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Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da IL Poz » 18/12/2023, 17:46

A me girano invece clamorosamente le palle.
Perché per l'ennesima volta abbiamo dato un calcio al secchio pieno di latte (paragone usato dall'allenatore di una squadra di basket che tifo e che ha, casualmente, lo stesso record in Eurolega dei nostri Bears in NFL).
Siamo 5-9, ma buttando via clamorosamente tre partite giù vinte (Broncos, Lions, Browns) sprecando vantaggi in doppia cifra nell'ultimo quarto.
Dov'è girata? Sicuramente su quel 4&1 di inizio Q4 dove Fields non è riuscito a chiudere il down. Li i Browns erano spenti, stavamo dominando la partita.
Su Fields, guardi le stats e dici "partitaccia". Poi pensi al drop di Tonyan e l'incredibile non ricezione di Mooney (garbage, tagliare) sull'hail mary finale e avrebbe potuto chiudere tranquillamente con 3 TD e 250 yards di passaggio.
Abbiamo sprecato una partita che avremmo meritato di vincere. Poco male vista la situazione, meglio tenercelo per il prossimo anno.
Indubbiamente questa è una partita che non serve a Justin per guadagnarsi la riconferma.

PAGELLE
QB = 6, non me la sento di dare l'insufficienza. 2 INT su 2 hail mary, in attacco gli hanno droppato l'impossibile.
RB = 5, benino nel bloccare, orrendi nel correre a parte Roshon.
WR = 5, Moore si vedeva che non fosse al meglio, Mooney onestamente vergognoso, qualche segnale addirittura da Velus e da Scott
TE = 5, il drop di Tonyan è scandaloso, forse peggio del drop di Wims (o come si chiamava) contro i Saints nella wild card di un paio d'anni fa
OL = 6, ricordandosi l'avversario non è andata così male nel passing game, malissimo il running game
DL = 7, corse avversarie praticamente nulle
DE = 8, partita mostruosa di Sweat, che giocatore della madonna.
LB = 7,5 l'intecetto di Edmunds è quasi tutto di edwards, grande presa
CB = 6,5 molto bene nei turnover, ma un paio di mancate coperture sul profondo sanguinose.
SS = 6, alla fine Flacco ha fatto 350 yards, quindi voto alto anche no.

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 19/12/2023, 0:30

Abbiamo perso una partita che potevamo vincere, ma abbiamo perso contro una Cleveland piena di infortuni quindi non so se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto, ma sicuramente a livello di progetto queste partite è paradossalmente più salutare quando le perdi piuttosto che quando le vinci perché ti fanno approcciare i limiti della squadra con la consapevolezza di non averla sfangata manco per il caz*o. Il fatto poi che sia la terza volta che butti via una partita potenzialmente vinta apre ad altri meravigliosi ragionamenti. Che faremo più avanti. Diciamo solo che questa sconfitta è comunque diversa dalle altre 2 che non potevi perdere, non fosse altro per i "soli" 10 punti di vantaggio che in Nfl, contro squadre più forti della tua, non sono certo uno scalino insormontabile... per gli altri, appunto.

Ma eccoci alle attesissime China's 10 small things on the Chicago Bears!!!  :forza:

1) Ad un certo punto uno strano pensiero mi ha attraversato la testa. "Sai chi vinceva le partite così?" mi sono chiesto. Domanda scontata. Certo che lo so. I Bears del 2005, quelli del primo Kyle Orton. L'attacco produceva poco, la difesa dominava in maniera quasi imbarazzante qualunque avversario e alla fine la sfangavi quasi sempre. Perché il tuo QB non poteva fare molto, il WR migliore che avevi era Muhammad, il TE era il solido mestierante Desmond Clark. Il resto era poca roba, numero 2 avevi Justin Gage e poi c'era Bernard Berrian che aveva un razzo nel culo, quindi se avevi un braccione a disposizione per lanciare delle grandi fly ripetutamente lui alzava numeri su numeri. A correre avevi Thomas Jones, un onesto sfondatore, e un rookie, il povero Cedric Benson (RIP), che non ha mai portato in NFL il talento che era riuscito a mostrare fin dal liceo. I soldi, forse, la testa di chi è idolo da quando ha 15 anni, le cattive compagnie. Chissà. Quella squadra chiuse 11-5. Dopo essere partita 1-3 perse solo altre due gare, a Pittsburgh e a Minneapolis (da qualificata come #2 della Conference). Però ieri poi abbiamo perso una partita che, nel 2005, avremmo portato tranquillamente a casa pur non avendo né DJ Moore né Kmet né il buon Fields. Perché? Perché nel 2005 la linea offensiva era validissima e ti permetteva, all'occorrenza, di far correre l'orologio e di proteggere la palla. Un centro come Olin Kreutz oggi te lo sogni, ma anche gente come Garza, Metcalf, St. Clair, Tait, Miller (prima di essere "Flag" Miller) non li vedi nemmeno col binocolo adesso. Sapevano lavorare insieme, erano solidi e, soprattutto, potevano ruotare. Avevi tanto materiale, avevi profondità prima ancora di avere talento. Ieri, uscito Jenkins, è sembrato crollare un impianto che comunque, già di suo, fa abbastanza fatica. 

2) Nel 2005 poi, c'era anche una difesa che avrebbe tenuto un livello altissimo per qualche altra stagione. Per questo, ad un certo punto, ho pensato al 2005, ieri, mentre i punt si susseguivano e i Bears provavano a portare a casa una partita "vecchio stile", da punteggio bassissimo sotto il diluvio. Ieri la difesa è stata mostruosa ma ha concesso 3 big play via aerea letali (e altri 3 meno letali ma pesanti) che, da soli, pesano 142 delle 374 yard lanciate da Flacco. Ecco, nel 2005 big play ne scappava uno al mese, non tre a partita. Dopo le batoste subite da Cincinnati e, guarda caso, Cleveland, nel 2005, quella difesa concesse meno di 20 punti nelle 8 partite successive (tutte vinte); in 5 casi i punti furono meno di 10. Per ben 5 volte in stagione quella difesa non concesse touchdown. Solo per dire che ci siamo vicini, davvero vicini, perché ieri la difesa è stata letteralmente dominante. Eppure Flacco chiude a 26 yard dalle 400. infintamente troppe, per come si era costruita la pressione. Le secondarie hanno giocato, di nuovo, generando ottimi big play, ma perso quel confronto sull'uomo che una settimana fa aveva funzionato benissimo contro i Lions. Trovare costanza nel reparto è essenziale perché ieri è mancata soprattutto quella: la continuità.

