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Roma: di sindaci, equini e sospetti

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
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hispanico82
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da hispanico82 » 10/11/2017, 10:22

Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 23:53 Non vorrei entrare in una pericolosa analisi tecnico-tattica della testata, ma nessuno di voi ha notato come il gesto violento parta senza alcun preavviso, quasi come un improvviso tic nervoso non premeditato, come se il cervello di colpo si fosse spento (o acceso, a seconda dei punti di vista)?

Due secondi prima di partire con la frustata stava sorridendo dicendo "non me ne fotte un cazzo", poi i due si guardano per qualche istante in un clima quasi crepuscolare in cui il giornalista sembra prossimo alla resa mentre inclina la testa, e poi come una visione in Lost il buon Spada entra in una dimensione parallela annunciata solo da un minimalista "ahò" e sferra la capocciata.

Qualcuno ha cercato e sta cercando di vedere il potere e l'onnipotenza dietro a quel gesto, cavalcando magari lo spinoso parallelo col fascismo, ma quell'episodio è pura e semplice violenza, con connotati più neurologici che fascisti. Non c'è una valutazione dei rischi e delle conseguenze, è un qualcosa di troppo barbaro e vistoso per passare sotto traccia grazie all'impunità ed all'intoccabilità che pervade quell'uomo; tanto è vero che stanotte è a Regina Coeli.

Il fascismo non è mai stato quel tipo di violenza istintivo, animale, immediato e proprio per questo circoscritto nel tempo al singolo episodio, ma una forma di violenza molto più sofisticata, premeditata, strategica, appunto "squadrista", in cui l'eliminazione del "nemico" tramite testate non avrebbe mai e poi mai portato a 20 anni di regime.

Gerry, non so quanto hai avuto a che fare con questi personaggi di persona, ma quando ho iniziato a vedere il video dagli atteggiamenti del personaggio si vedeva subito che era infastidito e che sarebbe passato all'azione..

Altro che tic nervoso, se il giornalista l'avesse capito (e magari l'ha anche capito, vista la reazione successiva di assoluta calma) sarebbe andato via molto prima.

Premesso che sono daccordo con tutto quanto scritto da Platoon, rispondo a frog sul suo ultimo post:

1. quelle 3 regioni non sono lo specchio di Italia perchè ci sono organizzazioni criminali potenti che nelle altre regioni comandano in altri modi (perchè mi auguro che nessuno qui dentro pensi ancora che la mafia stia solo in Sicilia e la camorra solo in Campania...) ma un criminale è un criminale, sia che sia di Ostia sia che abiti a Scampia, quindi questa demagogia doveva risparmiarsela

2. è chiaro che è triste, ma ti basta averci vissuto per capire che va così, e non da ieri e sicuramente non finirà domani. E' morta ogni speranza? Forse così ci si rende conto quando si dice "i napoletani si devono ribellare alla camorra, non possono solo lamentarsi" come se poi c'è uno stato che ti tutela, se ti ribelli, o come se ci fosse uno stato che crea un tessuto sociale dove non attecchiscano queste idee

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Noodles
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Noodles » 10/11/2017, 10:22

MarkoJaric ha scritto: 10/11/2017, 7:30
Gio ha scritto:
Proviamo cosi: non e` una puttanata "l’asserire che i delinquenti e gli intrallazzi con le mafie stanno sempre dietro a organizzazioni ‘fasciste’" [cit.] ma realta dei fatti.


Mio nonno era sergente del regio esercito sotto il diretto comando di mori ..... era "presente" quando a mori fu ordinato di prendersela con i briganti ma di lascire stare i "signori" ..... che fosse una cosa principalmente di facciata, o perlomeno fino ad un certo livello e cosa nota.

Ecco me ce mancava il classico tizio col nonno che ha fatto una guerra mondiale..
Vabbeh.. ci provo io a riscrivertelo.
“"l’asserire che i delinquenti e gli intrallazzi con le mafie stanno SEMPRE dietro a organizzazioni ‘fasciste’"
Come se altre organizzazioni eversive di opposta natura politica non hanno mai intrallazzato con mafie e robe del genere.

Edit. Tra l’altro credo che Cucco e Di Giorgio, perseguiti dal Mori non credo rientrassero nella categoria ‘briganti’ visto i ruoli che ricoprivano all’epoca.


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se l'utilizzo dell'avverbio 'sempre' può risultare eccessivo, Gio ha ragione su tutto il resto.

Anche se le relazioni più strette avverranno col passare del tempo vivendo il suo culmine tra anni 80 e 90.

