  La sua pecca era la difficoltà nelle mezzevoci, unito a uno stile che se non era guidato da un grande direttore scadeva un po' nel canzonettistico.

PS. Io ascolto la Barcaccia dalla prima puntata del 1989, ma Stinchelli e Suozzo spesso mi fanno incazzare, hanno un gusto molto più verista del mio, adorano cantanti come Cappuccilli e Bastianini che a me sembrano molto carenti dal punto di vista stilistico (e che infatti cadono nei loro microscopi).  E poi non sono mai contenti, se un contralto ha una voce dal timbro non scurissimo non va bene perchè non è un vero contralto, se ha un timbro scuro da vero contralto (come Ewa Podles o Bernadette Manca di Nissa) allora non va bene perchè, a detta loro, sembra un uomo.
Nei microscopi dovrebbero maggiormente mettere maggiormente l'accento sulle differenze stilistiche tra i vari interpreti, invece di misurarne le performance come se il canto fosse una gara sportiva e cercando sempre il "vincitore", cosa che trovo quasi irritante.
Poi c'è un'altra cosa che non sopporto della Barcaccia. Fanno spesso sentire per lunghi tratti sconosciuti che cantano malissimo e non sono ancora riuscito a capire perchè lo fanno.   Può essere interessante sentire gli errori di un cantante famoso, oppure sentire un cantante sconosciuto che canta bene, ma se voglio sentire un cantante sconosciuto che canta malissimo mi basta aprire la bocca.
  
 

Premettendo che "de gustibus non sputazzandum est". Permettemi di dirti che abbiamo della stessa trasmissione delle sensibilità diverse.
Trasmissione che seguo anch'io dai primi anni 90 quando si chiamava il club dell'opera.
Gusto verista? Suozzo è un cultore del canto barocco, ambedue idolatrano Gigli, grande cantante, grande tecnica ma il suo falsettone sarebbe improponibile oggi.
Il microscopio ? Mi sono permesso di consigliarlo, per potere sviluppare una capacità critica rispetto alle voci, sia attuali che del tempo passato evitando topoi mediatici;basta ascoltare Karajan e Toscanini sullo stesso brano, per esempio;( non parlo di Muti, dovremmo aprire un capitolo a parte).
Torniamo alla struttura del microscopio; per loro scelta (o ti piace, o non ti piace, ma il programma è loro) il csd. vincitore è quello che , a loro sindacabile giudizio, rispetti i seguenti parametri: canti esattamente il pezzo come scritto dall'autore, sia aderente al personaggio; cioè un coltralto con la voce scura può essere credibile nella parte della "puttanona" Maddalena nel Rigoletto, sembri un travestito quanto interpreta parti di ventenni. Comunque , come rimarcano spesso, nessuno canta male o stonato, ma scelgono quello che più , sempre a loro parere, aderisce al personaggio sia vocale che interpretativo; lo scopo vorrebbe,anche , essere didattico, non solo verso gli ascoltatori ma anche verso i cantanti che vorrebbero o dovrebbero interpretare quella parte ( qui si apre un universo sulle interpretazioni, tagli, sensibilità ecc.).
Oramai da anni, il microscopio si divide in due parti: se l'aria è famosa vengono "studiate" le voci degli ultimi anni; e qui, concordo, si sentono anche cantati che steccano, ma non è colpa loro , sti qua steccano veramente.
Se l'aria è meno conosciuta, fanno un excursus nella storia.
Dal mio punto di vista più interessante.
Si smontano dei miti ,( la loro parte del programma chiamata "smeagol" * serve a questo).
Capisci quanto Caruso pur con i suoi difetti , sia stato un grande all'epoca, e quanto si può cominciare a parlare di cantanti solo dagli anni 30 in poi , come, pur nella temperie culturale attuale che ci fa esaltare il passato , i cantanti contemporanei , pur non raggiungendo i livelli di una Callas o di un Del Monaco, siano interpreti decisamente validi, oltre , e questo non guasta, avere una credibilità fisica ( ci sono delle gnocche che levati).
Bisognerebbe sempre ricordare che l'opera è uno spettacolo visivo, se no ti ascolti un disco e pace.



* Per non gli abituali fruitori del programma. La vena goliardica è una tipica caratteristica dei due conduttori. Questo ha provocato critiche , ma anche passioni , facendo della Barcaccia oltre a Prima Pagina uno dei programmi più longevi della storia della radio italiana.

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da garylarson » 28/06/2020, 13:12

Penso che molti di voi abbiano conosciuto Florence Jenkings attraverso il film con Meryl Streeps.
Ma la mitica Natalia de Andrade la conobbi attraverso la Barcaccia.

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da mario61 » 28/06/2020, 15:37

garylarson ha scritto: 28/06/2020, 12:54
mario61 ha scritto: 27/06/2020, 22:36

concordo, Callas ha reinventato il canto.  C'è un enorme divario tra il canto delle voci femminili prima della Callas e il canto dopo la Callas. A parte la tecnica, fenomenale, quello che mi impressiona della Callas è l'attenzione al fraseggio, la Callas riusciva a dare espressività alle frasi più banali, illuminando di significati ogni passaggio.  Ci sono state dopo la Callas (prima no) altre cantanti fenomenali, ma ci sono state perchè hanno imparato la lezione della Callas e tuttora le interpretazioni della Callas sono insuperate.  Peccato solo che sia durata poco (dal 1949 quando aveva 25 anni ed era già perfetta, al 1955-1958). Un po' è stata provata dal repertorio (era capace di cantare una sera parti da soprano leggero o lirico di agilità, e la sera dopo parti da soprano drammatico), ma probabilmente c'è stato un declino della muscolatura dovuta a una malattia degenerativa diagnosticata solo negli ultimi anni di vita (è morta a 54 anni) ma che probabilmente ha influito sulla sua capacità muscolare anche quando era in piena carriera.

Lucianone attenti a non sottovalutarlo, nei suoi anni migliori (1970-1979) in un certo repertorio (certo Puccini, Bellini) non aveva rivali.  Se volete sentire un grande tenore sentite l'ultimo atto dei Puritani Decca 1975 cantato da Pavarotti e Sutherland.  Se volete sentire una grande Boheme è sempre Pavarotti con Karajan Decca 1974 il riferimento.

Pavarotti tra il 1970 e il 1975 è stato probabilmente il numero uno al mondo  (in particolare negli Stati Uniti dove ai primi posti delle classifiche operistiche c'erano solo dischi con Pavarotti), ma sicuramente non il migliore di tutti i tempi, e il Pavarotti successivo è calato molto.

