La verità è un dito in culo non demonizzato
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Massimo Giannini non potrebbe creare sentimento popolare su nessun argomento dello scibile umano, dai. Questo è lo stesso che aveva creato la chat 25 aprile per combattere il fascismo, per dire quanto è connesso con i veri problemi del Paese.
Probabilmente è vero che questa sarà la nuova crociata dei "giornaloni" (il Dio delle parole mi perdoni), non mi stupirebbe. Ma il target di Repubblica è in buona parte fatto da professionisti e impiegati dalle idee vagamente progressiste che lo smart working lo vivono e lo godono ogni giorno. Non è come con il reddito di cittadinanza, che non li toccava direttamente e quindi non era difficile convincerli che fosse una sciagura.
Personalmente sono d'accordo con Bruce, ormai lo smart working è un punto di non ritorno (peraltro non è nemmeno vero quello che dice Giannini, che tutto sia iniziato con il Covid: molte grandi aziende lo stavano sperimentando già da prima). Soprattutto perché le giovani generazioni, che scelgono il lavoro con criteri molto diversi da quelli delle generazioni precedenti (più attenzione al work-life balance, agli impegni dell'azienda in diversity & inclusion...), lo richiedono esplicitamente. Un'azienda che non ha lo smart working può attrarre candidati che hanno bisogno di lavorare, ma difficilmente i giovani talenti più contesi dal mercato.
(In tutto questo, io vado in ufficio almeno tre volte a settimana, sebbene sarei liberissimo di fare ancora più smart, proprio perché la dimensione sociale indubbiamente c'è e mi piace)
Probabilmente è vero che questa sarà la nuova crociata dei "giornaloni" (il Dio delle parole mi perdoni), non mi stupirebbe. Ma il target di Repubblica è in buona parte fatto da professionisti e impiegati dalle idee vagamente progressiste che lo smart working lo vivono e lo godono ogni giorno. Non è come con il reddito di cittadinanza, che non li toccava direttamente e quindi non era difficile convincerli che fosse una sciagura.
Personalmente sono d'accordo con Bruce, ormai lo smart working è un punto di non ritorno (peraltro non è nemmeno vero quello che dice Giannini, che tutto sia iniziato con il Covid: molte grandi aziende lo stavano sperimentando già da prima). Soprattutto perché le giovani generazioni, che scelgono il lavoro con criteri molto diversi da quelli delle generazioni precedenti (più attenzione al work-life balance, agli impegni dell'azienda in diversity & inclusion...), lo richiedono esplicitamente. Un'azienda che non ha lo smart working può attrarre candidati che hanno bisogno di lavorare, ma difficilmente i giovani talenti più contesi dal mercato.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Bluto Blutarsky ha scritto: 08/10/2024, 10:28 Massimo Giannini non potrebbe creare sentimento popolare su nessun argomento dello scibile umano, dai. Questo è lo stesso che aveva creato la chat 25 aprile per combattere il fascismo, per dire quanto è connesso con i veri problemi del Paese.
ma infatti ho detto anche io che Giannini non crea un bel niente, e nemmeno Repubblica ormai

intendo che se ne parla anche in altri ambienti in questi termini e non mi stupirebbe affatto se diventasse un tema nel dibattito pubblico (già lo sta diventando)
pensa che c'è gente che prende 1200 euro al mese che si straccia le vesti per un'eventuale patrimoniale a gente con patrimoni milionari, figurati com'è facile creare una crociata su un tema come questo

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
edit.
Ultima modifica di frog il 08/10/2024, 10:48, modificato 1 volta in totale.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
lebronpepps ha scritto: 08/10/2024, 10:34"Bluto Blutarsky" ha scritto: 08/10/2024, 10:28 Massimo Giannini non potrebbe creare sentimento popolare su nessun argomento dello scibile umano, dai. Questo è lo stesso che aveva creato la chat 25 aprile per combattere il fascismo, per dire quanto è connesso con i veri problemi del Paese.
ma infatti ho detto anche io che Giannini non crea un bel niente, e nemmeno Repubblica ormai
intendo che se ne parla anche in altri ambienti in questi termini e non mi stupirebbe affatto se diventasse un tema nel dibattito pubblico (già lo sta diventando)
pensa che c'è gente che prende 1200 euro al mese che si straccia le vesti per un'eventuale patrimoniale a gente con patrimoni milionari, figurati com'è facile creare una crociata su un tema come questo
Pensa ai condoni votati in questi giorni in parlamento, in che percentuale favoriscono l'elettorato che ha portato la Meloni al governo ? Eppure non vedo gente scendere in piazza coi forconi, siamo il popolo più autolesionista del mondo, per distacco.