Mussolini nei primi anni 20' aveva davvero l'obiettivo di debellare la Sicilia dal fenomeno mafioso.
Ma non ne conosceva nulla, fino agli 60 per la verità, la mafia siciliana è stata sempre e sola identificata (da Roma) come fenomeno sporadico di brigantaggio violento. Non c'era alcuna consapevolezza della struttura interna e dei potenti legami.
Il famoso prefetto di ferro Mori si approccia con piglio violento assaltando interi paesi, deportando intere famiglie...ma non raggiunge mai il cuore del gotha mafioso. Si concentra in particolare sui briganti (che vanno distinti dalla mafia) e sui criminali di vario tipo, sfruttando l'occasione tra l'altro di torturare e incarcerare parecchi socialisti e comunisti (ma questa è un'altra storia).
Col passare del tempo il prefetto comincia ad individuare i prodromi del terzo livello di cui parlava Falcone.
Ossia il collegamento tra queste organizzazioni criminali con il potere politico.
Nel momento in cui comincia a toccare i Cucco e i Di Giorgio, i signori fascisti, viene rimosso dal suo incarico.

quindi il fascismo ha sostanzialmente combattuto contro la manovalanza mafiosa (anche se più briganti che membri di cosche), ma nel momento in cui ha individuato i centri del potere si è tirato indietro.

la fase dove il fascismo ha vissuto, tramite alcuni suoi componenti, in stretto contatto con cosa nostra, è da ricercare nelle stragi anni 80 e 90.
Lì ci sono tantissimi riferimenti.
Alcuni di loro agivano nel reperimento di armi di vario tipo.
Per esempio per la strage di Capaci fu utilizzato un artificiere di ordine nuovo, un partito fascista siciliano.
(nessuno si è mai chiesto come facessero un branco di contadini, quali effettivamente erano, ad utilizzare strumenti di guerra come quelli usati durante le stragi).
Pippo Calò a Roma ha avuto per lungo tempo interlocutori e legami con i fascisti romani (e banda magliana).
In alcune stragi 'nere' c'è la mano di alcuni mafiosi.
In altre mafiose, c'è la collaborazione di alcuni fascisti .
Paolo Bellini, altro esponente di avanguardia nazionale, ha confermato di aver intrattenuto per anni una relazione commerciale con il clan di Nino Gioè.
E storie come la sua ce ne sono a centinaia in quegli anni, anche tra i servizi segreti.

poi c'è da dire che la maggior parte di queste persone sono dei veri e propri cani sciolti, non rappresentavano un partito, erano più che altro dei personaggi che gravitavano nell'orbita mafia per scopi personali, per motivi ideologici anticomunisti (e antisindacali) o perchè referenti di alcuni gruppi di potere.

ed è anche vero che, come scrive dietto, Borsellino fosse un elettore convinto dell'MSI.

c'è da dire però che lo stragismo nero ha vissuto (e temo viva ancora) notevoli punti di contatto con la mafia.

diciamo che spesso, dagli anni 60 in poi, si sono trovati ad avere interessi comuni. :biggrin:
Ultima modifica di Noodles il 10/11/2017, 10:51, modificato 1 volta in totale.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Noodles » 10/11/2017, 10:27

hispanico82 ha scritto: 10/11/2017, 10:22
Gerry, non so quanto hai avuto a che fare con questi personaggi di persona, ma quando ho iniziato a vedere il video dagli atteggiamenti del personaggio si vedeva subito che era infastidito e che sarebbe passato all'azione..

Altro che tic nervoso, se il giornalista l'avesse capito (e magari l'ha anche capito, vista la reazione successiva di assoluta calma) sarebbe andato via molto prima.

straquoto.

era chiaro che era molto nervoso sin dal primo momento, è proprio il classico modo di interagire.


il buon Gerry, beato lui, frequenta solo salottini di letterati e filosofi... :forza:

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Dietto » 10/11/2017, 10:29

Noodles ha scritto:
MarkoJaric ha scritto: 10/11/2017, 7:30

Ecco me ce mancava il classico tizio col nonno che ha fatto una guerra mondiale..
Vabbeh.. ci provo io a riscrivertelo.
“"l’asserire che i delinquenti e gli intrallazzi con le mafie stanno SEMPRE dietro a organizzazioni ‘fasciste’"
Come se altre organizzazioni eversive di opposta natura politica non hanno mai intrallazzato con mafie e robe del genere.

Edit. Tra l’altro credo che Cucco e Di Giorgio, perseguiti dal Mori non credo rientrassero nella categoria ‘briganti’ visto i ruoli che ricoprivano all’epoca.


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se l'utilizzo dell'avverbio 'sempre' può risultare eccessivo, Gio ha ragione su tutto il resto.

Anche se le relazioni più strette avverranno col passare del tempo vivendo il suo culmine tra anni 80 e 90.

Mussolini nei primi anni 20' aveva davvero l'obiettivo di debellare la Sicilia dal fenomeno mafioso.
Ma non ne conosceva nulla, fino agli 60 per la verità, la mafia siciliana è stata sempre e sola identificata (da Roma) come fenomeno sporadico di brigantaggio violento. Non c'era alcuna consapevolezza della struttura interna e dei potenti legami.
Il famoso prefetto di ferro Mori si approccia con piglio violento assaltando interi paesi, deportando intere famiglie...ma non raggiunge mai il cuore del gotha mafioso. Si concentra in particolare sui briganti (che vanno distinti dalla mafia) e sui criminali di vario tipo, sfruttando l'occasione tra l'altro di torturare e incarcerare parecchi socialisti e comunisti (ma questa è un'altra storia).
Col passare del tempo il prefetto comincia ad individuare i prodromi del terzo livello di cui parlava Falcone.
Ossia il collegamento tra queste organizzazioni criminali con il potere politico.
Nel momento in cui comincia a toccare i Cucco e i Di Giorgio, i signori fascisti, viene rimosso dal suo incarico.

