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da nolian » 06/05/2024, 19:13
Su Gobert copio e incollo da una pagina FB di qualche giorno fa (lo metto sotto spoiler per distinguerlo meglio dal resto del post)
Per chi vi scrive non era necessario vederlo all’opera nei Playoffs e non serve un altro premio di Difensore dell’Anno per apprezzarne il contributo e il valore. Non stupisce nemmeno che Minnesota abbia chiuso la stagione regolare tra le prime difese NBA. Ma su Rudy Gobert, ormai da anni, si ragiona e si parla per etichette: sopravvalutato, pagato più del suo valore, premiato più di quanto meriti, limite alle ambizioni di ogni squadra. E la parte più grave è che questo circolo vizioso è stato alimentato per anni da chi teoricamente guarderebbe le partite.
Gobert è stato a lungo riferimento e ancora degli Utah Jazz, macchina da RS puntualmente eliminata ai Playoffs. Nessuno però ha mai avuto tanta voglia di approfondire cosa accadesse nella metà campo difensiva di Snyder e del perché il francese fosse così esposto e vulnerabile. Quella Utah aveva diversi giocatori di talento ma una pessima predisposizione alla difesa individuale, con esterni battuti in maniera sistematica dal palleggio e troppo più piccoli dei diretti avversari in ogni mathcup, e Rudy a ruotare e aiutare di continuo privando la squadra della sua protezione del ferro.
Più volte la dirigenza Jazz ha accarezzato l’idea di aggiungere un’ala difensiva per migliorarsi, più volte non ha affondato il colpo. Da lì alla fine del progetto di Utah il passo è stato brevissimo, con Mitchell e Gobert venduti e bene a Cleveland e Minnesota.
La dirigenza T’Wolves però ha le idee chiare e da subito investe su un blocco di giocatori con caratteristiche precise. La squadra sarà fisica, versatile, atletica, e avrà in AntMan l’uomo franchigia designato. Attende lo sviluppo a tutto tondo di McDaniels e Reid, mantiene intatto il suo core anche a costo di spendere tanto per trattenere tutti. In uno scambio fin troppo sottovalutato si libera di D’Angelo Russell per aggiungere tutta la leadership di Mike Conley e allungare la panchina con Nickeil Alexander-Walker. Il primo compagno per anni di Gobert, il secondo un “filler” della trade che diventa in poco tempo risorsa preziosissima.
Minnesota cresce attorno a Rudy, ma è lui stesso a giovare della coerenza di un roster studiato per esaltarne le caratteristiche tornando ai fasti di un tempo, lavorando tantissimo sulla sua forma fisica, aumentando la presenza offensiva, e vivendo col cruccio di dimostrare a tutti di essere un fattore 12 mesi all’anno.
Guardatelo in questa serie sui cambi contro Durant, Beal, Booker. Guardatelo attirare 2 uomini in area, preoccupati dalla sua ricezione profonda. Guardatelo aiutare e tornare in area, continuamente, a dimostrazione che anche nel basket Playoffs si può giocare con lui e sfruttare al massimo i suoi incredibili punti di forza. Rudy non è solo tornato quello di un tempo, ma è addirittura migliorato e oggi è l’uomo più importante di una squadra con margini enormi che sta annullando una contender conclamata come Phoenix. Per una franchigia come Minnesota, che puntava a piazzarsi tra le squadre migliori della lega e a trovare pilastri attorno ai quali far crescere tutto il talento giovane a disposizione, tutto questo vale come un titolo.
E detto sinceramente, non avete idea di quanto ci faccia felici tutto questo.
io ho sempre sostenuto che il "fallimento" di Gobert nei PO coi Jazz sia stato più un fallimento del sistema che non suo. Sistema dei Jazz sia offensivo, che senza valide alternative attorno a Mitchell non poteva permettersi elementi deboli come Gobert, sia difensivo dove nei PO con le carenze degli esterni Gobert non bastava più.
Poi magari Gobert avrebbe fallito anche altrove, ma non l'ho mai visto come un fallimento suo (che sarebbe stato tale se avesse avuto drastici cali e/o impossibilità di tenere il campo a certi livelli -come ad esempio diversi specialisti del tiro da 3 hanno più volte dimostrato, per mancanza di atletismo e difesa-)
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