Una cosa mi sento di dire del Pavarotti giovane, non sarà stato uno dei maggiori cantanti di tutti i tempi, ma aveva una voce di una bellezza strepitosa, lucente e facilissima.  La sua pecca era la difficoltà nelle mezzevoci, unito a uno stile che se non era guidato da un grande direttore scadeva un po' nel canzonettistico.

PS. Io ascolto la Barcaccia dalla prima puntata del 1989, ma Stinchelli e Suozzo spesso mi fanno incazzare, hanno un gusto molto più verista del mio, adorano cantanti come Cappuccilli e Bastianini che a me sembrano molto carenti dal punto di vista stilistico (e che infatti cadono nei loro microscopi).  E poi non sono mai contenti, se un contralto ha una voce dal timbro non scurissimo non va bene perchè non è un vero contralto, se ha un timbro scuro da vero contralto (come Ewa Podles o Bernadette Manca di Nissa) allora non va bene perchè, a detta loro, sembra un uomo.
Nei microscopi dovrebbero maggiormente mettere maggiormente l'accento sulle differenze stilistiche tra i vari interpreti, invece di misurarne le performance come se il canto fosse una gara sportiva e cercando sempre il "vincitore", cosa che trovo quasi irritante.
Poi c'è un'altra cosa che non sopporto della Barcaccia. Fanno spesso sentire per lunghi tratti sconosciuti che cantano malissimo e non sono ancora riuscito a capire perchè lo fanno.   Può essere interessante sentire gli errori di un cantante famoso, oppure sentire un cantante sconosciuto che canta bene, ma se voglio sentire un cantante sconosciuto che canta malissimo mi basta aprire la bocca.
  

Premettendo che "de gustibus non sputazzandum est". Permettemi di dirti che abbiamo della stessa trasmissione delle sensibilità diverse.
Trasmissione che seguo anch'io dai primi anni 90 quando si chiamava il club dell'opera.
Gusto verista? Suozzo è un cultore del canto barocco, ambedue idolatrano Gigli, grande cantante, grande tecnica ma il suo falsettone sarebbe improponibile oggi.
Il microscopio ? Mi sono permesso di consigliarlo, per potere sviluppare una capacità critica rispetto alle voci, sia attuali che del tempo passato evitando topoi mediatici;basta ascoltare Karajan e Toscanini sullo stesso brano, per esempio;( non parlo di Muti, dovremmo aprire un capitolo a parte).
Torniamo alla struttura del microscopio; per loro scelta (o ti piace, o non ti piace, ma il programma è loro) il csd. vincitore è quello che , a loro sindacabile giudizio, rispetti i seguenti parametri: canti esattamente il pezzo come scritto dall'autore, sia aderente al personaggio; cioè un coltralto con la voce scura può essere credibile nella parte della "puttanona" Maddalena nel Rigoletto, sembri un travestito quanto interpreta parti di ventenni. Comunque , come rimarcano spesso, nessuno canta male o stonato, ma scelgono quello che più , sempre a loro parere, aderisce al personaggio sia vocale che interpretativo; lo scopo vorrebbe,anche , essere didattico, non solo verso gli ascoltatori ma anche verso i cantanti che vorrebbero o dovrebbero interpretare quella parte ( qui si apre un universo sulle interpretazioni, tagli, sensibilità ecc.).
Oramai da anni, il microscopio si divide in due parti: se l'aria è famosa vengono "studiate" le voci degli ultimi anni; e qui, concordo, si sentono anche cantati che steccano, ma non è colpa loro , sti qua steccano veramente.
Se l'aria è meno conosciuta, fanno un excursus nella storia.
Dal mio punto di vista più interessante.
Si smontano dei miti ,( la loro parte del programma chiamata "smeagol" * serve a questo).
Capisci quanto Caruso pur con i suoi difetti , sia stato un grande all'epoca, e quanto si può cominciare a parlare di cantanti solo dagli anni 30 in poi , come, pur nella temperie culturale attuale che ci fa esaltare il passato , i cantanti contemporanei , pur non raggiungendo i livelli di una Callas o di un Del Monaco, siano interpreti decisamente validi, oltre , e questo non guasta, avere una credibilità fisica ( ci sono delle gnocche che levati).
Bisognerebbe sempre ricordare che l'opera è uno spettacolo visivo, se no ti ascolti un disco e pace.



* Per non gli abituali fruitori del programma. La vena goliardica è una tipica caratteristica dei due conduttori. Questo ha provocato critiche , ma anche passioni , facendo della Barcaccia oltre a Prima Pagina uno dei programmi più longevi della storia della radio italiana.
condivido quello che dici sui pregi delle trasmissione, tanto è vero che non ne perdo una, ci sta che la consigli, io mettevo solo in evidenza quello che a me non piace delle trasmissione.

Non sono d'accordo sui gusti di Stinchelli (è lui che è verista, molto più di Suozzo, a mio parere), è tutto meno che amante dell'opera barocca,secondo me.  Per esempio non sopporta la Bartoli, anche se poi a ogni microscopio di arie barocche che si fanno la Bartoli risulta sempre che è la "meno peggio". 
C'è stato su Operaclick un dibattito su un forum tra Landini (un critico musicale) e Stinchelli.  Stinchelli sosteneva che la Bartoli era scadente perchè, tra le tante cose, cantava senza appoggio, Landini recensendo le stesse cose diceva che questa era una precisa scelta stilistica collegata all'esperienza che la Bartoli aveva fatto con gli esecutori di musiche con strumenti originali, in primis Harnoncourt.

Un'altra cosa che mi ha sempre colpito sono le critiche a Mattia Battistini, baritono che è nato nel 1856 e che in piena epoca verdiana era il baritono più famoso.  Battistini (che ha inciso le sue arie in tarda età) ovviamente stilisticamente sta in un altro universo (peggiore del nostro), ma ha una tecnica degli acuti (dolci e luminosi) e delle mezzevoci che è favolosa, un microscopio attento agli aspetti culturali oltre a prendere in giro le manchevolezze stilistiche dovrebbe mettere anche in evidenza le particolarità di un cantante, invece si limitano a dire che è sorpassato, che il suo fraseggio è inventato ecc.  In sostanza secondo me hanno in mente una interpretazione ideale (nata si dallo spartito, ma anche dal loro gusto su portamenti, omogeneità dei registri, fraseggio, timbro ecc.) e cercano di capire chi ci si avvicina di più, a me sembrerebbe più interessante valorizzare maggiormente il portato positivo di ciascun cantante.  