3) Usciti dalla lotta playoff per la quale avevo rinunciato a sperare dopo il primo meme sulle complicatissime variabili che avrebbero potuto portare Chicago in postseason, ci soffermiamo su una stagione che può ancora dirci qualcosa. Tre vittorie ci darebbero grandi segnali, anche perché batteremmo GB, finalmente. Due, senza Green Bay, sono l'atteso, diciamocelo. Una o zero sarebbero un pessimo segnale per quanto visto nelle ultime gare, anche se un 1-2 con vittoria nel Wisconsin forse addolcirebbe tutto. La difesa ha cominciato a fare sul serio, serve uno scatto generale ed un cambio di passo sulla sideline, dove ad una evoluzione del gioco e dei risultati non sembra avere seguito una gestione più "coraggiosa" da parte dei coach.

4) Ieri Chicago l'ha persa soprattutto sugli episodi, ma quando sei più scarso è chiaro che, nove volte su dieci, questi ti girino male. C'è la mancata chiusura del 4° down di Fields nominata dal Poz (e da Eberflus) ma c'è, in generale, un attacco che non si è mai acceso. E' un attacco che ha bisogno di mettere a terra la OL, lo diciamo da anni, ma ha anche bisogno di un RB diverso e di un target che sia di miglior supporto a DJ Moore. Ieri la difesa dei Browns ha fatto quello che mi aspettavo: 7-8 uomini nel box, peso e pressione sulla linea, uomo francobollato su DJ Moore. Da questo il coaching staff non è uscito sostanzialmente nulla che potesse ribaltare la situazione per tre ragioni: le corse non andavano (Fields inutilizzabile), i target non sono granché se escludiamo Kmet e gli episodi di cui sopra. Tutti storti, non solo in difesa. Il drop di Tonyan pesa 6 punti almeno, quello di Mooney alla fine pesa per l'intero risultato (palla tra le mani praticamente attaccata al petto). Ma se da un lato (la difesa) si vedono grandissime giocate soprattutto dall'arrivo di Sweat e si prospetta un grande futuro dove la continuità potrà arrivare anche in base all'equilibrio che si troverà in squadra, in attacco manca tanto talento. Possiamo discutere finché vogliamo di come sia stato costruito questo attacco e del play call, ma la verità è che Mooney è un WR #2 (se non 3) ma fatica ad essere un "due pieno" e il resto, tolti i soliti due nomi, per ora gli sta persino dietro. La linea ha bisogno di profondità, perché già i soli 5 titolari fanno fatica, ma se non riesci ogni tanto a dare fiato con sicurezza non ci salti fuori. Poi c'è il discorso RB; il reparto ha sempre funzionato abbastanza bene ma il grosso continua ad alzarlo Fields. Ieri è stato un disastro perché per Cleveland è stato un gioco da ragazzi, per come giocano, bloccare il nostro nulla. I RB dei Bears sono degli sfondatori, tutti e tre, gente che se trova il buco e ingrana la quarta poi abbatte tutto ciò che ha davanti e mette persino la quinta a volte, ma nessuno sembra in grado di fare una giocata diversa che sia una. Inventarsi qualcosa. Modificare la corsa, cambiare o tagliare sul percorso. No, si cerca il buco e basta. E quando la difesa avversaria è tutta ammassata nel box a volte trovare il buco è difficile quando non controproducente perché ci si è già infilato un difensore avversario. Numeri impietosi: Herbert 6 corse per 8 yard, la più lunga da 7 (1.3 la media), Johnson 5/36 con la più lunga da 22 che si prende quasi tutto lo spazio ma almeno tiene la media a 7.2 e Foreman 6/-6 (sì, meno sei) con record a 2 yard e media a -1 (sì, meno uno). E' un po' che dico che il running game funziona più nel suo insieme che non nelle giocate del "grande RB" e la prestazione di ieri che, volenti o nolenti, rappresenta un target da porsi per migliorare ci dice due cose: abbiamo bisogno di un altro playmaker offensivo e, probabilmente, pensare di investire su un QB, ad aprile, è una pessima idea comunque la vediate su JF.

5) Sweat ha fatto la solita grande prestazione e le occasioni in cui si gioca con 2 LB e 5 DB stanno aumentando ma, soprattutto, è stato di nuovo lo schieramento da "starter"). E' una buona soluzione perché Brisker ha il fisico per fare il rusher come 3° LB e JJ sta intercettando la qualunque, il che rende Chicago una squadra che può costruire tanti big play su quell'asse. Soprattutto sono spariti i punti di riferimento e questo sta rendendo più fallosi gli attacchi avversari e toglie la possibilità di banchettare ai QB. Ripeto però che leggere quei numeri per Flacco dopo aver visto la partita ha dell'inverosimile e questo non è un segnale da sottovalutare in una stagione come questa dove le pratire "regalate" sono state comunque condizionate anche da un crollo difensivo. C'è da dire che sul primo TD dei Bronws ci sono uno/due holding sul big play che spiana la strada dentro la redzone e uno forse persino sul TD Pass, che per me non è nemmeno valido visto che il tallone del WR mi pare tocchi la linea prima del possesso completo in endozone e questo gonfia non poco i numeri, ma è anche vero che, soprattutto in quella situazione, si sono visti dei brutti blackout difensivi. Come si è difeso sul primo lancio e come Brisker ha coperto Njoku sul TD (valido o meno, non è così che si difende) per esempio mi ha lasciato abbastanza infastidito perché l'idea, dal divano, è che bastasse poco di più. Però aggiungo che erano anni che vedevamo una difesa vivisezionata da chiunque, che passava le giornate in campo perché ormai gli avversari andavano sempre per chiudere il down sui tre tentativi tanto era alta la percentuale di successo massacrando così la fisicità dei difensori, mentre ora te la giochi anche con attacchi piuttosto solidi e i terzi down stanno diventando un affare bello complicato per gli altri. Il miglioramento è stratosferico e non solo per quanto dicono i numeri, ma per quello che si vede in campo, per la testa, l'approccio e, salvo qualche episodio, la continuità. Ieri le corse di Cleveland sono state cancellate, un motivo in più per pensare che sui lanci avresti potuto essere più pronto perché avevi portato Flacco a fare solo quello: 57, 51, 42, 34 e 31 sono invece i 5 lanci migliori del QB dei Browns che mette insieme così 2/3 del fatturato in partita, nonostante i 3 intercetti e i tanti incompleti. Per la cronaca il lancio più lungo dei Bears è stato di 30 yard, 27 il secondo. Un altro rusher, un LB e DB da rotazione (teniamo JJ e sticazzi), e questa difesa, se si conferma a questi standard, farà tanta, tanta paura. Ma c'è bisogno di qualche vite e di un po' di fiato in più.

