Messaggio
da DODO29186 » 02/10/2024, 12:15
L'attacco di Israele contro Hezbollah è stato indubbiamente di un'efficacia spaventosa, frutto di anni di pianificazione da parte del Mossad. Purtroppo, ci sono state molte "casualities" e i metodi hanno ricordato a molti quelli del terrorismo e sarebbero stati considerati inaccettabili solo qualche anno addietro. Ma riconducendo tutti all'interno di un contesto bellico, l'operazione è stata ben eseguita, sia nella pianificazione che nell'esecuzione, e il successo operativo pienamente raggiunto.
D'altro canto, proprio questo focus sull'Iran è una delle cause che hanno permesso ad Hamas di realizzare gli attentati del 7 ottobre: per quanto Israele abbia l'intelligence più evoluta al mondo (dopo gli USA) il massimo sforzo in una direzione drena inevitabilmente risorse dall'altra.
Netanyahu è il primo responsabile del focus iraniano e quindi anche della riuscita del 7 ottobre. Quello che sta cercando di fare ora è distogliere lo sguardo da quel macroscopico errore, spingendo laddove sa di essere forte: un grande successo per cancellare un gravissimo insuccesso.
La vera domanda, però, è un'altra: qual è l'end game? Al di là di garantirsi la sopravvivenza politica, cosa pensa di ottenere Netanyahu ora sui due fronti sotto il profilo strategico?
È chiaro che la volontà di Hezbollah ha subito un duro colpo, ci saranno altre ritorsioni nel breve e la situazione rimarrà molto calda, ma il colpo inflitto è stato veramente forte, la reazione per il momento scialba e se questo dislivello nelle manifestazioni di forza verrà confermato, si aprirà la porta per una futura de-escalation per costrizione.
Detto ciò, cosa vuole imporre Netanyahu all'Iran?
- Lo smantellamento forzato di Hezbollah? Sarebbe un obiettivo da un lato clamoroso, ma anche molto di facciata. Però aprirebbe a nuovi scenari diplomatici nel contesto delle relazioni israelo-iraniane. Al momento, non appare un obiettivo accettabile per l'Iran, ma potrebbe diventarlo forzatamente.
- Lo stop definitivo al programma nucleare iraniano? Presenta grandi difficoltà e dubito che l'Iran possa accettarlo, anche perché gli garantisce diversi fondi semplicemente attraverso annunci di evoluzione future e trattative con la comunità internazionale.
-Un'ipotetica "liberazione dal regime", come recentemente dichiarato, mi sembra quello più assurdo: porterebbe sul serio al rischio di guerra totale, con un esito estremamente incerto, ma sicuramente costoso, per ambedue le parti.
Altri obiettivi strategici, personalmente, non li vedo.
Sul lato palestinese la situazione è molto più complessa: la volontà di Hamas è stata tutt'altro che piegata, le operazioni sono state pianificate in modo insufficiente, l'esecuzione sta causando una catastrofe umanitaria e non si vede un obiettivo strategico ragionevole, né un qualsiasi forma di accordo tra le parti, anche perché è Israele a condurre i giochi e Netanyahu non sembra intenzionato a fermarsi finché non avrà ottenuto un risultato.
Quale risultato, forse non lo sa neanche lui e questo ci riporta al discorso iniziale: coprire con un successo in Iran la catastrofe palestinese per prendere tempo, quantomeno sino alle elezioni americane e alla sua testimonianza davanti alla Corte come indagato in un processo per corruzione, prevista per il 2 dicembre (e che che cercherà di nuovo di rinviare, con buone probabilità di successo).
Una delle chiavi è proprio questa: un'eventuale uscita forzata di scena da parte di Netanyahu faciliterebbe molto una de-escalation, perché Israele potrebbe permettersi di abbandonare la linea dura o quantomeno di modificarla, cosa che invece non appare nell'orizzonte delle cose con lui alla guida del Paese.
Sicuramente la situazione rimarrà molto calda per tutto il 2024 e potenziali futuri accadimenti andranno ad influenzare molto quello che potrà accadere dopo. Di fatto, finché la leadership israeliana non cambia, l'unica de-escalation che può esserci è quella imposta con la forza piegando la volontà del nemico. Se, invece, qualcosa all'interno dovesse cambiare, potrebbero anche aprirsi dei margini di trattativa. Al momento, però, non ci sono.
Like
0
Share