Se ascolti la Barcaccia dal 1989 e dai primi microscopi, avrai visto come sia cambiata la loro percezione di Fischer-Dieskau, proprio grazie ai microscopi.  Nelle prime puntate parlavano di Fischer Dieskau come di un baritono che nell'opera italiana non raggiungeva, per questioni di timbro e verità drammatica, i livelli di altri baritoni nostrani.  Microscopio dopo microscopio, dopo aver verificato che i passaggi che portavano altri baritoni ad impiccarsi, venivano risolti da Fischer Dieskau con estrema facilità e felicità l'hanno rivalutato e ne hanno parlato poi sempre come di un grandissimo, questo per me fa loro onore.  In altri casi, che ti posso dire, le mie orecchie sentono cose diverse da quelle che sentono loro, ma anche per questo sono anche interessato da quello che dicono, anche se a volte  non lo condivido.

Sul fatto che i cantanti attuali siano molto validi sono d'accordo, peraltro è tutta una questione di gusti, a me, tra i tenori attuali, piace molto Michael Spyres, che invece a Suozzo e Stinchelli sembra piacere molto poco perchè giudicano piccola e dal timbro troppo chiaro la sua voce (che a me viceversa, sentita dal vivo, sembra molto potente e piena, in particolare un baritenore del suo calibro in Rossini non lo avevo mai sentito).

Il fatto che tu mi citi come riferimento Del Monaco mi fa pensare che il tuo universo di partenza sia diverso dal mio.  Io sono  appassionato di opera barocca e belcantistica, Handel, Scarlatti, Mozart  (che è in assoluto il mio preferito), Rossini, Bellini.  Per me Gigli è già un cantante verista dal punto di vista del fraseggio, per dire, anche se dalla voce soave.  Ovviamente mi piacciono Verdi, Bizet, Wagner, mi piace molto Puccini, ma non mi piace praticamente nessuna opera della Giovine Scuola Italiana.

 

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da mario61 » 28/06/2020, 16:37

Se volete sentire un baritono degli anni dieci (del secolo scorso) che canti da Dio e che non sia ridicolo dal punto di vista stilistico vi consiglio Pasquale Amato

qui in due registrazione del 1914 e del 1911





 

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da garylarson » 28/06/2020, 20:08

mario61 ha scritto: 28/06/2020, 15:37
garylarson ha scritto: 28/06/2020, 12:54

Premettendo che "de gustibus non sputazzandum est". Permettemi di dirti che abbiamo della stessa trasmissione delle sensibilità diverse.
Trasmissione che seguo anch'io dai primi anni 90 quando si chiamava il club dell'opera.
Gusto verista? Suozzo è un cultore del canto barocco, ambedue idolatrano Gigli, grande cantante, grande tecnica ma il suo falsettone sarebbe improponibile oggi.
Il microscopio ? Mi sono permesso di consigliarlo, per potere sviluppare una capacità critica rispetto alle voci, sia attuali che del tempo passato evitando topoi mediatici;basta ascoltare Karajan e Toscanini sullo stesso brano, per esempio;( non parlo di Muti, dovremmo aprire un capitolo a parte).
Torniamo alla struttura del microscopio; per loro scelta (o ti piace, o non ti piace, ma il programma è loro) il csd. vincitore è quello che , a loro sindacabile giudizio, rispetti i seguenti parametri: canti esattamente il pezzo come scritto dall'autore, sia aderente al personaggio; cioè un coltralto con la voce scura può essere credibile nella parte della "puttanona" Maddalena nel Rigoletto, sembri un travestito quanto interpreta parti di ventenni. Comunque , come rimarcano spesso, nessuno canta male o stonato, ma scelgono quello che più , sempre a loro parere, aderisce al personaggio sia vocale che interpretativo; lo scopo vorrebbe,anche , essere didattico, non solo verso gli ascoltatori ma anche verso i cantanti che vorrebbero o dovrebbero interpretare quella parte ( qui si apre un universo sulle interpretazioni, tagli, sensibilità ecc.).
Oramai da anni, il microscopio si divide in due parti: se l'aria è famosa vengono "studiate" le voci degli ultimi anni; e qui, concordo, si sentono anche cantati che steccano, ma non è colpa loro , sti qua steccano veramente.
Se l'aria è meno conosciuta, fanno un excursus nella storia.
Dal mio punto di vista più interessante.
Si smontano dei miti ,( la loro parte del programma chiamata "smeagol" * serve a questo).
Capisci quanto Caruso pur con i suoi difetti , sia stato un grande all'epoca, e quanto si può cominciare a parlare di cantanti solo dagli anni 30 in poi , come, pur nella temperie culturale attuale che ci fa esaltare il passato , i cantanti contemporanei , pur non raggiungendo i livelli di una Callas o di un Del Monaco, siano interpreti decisamente validi, oltre , e questo non guasta, avere una credibilità fisica ( ci sono delle gnocche che levati).
Bisognerebbe sempre ricordare che l'opera è uno spettacolo visivo, se no ti ascolti un disco e pace.



* Per non gli abituali fruitori del programma. La vena goliardica è una tipica caratteristica dei due conduttori. Questo ha provocato critiche , ma anche passioni , facendo della Barcaccia oltre a Prima Pagina uno dei programmi più longevi della storia della radio italiana.
condivido quello che dici sui pregi delle trasmissione, tanto è vero che non ne perdo una, ci sta che la consigli, io mettevo solo in evidenza quello che a me non piace delle trasmissione.

Non sono d'accordo sui gusti di Stinchelli (è lui che è verista, molto più di Suozzo, a mio parere), è tutto meno che amante dell'opera barocca,secondo me.  Per esempio non sopporta la Bartoli, anche se poi a ogni microscopio di arie barocche che si fanno la Bartoli risulta sempre che è la "meno peggio". 
C'è stato su Operaclick un dibattito su un forum tra Landini (un critico musicale) e Stinchelli.  Stinchelli sosteneva che la Bartoli era scadente perchè, tra le tante cose, cantava senza appoggio, Landini recensendo le stesse cose diceva che questa era una precisa scelta stilistica collegata all'esperienza che la Bartoli aveva fatto con gli esecutori di musiche con strumenti originali, in primis Harnoncourt.