6) A questa squadra avevo assegnato 6 vittorie, quindi un target che balla tra 5 e 7 e che non dà chance di playoff. Vincere ieri sarebbe stato bello più per vedere una stagione vincente che per una reale possibilità di andate in postseason. Nei fatti si può ancora arrivare ad 8 vittorie, un numero impressionante se ripensiamo a settembre quando la sensazione era che si potesse chiudere tranquillamente 0-17 e che le uniche chance di vittoria ricadessero nel big match contro i Panthers. Ma come accennavo in premessa è meglio non esagerare quando si è consapevoli che il livello sia in realtà più basso di quello che ci dicono le ultime tre settimane. Chiudere 9-8 o, "peggio", andare ai playoff, avrebbe visto, secondo i canoni dello sport professionistico, una serie di riconferme e sopravlutazioni di cui non abbiamo bisogno. I Bears hanno dimostrato, da week 4 in avanti, di poter stare in campo contro tutte le avversarie affrontate e questo va preso come buon segnale. Poi ci sono tanti bug, e questo va preso come un motivo per intervenire pesantemente e senza dubbi. Sono tra quelli che pensano che un po' di sano tank, lo scorso anno, abbia condizionato il record di almeno un paio di vittorie; questo vuol dire che arrivare a 6, idealmente, non sarebbe nemmeno tutto 'sto miglioramento. Speriamo la pensino allo stesso modo a Chicago,

7) Ho detto e ribadisco che Eberflus rimarrà il coach di Chicago e che, in un certo senso, è giusto che sia così. Sullo staff però vanno riviste tante cose. Visto che abbiamo citato i Bears del 2005 ricordiamo che poi, nel 2006, con Rex Grossman QB, i coordinatori erano Ron Rivera (che costruì il miglior reparto difensivo di quegli anni) e Ron Turner (che sembrava non capire la differenza tra un attacco NCAA ed uno NFL, cosa che aveva evidenziato anche l'anno prima). Finì nel modo più assurdo, con Lovie Smith che si liberò di Rivera senza mai più riuscire a rimettere insieme i cocci per davvero e Ron Turner confermato per la stagione successiva. All'epoca, come scusa, poteva esserci la pessima gestione difensiva al Super Bowl. Oggi scuse per non cambiare sembrano non essercene. Oggi siamo senza DC e uno in gamba forse servirebbe per registrare le ultime cose, ma soprattutto non commettiamo l'errore di confermare Luke Getsy che in due stagioni ha dimostrato di non essere l'uomo che serve oggi a questa squadra. Conservativo, prevedibile, senza opportunità di crescita per giocatori e/o reparto.

8) L'arrivo di Montez Sweat ha per me chiuso il dibattito sull'ultimo draft e sulla polemica che alcuni ancora sollevano rispetto alla mancata chiamata di Jalen Carter. Il ragazzo, sul quale sono comunque passate 8 squadre, sta facendo benissimo ed è certamente un talento che segnerà questa epoca di football, in particolare anche per la squadra in cui è finito. Quando però ti ritrovi a fare il GM di un team derelitto come i Bears e vai a resettare la sala comandi per intero (non dimentichiamo quali difensori se ne sono andati dall'Illinois dall'arrivo di Poles) devi procedere per step. Il primo è risalire in Division, compito che oggi non sembra così proibitivo nella NFC North, ma servirà essere veloci nel sistemare le cose. Una è stata sistemata con Sweat, arrivato per una seconda scelta mantenendone due al primo giro proprio perché hai deciso di passare sopra Jalen Carter. Sweat ha 27, ne ha almeno altri 4-5 ad un ottimo livello e durante i quali puoi crescere altri giocatori nel ruolo, ti ha permesso di salire di standard e di competitività andando a risolvere al draft un need (o almeno a provarci) molto più pesante che era quello sulla OLine. In questa ottica hai più scelte e, volendo, ancora di più scambiando la prima assoluta di quest'anno, per andare a puntellare la squadra al meglio ed il DE non ti è costato una prima. Carter avrebbe rischiato di trovarsi a predicare nel deserto in una condizione di scelta alla prima assoluta (altro cap, altre scelte, altri compagni, altre aspettative) e di divenire uomo da (forte) scambio in 3-4 stagioni mentre il resto della squadra non cresceva. Continuo a pensare che Poles abbia agito con intelligenza e in senso molto più futuribile, poi se ti perso il nuovo Warren Sapp ne riparliamo, ma allo stato attuale il GM ha ottenuto di risolvere il problema sulla linea difensiva e avere due primi giri avvicinandosi al livello delle avversarie della North (ricordo che si partiva 0-6).

9) Siamo a 4 partite dalla fine della stagione ed è chiaro che si cominci anche a tirare qualche somma sui rookie. Di Darnell Wright abbiamo parlato tanto, per me nel giusto contesto può essere un ottimo elemento, che sta facendo fatica ma ha sicuramente delle buone armi da giocarsi. Gervon Dexter teniamolo d'occhio, per ora fa solo grande rotazione ma mi sembra stia entrando in ottime dinamiche, tanto quanto Tyrique Stevenson che si avvicina via via alla sua dimensione e ieri ha fatto un intercetto pazzesco. Le prime tre chiamate sono quelle sulle quali puoi davvero spenderti perché sulle alte giri molto nell'ambito della scommessa. Tutti sembrano comunque in grado di fare squadra e stare dentro un buon percorso di rotazione per ora, direi soprattutto Noah Sewell e Zacch Pickens. Ovviamente positivo l'apporto di Roschon Johnson che cancella l'utilità di Herbert, ormai superfluo, e può fare coppia con Foreman a patto che si valuti davvero l'ingresso di un RB con talento superiore o che non si porti Johnson a dimostrare di essere "quel" tipo di RB, cosa che a oggi non si direbbe. Tyler Scott incuriosisce ma, per ora, convince il giusto.

