C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto Civil war.
Pugno nello stomaco eh, ma film con una fotografia eccezionale (e non poteva essere altrimenti dato che la fotografia è sostanzialmente la protagonista) che ogni appassionato del genere dovrebbe vedere.
Kirsten Dunst sempre una certezza, ottima anche Cailee Spaeny.
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Re: C'era una volta il Cinema
Credevo (speravo) che Alien: Romulus fosse il collegamento mancante fra i due (ottimi) prequel di Ridley Scott e la saga originale, così da completare la timeline o come si chiama. Scoprire che invece si pone senza motivo tra il primo Alien e il secondo di Cameron mi ha abbastanza indispettito.
Ne è venuto fuori un film anche godibile ma inutile. I due prequel - Prometheus e Covenant - avevano dato nuova linfa e nuove idee a una saga che sembrava essersi esaurita. Qui invece siamo tornati allo schema classico: gente intrappolata in un luogo angusto insieme a xenomorfi e facehugger. A quel punto il paragone con gli episodi di Scott e di Cameron è impietoso.
Detto questo, è fatto molto bene e contiene cose anche interessanti (su tutte, le dinamiche che si creano con l'androide, in cui riecheggiano tanti dei pericoli che attribuiamo all'intelligenza artificiale), ma a conti fatti non ha il coraggio di distaccarsi dall'estetica classica della saga.
Comunque da segnalare la sottile ironia sull'ossessione contemporanea per la pulizia del linguaggio, quando l'androide risponde «Noi preferiamo essere chiamati "persone artificiali"».
Ne è venuto fuori un film anche godibile ma inutile. I due prequel - Prometheus e Covenant - avevano dato nuova linfa e nuove idee a una saga che sembrava essersi esaurita. Qui invece siamo tornati allo schema classico: gente intrappolata in un luogo angusto insieme a xenomorfi e facehugger. A quel punto il paragone con gli episodi di Scott e di Cameron è impietoso.
Detto questo, è fatto molto bene e contiene cose anche interessanti (su tutte, le dinamiche che si creano con l'androide, in cui riecheggiano tanti dei pericoli che attribuiamo all'intelligenza artificiale), ma a conti fatti non ha il coraggio di distaccarsi dall'estetica classica della saga.
Comunque da segnalare la sottile ironia sull'ossessione contemporanea per la pulizia del linguaggio, quando l'androide risponde «Noi preferiamo essere chiamati "persone artificiali"».
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 27/08/2024, 10:10 Credevo (speravo) che Alien: Romulus fosse il collegamento mancante fra i due (ottimi) prequel di Ridley Scott e la saga originale, così da completare la timeline o come si chiama. Scoprire che invece si pone senza motivo tra il primo Alien e il secondo di Cameron mi ha abbastanza indispettito.
Ne è venuto fuori un film anche godibile ma inutile. I due prequel - Prometheus e Covenant - avevano dato nuova linfa e nuove idee a una saga che sembrava essersi esaurita.
Anche io aspetto (e spero) nel terzo capitolo, ma dovrebbe/vorrebbe girarlo Ridley Scott (che, a sentir lui, già ha idee su come proseguire), solo che il tempo passa e certo non ringiovanisce.
Speriamo che dopo il II capitolo del Gladiatore trovi la voglia per questo...
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Re: C'era una volta il Cinema
ho visto the idea of you
(non sono malato /sono come voi / sono quello che sono / cosa ci vuoi fare? (cit.) )
per farla breve, ad un certo punto la Hathaway racconta che ha un boyfrendo (cit.) alla ignara figlia adolescente, roba tipo "si, sono una normalissima madre single quarantenne e sto insieme ad una normalissima star mondiale di 15 anni più giovane"
prima domanda della figlia
"è femminista?".
(non sono malato /sono come voi / sono quello che sono / cosa ci vuoi fare? (cit.) )
per farla breve, ad un certo punto la Hathaway racconta che ha un boyfrendo (cit.) alla ignara figlia adolescente, roba tipo "si, sono una normalissima madre single quarantenne e sto insieme ad una normalissima star mondiale di 15 anni più giovane"
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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: 10/04/2018, 1:31 Non che sia molto importante, ma vorrei sapere quante persone capiscono il regalo gators di Cory a Jane.
perchè lei viene dalla Florida (e ci sono i coccodrilli. e i Florida Gators).
gran film, comunque, i segreti di wind river.