Un'altra cosa che mi ha sempre colpito sono le critiche a Mattia Battistini, baritono che è nato nel 1856 e che in piena epoca verdiana era il baritono più famoso.  Battistini (che ha inciso le sue arie in tarda età) ovviamente stilisticamente sta in un altro universo (peggiore del nostro), ma ha una tecnica degli acuti (dolci e luminosi) e delle mezzevoci che è favolosa, un microscopio attento agli aspetti culturali oltre a prendere in giro le manchevolezze stilistiche dovrebbe mettere anche in evidenza le particolarità di un cantante, invece si limitano a dire che è sorpassato, che il suo fraseggio è inventato ecc.  In sostanza secondo me hanno in mente una interpretazione ideale (nata si dallo spartito, ma anche dal loro gusto su portamenti, omogeneità dei registri, fraseggio, timbro ecc.) e cercano di capire chi ci si avvicina di più, a me sembrerebbe più interessante valorizzare maggiormente il portato positivo di ciascun cantante.  

Se ascolti la Barcaccia dal 1989 e dai primi microscopi, avrai visto come sia cambiata la loro percezione di Fischer-Dieskau, proprio grazie ai microscopi.  Nelle prime puntate parlavano di Fischer Dieskau come di un baritono che nell'opera italiana non raggiungeva, per questioni di timbro e verità drammatica, i livelli di altri baritoni nostrani.  Microscopio dopo microscopio, dopo aver verificato che i passaggi che portavano altri baritoni ad impiccarsi, venivano risolti da Fischer Dieskau con estrema facilità e felicità l'hanno rivalutato e ne hanno parlato poi sempre come di un grandissimo, questo per me fa loro onore.  In altri casi, che ti posso dire, le mie orecchie sentono cose diverse da quelle che sentono loro, ma anche per questo sono anche interessato da quello che dicono, anche se a volte  non lo condivido.

Sul fatto che i cantanti attuali siano molto validi sono d'accordo, peraltro è tutta una questione di gusti, a me, tra i tenori attuali, piace molto Michael Spyres, che invece a Suozzo e Stinchelli sembra piacere molto poco perchè giudicano piccola e dal timbro troppo chiaro la sua voce (che a me viceversa, sentita dal vivo, sembra molto potente e piena, in particolare un baritenore del suo calibro in Rossini non lo avevo mai sentito).

Il fatto che tu mi citi come riferimento Del Monaco mi fa pensare che il tuo universo di partenza sia diverso dal mio.  Io sono  appassionato di opera barocca e belcantistica, Handel, Scarlatti, Mozart  (che è in assoluto il mio preferito), Rossini, Bellini.  Per me Gigli è già un cantante verista dal punto di vista del fraseggio, per dire, anche se dalla voce soave.  Ovviamente mi piacciono Verdi, Bizet, Wagner, mi piace molto Puccini, ma non mi piace praticamente nessuna opera della Giovine Scuola Italiana.

 
ok direi che abbiamo una visione diversa, ma vivaddio" è la differenza di opinioni che rende possibili le corse dei cavalli" Oscar Wilde.
Ma dimmi , veramente riesci a reggere la visione della Bartoli quando canta, non fisicamente perchè , diciamocelo è decisamente sciabile ma diciamo esteticamente .
Per rimanere in tema, con me con Fischer Diskau, come dice lo zingaro che saccheggia gli appartamenti,sfondi una porta aperta. Io sono /ero un baritono, faccio il tifo sempre per il cattivo. :naughty:

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Messaggio da mario61 » 28/06/2020, 21:32

garylarson ha scritto: 28/06/2020, 20:08
mario61 ha scritto: 28/06/2020, 15:37
condivido quello che dici sui pregi delle trasmissione, tanto è vero che non ne perdo una, ci sta che la consigli, io mettevo solo in evidenza quello che a me non piace delle trasmissione.

Non sono d'accordo sui gusti di Stinchelli (è lui che è verista, molto più di Suozzo, a mio parere), è tutto meno che amante dell'opera barocca,secondo me.  Per esempio non sopporta la Bartoli, anche se poi a ogni microscopio di arie barocche che si fanno la Bartoli risulta sempre che è la "meno peggio". 
C'è stato su Operaclick un dibattito su un forum tra Landini (un critico musicale) e Stinchelli.  Stinchelli sosteneva che la Bartoli era scadente perchè, tra le tante cose, cantava senza appoggio, Landini recensendo le stesse cose diceva che questa era una precisa scelta stilistica collegata all'esperienza che la Bartoli aveva fatto con gli esecutori di musiche con strumenti originali, in primis Harnoncourt.

Un'altra cosa che mi ha sempre colpito sono le critiche a Mattia Battistini, baritono che è nato nel 1856 e che in piena epoca verdiana era il baritono più famoso.  Battistini (che ha inciso le sue arie in tarda età) ovviamente stilisticamente sta in un altro universo (peggiore del nostro), ma ha una tecnica degli acuti (dolci e luminosi) e delle mezzevoci che è favolosa, un microscopio attento agli aspetti culturali oltre a prendere in giro le manchevolezze stilistiche dovrebbe mettere anche in evidenza le particolarità di un cantante, invece si limitano a dire che è sorpassato, che il suo fraseggio è inventato ecc.  In sostanza secondo me hanno in mente una interpretazione ideale (nata si dallo spartito, ma anche dal loro gusto su portamenti, omogeneità dei registri, fraseggio, timbro ecc.) e cercano di capire chi ci si avvicina di più, a me sembrerebbe più interessante valorizzare maggiormente il portato positivo di ciascun cantante.  

Se ascolti la Barcaccia dal 1989 e dai primi microscopi, avrai visto come sia cambiata la loro percezione di Fischer-Dieskau, proprio grazie ai microscopi.  Nelle prime puntate parlavano di Fischer Dieskau come di un baritono che nell'opera italiana non raggiungeva, per questioni di timbro e verità drammatica, i livelli di altri baritoni nostrani.  Microscopio dopo microscopio, dopo aver verificato che i passaggi che portavano altri baritoni ad impiccarsi, venivano risolti da Fischer Dieskau con estrema facilità e felicità l'hanno rivalutato e ne hanno parlato poi sempre come di un grandissimo, questo per me fa loro onore.  In altri casi, che ti posso dire, le mie orecchie sentono cose diverse da quelle che sentono loro, ma anche per questo sono anche interessato da quello che dicono, anche se a volte  non lo condivido.