10) Prima della gara di ieri erano girati i confronti sulle ultime 34 apparizioni di Justin Fields suddivise in due gruppi da 17 come fossero due diverse stagioni regolari. Il cambiamento, a livello di numeri, è clamoroso: da 12-15 nel rapporto TD-INT a 25-11, 2848 yard contro 3004, 58% dei completi contro 64%, 750 yard corse contro 1237 ed un rating che da 75.1 è passato a 92.3. Possiamo pensarla come vogliamo ma i numeri danno ragione a lui, anche se poi guardando il record di squadra il tutto si ridimensiona, ovviamente, del resto siamo qua a parlare di numeri non di cose serie. Ieri non ha tenuto fede alla sua crescita benché il primo intercetto sia clamorosamente fasullo, letteralmente inventato dalla crew arbitrale, tanto da farmi sperare che la NFL intervenga a modifica di quell'ininfluente numero statistico. Fields ha faticato perché senza le corse non ha potuto giocarsela come avrebbe voluto e DJ Moore gli è stato presto tolto dai giochi. Paga come detto due drop, scandaloso il primo, letale il secondo (perché il secondo è brutto ma viene da un Hail Mary, il primo era un lancio cercato, voluto, perfetto); paga un game plan discutibile, ci mancherebbe, ma paga l'assenza di alternative, non solo nelle chiamate ma nei target, nelle opzioni, nelle corse, nella protezione. Eppure, in un modo o nell'altro, stava facendo l'"Orton 2005", cioè portare a casa con un attacco ai minimi storici una vittoria incredibile. Ma la difesa ha concesso troppi big play oltre a quelli prodotti e l'attacco non è riuscito a fare altrettanto. Bastava davvero chiudere quel 4° down su corsa di JF? Non so, era difficile calciare con snap dalle 33 visto il meteo, essere sulle 32 non avrebbe cambiato molto a meno di non avanzare come mai fatto nel secondo tempo; c'era ancora molto da giocare, un intero quarto, ma forse psicologicamente ti avrebbe dato l'ultima decisiva spinta, chissà. E' stato il solito Fields, la brutta versione, quella che ti fa litigare con tutti. Ma ormai lo vedo come il QB su cui puntare e, come ho già detto, visto che il potenziale c'è, tanto vale sfruttarlo almeno un paio di stagioni e poi capire cosa succede. Arriveranno altri fenomeni generazionali, ma Chicago oggi dovrebbe fare una bella trade, portarsi a casa una prima scelta in più anche nel 2025 come fatto lo scorso anno e pescare WR, RB, OL un altro edge... dopo aver magari trovato qualcosa di buono nella off season visto che il cap lo permette. Ce lo dovremo tenere con i suoi fumble, i suoi infiniti pensieri palla in mano e le sue scelte talvolta assurde talvolta inesistenti. Ma i numeri ci dicono che è cresciuto molto, e se cresce il talento di fianco a lui, forse... potremmo aspettare il prossimo talento generazionale senza (troppi) problemi.

Buone feste a tutti ragazzi. Ovviamente le "10 cose" tornano il 27/28 dicembre, mentre le prime del 2024 saranno intorno al 3/4 gennaio... onestamente non so se riuscirò a tenerne 10 all'infinito, è abbastanza lungo come lavoro e non sempre del tutto centrato. Boh, vabbè, ci diranno i telespettatori. Magari cambiamo anche posto e andiamo su un sito fighissimo  :thumbup:

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 19/12/2023, 14:03

Chiedo scusa ma mi sono dimenticato, nella mia rubrica, di ricordarvi che sull'app del Post è disponibile un podcast, prodotto insieme a Feltrinelli, dove Matteo Caccia intervista per due ore Alessandro Baricco e si parla davvero di tutto. Si intitola Wild Baricco e lo trovate sul sito e sull'app del Post.

Grazie

LucaP
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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da LucaP » 19/12/2023, 15:20

A me sta cosa di passare su un QB al draft, soprattutto avendo due scelte (di cui una top 3 e l'altra comunque nelle prime 10), spaventa un po'.

Continuo a non vedere in Fields quei miglioramenti sulle "cose ordinarie" che mi sarebbe piaciuto vedere quest'anno. Che sia in grado di tirare fuori il lancio per il TD di Moore come successo contro i Lions lo so, mentre non so se è in grado con costanza di fare quei lanci sul medio che a lungo andare fanno la differenza. Considerando anche il fatto che tra un paio d'anni nel caso lo dovresti pagare (e aspetto da tutta la vita il momento in cui finalmente pagheremo TANTO un QB).

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 19/12/2023, 18:08

LucaP ha scritto: 19/12/2023, 15:20 A me sta cosa di passare su un QB al draft, soprattutto avendo due scelte (di cui una top 3 e l'altra comunque nelle prime 10), spaventa un po'.

Continuo a non vedere in Fields quei miglioramenti sulle "cose ordinarie" che mi sarebbe piaciuto vedere quest'anno. Che sia in grado di tirare fuori il lancio per il TD di Moore come successo contro i Lions lo so, mentre non so se è in grado con costanza di fare quei lanci sul medio che a lungo andare fanno la differenza. Considerando anche il fatto che tra un paio d'anni nel caso lo dovresti pagare (e aspetto da tutta la vita il momento in cui finalmente pagheremo TANTO un QB).

Nessuno sarà mai convinto al 100% di nessuna delle due ipotesi in campo. Io ormai comincio a pensare che sia il momento di rimpolpare la squadra e fare incetta di scelte con la priorità di mantenere due prime anche nel 2025 e mettere il più possibile a disposizione dell'attuale QB materiale di livello. Se si riesce a fare una trade così investo su JF che quando andrà in scadenza tra due stagioni verrebbe rinnovato per tantissimi soldi solo se ha davvero convinto. E' chiaro che le due prime nel 2025, così come quest'anno, ti servirebbero ancora per puntare ad avere molte chance di chiamata altissima anche nel 2026, quando Fields scade e i giochi sono ormai fatti e puoi puntare su un altro "prescelto". Il 2026 sarà l'anno del giovane Manning, sai quanto cazzo di hype?

Però oh, se faranno altre scelte amen, ci mancherebbe, io sono uno dei meno convinti su Fields, proprio per quei fondamentali che citi tu. Però ripartire da zero, ancora e ancora, un po' ha rotto le palle ecco...

