matt2354 ha scritto: 09/02/2024, 14:38 Più leggo della protesta degli agricoltori più mi sembra la protesta di un drogato che ha bisogno della sua dose, con in aggiunta il corto circuito che protestano anche per la svolta green troppo repentina della UE (e su questo potrei anche essere d'accordo) ma incassano l'appoggio degli ambientalisi :stralol:probabilmente perchè hanno in comune il bloccare le strade
E la risposta stile e allora il PD del tipo siete pronti a pagare 10€ al kg i pomodori è proprio il sintomo del problema in quanto i troppi sgravi e i troppi contributi (30% dei contributi UE) ha favorito, non solo in Italia ma direi soprattutto, la sopravvivenza di aziende piccole, poco produttive, con margini risicatissimi che ovviamente al primo alito di vento vanno in difficoltà.
Attenzione.
Questa cosa del 30 % dei contributi UE agli Agricoltori è inesatta.
Le PAC sono materia complessa, come il PSR, e in quel 30 % vi è di tutto, come soldi che agli Agricoltori non ci arrivano proprio per niente, ma finiscono, ad esempio, in mano ai CAA o altri enti, per organizzare corsi di formazione etc.
Inoltre, tutti i giornalisti e i politici che parlano di 30 % non hanno proprio idea di come sono strutturate le PAC e i PSR, e dico questo perchè non sanno che quella percentuale di budget UE è divisa inizialmente tra FEAGA e FEASR, che sono Fondi, si destinati all'Agricoltura, ma con caratteristiche ben differenti a livello di vincoli e applicazioni.
Alla fine, la percentuale cui "quasi tutte" le Aziende Agricole possono avere accesso è l'11,12 % del budget, e scrivo "quasi tutte" perchè ovviamente per accedervi bisogna sottoscrivere un impegno che interessa tutta la Filiera Produttiva.
Inoltre, può sembrare assurdo, ma se l'Agricoltura è ora in estrema difficoltà, buona parte della colpa è delle Politiche Agricole Comunitarie che da 3 lustri sono strutturate in maniera abbastanza opinabile
frog ha scritto: 09/02/2024, 15:01 Ci sono certi lavori agricoli che sono indispensabili per la salvaguardia della natura, per quel tipo di lavoratore, trovo giusto ci siano degli aiuti, perché non si parla di un lavoro ne facile ne leggero da compiere.
Poi ci sono i personaggi che già facevano parte del movimento dei forconi e quelli, come molti movimenti che sono nati negli ultimi anni, sono peggio della gramigna, ti si attaccano fino a quando non riescono a spremere qualche soldo.
Tralasciando il fatto che tra allevamenti intensivi, pesticidi e scoregge delle mucche, bisognerebbe far percepire realmente alla casalinga di Voghera quanto questa cultura della carne quotidiana e delle colture intensive sta costando all'ecosistema mondiale.
Bisognerebbe innanzitutto stabilire per "allevamenti intensivi" cosa si intende, ovvero per essere classificati "intensivi" quanti capi devono avere nelle stalle?
Perchè in Italia di allevamenti intensivi, vuoi anche per la conformazione del territorio, non ce ne sono moltissimi.
Per il resto, sui fitofarmaci c'è tanta disinformazione, l'EU è già 15-20 anni che stila regolamenti che ne riducono costantemente l'utilizzo, e all'interno del continente, l'Italia è lo Stato che ha adottato regolamenti ancora più "stringenti".