negher ha scritto: 03/07/2023, 16:06
BomberDede ha scritto: 03/07/2023, 14:39
Nel mio caso specifico invece secondo me è il contrario. Ci siamo spostati in ospedale per una prudenza estrema e stare a casa non sarebbe cambiato nulla, vi sono invece caso in cui effettivamente c’è un bisogno medico e quindi devi operare o affini e allora ti serve la struttura ospedaliera .
(va detto che la sig Bomber ha poi detto che effettivamente essere nella sala parto di un ospedale è comodo perché hai comunque barre a cui appoggiarti, pouf, letti elettrici etc quindi effettivamente ha un suo perché)
esistono comunque molte vie di mezzo. Ad es a noi avevano proposto anche un accompagnamento al parto in cui fai prodromi e parte del travaglio a casa per stare a proprio agio e poi spostarsi all’ultimo all’ospedale solo per la fase espulsiva che è quella dove uno spesso ha bisogno di supporto.
Per quanto riguarda la mia esperienza è andata così.
Figlio1 - rotte le acque al ristorante durante rimpatriata con amici, tornati a casa con calma, fatto la doccia e poi in ospedale per il travaglio durato tutta la notte.
Figlia 2- travaglio a casa e poi in ospedale all'ultimo. Forse abbiamo esagerato perché ha partorito con ancora i jeans abbassati dopo che l'ho scaricata in ospedale mentre io cercavo parcheggio.
Figlia3 - travaglio a casa, partiti un pò prima e partorito in ospedale dopo poche ore.
Figlia 4 - rotte le acque, ricoverata e nata dopo un giorno dopo un colpetto di ossitocina.
Nel complesso anche a noi il parto in casa non convinceva, ma farsi il grosso del travaglio a casa è sicuramente più confortevole, se è possibile.
Io Travaglio a casa mia non lo vorrei nemmeno se l'alternativa fosse il carcere
Figlio1 - (27 settimane di gestazione) moglie si sente strana dopo pranzo, andiamo dall'ostetrica. "Sei già dilatata 5cm, corri in ospedale", Sloan jr. nasce quella notte. Seguono quasi tre mesi di terapia intensiva neonatale in due ospedali diversi, inclusa operazione dall'esito non scontato
Figlia2 - eravamo d'accordo col ginecologo per ricovero domenicale e parto indotto al lunedì, sabato pomeriggio cominciano le contrazioni. Moglie chiede epidurale, ginecologo ride, parto concluso in tempo per vedere il secondo tempo della partita serale. Figlia2 già strilla mentre metà corpo è ancora dentro la madre, quasi tre anni dopo non ha ancora smesso.
Figlio3 - festa di compleanno di figlio1, la moglie verso fine festa comincia a sentire dei fastidi. A mezzanotte in punto nasce figlio3 con parto cesareo.
Tutto questo per dire VIVA GLI OSPEDALI