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da rowiz » 20/12/2023, 14:56

chinasky ha scritto: 19/12/2023, 0:30 Magari cambiamo anche posto e andiamo su un sito fighissim

darioambro ha scritto:ahahah ro, tu sei davvero l'altra palla che vorrei avere :notworthy: :notworthy: :notworthy:

darioambro ha scritto:rowiz direbbe che sono un coglione :biggrin:
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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da nickutd » 26/12/2023, 22:49

Niente commenti pagelloni o 10 small things questa settimana?...non ho nemmeno visto la partita e nessuno dice niente

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 27/12/2023, 9:38

nickutd ha scritto: 26/12/2023, 22:49 Niente commenti pagelloni o 10 small things questa settimana?...non ho nemmeno visto la partita e nessuno dice niente

Sì sì, avevo scritto il 27 o il 28, arriveranno in giornata direi

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da IL Poz » 27/12/2023, 15:01

Eccomi finalmente in una situazione agiata con scrivania e computer dove posso scrivere con calma dei miei Bears, soprattutto dopo una vittoria che ho sentito in giro essere definita "Ugly". Francamente mi sa un po' di puzza sotto il naso, si parla giustamente male dei Cardinals, ma con Murray non sono una squadra che si batte da sola, chiedere agli Steelers per conferma.
Vittoria netta arrivata grazie ad un 21-0 nei primi due quarti dove abbiamo veramente dominato in tutte le fasi del campo. Poi in attacco abbiamo fatto fatica, e grazie al cazzo senza Kmet e con Moore in campo per onor di firma abbiamo un reparto WR e TE putrido.

PAGELLE del POZ

QB = 6,5 unico neo quell'intercetto veramente brutto, ma figlio principalmente di una chiamata un po' meh con un 1&10 avanti di 2 possessi e già in field goal range dopo una corsa enorme di Michelangelo da 39 yards e che fai? lanci, dopo che hai dominato nelle corse e ti saresti potuto permettere una chiamata conservativa. Però Justin Michelangelo Fields a me piace perché è sicuro dei suoi mezzi, domina la partita regalando big plays di corsa o di braccio. E quanto mi gasa quando accelera e non lo prendono più.

RB = 7,5 abbiamo corso come facevamo lo scorso anno, Herbert alla prima partita degna della stagione e Roshon sempre più una certezza.

TE = 7, Kmet 100 yards nel 1H, ricezione in end zone di mummia Mercedes Lewis e pure Tonyan non droppa.

WR = 6- sulla prima ricezione della partita di Moore (dove si fa male) finisce la partita dei nostri wide receiver, che non riescono a separarsi e che sono fondamentalmente scarsi.

OL = 7 bene sulle corse, pass protection decente, non capisco la difficoltà nelle situazioni di terzo e corto dove è tutto l'anno che non chiudiamo anche per scelte bislacche dell'OC

DL = 6,5 Justin Jones si sta guadagnando il rinnovo, per il resto poche cose da ricordare.

DE = 6 anche in una giornata dove Sweat si prende un po' di relax, diamo sempre l'impressione di mettere pressione a Murray.

LB = 6,5 anche quì, non è servita una partita hero mode. Ma Connor ci fa a fette più volte.

CB = 6,5 partita solida da parte di tutti, Stevenson in crescita

S = 7 Brisker è veramente dappertutto, che giocatore!

Special Team 6, Gill è veramente un punter scarsissimo, Santos invece è il giocatore più forte che abbiamo a roster, felice del suo rinnovo.


 

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da Wolviesix » 27/12/2023, 15:39

Herbert 18x103 contro i Broncos, a me sembra più che degna come partita.

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 27/12/2023, 16:00

Eccoci alle 10 small things on the Chicago Bears della settimana, certamente un po' più confuse del solito anche perché ho seguito il match dopo la cena della vigilia e sono già passati 3 giorni: un mix letale. Mi sono riguardato un po' di highlights ma ammetto di non aver trovato il coraggio di rivedere il condensed e di aver prestato poca attenzione alle letture in giro per la rete. Insomma, come direbbero in Questura, "è festa anche per noi". Vi ricordo che anche se il natale è passato, se avete dimenticato di fare un regalo o se ne dovete ancora consegnare qualcuno, è ancora possibile regalare un abbonamento al Post; se non sapete come fare chiedete in pvt a @rowiz che è molto ferrato su questo argomento.

Ho superato i limiti consentiti quindi trovate le 10 cosucce nel prossimo post. Chiedo scusa se ci sarà qualche imprecisione ma ho dovuto tagliare, il rilassamento natalizio e la pausa pranzo hanno abusato dei miei tempi.

La prossima sarà il 3, 4 massimo 5 gennaio, sperando di scrivere un po' meno... gli auguri di buon anno, quindi, nel caso, lo faccio qua!

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 27/12/2023, 16:52

 
1) Vittoria che oserei definire "in scioltezza", al netto di qualche ansia finale che, non nascondiamocelo, ai tifosi Bears dell'ultimo periodo esce spesso. Pensare però di subire un ribaltone stile Denver o Detroit anche da Arizona avrebbe avuto il tratto di una sceneggiatura da fratelli Vanzina (scontata e poco divertente). E' filato tutto liscio, un primo tempo dominato ed un secondo in pieno controllo dove solo un paio di svarioni difensivi (e un turnover) hanno fatto sì che, almeno nel punteggio, i Cardinals tornassero in partita. Certo, avremmo voluto vedere meno "relax” nella ripresa, i numeri dei primi 30 minuti lasciavano intendere ben altro, ed invece c’è stata un’altra di quelle situazioni che ci siamo abituati a vedere: quella di una squadra dai due volti, che tende a scomparire da alcune, anche prolungate, fasi del gioco. Contro i Cardinals questo modo di giocare diventa un “contenere” il match aggiustandolo con qualche piazzato, ma contro una squadra più forte sappiamo benissimo che rischi ci sarebbero stati sul tavolo da gioco. C’è anche da dire che senza l’intercetto in endzone lanciato da JF il risultato avrebbe assunto contorni più coerenti con quanto visto in campo. Resta il fatto che si porta a casa un’altra W, la terza in 4 gare, la quarta in 6. Dopo quel disastroso avvio dove non si vedeva una minima ombra di football in campo si è ottenuto un parziale di 6-6. Il record stagionale sarà negativo ma quel parziale, per quello che conta, può ancora finire in modo positivo e darci un’idea un po’ più chiara di quello che sono diventati, o possono diventare, i Chicago Bears.
 