Sul fatto che i cantanti attuali siano molto validi sono d'accordo, peraltro è tutta una questione di gusti, a me, tra i tenori attuali, piace molto Michael Spyres, che invece a Suozzo e Stinchelli sembra piacere molto poco perchè giudicano piccola e dal timbro troppo chiaro la sua voce (che a me viceversa, sentita dal vivo, sembra molto potente e piena, in particolare un baritenore del suo calibro in Rossini non lo avevo mai sentito).

Il fatto che tu mi citi come riferimento Del Monaco mi fa pensare che il tuo universo di partenza sia diverso dal mio.  Io sono  appassionato di opera barocca e belcantistica, Handel, Scarlatti, Mozart  (che è in assoluto il mio preferito), Rossini, Bellini.  Per me Gigli è già un cantante verista dal punto di vista del fraseggio, per dire, anche se dalla voce soave.  Ovviamente mi piacciono Verdi, Bizet, Wagner, mi piace molto Puccini, ma non mi piace praticamente nessuna opera della Giovine Scuola Italiana.


ok direi che abbiamo una visione diversa, ma vivaddio" è la differenza di opinioni che rende possibili le corse dei cavalli" Oscar Wilde.
Ma dimmi , veramente riesci a reggere la visione della Bartoli quando canta, non fisicamente perchè , diciamocelo è decisamente sciabile ma diciamo esteticamente .
Per rimanere in tema, con me con Fischer Diskau, come dice lo zingaro che saccheggia gli appartamenti,sfondi una porta aperta. Io sono /ero un baritono, faccio il tifo sempre per il cattivo. :naughty:

dal punto di vista estetico (le espressioni che fa la Bartoli quanto canta) sono d'accordo con te, ma il suo più grave difetto è, secondo me, la mancanza di volume  (anche perchè in teatro le smorfie si vedono poco).  L'avevo vista alla Scala nel 1991 nel Conte Ory. Però l'avevo vista soltanto, perchè ero in Loggione e dal loggione la sua voce non si sentiva,  Però in disco o in radio entrambi questi difetti non incidono.  Peraltro non c'è modo di vederla in teatro, io avevo preso biglietti per ben due recite del Giulio Cesare alla Scala, ma la maledetta ha dato forfeit quando ha saputo che non sarebbe stato rinnovato l'incarico al suo amico Pereira, dimostrando in ciò una totale assenza di professionalità e di rispetto per il pubblico.

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da garylarson » 28/06/2020, 21:57

mario61 ha scritto: 28/06/2020, 21:32
garylarson ha scritto: 28/06/2020, 20:08
ok direi che abbiamo una visione diversa, ma vivaddio" è la differenza di opinioni che rende possibili le corse dei cavalli" Oscar Wilde.
Ma dimmi , veramente riesci a reggere la visione della Bartoli quando canta, non fisicamente perchè , diciamocelo è decisamente sciabile ma diciamo esteticamente .
Per rimanere in tema, con me con Fischer Diskau, come dice lo zingaro che saccheggia gli appartamenti,sfondi una porta aperta. Io sono /ero un baritono, faccio il tifo sempre per il cattivo. :naughty:

dal punto di vista estetico (le espressioni che fa la Bartoli quanto canta) sono d'accordo con te, ma il suo più grave difetto è, secondo me, la mancanza di volume  (anche perchè in teatro le smorfie si vedono poco).  L'avevo vista alla Scala nel 1991 nel Conte Ory. Però l'avevo vista soltanto, perchè ero in Loggione e dal loggione la sua voce non si sentiva,  Però in disco o in radio entrambi questi difetti non incidono.  Peraltro non c'è modo di vederla in teatro, io avevo preso biglietti per ben due recite del Giulio Cesare alla Scala, ma la maledetta ha dato forfeit quando ha saputo che non sarebbe stato rinnovato l'incarico al suo amico Pereira, dimostrando in ciò una totale assenza di professionalità e di rispetto per il pubblico.
a proposito, te che sei un esperto. In originale Giulio Cesare era un castrato ( il cantante dell'opera , non il dittatore naturalmente).
Siamo in qualche modo vicino alla vocalità originale con gli interpreti attuali? Oltre alla sonorità degli strumenti ma sopratutto dei tempi, visto che non era, se non sbaglio, ancora inventato il metronomo.
Insomma non è che ci si fa delle pippe mentali sulle interpretazioni e magari erano completamente diverse ?
ps hai anche tu la vittima delle tue passioni ?
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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da mario61 » 28/06/2020, 22:35

garylarson ha scritto: 28/06/2020, 21:57
mario61 ha scritto: 28/06/2020, 21:32

dal punto di vista estetico (le espressioni che fa la Bartoli quanto canta) sono d'accordo con te, ma il suo più grave difetto è, secondo me, la mancanza di volume  (anche perchè in teatro le smorfie si vedono poco).  L'avevo vista alla Scala nel 1991 nel Conte Ory. Però l'avevo vista soltanto, perchè ero in Loggione e dal loggione la sua voce non si sentiva,  Però in disco o in radio entrambi questi difetti non incidono.  Peraltro non c'è modo di vederla in teatro, io avevo preso biglietti per ben due recite del Giulio Cesare alla Scala, ma la maledetta ha dato forfeit quando ha saputo che non sarebbe stato rinnovato l'incarico al suo amico Pereira, dimostrando in ciò una totale assenza di professionalità e di rispetto per il pubblico.
a proposito, te che sei un esperto. In originale Giulio Cesare era un castrato ( il cantante dell'opera , non il dittatore naturalmente).
Siamo in qualche modo vicino alla vocalità originale con gli interpreti attuali? Oltre alla sonorità degli strumenti ma sopratutto dei tempi, visto che non era, se non sbaglio, ancora inventato il metronomo.
Insomma non è che ci si fa delle pippe mentali sulle interpretazioni e magari erano completamente diverse ?
sono convinto che fossero completamente diverse, innanzitutto c'erano i castrati che adesso non ci sono più (nonostante il grande miglioramento dei controtenori penso che i controtenori abbiano problemi di volume e le voci un po' fisse e non possano nemmeno dare l'idea da quale fosse la vera voce di castrato, io me la immagino più come la voce, sia nel volume che nel timbro, di Gigli ad esempio).  Sui tempi penso che quelli staccati oggi (anche dalla Bartoli) siano spesso eccessivi , non a caso si parla di Ba-rock per individuare una certa tendenza attuale. 
Peraltro anche ai tempi c'erano molte diversità tra i vari autori, Handel era famoso per staccare tempi molto più vivi dei suoi contemporanei e per questo era aspramente criticato da Corelli, tanto per dire. 