quindi il fascismo ha sostanzialmente combattuto contro la manovalanza mafiosa (anche se più briganti che membri di cosche), ma nel momento in cui ha individuato i centri del potere si è tirato indietro.

la fase dove il fascismo ha vissuto, tramite alcuni suoi componenti, in stretto contatto con cosa nostra, è da ricercare nelle stragi anni 80 e 90.
Lì ci sono tantissimi riferimenti.
Alcuni di loro agivano nel reperimento di armi di vario tipo.
Per esempio per la strage di Capaci fu utilizzato un artificiere di ordine nuovo, un partito fascista siciliano.
(nessuno si è mai chiesto come facessero un branco di contadini, quali effettivamente erano, ad utilizzare strumenti di guerra come quelli usati durante le stragi).
Pippo Calò a Roma ha avuto per lungo tempo interlocutori e legami con i fascisti romani (e banda magliana).
In alcune stragi 'nere' c'è la mano di alcuni mafiosi.
In altre mafiose, c'è la collaborazione di alcuni fascisti .
Paolo Bellini, altro esponente di avanguardia nazionale, ha confermato di aver intrattenuto per anni una relazione commerciale con il clan di Nino Gioè.
E storie come la sua ce ne sono a centinaia in quegli anni, anche tra i servizi segreti.

poi c'è da dire che la maggior parte di queste persone sono dei veri e propri cani sciolti, non rappresentavano un partito, erano più che altro dei personaggi che gravitavano nell'orbita mafia per scopi personali, per motivi ideologici anticomunisti (e antisindacali) o perchè referenti di alcuni gruppi di potere.

ed è anche vero che, come scrive dietto, Borsellino fosse un elettore convinto dell'MSI.

c'è da dire però che lo stragismo nero ha vissuto (e temo viva ancora) notevoli punti di contatto con la mafia.

diciamo che spesso, dagli anni 60 in poi, si trovati ad avere interessi comuni. Immagine
Tutto assolutamente giusto.
Poi si, credo che il filone principale fosse dato da cani sciolti che univano o dividevano a seconda della necessità, un po' come i legami della Banda con i fascisti.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da MarkoJaric » 10/11/2017, 10:40

Noodles ha scritto:
MarkoJaric ha scritto: 10/11/2017, 7:30

Ecco me ce mancava il classico tizio col nonno che ha fatto una guerra mondiale..
Vabbeh.. ci provo io a riscrivertelo.
“"l’asserire che i delinquenti e gli intrallazzi con le mafie stanno SEMPRE dietro a organizzazioni ‘fasciste’"
Come se altre organizzazioni eversive di opposta natura politica non hanno mai intrallazzato con mafie e robe del genere.

Edit. Tra l’altro credo che Cucco e Di Giorgio, perseguiti dal Mori non credo rientrassero nella categoria ‘briganti’ visto i ruoli che ricoprivano all’epoca.


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se l'utilizzo dell'avverbio 'sempre' può risultare eccessivo, Gio ha ragione su tutto il resto.

Anche se le relazioni più strette avverranno col passare del tempo vivendo il suo culmine tra anni 80 e 90.

Mussolini nei primi anni 20' aveva davvero l'obiettivo di debellare la Sicilia dal fenomeno mafioso.
Ma non ne conosceva nulla, fino agli 60 per la verità, la mafia siciliana è stata sempre e sola identificata (da Roma) come fenomeno sporadico di brigantaggio violento. Non c'era alcuna consapevolezza della struttura interna e dei potenti legami.
Il famoso prefetto di ferro Mori si approccia con piglio violento assaltando interi paesi, deportando intere famiglie...ma non raggiunge mai il cuore del gotha mafioso. Si concentra in particolare sui briganti (che vanno distinti dalla mafia) e sui criminali di vario tipo, sfruttando l'occasione tra l'altro di torturare e incarcerare parecchi socialisti e comunisti (ma questa è un'altra storia).
Col passare del tempo il prefetto comincia ad individuare i prodromi del terzo livello di cui parlava Falcone.
Ossia il collegamento tra queste organizzazioni criminali con il potere politico.
Nel momento in cui comincia a toccare i Cucco e i Di Giorgio, i signori fascisti, viene rimosso dal suo incarico.

quindi il fascismo ha sostanzialmente combattuto contro la manovalanza mafiosa (anche se più briganti che membri di cosche), ma nel momento in cui ha individuato i centri del potere si è tirato indietro.