2) Eberflus ha quindi raddoppiato le (poche) vittorie del 2022. E' vera gloria? Domanda retorica, chiaramente la risposta è “no” vista il totale espresso in queste due stagioni ma limitatamente al mondo di Chicago questi numeri hanno un peso importante benché non appaiano miracolosi quanto la moltiplicazione dei pani e dei pesci? Non c’è una riposta che riesca a mettere tutti d’accordo e questo lo trovo uno sbaglio, perché chi non si convince del fatto che queste 6 vittorie non siano un passo avanti vuol dire che si aspettava probabilmente una squadra in corsa per i playoff (potenzialmente ancora raggiungibili, se qualcuno vuole crederci) e quindi abbiamo visto due film diversi. Oppure ha una pregiudiziale molto forte e non vede l’ora di poter tirare a zero su tutto e tutti. Secondo me Flus è semplicemente entrato nel range di W a cui questa squadra potesse ambire ad inizio stagione a prescindere da quanto avvenuto nel 2022, per cui il suo lo ha fatto. Che poi non piaccia come coach è altro piano del ragionamento del quale parleremo nelle prossime settimane. Aggiungo solo che la valutazione in rapporto al 2022 è sicuramente falsata da alcuni fattori: lo scorso anno si era appena smantellato tutto lo smantellabile ripartendo dalle fondamenta, quest’anno qualche muro della casa lo avevano già tirato su, non c’è confronto col 2022. Senza contare che il “tankare” di un anno fa potrebbe aver tolto un paio di potenziali W che renderebbero l’upgrade di quest'anno meno evidente. Ci sono due partite che possono dirci tanto su quanto questo 2023 sia stato o meno migliore del 2022, due gare che suscitano grandissimo interesse per il mondo Bears nonostante siano quasi del tutto ininfluenti sulla stagione. Soprattutto l’ultima. Battere “quelli là” rappresenterebbe un aspetto non di poco conto nel CV di Eberflus e nell’entusiasmo generale che potrebbe venirsi a creare. Ma per vincere contro GB serve una squadra diversa da quella vista il 24 dicembre.
 
3) Il running game visto contro i Cards ha sostanzialmente confermato quanto dicevamo la settimana scorsa. Contro la peggior difesa della lega per yard concesse su corsa si è banchettato, superando per la prima volta le 200 yard in stagione (250) e sfiorando la "doppia tripla" (Fields si è fermato a 97 mentre Khalil Herbert ha chiuso a 112, con 5.6 y/r ed un TD). La conferma rispetto alle argomentazioni precedenti è proprio sulla tipologia di corse che hanno portato Herbert a dominare la prima parte di gioco: dritto e forte. "In tackle" a tutta potenza e sono entrate anche un paio di giocate davvero importanti. Se togliamo Fields quindi che, in qualità di QB, quando va in scramble sceglie (o ha in opzione) percorsi certamente più imprevedibili in uscita dalla tasca, i RB continuano a provare a sfondare le porte di casa altrui. Se c'è il buco vanno dentro che è una meraviglia e la OL, che sulle corse ha sempre portato blocchi più che discreti, ha avuto gioco facile su Arizona. Ma l’impressione, ormai certezza, è che l’unico playmaker tra i runningback sia… il QB. Non sfuggirà a nessuno che Chicago, miglior squadra per yard corse in NFL dopo i Ravens, trova proprio in JF la maggior produzione sul campo.
 
4) Detroit vince per la prima volta la NFC North, l’ultima volta che si era consacrata come campione divisionale (30 anni fa) in Nfl c’erano 28 squadre, le division erano 3 per conference e quella vinta dai Lions si chiamava “Central” che, oltre alle 4 franchigie dell’attuale North, contava su Tampa Bay. La cosa peggiore è che alcuni di quelli che mi stanno leggendo non erano neanche nati, altri non sapevano ancora leggere. Oggi i Lions sono quindi il riferimento per vincere la North ed avere accesso libero ai PO. Come ho scritto di recente credo che Minnesota con le sue armi a posto non avrebbe ceduto il passo in questo modo e che rimanga, oggi, potenzialmente un passetto avanti. La Detroit di domattina, però, mi dà più garanzie nel confronto con i Viola delle terre dei laghi. Ha un bel coaching staff, un head coach che sta facendo molto bene e conosce l’ambiente, una D# che ha piantato solide basi anche se deve sistemarsi sul gioco aereo ed un attacco che fa il suo in tutti i modi e continua a giocare con Goff. Questo il punto cruciale per come la vediamo da qua. Detroit corre bene, magari con la stessa “fantasia” di Chicago, ma corre bene (e lo fa solo con i RB). E lancia tanto pur avendo un QB che ha nella continuità uno dei suoi più grossi limiti ed assomiglia più ad un QB di circostanza (nemmeno di situazione) che ad un franchise QB. Un QB di livello pregiato darebbe ai Lions un potenziale persino eccessivo ma oggi, nonostante tutti i punti che sembrano a suo favore, non pare avere tutto questo vantaggio sulle avversarie dirette. Prima di approfondire i ragionamenti vediamo come si chiuderà la classifica, oggi però possiamo dire che se dal Michigan alzano l’asticella e le altre tengono il ritmo da Nord può uscire una division infernale in un paio d’anni e che, di conseguenza, il lavoro di Poles non è detto che sarà solo quello di dare un colpetto qua e là come si aspetta qualcuno.
 
