The Patient ha scritto: 25/06/2025, 23:52 Nei social ho letto qualche commento (ho letto pure i post qui dentro), ma una lamentela nei social tira l'altra (esagerando nella narrazione)...e poi spesso la realtà è un'altra. Figurati poi quando puoi cavalcare il luogo comune che all'estero va sempre meglio che qui.
Sono stato a 4-5 grandi eventi all'estero (Sziget ed altre date singole) e non sono stato lì a spulciare ogni cosa buona o cattiva dell'organizzazione (cazzo ne so io (e noi qui dentro) di come si organizza un grande evento?).
Nessuno di quelli con cui ero al concerto ha avuto problemi nelle varie occasioni, nè qui in Italia, nè all'estero.
Ai concerti all'Arci sei mai andato a controllare (appena entrato) il piano di emergenza di quei locali? Hai controllato le scadenze degli estintori (e se c'è gente nel locale che sa usarli)? C'è personale formato per usare il DAE? Anche questa è organizzazione.
Ripeto: leggi bene quello che ho scritto.
1. Non è una lamentela “social” - se vuoi posso riportarti messaggi di amici che di concerti ne hanno ben vissuti. E il problema è stato serio. Ma tu continua comunque a voler fare per forza di cose il bastian contrario. Anche con gente che ha aperto una class action a riguardo.
2. Non c’è alcun intento di dire che all’estero sia “meglio di qui” e cavalcare il populismo. Almeno lato mio: è due volte che cito l’Outbreak come esempio, ma tu ignori. Poi mediamente sì: all’estero lo sanno fare meglio sto discorso qui o vogliamo negarlo? Come ho detto prima, grandi eventi tendo ad evitarli e non mi piacciono, ma non è che non li ho mai vissuti. E proporre, esempio, nel 2025 ancora l’Ippodromo San Siro per roba come Dua Lipa non solo è borderline, ma è cattiva organizzazione. Poi come ho già detto: i problemi saltano fuori ovunque. Non è che le persone a Glastonbury di qualche anno fa in cui si navigava nel fango e aveva i bagni sommersi nella cloaca la presero benissimo.
3. Penso che oramai tu lo abbia capito: io e te viviamo la musica in modo diverso. Oramai in anni e anni di concerti, scrittura, ho conosciuto gente sul posto. Ci ho parlato. Tanti di questi erano organizzatori, scrivo e parlo con le agenzie di booking. Ho amici che suonano, altri che lavorano nel settore eventi e ho avuto colleghi che lo hanno fatto (es. Live Nation). Quindi qualcosina lo so, non tutto, ma qualcosina sì. E come ho detto nei miei post prima, ripeto, leggi bene e non fare Verstappen, l’organizzazione è complessa e non si può additare la “colpa” subito a qualcuno, tanto che i fattori si sommano. Senza contare quando magari entrano in gioco pure le amministrazioni comunali. Ma quando i problemi ci sono, vengono a galla, si deve cercare di discuterne e portare alla luce le cose, anche per migliorare le situazioni future. Che poi in Italia tutto ciò venga puntualmente disatteso (es. mi raccontano di anno in anno belle cose del Firenze Rocks) credo che qualcosa voglia pur significare.
3. Perché devi fare così? Te lo chiedo genuinamente. Sempre provocatorio, abbastanza inutilmente. Pensi che non mi sia mai fatto due domande nei localetti strapieni in culandia se quella roba fosse legale? Non mi sia mai fatto due domande quando al Ligera si stava in una botte sold out a 800 gradi? Cosa vorresti ottenere dalla mia risposta? Dato che ti ho già detto che non mi andrebbe bene al Ligera come al Carroponte ed è proprio una roba pessima quando l’organizzazione di un evento ti mette interrogativi sulla tua incolumità quando tu vorresti solo divertirti.