la fase dove il fascismo ha vissuto, tramite alcuni suoi componenti, in stretto contatto con cosa nostra, è da ricercare nelle stragi anni 80 e 90.
Lì ci sono tantissimi riferimenti.
Alcuni di loro agivano nel reperimento di armi di vario tipo.
Per esempio per la strage di Capaci fu utilizzato un artificiere di ordine nuovo, un partito fascista siciliano.
(nessuno si è mai chiesto come facessero un branco di contadini, quali effettivamente erano, ad utilizzare strumenti di guerra come quelli usati durante le stragi).
Pippo Calò a Roma ha avuto per lungo tempo interlocutori e legami con i fascisti romani (e banda magliana).
In alcune stragi 'nere' c'è la mano di alcuni mafiosi.
In altre mafiose, c'è la collaborazione di alcuni fascisti .
Paolo Bellini, altro esponente di avanguardia nazionale, ha confermato di aver intrattenuto per anni una relazione commerciale con il clan di Nino Gioè.
E storie come la sua ce ne sono a centinaia in quegli anni, anche tra i servizi segreti.

poi c'è da dire che la maggior parte di queste persone sono dei veri e propri cani sciolti, non rappresentavano un partito, erano più che altro dei personaggi che gravitavano nell'orbita mafia per scopi personali, per motivi ideologici anticomunisti (e antisindacali) o perchè referenti di alcuni gruppi di potere.

ed è anche vero che, come scrive dietto, Borsellino fosse un elettore convinto dell'MSI.

c'è da dire però che lo stragismo nero ha vissuto (e temo viva ancora) notevoli punti di contatto con la mafia.

diciamo che spesso, dagli anni 60 in poi, si trovati ad avere interessi comuni. :biggrin:

Sono anche d’accordo.. ma se su Cucco la cosa andò effettivamente come la metti tu (anche se tra accuse e assoluzioni varie ci furono robe pazzesche) per quanto riguarda il generale Di Giorgio non ne uscì poi con le ossa rotte (Mori intendo).


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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da lele_warriors » 10/11/2017, 10:49

ora leggo che gli han chiuso la palestra perchè priva di autorizzazioni, nei 2 anni di commissariamento immagino fosse tutto ok, ovvio, no?
stan facendo passare una cosa seria per una pagliacciata, fra un arresto tirato per i capelli e sta roba qua.
.“Odio gli Shilton. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli Shilton.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da frog » 10/11/2017, 10:50

hispanico82 ha scritto: 10/11/2017, 10:22
Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 23:53 Non vorrei entrare in una pericolosa analisi tecnico-tattica della testata, ma nessuno di voi ha notato come il gesto violento parta senza alcun preavviso, quasi come un improvviso tic nervoso non premeditato, come se il cervello di colpo si fosse spento (o acceso, a seconda dei punti di vista)?

Due secondi prima di partire con la frustata stava sorridendo dicendo "non me ne fotte un cazzo", poi i due si guardano per qualche istante in un clima quasi crepuscolare in cui il giornalista sembra prossimo alla resa mentre inclina la testa, e poi come una visione in Lost il buon Spada entra in una dimensione parallela annunciata solo da un minimalista "ahò" e sferra la capocciata.

Qualcuno ha cercato e sta cercando di vedere il potere e l'onnipotenza dietro a quel gesto, cavalcando magari lo spinoso parallelo col fascismo, ma quell'episodio è pura e semplice violenza, con connotati più neurologici che fascisti. Non c'è una valutazione dei rischi e delle conseguenze, è un qualcosa di troppo barbaro e vistoso per passare sotto traccia grazie all'impunità ed all'intoccabilità che pervade quell'uomo; tanto è vero che stanotte è a Regina Coeli.

Il fascismo non è mai stato quel tipo di violenza istintivo, animale, immediato e proprio per questo circoscritto nel tempo al singolo episodio, ma una forma di violenza molto più sofisticata, premeditata, strategica, appunto "squadrista", in cui l'eliminazione del "nemico" tramite testate non avrebbe mai e poi mai portato a 20 anni di regime.

Gerry, non so quanto hai avuto a che fare con questi personaggi di persona, ma quando ho iniziato a vedere il video dagli atteggiamenti del personaggio si vedeva subito che era infastidito e che sarebbe passato all'azione..

Altro che tic nervoso, se il giornalista l'avesse capito (e magari l'ha anche capito, vista la reazione successiva di assoluta calma) sarebbe andato via molto prima.

Premesso che sono daccordo con tutto quanto scritto da Platoon, rispondo a frog sul suo ultimo post:

1. quelle 3 regioni non sono lo specchio di Italia perchè ci sono organizzazioni criminali potenti che nelle altre regioni comandano in altri modi (perchè mi auguro che nessuno qui dentro pensi ancora che la mafia stia solo in Sicilia e la camorra solo in Campania...) ma un criminale è un criminale, sia che sia di Ostia sia che abiti a Scampia, quindi questa demagogia doveva risparmiarsela

2. è chiaro che è triste, ma ti basta averci vissuto per capire che va così, e non da ieri e sicuramente non finirà domani. E' morta ogni speranza? Forse così ci si rende conto quando si dice "i napoletani si devono ribellare alla camorra, non possono solo lamentarsi" come se poi c'è uno stato che ti tutela, se ti ribelli, o come se ci fosse uno stato che crea un tessuto sociale dove non attecchiscano queste idee