5) Cole Kmet non ha fatto solo un’ottima partita caratterizzata da due ricezioni importantissime per guadagno (tra cui quella da 53 yard che vale il primato personale), ma si è consolidato ancor di più come una certezza che van ben oltre l’essere una buona valvola di sfogo per il QB. Il CS non è sembrato sempre in grado di gestirlo a dovere, ma Kmet, che nel frattempo è migliorato anche nei blocchi, si è quasi sempre fatto trovare pronto. Penso, e non credo di essere il solo, che dai tempi di Greg Olsen a Chicago non si sia più visto un TE di questo livello. A differenza del vichingo Kmet non può slanciarsi su certe tracce quasi fosse un WR aggiunto, ma ha più fisicità, cosa che lo aiuta sui blocchi e anche per difendere meglio la palla e conquistare qualche yard in più. Non è sempre perfetto, le mani sono buone ma non sensibili come quelle di Olsen, però si è via via ritagliato un posto importante per questo attacco. E’ arrivato a 678 yard ricevute, il suo top, con la possibilità di sfondare le 700 (numeri a tiro anche delle vecchie 16 week visto che una deve ancora essere giocata e una l’ha saltata). E’ 8° tra i TE come numero di yard, ma quello che salta all’occhio nel confronto con i 2 migliori del ruolo in sono alcuni numeri: Kmet è stato “cercato” dal QB lo stesso numero di volte di George Kittle (86) e benché abbia guadagni nettamente inferiori, ha 8 ricezioni in più (70-62). Il confronto con Travis Kelce, ma anche con altri “mostri” come Hockerson, appare impietoso ma poi ci si accorge che i due sopracitati sono stati cercati 117 e 127 volte dal proprio QB (cioè 31 e 41 volte in più) ricevendo 90 e 95 palloni (20 e 25 in più). I numeri, si sa, uno li gira come vuole, ma le indicazioni sono queste, ovvero che Cole può stare, statisticamente, in Top 10, pur avendo meno talento in termini assoluti. Non arriverà a certi livelli un po’ per talento e un po’ perché si cercherà un nuovo WR da affiancare DJ Moore che toglierà opzioni al TE. Ma se a Chicago sono bravi a tenerlo nei Top10 del ruolo ecco che il disegno che vi si para davanti lo avete più chiaro anche voi. Un tight-end così diventa un’assicurazione sulla vita per ogni QB (sì sto di nuovo pensando a Desmond Clark, che aveva meno potenziale ma è stato una valvola di sfogo fondamentale per gente anche meno efficace di Fields).
 
6) Notizie meno buone sul gioco aereo arrivano da Darnell Mooney e non perché stia facendo male in senso assoluto ma perché è in scadenza e dovrà adattarsi ad un ruolo di WR3 se vorrà rimanere. Mooney ha 26 anni e due mani che sembrano sempre meno sicure; se ci limitiamo, di nuovo, ai soli numeri, non esce da una brutta stagione; le sue attuali 631 yards non sono pessime considerando il gioco offensivo di Chicago ed il fatto che DJ Moore si sia preso il palcoscenico. Lo scorso anno, da WR1, passò le 1000 yard, il che fece pensare a tutti che come #2 sarebbe stato perfetto. Quest’anno ammetto che vederlo giocare mi ha portato più di un dubbio: reattività, corsa, tracce e, come detto, mani; il tutto sembra meno concreto rispetto a un anno fa. Con un altro WR sopra di lui sarebbe in grado di mantenere la lucidità e l’umiltà che servono per giocarsi quei pochi snap, magari fondamentali, dopo che era stato opzionato per un ruolo maggiore? Conosciamo l’ego dei giocatori, quello dei WR in particolare. E, soprattutto, di che contratto si “accontenterà” (sarà UFA a fine stagione)? Perché il 2023 credo abbia lasciato intendere che come #3 si possa pescare un pari talento sul mercato/draft senza problemi. Dispiacerebbe, perché è un ragazzo scelto dai Bears che ha sempre dato il suo e che anche nei momenti peggiori ha alzato numeri e ha, tra le altre cose, realizzato la più bella ricezione del '22, roba da stamparla sugli abbonamenti. Ma sembra aver perso qualche certezza ed il secondo ricevitore di cui si andrà in cerca potrebbe essere l’uomo a cui chiedere quasi gli stessi numeri di DJ per spingere JF a verticalizzare sempre di più. Qualcosa mi dice che le scelte di Marvin Harrison Jr sulla propria eleggibilità potrebbero avere influenza sulle mosse dei Bears se seguiamo il filone che punta su JF in Illinois e, immagino, questo potrebbe avere un peso anche sul futuro di Mooney, che potrebbe essere taggato per una stagione in attesa che qualcosa dietro di lui, o sul mercato/draft, venga pronto.
 
7) Poles avrà un grande vantaggio nella prossima off season, lo abbiamo già detto. La scorsa primavera ha sistemato un intero reparto che ha trovato il proprio posto nel mondo con l’arrivo di Montez Sweat e che gli permetterà ai di concentrarsi soprattutto sull’altro lato del gioco da febbraio in poi. Contro i Cards mi sarei aspettato più vigore, la difesa è partita bene ma è un po’ calata col passare dei minuti ed ha concesso un paio di brutti big play che hanno tenuto a galla una partita che dopo mezzora poteva quasi considerarsi chiusa. A un certo punto le secondarie sono state abbastanza sotto pressione, reagendo discretamente bene. Buone le prestazioni di Jaquan Brisker e Kyler Gordon (al suo primo sack in carriera). Onestamente la nickel permanente mi convince il giusto sul lungo periodo, ma come fase di approccio a questo finale di stagione sta pagando. Mi spiace vedere meno impiegato Jack Sanborn e non vorrei che questo schieramento stia pian piano diventando una bocciatura per lui. E’ vero che Poles non dovrà spendere troppo in difesa ma è vero anche che qualche giocatore dovrà essere inserito e non solo in rotazione, quindi anche tra i LB arriverà qualcuno e lui è il solo, oggi, a non avere certezza di titolarità. Sanborn ha fisico e caratteristiche anche da safety ma è troppo pesante e meno rapido per poterlo sfruttare come DB aggiunto, per cui il suo posto non può che rimanere quello del Will, come si diceva un tempo, perché copre bene il campo, ha istinto, corre bene e picchia forte. Da linebacker. Considerando quindi che non credo nell’eternità della nickel D#, un intervento in quella zona potrebbe esserci, anche se forse sto correndo troppo. Alla fine, anche con queste caratteristiche, i Bears sono migliorati nella difesa aerea dove chiuderanno male nel ranking per via di una prima metà di stagione delirante, e sono i migliori via terra. Non si può escludere che un espediente che ha tanti significati (rotazione, togliere riferimenti, sfruttare chi rende di più a prescindere da come devi posizionare il fronte 7 -che diventa un fronte 6- etc...) possa diventare uno stile definitivo, anzi, non sarebbe certo la prima volta; ma che la nickel diventi davvero la line-up del 2024 ad oggi è molto improbabile. Mancano comunque un def. coordinator, una certa maturità ed una intera off season per capire cosa ne uscirà.
 