Anzi se la prendono con Taiani perchè ha fatto finta di interessarsi alla cittadinanza per i minorenni figli di stranieri che studiano in Italia.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Parlo per me e la mia medio/piccola esperienza nell'editoria.
Dove lavoro io lo smart working non è mai stato contemplato nemmeno in piena pandemia se non in casi eccezionali di gente col covid in mutua che lavorava lo stesso.
"I nostri sistemi sono chiusi e non possiamo permettere che i dipendenti da casa si colleghino, potrebbero esserci fughe di dati" cit.
Io praticamente già faccio smart dalla mia sede con quella di Milano e potrei tranquillamente farlo da casa, per non parlare delle innumerevoli connessioni da remoto per risolvere cazzi vari negli anni quindi lo SW sarebbe fattibilissimo.
Il problema è sempre il controllo del lavoratore che in SW, secondo i capoccia, lavora la metà perché è a casa in pantofole e copertina.
I "grandi editori" sono tutta gente cresciuta nel paleozoico, che paragona il giornalismo alla catena di montaggio e deve vedere il suo dipendente seduto testa al pc che non si alza manco per pisciare e se si alza per farlo, segargli l'uccello.
Finché chi comanda rimane con la mentalità degli anni80 in Italia lo Smart sarà sempre visto come fancazzismo pagato e nell'editoria è visto come il male assoluto.
Dove lavoro io lo smart working non è mai stato contemplato nemmeno in piena pandemia se non in casi eccezionali di gente col covid in mutua che lavorava lo stesso.
"I nostri sistemi sono chiusi e non possiamo permettere che i dipendenti da casa si colleghino, potrebbero esserci fughe di dati" cit.
Io praticamente già faccio smart dalla mia sede con quella di Milano e potrei tranquillamente farlo da casa, per non parlare delle innumerevoli connessioni da remoto per risolvere cazzi vari negli anni quindi lo SW sarebbe fattibilissimo.
Il problema è sempre il controllo del lavoratore che in SW, secondo i capoccia, lavora la metà perché è a casa in pantofole e copertina.
I "grandi editori" sono tutta gente cresciuta nel paleozoico, che paragona il giornalismo alla catena di montaggio e deve vedere il suo dipendente seduto testa al pc che non si alza manco per pisciare e se si alza per farlo, segargli l'uccello.
Finché chi comanda rimane con la mentalità degli anni80 in Italia lo Smart sarà sempre visto come fancazzismo pagato e nell'editoria è visto come il male assoluto.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Chi cazzeggia in ufficio, cazzeggia pure a casa. Anzi diciamolo meglio, chi cazzeggia a casa, cazzeggia pure in ufficio.
Il grosso problema delle aziende è la paura di perdere il controllo sui propri dipendenti. Togliendo lo smart working e costringendo il dipendente in sede, hanno la vana speranza di controllare chissà chi.
Quando ero a Parigi, a volte dovevo andare in un altro dipartimento e mi assentavo 40-60 minuti. Passavo dal distributore del caffè, vedevo 3-4 persone che parlavano e bevevano. Tornavo dalla riunione e stavano ancora lì. Non era una volta sporadica, ma spesso, di solito sempre le solite persone.
Avere sta gente in ufficio o in smart che cambia?
Devo dire che a Roma c'è meno cazzeggio, siamo di meno, ma non mi è parso di vedere sto andazzo. Ah i francesei!
Però ci vado così poco in ufficio, che magari non me ne sono manco reso conto...
Il grosso problema delle aziende è la paura di perdere il controllo sui propri dipendenti. Togliendo lo smart working e costringendo il dipendente in sede, hanno la vana speranza di controllare chissà chi.
Quando ero a Parigi, a volte dovevo andare in un altro dipartimento e mi assentavo 40-60 minuti. Passavo dal distributore del caffè, vedevo 3-4 persone che parlavano e bevevano. Tornavo dalla riunione e stavano ancora lì. Non era una volta sporadica, ma spesso, di solito sempre le solite persone.
Avere sta gente in ufficio o in smart che cambia?

Devo dire che a Roma c'è meno cazzeggio, siamo di meno, ma non mi è parso di vedere sto andazzo. Ah i francesei!

Però ci vado così poco in ufficio, che magari non me ne sono manco reso conto...