Sul punto uno, non ho sentito l'intervista in questione, quindi vado per deduzione, io penso che lui intendesse dire che, come ho scritto nel mio primo post, relativo a questo episodio, magari in certi quartieri di Napoi o Catania o Reggio Calabria, puoi aspettarti che ad una domanda scomoda insistita si possa avere come reazione un atto di tale violenza, magari in altre zone d'Italia meno.
Riportiamo l'episodio nel suo contesto per favore, qui ci sono due persone che stanno parlando in pieno giorno davanti ad una telecamera e Spada, dopo aver colpito il giornalista, prosegue con il pestaggio con un manganello, probabilmente perché l'olio di ricino l'aveva dimenticato a casa e non si preoccupa assolutamente di impossessarsi della videocamera, cercando di far sparire le prove, sentendosi assolutamente legittimato a compiere quell'atto..
Quante volte in zone non controllate dalla criminalità organizzata hai visto una scena simile ?
Io non me ne ricordo nessuna, magari mi è sfuggita.
Probabilmente era questo ciò che il giornalista voleva dire.

Sul secondo punto, non ci sono punti di domanda da mettere, se uno la pensa così è morta ogni speranza, ripeto è legittimo pensarla così, ma è infinitamente triste.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da lele_warriors » 10/11/2017, 10:57

frog ha scritto: 10/11/2017, 10:50
hispanico82 ha scritto: 10/11/2017, 10:22

Gerry, non so quanto hai avuto a che fare con questi personaggi di persona, ma quando ho iniziato a vedere il video dagli atteggiamenti del personaggio si vedeva subito che era infastidito e che sarebbe passato all'azione..

Altro che tic nervoso, se il giornalista l'avesse capito (e magari l'ha anche capito, vista la reazione successiva di assoluta calma) sarebbe andato via molto prima.

Premesso che sono daccordo con tutto quanto scritto da Platoon, rispondo a frog sul suo ultimo post:

1. quelle 3 regioni non sono lo specchio di Italia perchè ci sono organizzazioni criminali potenti che nelle altre regioni comandano in altri modi (perchè mi auguro che nessuno qui dentro pensi ancora che la mafia stia solo in Sicilia e la camorra solo in Campania...) ma un criminale è un criminale, sia che sia di Ostia sia che abiti a Scampia, quindi questa demagogia doveva risparmiarsela

2. è chiaro che è triste, ma ti basta averci vissuto per capire che va così, e non da ieri e sicuramente non finirà domani. E' morta ogni speranza? Forse così ci si rende conto quando si dice "i napoletani si devono ribellare alla camorra, non possono solo lamentarsi" come se poi c'è uno stato che ti tutela, se ti ribelli, o come se ci fosse uno stato che crea un tessuto sociale dove non attecchiscano queste idee

Sul punto uno, non ho sentito l'intervista in questione, quindi vado per deduzione, io penso che lui intendesse dire che, come ho scritto nel mio primo post, relativo a questo episodio, magari in certi quartieri di Napoi o Catania o Reggio Calabria, puoi aspettarti che ad una domanda scomoda insistita si possa avere come reazione un atto di tale violenza, magari in altre zone d'Italia meno.
Riportiamo l'episodio nel suo contesto per favore, qui ci sono due persone che stanno parlando in pieno giorno davanti ad una telecamera e Spada, dopo aver colpito il giornalista, prosegue con il pestaggio con un manganello, probabilmente perché l'olio di ricino l'aveva dimenticato a casa e non si preoccupa assolutamente di impossessarsi della videocamera, cercando di far sparire le prove, sentendosi assolutamente legittimato a compiere quell'atto..
Quante volte in zone non controllate dalla criminalità organizzata hai visto una scena simile ?
Io non me ne ricordo nessuna, magari mi è sfuggita.
Probabilmente era questo ciò che il giornalista voleva dire.

Sul secondo punto, non ci sono punti di domanda da mettere, se uno la pensa così è morta ogni speranza, ripeto è legittimo pensarla così, ma è infinitamente triste.

come ha scritto qualcun altro non riuscite a comprendere delle cose, perchè evidentemente non avete mai avuto a che fare con personaggi simili.
- dall'atteggiamento innanzitutto si vedeva che era nervoso, e poteva partirgli l'embolo da un momento all'altro. e ripeto, vorrei vederla tutta l'intervista, non 30 secondi. l'han mostrata ieri sera?
- te lo aspetti a napoli, a reggio calabria, ma anche ad ostia, a bolzano, a vercelli, atrieste, se trovi la/le persone sbagliate eh. non è che in altri posti ci siano solo i santerelli, o esiste la mafia/camorra, ma c'è delinquenza anche molto più spiccia. tra l'altro è ridicolo, visto chi andava a intervistare, e su quale argomento, rimanere sopresi di una reazione del genere, visti anche i personaggi.
- come già detto a sta gente non gliene fotte niente di una telecamera (che se poi la spaccava da quel che ho compreso c'erano svariati testimoni nei dintorni), ma reagisce spesso di impulso, quindi centra zero. e stai tranquillo che gli è andata pure bene, perchè metti che arrivavano altri amici suoi, o gli giravano ancora di più i coglioni che finiva molto peggio di un naso rotto.
- scene simili, se ne vedono di continuo, che siano testate/pugni/calci o non so cosa, ma dove vivete? nel mondo delle favole?
il tutto sta facendo scalpore perchè ripreso da 1 telecamera posta perfettamente davanti al tizio, altrimenti se leggi qualsiasi cronaca locale, di risse, pugni, e via dicendo ne trovi quanti vuoi ovunque eh.
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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da frog » 10/11/2017, 11:01