8) In settimana è stato rinnovato Cairo Santos, kicker che fa il suo pur senza essere mai stato fenomenale. I milioni di contratto sono 16 di cui circa 9 garantiti, Cairo ha 32 anni e scadrà nel 2027. Uno dei tanti dispiaceri che si provano a tifare la Chicago del football è quella di aver visto partire Robbie Gould per continuare a vederlo dominare dalla mattonella ancora per tantissime stagioni. Non vivremo questa esperienza con Santos che ha però decisamente meno talento ma che sa il fatto suo. Alcuni di voi ricorderanno che era già stato ai Bears nel 2017 quando un suo FG salvò Chicago dallo shutout contro gli Eagles (31-3 per Phila). Il tempo di vederlo sparire per ritrovarsi l’anno dopo di nuovo gli Eagles, stavolta ai playoff, e venire eliminati per il celebre “double doink” del amirimpianto Codey Parkey. Santos è nel tempo diventato un kicker molto affidabile, calcia da oltre le 50 con buona sicurezza (quest’anno è 6/6, 10/11 le ultime 2 stagioni) ed è diventato un riferimento nello spogliatoio. Non lo ameremo mai come Gould a meno che non abbia la fortuna, e la bravura, di calciare prima o poi un pallone decisivo tra i pali in un pomeriggio innevato di gennaio.
 
9) Non parliamo di Justin Fields? Ma figurati. Solo un accenno sul match però, perché poi le cose sono le solite e JF sarà il trend topic per i prossimi mesi, ne avremo in abbondanza. Primo tempo a tratti spaventoso, bravo nello scegliere le corse (sblocca lui il risultato con un bello scramble a sinistra), bel TD pass su Marcedes Lewis con difesa di Arizona non impeccabile per l’occasione (Lewis al primo TD stagionale, 39 anni, scelto da Jacksonville nell’anno in cui i Bears giocarono l'ultimo Super Bowl, fino al 2022 impiegato del catasto a Green Bay, Wisconsin) e tante altre cosine qua e là. Peccato l’intercetto, un lancio rischioso, troppo corto, su una doppia copertura; peccato perché il gioco prima era stata una corsa da 39 yard che aveva messo alle corde gli avversari, peccato perché avresti chiuso il match, peccato perché i Cards hanno segnato sul drive successivo modificando l’idea che la gente si era fatta di “gara chiusa” e portando tutti i tifosi dei Bears a quei cattivi pensieri di cui in premessa. Come tutta la squadra ha vissuto due partite diverse, con l’aggravante di farsi sfuggire il colpo del definitivo KO e non è la prima volta che succede. Si ferma a sole 170 yard, è la quinta volta che sta sotto le 200 (una è la partita di Minneapolis finita quasi subito) ma con un parziale di 2146 è altamente probabile che migliori il suo personale dello scorso anno (2242). Sono numeri ancora molto bassi. Giusto due appunti su cui riflettere, anche in merito al “da farsi al draft” o di che ruolo può avere JF in questa lega visto che, al momento, è praticamente impossibile che resti inoccupato: 1141 delle 2146 yard lanciate sono state trattate da DJ e rimanere sotto le 3000 totali con un ricevitore così fa un po’ impressione. L’altro dato è che, con questa media, tendenzialmente, JF potrebbe chiudere la stagione poco oltre le 2500 yard. Facciamo conto netto e diciamo proprio 2500: sarebbero 258 yard in più dell’anno scorso con un WR come DJ a ricevere. A fronte di questo, le yard corse sono attualmente 558 in meno di un anno fa; quindi, con l’arrivo di DJ Moore, a fronte di una riduzione del guadagno su corsa, non è aumentato in modo sostanziale quello per via aerea, a meno che le ultime due giornate non spostino così tanto, da un lato o dall’altro del gioco. Insomma, JF resta un rarissimo esempio di QB non inquadrabile dai numeri perché credo che nessuno, comunque la pensiate, affermerebbe senza timor di smentita che in questo 2023 sia andato peggio del 2022. E’ però altrettanto ovvio che per ora l’investimento in numeri non sta pagando i dividendi. Che si fa? Non farò come Maurizio Mosca, non cambierò idea ogni settimana, ma la situazione a tratti è paradossale. Non abbiamo ancora capito se questo corre o scappa, se lo amiamo o se ci sta tremendamente sui coglioni. Ammiro chi ha certezze sul caso JF ma perdonatemi se non parlo di football con lui per un po’.
 
10) Abbiamo detto più volte, tra queste righe, che Matt Eberflus salverà il posto. Nel complesso, pur perdendo il DC, ha reso la difesa quello che ci siamo detti, migliorato il record generale e, grazie all’aumento degli slot in postseason tiene una squadra del genere ancora in corsa per i playoff (non ridete l’ha in fondo, è giusto per inquadrare la situazione). Ma soprattutto, può chiudere ad un paio di vittorie dal record positivo, quello sì un risultatone. Atlanta è leggermente favorita perché, quando non impazzisce, sembra essere una formazione appena appena più quadrata, ma i Bears sono in casa e sono in un momento di buona forma, quindi non escluderemmo a priori un’altra vittoria. Chi però probabilmente perderà il posto è Luke Gesty; a fronte dei grandi miglioramenti difensivi, il gioco offensivo resta, come visto, deficitario. Non solo numeri, ma anche situazioni, scelte, chiamate (la frequente difficoltà in situazioni di corto yardaggio è emblematica). Ci può stare la difficile gestione di un attacco in cui tutto gira intorno ad una pedina impazzita come Fields ma è chiaro che il raffronto tra i due lati del gioco è impietoso. Gesty è un uomo di Flus ma credo che qualcuno dovrà pagare il peso di questa situazione e non sarà l’head coach che, anzi, oggi più che mai, sono certo che si giocherà il terzo e decisivo anno insieme a Poles.
Ultima modifica di chinasky il 28/12/2023, 9:41, modificato 1 volta in totale.

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da chinasky » 27/12/2023, 16:53

Credo sia più sano per tutti che si riducano le 10 cosucce... 

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da Peppolone » 27/12/2023, 19:55

chinasky ha scritto: 27/12/2023, 16:53 Credo sia più sano per tutti che si riducano le 10 cosucce... 

Nooooo, io le leggo tutte e con grande interese. Grazie davvero

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Re: Windy Topic - Chicago Bears Clubhouse

Messaggio da IL Poz » 27/12/2023, 20:45

Wolviesix ha scritto: 27/12/2023, 15:39 Herbert 18x103 contro i Broncos, a me sembra più che degna come partita.

Grazie per il tuo prezioso contributo a questa discussione

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