Però sugli equilibri timbrici secondo me abbiamo fatto grandissimi passi avanti.  Le orchestre barocche attuali hanno un rapporto molto più equilibrato tra archi e fiati (che nelle orchestre moderne venivano soffocati) e il tessuto contrappuntistico e timbrico è più chiaro e comprensibile. E anche lo stile di canto (la ricerca delle improvvisazioni e la tecnica delle variazioni, una maggiore attenzione allo stile rispetto al volume di voce) è più appropriato ora rispetto a qualche anno fa

Ma anche Rossini penso lo eseguissero in maniera molto differente da come lo si esegue adesso.  Per esempio il tenore rossiniano è molto spesso un baritenore, e l'unico che mi da questa idea tra i tenori che ho ascoltato è Spyres (vedi il video su Youtube della Donna del Lago che ha dato alla Scala e che ho visto) e per quando riguarda il canto femminile e l'estetica basta leggere la vita di Rossini scritta da Stendhal, che era un suo grande ammiratore. Se si legge la descrizione della Pasta, ossia della massima cantante rossiniana e belliniana, la voce della Pasta viene descritta come fortemente disomogenea tra i registri, sembrava quasi che avesse voci diverse che usava mirabilmente per fini espressivi con una forte connotazione drammatica.  Quindi anche il concetto di perfetta omogeneità timbrica, che adesso è imperante, è pur sempre un concetto relativo. Stendhal evidenzia anche una fruizione dell'opera molto molto differente da quella attuale; quando usciva un 'opera la si andava ad ascoltare per 15-20 volte fino ad averla prima assimilata e poi esaurita per passare poi all'opera successiva (era raro prima della seconda metà dell'ottocento che un'opera venisse ripresa).

Non penso peraltro che l'obiettivo degli attuali esecutori della musica barocca sia quello di ricostruire fedelmente il modo di esecuzione del settecento  (questo era forse l'intento dei primi specialisti, quelli operanti negli anni settanta), quanto piuttosto di trovare un modo di proporre queste opere in modo da interessare anche il pubblico attuale.

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da garylarson » 29/06/2020, 3:04

Grazie, molto interessante.

Coriolanus
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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da Coriolanus » 29/06/2020, 14:13

esba ha scritto:Piccoli segnali di ripresa.
Mi scrive La Scala dicendomi che per lo spettacolo che non ho potuto vedere (Il Turco) mi si da la possibilità di rimborso oppure di opzione per altra opera nel palinsesto del teatro.

Ho scelto la 2.

Vediamo.
Io ad inizio aprile ho mandato le foto dei biglietti al teatro d'opera di Roma per il voucher, mi hanno risposto che avrebbero fatto all'apertura dei botteghini. Ancora niente. Va bene che non sono neanche usciti i programmi futuri, ma a luglio fanno qualche opera al circo massimo e forse ci andrei
mvp18 ha scritto:Non so come ho fatto a perdermi questo topic, essendo cresciuto a Milano sono fan anch'io. Parto subito con una provocazione: possiamo considerare Rossini al livello di Wagner o si rischia il ban per bestemmia?
Rossini era un genio!
Basta ascoltare l'inizio della Petite Messe Solennelle, la versione con i pianoforti soprattutto, l'ironia che mette in un pezzo sacro...
Comunque ai suoi tempi era famosissimo anche dopo il suo precoce (e misterioso forse) ritiro, poi il gusto cambiò e rimase nell'oblio a parte Barbiere e Tell. Ancora oggi ci sono tante opere che andrebbero approfondite.

Detto questo, Wagner ebbe un'importanza fondamentale sulla musica del '900, pari a quella di nessun altro, forse anche per la pretenziosità dei suoi libretti.
Ascoltato il Tristan in teatro qualche anno fa, è un'esperienza mistica, con le sue lungaggini certo, quindi devi stare nel giusto mood per apprezzare.
frog ha scritto:Chiedo qui visto che mi sembra ci sia vera passione per il genere.
Tra i cantanti lirici, la Callas e Pavarotti, che dalla gente comune vengono considerati i due migliori interpreti di tutti i tempi, lo sono davvero oppure il tutto è dovuto alla loro popolarità anche fuori dal mondo operistico ?
La Callas sicuramente rivoluzionò il settore, col suo incredibile magnetismo e appartenenza al personaggio, nonostante la voce bruttina, ogni sua interpretazione accendeva qualcosa nello spettatore. A me non fa impazzire, ma non si può negare la sua grandezza. E c'entra poco ma ho sempre pensato fosse una gran bella donna :forza:

Pavarotti al contrario ha una delle più belle voci del '900, ma gli viene contestata una certa genericità d'interpretazione: secondo me è vero fino ad un certo punto, nel senso che ogni cantante ha dei personaggi che gli riescono meglio anche per caratteristiche vocali; prendiamo per esempio il suo Duca di Mantova, Pavarotti È il Duca a mio avviso.
Un grandissimo comunque.
Il mio preferito resta però Del Monaco.

https://youtu.be/l6S_kx0gDzc

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da Gio » 29/06/2020, 20:09

mario61 ha scritto: 27/06/2020, 22:36
........

Una cosa mi sento di dire del Pavarotti giovane, non sarà stato uno dei maggiori cantanti di tutti i tempi, ma aveva una voce di una bellezza strepitosa, lucente e facilissima.  La sua pecca era la difficoltà nelle mezzevoci, unito a uno stile che se non era guidato da un grande direttore scadeva un po' nel canzonettistico.

.....

Assolutamente d'accodo, per quello che puo valere. Veramente una voce incredibile.