lele_warriors ha scritto: 10/11/2017, 10:57
frog ha scritto: 10/11/2017, 10:50

Sul punto uno, non ho sentito l'intervista in questione, quindi vado per deduzione, io penso che lui intendesse dire che, come ho scritto nel mio primo post, relativo a questo episodio, magari in certi quartieri di Napoi o Catania o Reggio Calabria, puoi aspettarti che ad una domanda scomoda insistita si possa avere come reazione un atto di tale violenza, magari in altre zone d'Italia meno.
Riportiamo l'episodio nel suo contesto per favore, qui ci sono due persone che stanno parlando in pieno giorno davanti ad una telecamera e Spada, dopo aver colpito il giornalista, prosegue con il pestaggio con un manganello, probabilmente perché l'olio di ricino l'aveva dimenticato a casa e non si preoccupa assolutamente di impossessarsi della videocamera, cercando di far sparire le prove, sentendosi assolutamente legittimato a compiere quell'atto..
Quante volte in zone non controllate dalla criminalità organizzata hai visto una scena simile ?
Io non me ne ricordo nessuna, magari mi è sfuggita.
Probabilmente era questo ciò che il giornalista voleva dire.

Sul secondo punto, non ci sono punti di domanda da mettere, se uno la pensa così è morta ogni speranza, ripeto è legittimo pensarla così, ma è infinitamente triste.

come ha scritto qualcun altro non riuscite a comprendere delle cose, perchè evidentemente non avete mai avuto a che fare con personaggi simili.
- dall'atteggiamento innanzitutto si vedeva che era nervoso, e poteva partirgli l'embolo da un momento all'altro. e ripeto, vorrei vederla tutta l'intervista, non 30 secondi. l'han mostrata ieri sera?
- te lo aspetti a napoli, a reggio calabria, ma anche ad ostia, a bolzano, a vercelli, atrieste, se trovi la/le persone sbagliate eh. non è che in altri posti ci siano solo i santerelli, o esiste la mafia/camorra, ma c'è delinquenza anche molto più spiccia. tra l'altro è ridicolo, visto chi andava a intervistare, e su quale argomento, rimanere sopresi di una reazione del genere, visti anche i personaggi.
- come già detto a sta gente non gliene fotte niente di una telecamera (che se poi la spaccava da quel che ho compreso c'erano svariati testimoni nei dintorni), ma reagisce spesso di impulso, quindi centra zero. e stai tranquillo che gli è andata pure bene, perchè metti che arrivavano altri amici suoi, o gli giravano ancora di più i coglioni che finiva molto peggio di un naso rotto.
- scene simili, se ne vedono di continuo, che siano testate/pugni/calci o non so cosa, ma dove vivete? nel mondo delle favole?
il tutto sta facendo scalpore perchè ripreso da 1 telecamera posta perfettamente davanti al tizio, altrimenti se leggi qualsiasi cronaca locale, di risse, pugni, e via dicendo ne trovi quanti vuoi ovunque eh.

"Scene simili se ne vedono di continuo" non mi va bene come risposta, mi porti un esempio con un video e poi ne parliamo.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Dietto » 10/11/2017, 11:08

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da lele_warriors » 10/11/2017, 11:10

frog ha scritto: 10/11/2017, 11:01

non mi va bene come risposta

mi dispiace non ti vada bene, me ne farò una ragione. ma se cerchi da solo ne trovi quante ne vuoi, ma proprio tante.
.“Odio gli Shilton. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli Shilton.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da frog » 10/11/2017, 11:53

lele_warriors ha scritto:
frog ha scritto: 10/11/2017, 11:01

non mi va bene come risposta

mi dispiace non ti vada bene, me ne farò una ragione. ma se cerchi da solo ne trovi quante ne vuoi, ma proprio tante.

Probabilmente in Ghana si vede pure di peggio :biggrin:

Ok, dunque siamo messi davvero male.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da PLATOON » 10/11/2017, 11:59

frog ha scritto: 10/11/2017, 9:05
PLATOON ha scritto: 10/11/2017, 0:23 Un'ultima considerazione. Ho sentito un'intervista fatta a Piervincenzi in cui dice testuale "A Napoli , in Calabria, Sicilia me l'aspetto questa violenza a Ostia mi fa impressione". Ecco bene Spada in galera speriamo butti o la chiave. Ma un giornalista che ragiona così è preoccupante. Mi farei due domande pure su chi l'ha scelto e lo ha mandato li. Come se esistesse una criminalità di serie A e B, una criminalità più criminale, violenta ed una più gentile a seconda della latitudine geografica con cui puoi intrattenerti amabilmente senza rischi, parlottando del più e del meno.
Un criminale devi aspettare che ti da minimo la testata a Napoli, Ostia, New York o Mosca.