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Il punto è lasciare libertà di scelta. Vuoi andare in ufficio 5/5? Vai. Vuoi lavorare da casa 5/5 e andare in ufficio una volta al mese? Libero di farlo.boantos ha scritto: 08/10/2024, 10:19 Non ho letto l'articolo, mi limito solo a dire che il fattore sociale ha comunque un suo perchè.
Io da Giugno sono andato in ufficio 3 volte, lavoro benissimo da casa, tanto le persone con chi ho a che fare non stanno manco vicino a me, comunque dovrei sentirli via Teams, email etc...
Resta il fatto che ogni tanto mi sento solo
Pochissime volte, sia chiaro, lunga vita allo smart working... era solo per dire che non è tutto o bianco o nero.
Anche sparare due cazzate davanti la macchinetta del caffè con alcuni colleghi ha il suo valore.
Ah da noi, grande azienda che paga bene, fatichiamo a trovare gente proprio perchè c'è un limite ai giorni di lavoro da casa. Ed è giusto così.
Parlavo a pranzo con un ragazzo tifoso Packers che fa il consulente a 36 anni e dicevo che secondo me le nuove generazioni hanno una visione molto più "corretta" del lavoro e gli danno il giusto peso, così come al bilanciamento casa-lavoro. Io la trovo un'ottima cosa e una svolta positiva, lui era quasi triste perchè "si fa fatica a trovare gente". Grazie al cazzo gli proponi di lavorare 12 ore al giorno dal lunedì al venerdì e pure qualche ora nel fine settimana senza pagare gli straordinari...
EDIT: anticipato almeno in parte da Bluto.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Bluto Blutarsky ha scritto: 08/10/2024, 10:28 (In tutto questo, io vado in ufficio almeno tre volte a settimana, sebbene sarei liberissimo di fare ancora più smart, proprio perché la dimensione sociale indubbiamente c'è e mi piace)
"tu per venire in ufficio scegli i giorni in cui non c'è nessuno" mio capo cit.

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Non si capisce se questo ragazzo 36enne è tuo collega o un consulente esterno. È l'azienda in cui lavori che fa lavorare 60 ore settimanali senza pagare gli straordinari?Wolviesix ha scritto: 08/10/2024, 11:59 Parlavo a pranzo con un ragazzo tifoso Packers che fa il consulente a 36 anni e dicevo che secondo me le nuove generazioni hanno una visione molto più "corretta" del lavoro e gli danno il giusto peso, così come al bilanciamento casa-lavoro. Io la trovo un'ottima cosa e una svolta positiva, lui era quasi triste perchè "si fa fatica a trovare gente". Grazie al cazzo gli proponi di lavorare 12 ore al giorno dal lunedì al venerdì e pure qualche ora nel fine settimana senza pagare gli straordinari...
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
sento già le vibes di una discussione sugli straordinari
(argomento storicamente hot, probabilmente secondo solo a "quanto si spende per il regalo di matrimonio?").
non diludetemi.
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non diludetemi.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
che i ragazzi di oggi siano più bilanciati non so
io non sarei manco così distante da loro, ma quando mi ci rapporto c'è un abisso
forse noi, che uscivamo dalle scuole/università con la crisi del 2007 in pieno svolgimento, avevamo voglia di trovare uno scoglio a cui aggrapparci ed eravamo disposti ad ingoiare i rospi... e probabilmente sbagliavamo
però dal 2021 a oggi la qualità dei candidati che si presentano al medesimo colloquio è crollata verticalmente.
Nella piccola azienda in cui lavoro nel 2017-18 saremo entrati in 9 e quasi tutti abbiamo avuto da subito un impatto. Abbiamo rimpiazzato i "vecchi" e abbiamo duplicato il lavoro
In quei colloqui eravamo 4-5 candidati per il medesimo posto e gli altri che furono scartati non erano idioti
Dato che il lavoro è raddoppiato, abbiamo cercato e alcuni continuano a cercare personale.