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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: 17/09/2024, 16:01
perchè lei viene dalla Florida (e ci sono i coccodrilli. e i Florida Gators).
gran film, comunque, i segreti di wind river.
Da Fort Lauderdale (Massimo Alfredo Giuseppe Maria).
Grande film.
Grande Liz Olsen.
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Re: C'era una volta il Cinema
BruceSmith ha scritto: 17/09/2024, 16:01"The Patient" ha scritto: 10/04/2018, 1:31 Non che sia molto importante, ma vorrei sapere quante persone capiscono il regalo gators di Cory a Jane.
perchè lei viene dalla Florida (e ci sono i coccodrilli. e i Florida Gators).
gran film, comunque, i segreti di wind river.
A distanza di sei anni, era talmente un bel film che non lo ricordo più.
Ultima modifica di The Patient il 18/09/2024, 0:00, modificato 1 volta in totale.
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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: 17/09/2024, 17:41 A distanza di sei anni, era talmente è un bel film che non lo ricordo più.
è l'età, caro patient.
io, settimana prossima, non ricorderò il film, di averti risposto, gli anni delle nipoti, i nomi di un sacco di gente e il pin del bancomat.
una specie di memento ma con meno figa.
benvenuto tra noi.
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Re: C'era una volta il Cinema
The Patient ha scritto: 17/09/2024, 17:41
A distanza di sei anni, era talmente è un bel film che non lo ricordo più.
....non si dimenticano i film con Elizabeth

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Re: C'era una volta il Cinema
È un articolo per abbonati a La Stampa, non posso leggere, nè confermare, nè sapere se Leonardo ne sa qualcosa o ha intenzione di rapirlo e buttarlo nella stiva dell'aereo.
Però lo segnalo comunque:
Martin Scorsese per il Museo del Cinema:
“Torino sto arrivando, mi porto dietro anche Di Caprio”
Il premio Oscar e il quattro volte candidato alla statuetta sono attesi a Torino ai primi di ottobre per una masterclass alla Mole.
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Però lo segnalo comunque:
Martin Scorsese per il Museo del Cinema:
“Torino sto arrivando, mi porto dietro anche Di Caprio”
Il premio Oscar e il quattro volte candidato alla statuetta sono attesi a Torino ai primi di ottobre per una masterclass alla Mole.
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I once told a player we would sign him for a $500 bonus. His answer was, and I quote: “Well, I only have about $100 now, but I can get you the rest in about a week.” “No,” I answered, “We pay you.”
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Re: C'era una volta il Cinema
Vermiglio ha più perle linguistiche (alcune errate/forzate) che non capisco se coi sub riusciranno a far capire agli amerigani.
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Re: C'era una volta il Cinema
C'è un bel documentario su Gian Maria Volonté in sala.
Che mi ha confermato un'idea che già avevo: il buon Gian Maria, forse il più grande fra tutti i nostri attori, da un certo punto in poi ha buttato nel cesso fortemente tarpato le ali alla sua carriera scegliendo di partecipare soltanto a film che avessero un forte contenuto politico-sociale (lo dichiarò proprio esplicitamente).
Questo credo si veda scorrendo la sua filmografia a partire dagli anni Settanta. Tolti una manciata di titoli che hanno superato la prova del tempo, il resto sono film che allora sembravano urgentissimi e che oggi sono o invecchiati male o dimenticati. Mentre invece le filmografie dei vari Tognazzi o Sordi o Mastroianni, che magari erano attori meno strutturati ma che si sono sempre sporcati le mani con il disimpegno, hanno molti più capolavori.
È una mia vecchia battaglia: la grandezza di un'opera non sta nel suo messaggio sociale, ma nel suo valore artistico, che prescinde dal "messaggio". C'è più valore artistico in una scena qualunque di Otto e mezzo - che parla del mondo interiore del suo regista, e che infatti da molti fu anche avversato - che in tutti i film di impegno civile degli anni Sessanta e Settanta.
Che mi ha confermato un'idea che già avevo: il buon Gian Maria, forse il più grande fra tutti i nostri attori, da un certo punto in poi ha buttato nel cesso fortemente tarpato le ali alla sua carriera scegliendo di partecipare soltanto a film che avessero un forte contenuto politico-sociale (lo dichiarò proprio esplicitamente).
Questo credo si veda scorrendo la sua filmografia a partire dagli anni Settanta. Tolti una manciata di titoli che hanno superato la prova del tempo, il resto sono film che allora sembravano urgentissimi e che oggi sono o invecchiati male o dimenticati. Mentre invece le filmografie dei vari Tognazzi o Sordi o Mastroianni, che magari erano attori meno strutturati ma che si sono sempre sporcati le mani con il disimpegno, hanno molti più capolavori.
È una mia vecchia battaglia: la grandezza di un'opera non sta nel suo messaggio sociale, ma nel suo valore artistico, che prescinde dal "messaggio". C'è più valore artistico in una scena qualunque di Otto e mezzo - che parla del mondo interiore del suo regista, e che infatti da molti fu anche avversato - che in tutti i film di impegno civile degli anni Sessanta e Settanta.
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Re: C'era una volta il Cinema
Ah, la sera successiva sono andato a vedere la versione restaurata (per il 50esimo anniversario) di Non aprite quella porta.
Da allora la mia anima è divisa in due: da una parte lo struggimento per aver vissuto tutti questi anni senza aver visto questo film, dall'altra la gioia che la prima volta sia stata su grande schermo. Che bomba atomica.
Da allora la mia anima è divisa in due: da una parte lo struggimento per aver vissuto tutti questi anni senza aver visto questo film, dall'altra la gioia che la prima volta sia stata su grande schermo. Che bomba atomica.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 04/10/2024, 13:01 C'è un bel documentario su Gian Maria Volonté in sala.
Che mi ha confermato un'idea che già avevo: il buon Gian Maria, forse il più grande fra tutti i nostri attori, da un certo punto in poi ha buttato nel cesso fortemente tarpato le ali alla sua carriera scegliendo di partecipare soltanto a film che avessero un forte contenuto politico-sociale (lo dichiarò proprio esplicitamente).
Questo credo si veda scorrendo la sua filmografia a partire dagli anni Settanta. Tolti una manciata di titoli che hanno superato la prova del tempo, il resto sono film che allora sembravano urgentissimi e che oggi sono o invecchiati male o dimenticati. Mentre invece le filmografie dei vari Tognazzi o Sordi o Mastroianni, che magari erano attori meno strutturati ma che si sono sempre sporcati le mani con il disimpegno, hanno molti più capolavori.
È una mia vecchia battaglia: la grandezza di un'opera non sta nel suo messaggio sociale, ma nel suo valore artistico, che prescinde dal "messaggio". C'è più valore artistico in una scena qualunque di Otto e mezzo - che parla del mondo interiore del suo regista, e che infatti da molti fu anche avversato - che in tutti i film di impegno civile degli anni Sessanta e Settanta.
visto anch'io a venezia, davvero un bel documentario.
Sulle scelte artistiche di Volontè però sei un filino troppo critico.
prima di tutto va detto che Volontè ha preso parte a tanti film cosiddetti commerciali (per qualche dollaro in più, dopo il grande successo di per un pugno di dollari, l'armata brancaleone, quien sabe..) poi che i suoi film siano invecchiati male, sicuro?
indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto è ripreso ovunque, recentemente ad un festival di Londra cineasti inglesi ne parlavano in continuazione, musicisti che studiano la colonna sonora.
Poi il caso mattei, Moro, la classe operaia, sbatti il mostro in prima pagina è tutta materia filmica attualissima, nelle scuole di regia si studiano questi film. Così come il nuovo filone mockumentary riprende proprio da Rosi e Bellocchio certi aspetti della cronaca politica riportata sul grande schermo.
Sacco e Vanzetti è uno dei riferimenti più citati da tutto il filone cinema contro la pena di morte, persino negli states.
Volontè ha avuto una carriera unica, forse inimitabile e non credo sia inferiore a Tognazzi o Sordi, perchè non si è sporcato le mani.
Semplicemente ha scelto un altro genere, però lo vedo molto ricordato e presente oggi nelle citazioni dei grandi del cinema attuale.
poi chiaro che c'è più valore artistico e d'impegno in Otto e mezzo che in tutti gli altri film.
stai parlando di uno dei film piu importanti dell'intera storiografia cinematografica.