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da Gio » 29/06/2020, 20:23

mario61 ha scritto: 28/06/2020, 22:35
garylarson ha scritto: 28/06/2020, 21:57
a proposito, te che sei un esperto. In originale Giulio Cesare era un castrato ( il cantante dell'opera , non il dittatore naturalmente).
Siamo in qualche modo vicino alla vocalità originale con gli interpreti attuali? Oltre alla sonorità degli strumenti ma sopratutto dei tempi, visto che non era, se non sbaglio, ancora inventato il metronomo.
Insomma non è che ci si fa delle pippe mentali sulle interpretazioni e magari erano completamente diverse ?
sono convinto che fossero completamente diverse, innanzitutto c'erano i castrati che adesso non ci sono più (nonostante il grande miglioramento dei controtenori penso che i controtenori abbiano problemi di volume e le voci un po' fisse e non possano nemmeno dare l'idea da quale fosse la vera voce di castrato, io me la immagino più come la voce, sia nel volume che nel timbro, di Gigli ad esempio).  Sui tempi penso che quelli staccati oggi (anche dalla Bartoli) siano spesso eccessivi , non a caso si parla di Ba-rock per individuare una certa tendenza attuale. 
Peraltro anche ai tempi c'erano molte diversità tra i vari autori, Handel era famoso per staccare tempi molto più vivi dei suoi contemporanei e per questo era aspramente criticato da Corelli, tanto per dire. 

Però sugli equilibri timbrici secondo me abbiamo fatto grandissimi passi avanti.  Le orchestre barocche attuali hanno un rapporto molto più equilibrato tra archi e fiati (che nelle orchestre moderne venivano soffocati) e il tessuto contrappuntistico e timbrico è più chiaro e comprensibile. E anche lo stile di canto (la ricerca delle improvvisazioni e la tecnica delle variazioni, una maggiore attenzione allo stile rispetto al volume di voce) è più appropriato ora rispetto a qualche anno fa

Ma anche Rossini penso lo eseguissero in maniera molto differente da come lo si esegue adesso.  Per esempio il tenore rossiniano è molto spesso un baritenore, e l'unico che mi da questa idea tra i tenori che ho ascoltato è Spyres (vedi il video su Youtube della Donna del Lago che ha dato alla Scala e che ho visto) e per quando riguarda il canto femminile e l'estetica basta leggere la vita di Rossini scritta da Stendhal, che era un suo grande ammiratore. Se si legge la descrizione della Pasta, ossia della massima cantante rossiniana e belliniana, la voce della Pasta viene descritta come fortemente disomogenea tra i registri, sembrava quasi che avesse voci diverse che usava mirabilmente per fini espressivi con una forte connotazione drammatica.  Quindi anche il concetto di perfetta omogeneità timbrica, che adesso è imperante, è pur sempre un concetto relativo. Stendhal evidenzia anche una fruizione dell'opera molto molto differente da quella attuale; quando usciva un 'opera la si andava ad ascoltare per 15-20 volte fino ad averla prima assimilata e poi esaurita per passare poi all'opera successiva (era raro prima della seconda metà dell'ottocento che un'opera venisse ripresa).

Non penso peraltro che l'obiettivo degli attuali esecutori della musica barocca sia quello di ricostruire fedelmente il modo di esecuzione del settecento  (questo era forse l'intento dei primi specialisti, quelli operanti negli anni settanta), quanto piuttosto di trovare un modo di proporre queste opere in modo da interessare anche il pubblico attuale.
Senza entrare nella diatriba sulla bartoli .... che a me pice da anni :fischia: .... come voce,  ma finalmente un discorso serio sugli equilibri timbrici delle orchestre barocche .... :enchante: . Grazie. (E la citazione di stendahl, :appl: ).

Posso rilanciare con, oltre al rapporto tra achi e fiati, anche con la "riscoperta" e l'uso di stumenti e tecniche d'epoca.
 

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da garylarson » 29/06/2020, 21:16

mario61 ha scritto: 28/06/2020, 22:35
garylarson ha scritto: 28/06/2020, 21:57
a proposito, te che sei un esperto. In originale Giulio Cesare era un castrato ( il cantante dell'opera , non il dittatore naturalmente).
Siamo in qualche modo vicino alla vocalità originale con gli interpreti attuali? Oltre alla sonorità degli strumenti ma sopratutto dei tempi, visto che non era, se non sbaglio, ancora inventato il metronomo.
Insomma non è che ci si fa delle pippe mentali sulle interpretazioni e magari erano completamente diverse ?
sono convinto che fossero completamente diverse, innanzitutto c'erano i castrati che adesso non ci sono più (nonostante il grande miglioramento dei controtenori penso che i controtenori abbiano problemi di volume e le voci un po' fisse e non possano nemmeno dare l'idea da quale fosse la vera voce di castrato, io me la immagino più come la voce, sia nel volume che nel timbro, di Gigli ad esempio).  Sui tempi penso che quelli staccati oggi (anche dalla Bartoli) siano spesso eccessivi , non a caso si parla di Ba-rock per individuare una certa tendenza attuale. 
Peraltro anche ai tempi c'erano molte diversità tra i vari autori, Handel era famoso per staccare tempi molto più vivi dei suoi contemporanei e per questo era aspramente criticato da Corelli, tanto per dire. 

Però sugli equilibri timbrici secondo me abbiamo fatto grandissimi passi avanti.  Le orchestre barocche attuali hanno un rapporto molto più equilibrato tra archi e fiati (che nelle orchestre moderne venivano soffocati) e il tessuto contrappuntistico e timbrico è più chiaro e comprensibile. E anche lo stile di canto (la ricerca delle improvvisazioni e la tecnica delle variazioni, una maggiore attenzione allo stile rispetto al volume di voce) è più appropriato ora rispetto a qualche anno fa

Ma anche Rossini penso lo eseguissero in maniera molto differente da come lo si esegue adesso.  Per esempio il tenore rossiniano è molto spesso un baritenore, e l'unico che mi da questa idea tra i tenori che ho ascoltato è Spyres (vedi il video su Youtube della Donna del Lago che ha dato alla Scala e che ho visto) e per quando riguarda il canto femminile e l'estetica basta leggere la vita di Rossini scritta da Stendhal, che era un suo grande ammiratore. Se si legge la descrizione della Pasta, ossia della massima cantante rossiniana e belliniana, la voce della Pasta viene descritta come fortemente disomogenea tra i registri, sembrava quasi che avesse voci diverse che usava mirabilmente per fini espressivi con una forte connotazione drammatica.  Quindi anche il concetto di perfetta omogeneità timbrica, che adesso è imperante, è pur sempre un concetto relativo. Stendhal evidenzia anche una fruizione dell'opera molto molto differente da quella attuale; quando usciva un 'opera la si andava ad ascoltare per 15-20 volte fino ad averla prima assimilata e poi esaurita per passare poi all'opera successiva (era raro prima della seconda metà dell'ottocento che un'opera venisse ripresa).