Oddio, forse dovresti iniziare a pensare che quelle 3 regioni non sono proprio lo specchio del resto d'Italia, e se esistono tutta una serie di leggi e reparti di polizia e squadre speciali antimafia-camorra-ndrangheta è proprio perché la criminalità è diversa.

PLATOON ha scritto: 09/11/2017, 20:13
Si ma il taglio editoriale non ti garantisce l'incolumità dalle testate se vai a sfruculiare un appartenente ad una famiglia criminale.
E' lecito quel modo di fare? Diciamo senz'altro sì. Ma è lecito pure per un criminale dopo dieci secondi dirti "Io sono incensurato. Sono un angelo". A quel punto deve finire lì. Se tu insisti ad oltranza il criminale, che vive in un mondo tutto suo, si incazza e ti riempie di mazzate. E se ne frega delle polemiche, dei politici scandalizzati, dell'arresto. Quello che gli frega è il fratello boss incazzato che lo farà una merda perchè per una settimana o due ha attirato il clamore nella zona dove loro fanno i padroni. Dopo un mese però tutto sarà tornato come prima, Boldrini e famiglia saranno di nuovo interessati ad altri intrallazzi. E lo Stato si sarà ritirato in buon ordine lasciando spadroneggiare di nuovo la criminalità. Ed alla fine a Spada fratello resterà una piccola medaglia sul petto in ambito criminale. Poi oh, scandalizzatevi pure che vi devo dire.

e pure questo pensiero fa venire molta tristezza, è assolutamente legittimo sia chiaro, ma vuol dire che in larghe parti d'Italia. non solo comanda la criminalità organizzata, ma si da per certo che continuerà così per sempre, ogni speranza è morta.
Se tu nel 2017 credi che quelle tre organizzazioni criminali fanno i loro affari solo in quelle tre regioni ed altrove non esistono o che passati i confini regionali diventino dei lord non ho molto da dire,
. Trovo ridicolo che un giornalista che fa inchieste contro la criminalità organizzata ragioni in quel modo "A Palermo faccio l'intervista cagato sotto a Roma mi allargo tanto non mi picchia".
Sulla seconda affermazione mi fa piacere la tua tristezza e spero che sia rivolta contro lo stato che aldilà dj operazione di facciata nel concreto non fa mai niente di serio per eliminare la criminalità organizzata. Perché se credi che la gente sia contenta e felice di vivere così ed accetti tutto sia fuori strada. Chi dà per certo che deve continuare così e gli sta bene è lo stato non i comuni cittadini. Perché la gente provava ribellarsi. Non è mai simpatico mettete in mezzo fatti personali ma ti garantisco che mio padre quando era commerciante si ribellava eccome all'imposizione della tangente. Ci hanno messo bomba sotto casa, hanno provato ad incendiarla, mio padre è stato picchiato in casa, telefonate anonime, macchine che giravano intorno tutta la notte. Tutto il campionario. Se poi la risposta dello stato a tutti questo è "pagate così state più tranquilli poi un giorno li prenderemo" vedi che la tristezza ti viene di sicuro è finisci per accettare la cosa pure tu come me.
Il giorno che lo stato tornerà a fare quello che dovrebbe fare allora la gente si toglierà questo fatalismo dalle spalle. Fino a quando pretenderanno che siano o singolo cittadino a fare gli eroi allora la criminalità avrà sempre vinto.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da hispanico82 » 10/11/2017, 12:29

frog ha scritto: 10/11/2017, 10:50
hispanico82 ha scritto: 10/11/2017, 10:22

Gerry, non so quanto hai avuto a che fare con questi personaggi di persona, ma quando ho iniziato a vedere il video dagli atteggiamenti del personaggio si vedeva subito che era infastidito e che sarebbe passato all'azione..

Altro che tic nervoso, se il giornalista l'avesse capito (e magari l'ha anche capito, vista la reazione successiva di assoluta calma) sarebbe andato via molto prima.

Premesso che sono daccordo con tutto quanto scritto da Platoon, rispondo a frog sul suo ultimo post:

1. quelle 3 regioni non sono lo specchio di Italia perchè ci sono organizzazioni criminali potenti che nelle altre regioni comandano in altri modi (perchè mi auguro che nessuno qui dentro pensi ancora che la mafia stia solo in Sicilia e la camorra solo in Campania...) ma un criminale è un criminale, sia che sia di Ostia sia che abiti a Scampia, quindi questa demagogia doveva risparmiarsela

2. è chiaro che è triste, ma ti basta averci vissuto per capire che va così, e non da ieri e sicuramente non finirà domani. E' morta ogni speranza? Forse così ci si rende conto quando si dice "i napoletani si devono ribellare alla camorra, non possono solo lamentarsi" come se poi c'è uno stato che ti tutela, se ti ribelli, o come se ci fosse uno stato che crea un tessuto sociale dove non attecchiscano queste idee

Sul punto uno, non ho sentito l'intervista in questione, quindi vado per deduzione, io penso che lui intendesse dire che, come ho scritto nel mio primo post, relativo a questo episodio, magari in certi quartieri di Napoi o Catania o Reggio Calabria, puoi aspettarti che ad una domanda scomoda insistita si possa avere come reazione un atto di tale violenza, magari in altre zone d'Italia meno.
Riportiamo l'episodio nel suo contesto per favore, qui ci sono due persone che stanno parlando in pieno giorno davanti ad una telecamera e Spada, dopo aver colpito il giornalista, prosegue con il pestaggio con un manganello, probabilmente perché l'olio di ricino l'aveva dimenticato a casa e non si preoccupa assolutamente di impossessarsi della videocamera, cercando di far sparire le prove, sentendosi assolutamente legittimato a compiere quell'atto..
Quante volte in zone non controllate dalla criminalità organizzata hai visto una scena simile ?
Io non me ne ricordo nessuna, magari mi è sfuggita.
Probabilmente era questo ciò che il giornalista voleva dire.