Io alla fine mi sono arreso e dopo 2 anni di ricerche e prove mi sono tenuto un collaboratore da 5 in pagella, ma ci sono altri ruoli ancora vacanti che hanno provato a riempire ma non c'è verso di trovarne uno utile... e non è che qui si spacchino gli atomi
nella mia realtà dai giovani ho visto proprio poca voglia di lavorare con la dovuta scrupolosità. Non parlo di sacrificarsi, proprio solo di aver voglia di eseguire bene il lavoro. però ambiziosi, con sogni di diventare dirigenti e prendere un "sacco di soldi"
Più volte, ascoltando le richieste fattemi, mi sono detto: <ma se questo spara così in alto e il lavoro manco lo sa fare, forse il mercato è questo che offre e io dovrei uscire da qui a risondarlo>
edit: ovviamente ce ne sono di mosche bianche, ma parliamo veramente del 10% e nel mio piccolo è più facile trovarli in italiani di seconda generazione
io non sarei manco così distante da loro, ma quando mi ci rapporto c'è un abisso
forse noi, che uscivamo dalle scuole/università con la crisi del 2007 in pieno svolgimento, avevamo voglia di trovare uno scoglio a cui aggrapparci ed eravamo disposti ad ingoiare i rospi... e probabilmente sbagliavamo
però dal 2021 a oggi la qualità dei candidati che si presentano al medesimo colloquio è crollata verticalmente.
Nella piccola azienda in cui lavoro nel 2017-18 saremo entrati in 9 e quasi tutti abbiamo avuto da subito un impatto. Abbiamo rimpiazzato i "vecchi" e abbiamo duplicato il lavoro
In quei colloqui eravamo 4-5 candidati per il medesimo posto e gli altri che furono scartati non erano idioti
Dato che il lavoro è raddoppiato, abbiamo cercato e alcuni continuano a cercare personale.
Io alla fine mi sono arreso e dopo 2 anni di ricerche e prove mi sono tenuto un collaboratore da 5 in pagella, ma ci sono altri ruoli ancora vacanti che hanno provato a riempire ma non c'è verso di trovarne uno utile... e non è che qui si spacchino gli atomi
nella mia realtà dai giovani ho visto proprio poca voglia di lavorare con la dovuta scrupolosità. Non parlo di sacrificarsi, proprio solo di aver voglia di eseguire bene il lavoro. però ambiziosi, con sogni di diventare dirigenti e prendere un "sacco di soldi"
Più volte, ascoltando le richieste fattemi, mi sono detto: <ma se questo spara così in alto e il lavoro manco lo sa fare, forse il mercato è questo che offre e io dovrei uscire da qui a risondarlo>
edit: ovviamente ce ne sono di mosche bianche, ma parliamo veramente del 10% e nel mio piccolo è più facile trovarli in italiani di seconda generazione
Ultima modifica di Ang88 il 08/10/2024, 17:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Da quando i dirigenti si spaccano la schiena per prendere un sacco di soldi?! Adesso i dirigenti mettono la faccia e fanno call "inutili" dalla tarda mattinata a inizio seraAng88 ha scritto: 08/10/2024, 17:52 però ambiziosi, con sogni di diventare dirigenti e prendere un "sacco di soldi

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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
The Patient ha scritto: 08/10/2024, 17:56Da quando i dirigenti si spaccano la schiena per prendere un sacco di soldi?! Adesso i dirigenti mettono la faccia e fanno call "inutili" dalla tarda mattinata a inizio seraAng88 ha scritto: 08/10/2024, 17:52 però ambiziosi, con sogni di diventare dirigenti e prendere un "sacco di soldi
Slot 12:30-13:00 "facciamo a quell'ora che è l'unico momento libero, tanto chi ha tempo di mangiare?"
...bravo, ma se invece di arrivare alle 10 arrivassi alle 8 come me.....
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Consulente, la mia azienda paga anche 10 minuti di straordinario, la sua non credo proprio.The Patient ha scritto: 08/10/2024, 16:45Non si capisce se questo ragazzo 36enne è tuo collega o un consulente esterno. È l'azienda in cui lavori che fa lavorare 60 ore settimanali senza pagare gli straordinari?Wolviesix ha scritto: 08/10/2024, 11:59 Parlavo a pranzo con un ragazzo tifoso Packers che fa il consulente a 36 anni e dicevo che secondo me le nuove generazioni hanno una visione molto più "corretta" del lavoro e gli danno il giusto peso, così come al bilanciamento casa-lavoro. Io la trovo un'ottima cosa e una svolta positiva, lui era quasi triste perchè "si fa fatica a trovare gente". Grazie al cazzo gli proponi di lavorare 12 ore al giorno dal lunedì al venerdì e pure qualche ora nel fine settimana senza pagare gli straordinari...
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Re: La verità è un dito in culo non demonizzato
Straordinario? Cosa vuol dire?
C'è qualcuno che lo paga davvero? Sono commosso.
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