Non penso peraltro che l'obiettivo degli attuali esecutori della musica barocca sia quello di ricostruire fedelmente il modo di esecuzione del settecento  (questo era forse l'intento dei primi specialisti, quelli operanti negli anni settanta), quanto piuttosto di trovare un modo di proporre queste opere in modo da interessare anche il pubblico attuale.

forse è per questo che Rossini riusciva a prendere dei brani da sue opere precedenti per inserirli nelle nuove.
C'è un aneddoto in questione.
" Alla prima dell'Otello, dopo l'inizio della marcia funebre che accompagna l'infelice Desdemona al sepolcro, un amico osservò al maestro:
Ma questo è il motivo della calunnia nel Barbiere.
Ebbene che ci male, rispose Rossini, Desdemona non è forse morta calunniata?"

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Re: RECONDIDA ARMONIA - Amici del loggione

Messaggio da mario61 » 29/06/2020, 22:07

garylarson ha scritto: 29/06/2020, 21:16
mario61 ha scritto: 28/06/2020, 22:35
sono convinto che fossero completamente diverse, innanzitutto c'erano i castrati che adesso non ci sono più (nonostante il grande miglioramento dei controtenori penso che i controtenori abbiano problemi di volume e le voci un po' fisse e non possano nemmeno dare l'idea da quale fosse la vera voce di castrato, io me la immagino più come la voce, sia nel volume che nel timbro, di Gigli ad esempio).  Sui tempi penso che quelli staccati oggi (anche dalla Bartoli) siano spesso eccessivi , non a caso si parla di Ba-rock per individuare una certa tendenza attuale. 
Peraltro anche ai tempi c'erano molte diversità tra i vari autori, Handel era famoso per staccare tempi molto più vivi dei suoi contemporanei e per questo era aspramente criticato da Corelli, tanto per dire. 

Però sugli equilibri timbrici secondo me abbiamo fatto grandissimi passi avanti.  Le orchestre barocche attuali hanno un rapporto molto più equilibrato tra archi e fiati (che nelle orchestre moderne venivano soffocati) e il tessuto contrappuntistico e timbrico è più chiaro e comprensibile. E anche lo stile di canto (la ricerca delle improvvisazioni e la tecnica delle variazioni, una maggiore attenzione allo stile rispetto al volume di voce) è più appropriato ora rispetto a qualche anno fa

Ma anche Rossini penso lo eseguissero in maniera molto differente da come lo si esegue adesso.  Per esempio il tenore rossiniano è molto spesso un baritenore, e l'unico che mi da questa idea tra i tenori che ho ascoltato è Spyres (vedi il video su Youtube della Donna del Lago che ha dato alla Scala e che ho visto) e per quando riguarda il canto femminile e l'estetica basta leggere la vita di Rossini scritta da Stendhal, che era un suo grande ammiratore. Se si legge la descrizione della Pasta, ossia della massima cantante rossiniana e belliniana, la voce della Pasta viene descritta come fortemente disomogenea tra i registri, sembrava quasi che avesse voci diverse che usava mirabilmente per fini espressivi con una forte connotazione drammatica.  Quindi anche il concetto di perfetta omogeneità timbrica, che adesso è imperante, è pur sempre un concetto relativo. Stendhal evidenzia anche una fruizione dell'opera molto molto differente da quella attuale; quando usciva un 'opera la si andava ad ascoltare per 15-20 volte fino ad averla prima assimilata e poi esaurita per passare poi all'opera successiva (era raro prima della seconda metà dell'ottocento che un'opera venisse ripresa).

Non penso peraltro che l'obiettivo degli attuali esecutori della musica barocca sia quello di ricostruire fedelmente il modo di esecuzione del settecento  (questo era forse l'intento dei primi specialisti, quelli operanti negli anni settanta), quanto piuttosto di trovare un modo di proporre queste opere in modo da interessare anche il pubblico attuale.

forse è per questo che Rossini riusciva a prendere dei brani da sue opere precedenti per inserirli nelle nuove.
C'è un aneddoto in questione.
" Alla prima dell'Otello, dopo l'inizio della marcia funebre che accompagna l'infelice Desdemona al sepolcro, un amico osservò al maestro:
Ma questo è il motivo della calunnia nel Barbiere.
Ebbene che ci male, rispose Rossini, Desdemona non è forse morta calunniata?"

si, ci hai preso, un'opera veniva abbandonata e, oltretutto non c'era la stampa pubblica delle partiture come oggi, ma gli spartiti erano  in copie limitatissime gestite dall'editore, per cui non c'era la possibilità di fare confronti tra le varie opere.  Quando, molto più avanti, si è diffusa la stampa delle opere Rossini stesso detto che così avrebbero visto i suoi autoprestiti (l'ha detto in modo molto più ironico, come era tipico di Rossini, ma non mi ricordo le parole esatte, era tipo - scopriranno i miei peccati).

Questo però aveva anche degli svantaggi, Il fallimento del Turco in Italia (opera, secondo me, magnifica) nel 1814 alla Scala è dovuto anche al fatto che il pubblico milanese pensasse che l'opera fosse il rifacimento dell'Italiana in Algeri data nel 1813 a Venezia.  In realtà sono due opere diversissime, l'Italiana in Algeri è una follia comica, Il Turco in Italia è un'opera quasi mozartiana, con una comicità più sfumata  e non hanno pezzi musicali in comune.   Il Turco in Italia cadde e non fu ripreso praticamente fino al 1950, quando lo riprese Gavazzeni a Roma, che pur avendo la Callas come FIorilla, tagliò, non si capisce perchè, la grande aria finale di Fiorilla.  

Rossini inserì alcuni dei pezzi più belli del Turco in Italia nella Gazzetta, opera scritta nel 1816 per Napoli. Visto che il Turco in Italia non l'aveva praticamente visto nessuno avrà pensato che fosse un peccato non riproporre musica così bella.

A proposito di prestiti, una cosa che a me ha colpito del Turco in Italia è la citazione del Don Giovanni di Mozart (il coro che canta "voga voga a terra a terra" lo fa sul tema del commendatore che dice "don giovanni, a cenar teco") inserito in uno dei primi cori del Turco in Italia



Il caso che citi (Otello e Barbiere) è l'eccezione che conferma la regola, in quanto proprio Otello e Barbiere sono le sole due opere di Rossini rimaste nel repertorio per tutto l'ottocento, il Barbiere non è mai uscito dal repertorio, Otello uscì dal repertorio solo con la diffusione dell'Otello di Verdi a fine  ottocento

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