Sul secondo punto, non ci sono punti di domanda da mettere, se uno la pensa così è morta ogni speranza, ripeto è legittimo pensarla così, ma è infinitamente triste.

Ma tu davvero ci credi al boldato? Cioè vai a fare domande scomode in maniera insistente al fratello di un condannato che si presume sia il boss del posto, la reazione del personaggio è visibile e facilmente interpretabile e stiamo a pensare che in altre zone di Italia che non siano Napoli, Catania o Reggio Calabria la reazione sia diversa solo perchè non sei lì?

Sei completamente fuori dal mondo, frog, fattelo dire.

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Re: Roma: di sindaci, equini e sospetti

Messaggio da Gerry Donato » 10/11/2017, 12:33

hispanico82 ha scritto: 10/11/2017, 10:22
Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 23:53 Non vorrei entrare in una pericolosa analisi tecnico-tattica della testata, ma nessuno di voi ha notato come il gesto violento parta senza alcun preavviso, quasi come un improvviso tic nervoso non premeditato, come se il cervello di colpo si fosse spento (o acceso, a seconda dei punti di vista)?

Due secondi prima di partire con la frustata stava sorridendo dicendo "non me ne fotte un cazzo", poi i due si guardano per qualche istante in un clima quasi crepuscolare in cui il giornalista sembra prossimo alla resa mentre inclina la testa, e poi come una visione in Lost il buon Spada entra in una dimensione parallela annunciata solo da un minimalista "ahò" e sferra la capocciata.

Qualcuno ha cercato e sta cercando di vedere il potere e l'onnipotenza dietro a quel gesto, cavalcando magari lo spinoso parallelo col fascismo, ma quell'episodio è pura e semplice violenza, con connotati più neurologici che fascisti. Non c'è una valutazione dei rischi e delle conseguenze, è un qualcosa di troppo barbaro e vistoso per passare sotto traccia grazie all'impunità ed all'intoccabilità che pervade quell'uomo; tanto è vero che stanotte è a Regina Coeli.

Il fascismo non è mai stato quel tipo di violenza istintivo, animale, immediato e proprio per questo circoscritto nel tempo al singolo episodio, ma una forma di violenza molto più sofisticata, premeditata, strategica, appunto "squadrista", in cui l'eliminazione del "nemico" tramite testate non avrebbe mai e poi mai portato a 20 anni di regime.

Gerry, non so quanto hai avuto a che fare con questi personaggi di persona, ma quando ho iniziato a vedere il video dagli atteggiamenti del personaggio si vedeva subito che era infastidito e che sarebbe passato all'azione..

Altro che tic nervoso, se il giornalista l'avesse capito (e magari l'ha anche capito, vista la reazione successiva di assoluta calma) sarebbe andato via molto prima.

Ma il fastidio ce l'ha anche un personaggio pubblico dello spettacolo o un allenatore appena gli fanno una domanda un po' più scomoda, tutti quelli nervosi nell'interazione vivono momenti anche molto più spazientiti nel linguaggio del corpo rispetto a Spada due secondi prima di colpire.

La differenza è appunto data dalla violenza insita nell'uomo, che può scattare in qualsiasi momento senza un reale preavviso, esattamente come non agivano gli squadristi nel fascismo.
I fascisti sapevano chi colpire, premeditavano ed organizzavano l'azione, c'era una strategia dietro il loro modo sbagliato di stare al mondo, sapevano fin dalla mattina che avrebbero dovuto colpire una sede sindacale, una sede di un giornale o direttamente una persona. Spada si è alzato invece quel giorno senza sapere manco che avrebbe subito la presenza di quel giornalista.

Quello che volevo dire e che trovo insopportabile è che un episodio di pura e semplice violenza da parte di un disadattato civile ora e solo ora abbia acquisito una valenza giuridica e penale con lo sdoganamento improvviso di fascismo e mafia. Il tutto mediato dalla televisione e dalla politica, con quel fumetto della Raggi che si è pura presa 5 minuti durante la trasmissione per fare il suo spot elettorale e dottorare su una demenziale marcia per la pace ad Ostia.

La vergogna non è la testata di Spada, ma tutto quello che c'è stato prima e per anni. Ed in quella vergogna i protagonisti sono anche e soprattutto la magistratura e le istituzioni ora improvvisamente redente, nessuno escluso, anzi in primis chi ora fa la verginella e si scandalizza per un naso rotto dal 4,6% di share.

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