Volontè è stato davvero il volto dell'indipendenza, della oramai smarrita capacità di un attore di abbracciare solo progetti in cui credeva ciecamente, non facendone una questione di solo profitto. Avercene oggi

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Re: C'era una volta il Cinema
Noodles ha scritto: 14/10/2024, 10:13 ...
Volontè è stato davvero il volto dell'indipendenza, della oramai smarrita capacità di un attore di abbracciare solo progetti in cui credeva ciecamente, non facendone una questione di solo profitto. Avercene oggi
Per carità, certo, ed è ammirevole che facesse solo film in cui credeva.
Trovo limitativo credere solo in film politicamente impegnati, ecco (la semplifico molto ma il senso è quello). In questo modo il rischio è considerare il cinema un'ancella della lotta politica, un qualcosa che ha valore non in sé, ma solo se ha un impatto sociale.
Ma è una vecchia questione, anche precedente al '68 ma che col '68 esplode. Negli anni Settanta se scoprivano che ascoltavi Baglioni ti bullizzavano.
Dei film che hai citato (tralasciando quelli degli anni Sessanta, che erano fuori dal mio discorso), quelli che hanno superato la prova del tempo e che continuano a influenzare i cineasti lo fanno non per il loro contenuto "politico", ma per le loro qualità cinematografiche. Per virtù di stile. Visto che è stato citato Rosi: Salvatore Giuliano potrebbe essere ambientato su Marte e parlare di un personaggio totalmente immaginario e sarebbe comunque un capolavoro, per le idee di montaggio, regia e scrittura che ha. Tutte qualità che si possono trovare anche in un film totalmente disimpegnato (A qualcuno piace caldo è un modello tuttora ineguagliato di come si scrive un film).
Poi avrei delle obiezioni anche su alcuni dei singoli film (La classe operaia visto oggi è molto datato, e Sbatti il mostro è considerato dallo stesso Belloccchio il suo peggior film), ma stiamo sul discorso generale

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